SPLIT PAYMENT Marco Vitale

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SPLIT PAYMENT Marco Vitale FOCUS ON Catania, 25 maggio 2015 REVERSE CHARGE SPLIT PAYMENT Marco Vitale

REVERSE CHARGE Normativa e circolari di riferimento Legge 296/2006 (Legge finanziaria 2007) Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) Relazione tecnica alla Legge di Stabilità CM 14/E 27/03/2015 DM 23/01/2015 (MEF) 1

REVERSE CHARGE La Legge 296/2006 (Finanziaria 2007) ha apportato rilevanti modifiche in materia IVA ed in particolare alla disciplina del “reverse charge” inserendo nuove tipologie di attività soggette al meccanismo dell’inversione contabile e conseguentemente allargando la platea dei soggetti obbligati alla applicazione di tale meccanismo. Dal punto di vista normativo, il legislatore ha inserito all’interno del comma 6 dell’articolo 17 del DPR 633/1972 le seguenti disposizioni: Articolo 17 D.P.R. 633/1972 ………. Le disposizioni di cui al quinto comma (reverse charge) si applicano anche: a) alle prestazioni di servizi, compresa la prestazione di manodopera, rese nel settore edile da soggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l'attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell'appaltatore principale o di un altro subappaltatore. La disposizione non si applica alle prestazioni di servizi rese nei confronti di un contraente generale a cui venga affidata dal committente la totalità dei lavori; a-bis) alle cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato strumentali di cui alle lettere b) e d) del numero 8-ter) dell'articolo 10. 2

REVERSE CHARGE L'inversione contabile, o reverse charge è un particolare meccanismo di applicazione dell'imposta sul valore aggiunto, per effetto del quale il destinatario di una cessione di beni o prestazione di servizi, se soggetto passivo IVA nel territorio dello Stato, è tenuto all'assolvimento dell'imposta in luogo del cedente o prestatore. 3

REVERSE CHARGE Il regime del Reverse Charge prevede che: Il soggetto subappaltatore dovrà emettere, nei confronti dell’appaltatore principale o nei confronti di un altro subappaltatore, la fattura relativa ai servizi svolti per il solo imponibile, senza addebito di IVA ma con le seguenti indicazioni: «prestazione non soggetta ad IVA ai sensi dell’art. 17 co. 6 del D.P.R. 633/1972». ll soggetto che riceverà la fattura, e cioè l’appaltatore principale o un altro subappaltatore, dovrà integrare tale fattura di acquisto con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta e registrare la stessa sia nel registro delle vendite, liquidando un debito Iva verso l’Erario, sia nel registro degli acquisti, detraendo l’importo dell’Iva. In tal modo l’obbligo di versare l’Iva non grava sul prestatore di servizi o sul cedente, bensì sul committente il servizio o sul cessionario, a condizione che quest’ultimo sia un soggetto passivo Iva. 4

REVERSE CHARGE Per individuare correttamente l’ambito di applicazione della suddetta normativa occorre analizzare i seguenti tre requisiti che sono i seguenti: Settore di riferimento; Soggetti obbligati; Tipologia dei contratti. 5

REVERSE CHARGE Settore di riferimento 6 Il settore interessato è il settore edile con specifico riferimento all’attività di costruzioni. In particolare le prestazioni per le quali deve essere adottato il meccanismo del reverse – charge sono tutte quelle elencate nella sezione F della tabella ATECOFIN 2004 (ora ATECO 2007) e precisamente: Demolizione di edifici sistemazione del terreno (45.11.0); Trivellazioni e perforazioni (45.12.0); Lavori generali di costruzione di edifici (45.21.1); Lavori di ingegneria civile (45.21.2); Posa in opera di coperture e costruzione di ossature di tetti di edifici (45.22.0); Costruzione di autostrade, strade, campi di aviazione e impianti sportivi (45.23.0); Costruzione di opere idrauliche (45.24.0); Altri lavori speciali di costruzione (45.25.0); Installazione di impianti elettrici e tecnici (45.31.0); Lavori di isolamento (45.32.0); Installazione di impianti idraulico-sanitari (45.33.0) e Altri lavori di installazione (45.34.0); 6

REVERSE CHARGE Settore di riferimento Intonacatura (45.41.0) Posa in opera di infissi (45.42.0); Rivestimento di pavimenti e di muri (45.43.0); Tinteggiatura e posa in opera di vetri (45.44.0); Altri lavori di completamento degli edifici (45.45.0); Noleggio di macchine ed attrezzature per la costruzione o la demolizione, con manovratore (45.50.0). 7

