“Gestione venatoria del capriolo” Lilia Orlandi e Sandro Nicoloso

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“Gestione venatoria del capriolo” Lilia Orlandi e Sandro Nicoloso Corso di formazione per il conseguimento dell’abilitazione al prelievo programmato del capriolo “Gestione venatoria del capriolo” A cura di Lilia Orlandi e Sandro Nicoloso Foto di: Andrea Barghi Fauna_CorsoCap5b_rev03_a

ORGANI PREPOSTI ALLA GESTIONE Amministrazione Provinciale Fornisce le linee guida gestionali attraverso il Piano Faunistico Venatorio Tiene in considerazione di tutte le componenti territoriali e delle loro esigenze: cacciatori, agricoltori, protezionisti, selvicoltori, urbanisti, ecc… Comitato di Gestione degli ATC Ente preposto alla Gestione faunistico-venatoria sulla scorta delle linee guida fornite dalla Provincia Commissioni Tecnica Ungulati Bracci operativi del Comitato di Gestione, che ha compiti assegnati dai Regolamenti provinciali. Generalmente costituita da: Rappresentanti del Comitato di gestione dell’ATC Rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale (Ufficio Caccia) Comandante o suo delegato della Polizia Provinciale Personale tecnico esperto Responsabili delle Unità di Gestione o un Coordinatore degli stessi DISTRETTI DI CACCIA AGLI UNGULATI Composti da tutti i cacciatori abilitati, coordinati da uno o più Responsabili delle Unità di Gestione

FINALITA’ DELLA GESTIONE Rispetto della conservazione della popolazione esistente Definizione di Unità di Gestione Monitoraggio annuale Prelievo quantitativo sul censito Prelievo qualitativo “al naturale” Distribuzione omogenea del prelievo Analisi della stagione venatoria

DISTRETTI DI GESTIONE

MONITORAGGIO Finalità conoscenza della densità e consistenza conoscenza della struttura di popolazione Scelta della metodologia battute campione censimenti a vista

DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DEMOGRAFICI

FORMULAZIONE QUANTITATIVA DEL PIANO DI PRELIEVO

FORMULAZIONE QUALITATIVA DEL PIANO DI PRELIEVO 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 FEMMINE MASCHI PRELIEVO PROPORZIONATO TRA LE CLASSI

ESEMPIO DI PIANO DI PRELIEVO

Prelievo capriolo maschio adulto gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic … ? Livorno Pisa Siena Firenze ATC 4 Firenze ATC 5 Grosseto Appennino Arezzo Massa Prato Lucca Pistoia Emilia Romagna Emilia Romagna Marche Pesaro-Urbino Sondrio Trento alta “entropia” venatoria! Bolzano Alpi Udine Piemonte Belluno Vicenza

Prelievo capriolo femmina adulta gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic … ? Livorno Pisa Siena Firenze ATC 4 Firenze ATC 5 Grosseto Appennino Arezzo Massa Prato Lucca Pistoia Emilia Romagna Emilia Romagna Marche Pesaro-Urbino Sondrio Trento Bolzano Alpi Udine Piemonte Belluno Vicenza

ORGANIZZAZIONE DEL PRELIEVO

PIANI DI PRELIEVO Tasso di prelievo medio ASSEGNATO dell’ordine del 13% che corrisponde a 1,5 capi/100 ha

DEFINIZIONE DEI PIANI DI PRELIEVO CRITERI DI BASE: Piani di prelievo in base ai risultati del monitoraggio di popolazione Piani di prelievo ripartiti in 5 classi di abbattimento: maschi adulti, maschi giovani, femmine adulte, femmine sottili, piccoli. Struttura demografica “al naturale” del piano assegnato

VERIFICA DEL PRELIEVO Dati dal 1998 al 2006

Verifica distribuzione del prelievo 1

Verifica distribuzione del prelievo 2

MONITORAGGIO STATUS POPOLAZIONE Pesi pieni e vuoti Lunghezza totale Lunghezza garretto posteriore Misurazione dei palchi MISURE BIOMETRICHE 1 Stima dell’età Tratti riproduttivi

MONITORAGGIO STATUS POPOLAZIONE MISURE BIOMETRICHE 2

MONITORAGGIO STATUS POPOLAZIONE

MONITORAGGIO STATUS POPOLAZIONE

Scheda di abbattimento Libretto di caccia Scheda di abbattimento

Scheda di uscita e di rientro Libretto di caccia Scheda di uscita e di rientro

Riepilogo animali osservati Libretto di caccia Riepilogo animali osservati