Punica Granatum Fam. Punicacee

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Punica Granatum Fam. Punicacee Il Melograno Punica Granatum Fam. Punicacee

Generalità Il Melograno (Punica granatum L.) appartiene alla Famiglia delle Punicaceae, genere Punica, specie P. granatum (per la produzione di frutti). E' una specie originaria dell'Asia Occidentale. Il frutto è una bacca carnosa, denominata balausta, con buccia spessa, complesso, incluso nel tallo, con varie cavità polispermali separate da membrane. L’interno contiene molti semi carnosi, di forma prismatica, con testa polposa e tegumento legnoso, molto succosi. Il frutto maturo è giallo-verde, con aree rossastre che occasionalmente occupano l’intera superficie del frutto.

Varietà e portinnesti La variabilità genetica è elevata per la maggior parte dei caratteri, sebbene le differenze tra determinate cultivar possono essere piccole. Il melograno può essere classificato in base all’acidità dei suoi frutti: acido, agro-dolce o dolce. Alcune cultivar producono semi duri, tanto da rendere i frutti non eduli e soltanto alcune varietà sono classificate a seme soffice e quindi risultano di interesse commerciale. In Italia si conoscono le cultivar: Dente di Cavallo, Neirana, Profeta Partanna, Selinunte, Ragana e Racalmuto, tutte agro-dolci o dolci, adatte per il consumo fresco.

Tecnica colturale Si presta a tutti i sistemi di moltiplicazione, comunque la piu' facile e' quella per talea. Non teme l'eccesso di umidita', ma vegeta anche su terreni molto secchi.

Produzioni I frutti di melograno hanno proprietà astringenti e diuretiche; vengono generalmente consumati freschi e sono molto spesso usati per preparare bibite ghiacciate (“sherbet”, “sorbet”, “granatina”); in alcuni Paesi i frutti sono usati per la decorazione di macedonie servite in apposite coppe. I frutti, inoltre, possono essere utilizzati nell’industria conserviera per la produzione di succhi, marmellate, sciroppi e sciroppati.

La pianta è di grande effetto ornamentale specialmente gli esemplari con branche e tronchi contorti. Tanto il P. granatum, con frutti eduli, quanto il P. nana, a taglia ridotta e con frutti non commestibili, vengono utilizzati in parchi e giardini come piante singole o a gruppi, e soprattutto per realizzare siepi e bordure.

Il melograno, tra storia e virtù. Questo albero è stato simbolo di fertilità nei millenni per molte popolazioni, tant’è che tra i romani, le giovani spose intrecciavano ai loro capelli, come ornamenti, i rami del melograno, e le spose turche, tuttora, lanciano a terra una melagrana (o balausta o balaustio) e, a seconda di quanti chicchi fuoriusciranno a causa dell’impatto col suolo, quello sarà il numero di bambini che partoriranno. Ha dato il suo nome alla città di Granada, in Spagna, e nella Grecia antica era una pianta sacra a Giunone e a Venere. Nel campo dell’arte il melograno è simbolo di resurrezione e amore ardente.

Nel campo dell’arte il melograno è simbolo di resurrezione e amore ardente.

Conosciute sin da tempi antichi per le loro proprietà benefiche, le balauste hanno proprietà astringenti e diuretiche, grazie alla presenza del tannino, e sono ricche di vitamina A e vitamina B, tanto che nell’antica Grecia, infatti, erano prescritte come antielmintico e antinfiammatorio, e all’inizio del XIX secolo la scorza di questi frutti veniva usata per combattere la tenia, per la presenza di alcaloidi.

In una ricerca condotta da Michael Aviram, biochimico al Lipid Research Laboratory del Rambam Medical Center di Haifa (Israele), si evidenza la notevole quantità di flavonoidi, antiossidanti che proteggono cuore e arterie, contenuti nelle melagrane, che possono combattere le cellule tumorali.

Le balauste si raccolgono da settembre a novembre, e devono essere colte mature, poiché una volta staccate dall’albero non maturano più. A parte gli scopi benefici, le melagrane vengono molto usate per fare dolci, per condire primi e secondi, e come bibite. Anche la famosa granatina, base di molti cocktail, prima veniva preparata facendo bollire per una decina di minuti il succo delle melagrane e miele, mentre oggi è preparata per lo più con agrumi ed essenze aromatiche.

Pianto antico L'albero a cui tendevi La pargoletta mano, Il verde melograno Da' bei vermigli fior Nel muto orto solingo Rinverdì tutto or ora, E giugno lo ristora Di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta Percossa e inaridita, Tu de l'inutil vita Estremo unico fior, Sei ne la terra fredda, Sei ne la terra negra; Né il sol piú ti rallegra Né ti risveglia amor.

Fiore di melograno