REVERSE CHARGE Soggetti obbligati Devono applicare il meccanismo del reverse – charge i soggetti subappaltatori che prestano servizi, compresa la manodopera, nei confronti delle imprese che svolgono l’attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell’appaltatore principale o di un altro subappaltatore. 8

REVERSE CHARGE Tipologia dei contratti 9 Il reverse charge si applica ai servizi resi ai soggetti appaltatori o ad altri subappaltatori in base ad un contratto: - d’appalto; - di prestazione d’opera. Secondo la circolare dell’Agenzia delle Entrate 29 dicembre 2006, n. 37/E, sono escluse dal regime del Reverse Charge: - le prestazioni rese direttamente, in forza di un contratto d’appalto, nei confronti di imprese di costruzione o di ristrutturazione (es. impresa che acquista un terreno per la successiva edificazione di un immobile e conclude un contratto d’appalto con altra impresa per la realizzazione del fabbricato stesso); - le prestazioni d’opera intellettuale rese da professionisti (in quanto, per loro natura, non possono essere definite come prestazioni di manodopera e che risultano comunque estranee alle tipologie di attività rilevanti ai fini dell’applicazione dell’inversione contabile, tali da estrinsecarsi in apporti materiali che concorrono alla realizzazione del manufatto); - le forniture di beni con posa in opera (in quanto qualificate come cessioni di beni e non come prestazioni di servizi laddove la posa in opera assuma una funzione accessoria rispetto alla cessione del bene). - i rapporti all’interno dei consorzi e delle Società consortili e di strutture associative analoghe (associazioni temporanee di imprese ) (Risoluzione Ministeriale n.380/E del 2008). 9

REVERSE CHARGE Condizioni per l’applicazione del Reverse Charge Presenza di tre o più soggetti coinvolti; Si applica solo nei rapporti fra subappaltatori ed appaltatori (o altri subappaltatori) e mai fra l’appaltatore e committente principale sia il prestatore (subappaltatore) che il suo committente (appaltatore o subappaltatore) devono svolgere una prestazione riconducibile alle attività della sezione F della Tabella ATECOFIN 2007; deve trattarsi di contratto d’appalto o d’opera (sono esclusi i contratto d’opera intellettuale e le forniture con posa in opera). Il Reverse Charge trova applicazione anche nel caso in cui i subappaltatori svolgano, anche in via non esclusiva o prevalente, attività identificate dai suddetti codici Atecofin e ovviamente l’obbligo attiene alle sole prestazioni rese nell’ambito delle medesime attività della sezione F. 10

REVERSE CHARGE Cessioni di immobili strumentali Esulano, dunque, dall’estensione del meccanismo del reverse charge (e pertanto, se imponibili ai fini Iva, continuano ad essere soggette all’imposta secondo l’ordinario meccanismo dell’addebito in rivalsa dal cedente al cessionario): - tutte le compravendite immobiliari aventi per oggetto aree e terreni edificabili; - tutte le compravendite immobiliari aventi per oggetto fabbricati abitativi; - le compravendite immobiliari aventi per oggetto fabbricati strumentali, effettuate dalle imprese che, anche mediante appalto a terzi, hanno costruito l’immobile o che su di esso hanno effettuato gli interventi di “ristrutturazione” di cui alle lett. c), d) ed e) del comma 1 dell’art. 31 della L. 5 agosto 1978, n. 457, purché la cessione abbia luogo entro 4 anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell’intervento (si ricorda che qualora la cessione sia oltre i 4 anni, l’operazione è esente salva l’opzione per l’imponibilità); - le compravendite immobiliari aventi per oggetto fabbricati strumentali, effettuate nei confronti di cessionari che non agiscono nell’esercizio di impresa, arti o professioni. 11

REVERSE CHARGE Cessioni di immobili civili e strumentali L’art. 17, sesto comma, lett. a-bis), del D.P.R. n. 633/1972 stabilisce che il reverse charge si applica alle cessioni di fabbricati o di porzione di fabbricato, di cui ai numeri 8-bis (civili) e 8-ter (strumentali) del primo comma dell’art. 10 per le quali nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l’opzione per l’imposizione. 12

REVERSE CHARGE Sanzioni Ai sensi dell’articolo 6 comma 9 bis del D.Lgs. 471/1997 “E' punito con la sanzione amministrativa compresa fra il 100 e il 200 per cento dell'imposta, con un minimo di 258 euro, il cessionario o il committente che, nell'esercizio di imprese, arti o professioni, non assolve l'imposta relativa agli acquisti di beni o servizi mediante il meccanismo dell'inversione contabile di cui agli articoli 17 e 74 del DPR 633/1972. La medesima sanzione si applica al cedente o prestatore che ha irregolarmente addebitato l'imposta in fattura omettendone il versamento. Qualora l’imposta sia stata assolta, ancorché irregolarmente, dal cessionario o committente ovvero dal cedente o prestatore, fermo restando il diritto alla detrazione ai sensi dell’articolo 19 del DPR 633/1997, la sanzione amministrativa è pari al 3 per cento dell’imposta irregolarmente assolta, con un minimo di 258 euro, e comunque non oltre 10.000 euro per le irregolarità. Al pagamento delle sanzioni, nonché al pagamento dell'imposta, sono tenuti solidalmente entrambi i soggetti obbligati all'applicazione del meccanismo dell'inversione contabile. 13

REVERSE CHARGE Ampliamento del Reverse Charge La Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) ha disposto l’ampliamento del regime del reverse charge alle seguenti prestazioni: Prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento su edifici; Trasferimento di quote di emissione di gas serra e di quote di energia elettrica e di gas a rivenditori (temporanea fino al 2018); Commercio di bancali usati (pallet). A differenza del regime normale del Reverse Charge, l’ampliamento disposto dalla Legge 190/2014, alle sopraindicate prestazioni, è indipendente dalla tipologia di operazione. Conseguentemente si applica sia ai contratti di appalto che subappalto. 14

REVERSE CHARGE Ampliamento del Reverse Charge Nell’ambito applicativo delle attività classificate come servizi di pulizia, a condizione che siano riferite ad edifici, sono da ricomprendere: Pulizia generale (81.21.00). Altre attività di pulizia specializzata di edifici e di macchinari industriali (81.22.02). Altre attività di pulizia (81.29.99). 15

REVERSE CHARGE Ampliamento del Reverse Charge 16 Servizi di demolizione, di installazione di impianti e di completamento: inclusi tutti i servizi di manutenzione ricompresi nei Codici Ateco 43 43.11.00 Demolizione 43.21.01 Installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione (inclusa manutenzione e riparazione); 43.21.02 Installazione di impianti elettronici (inclusa manutenzione e riparazione); 43.22.01 Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento, e di condizionamento dell’aria (inclusa manutenzione e riparazione) in edifici o in altre opere di costruzione; 43.22.02 Installazione di impianti per la distribuzione del gas (inclusa manutenzione e riparazione); 43.22.03 Installazione di impianti di spegnimento antincendio (inclusi quelli integrati e la manutenzione e riparazione) 43.29.01 Installazione, riparazione e manutenzione di ascensori e scale mobili; 43.29.02 Lavori di isolamento termico, acustico o antivibrazioni; 43.29.09 Altri lavori di costruzione e installazione n.c.a. (limitatamente alle prestazioni riferite ad edifici). 16

REVERSE CHARGE Ampliamento del Reverse Charge 17 Chiarimenti forniti dalla Circolare n. 14/E del 27/03/2015 Nuova lettera a-ter) dell’art. 17, co. 6 DPR 633/72 Definizione di Edificio Qualsiasi costruzione coperta isolata da vie o da spazi vuoti, oppure separata da altre costruzioni mediante muri che elevano, senza soluzione di continuità, dalle fondamenta al tetto, che disponga di uno o più liberi accessi sulla via, e possa avere una o più scale autonome (Risoluzione n.46/E/1998 e Circolare Ministero LL.PP. 1820/1960) N.B. La disposizione attiene tanto ai fabbricati ad uso abitativo quanto a quelli strumentali, ivi compresi quelli di nuova costruzione, quelli in corso di costruzione o in fase di definizione, nonché a parti di essi. Sono pertanto escluse dall’applicazione del reverse charge le prestazioni aventi ad oggetto terreni, giardini, parcheggi, piscine salvo che questi non costituiscano parte integrante dell’edificio (ad esempio: terrazzi pensili, impianti fotovoltaici su terrazzi, piscine collocate sui terrazzi, ecc…) 17

SPLIT PAYMENT Normativa e circolari di riferimento Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) Relazione tecnica alla Legge di Stabilità CM 1/E 9/02/2015 CM 6/E 19/02/2015 CM 15/E 13/04/2015 DM 23/01/2015 (MEF) DM 20/02/2015 (MEF) Provvedimento Agenzia Entrate del 20.03.2015 18

SPLIT PAYMENT La legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) dispone a far data all’01/01/2015 una modifica dell’art. 17-ter del dpr 633/72 riguardante le operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Tale provvedimento modifica il regime di fatturazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni ponendo a carico delle stesse il versamento dell’Iva relativa alle suddette operazioni. La suddetta disposizione è in attesa della autorizzazione da parte del Consiglio dell’UE in merito alla deroga all’applicazione dell’artt. 199 e 199-bis Dir. 2006/112/CE. In proposito, in caso di diniego alla suddetta autorizzazione, la normativa prevede una clausola che determina la salvaguardia degli effetti finanziari della disposizione mediante l’aumento dell’accisa sui carburanti. 19

SPLIT PAYMENT Modalità operative Le modalità della scissione dei pagamenti ovvero Split Payment ai sensi dell’art. 17-ter del D.P.R. 633/72 prevedono che i fornitori che effettuano cessione di beni o prestazioni di servizi nei confronti della P.A. emettano fattura con indicazione dell’imponibile e dell’imposta annotando nella fattura stessa il regime di «scissione dei pagamenti». Le P.A. beneficiarie delle suddette operazioni, a seguito della ricezione delle suddette fatture, procederanno al versamento nei confronti del fornitore del solo imponibile e nei confronti dell’Erario dell’Iva dovuta. In proposito, l’obbligo di versamento dell’Iva all’Erario da parte della P.A. matura al momento del pagamento del corrispettivo, restando salva la facoltà riconosciuta all’Ente stesso di anticipare tale momento alla data di ricezione della fattura. 20

SPLIT PAYMENT Modalità operative Il versamento dell’imposta deve essere effettuato dalle PA senza possibilità di compensazione con altri crediti di imposta vantati dalle stesse PA, mediante modelli F24 o mediante versamento direttamente sullo specifico capitolo di entrate sul bilancio dello Stato. 21

SPLIT PAYMENT Soggetti interessati La scissione dei pagamenti deve essere applicata alle operazioni effettuate nei confronti delle PA e degli Enti destinatari del meccanismo della cd. IVA ad esigibilità differita. Al riguardo rientrano nell’ambito soggettivo della scissione dei pagamenti i seguenti destinatari: Stato, organi dello Stato ancorché dotati di personalità giuridica. Enti pubblici territoriali e consorzi tra essi costituiti. Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Istituti universitari. Aziende sanitarie locali. Enti ospedalieri. Enti pubblici di ricovero e cura aventi prevalente carattere scientifico. Enti pubblici di assistenza e beneficenza. Enti pubblici di previdenza. 22

SPLIT PAYMENT Soggetti esclusi Sono esclusi dal sistema della scissione di pagamento gli Enti pubblici economici che operano attraverso un’organizzazione imprenditoriale di tipo privatistico ancorché nell’interesse della collettività. In particolare sono esclusi dal nuovo regime: Ordini professionali; EE.PP. di ricerca; Agenzie fiscali; Autorità amministrative indipendenti(Agcom); Automobile Club Provinciali; Agenzia per la rappresentanza negoziale delle PP.AA. Inail; Enti Previdenziali privati o privatizzati; Enti ospedalieri ecclesiastici; Anas; Enel; Eni. 23

SPLIT PAYMENT Soggetti interessati ed esclusi Al fine di una precisa individuazione dei destinatari della scissione dei pagamenti si può fare riferimento all’indice della PA consultabile alla pagina web http://indicepa.gov.it/documentale/ricerca.php Altresì, le imprese fornitrici possono attenersi alle indicazioni fornite dalle PA stesse e inoltre resta ferma la possibilità di presentare istanza di interpello all’AE ai sensi dell’art. 11 della Legge 212/2000. 24

SPLIT PAYMENT Operazioni interessate Operazioni escluse La scissione dei pagamenti attiene alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizi documentate da fattura emessa ai sensi dell’art.21 del DPR 633/72 nei confronti delle PA che operano nell’ambito della rispettiva attività istituzionale. Operazioni escluse La scissione dei pagamenti non si applica alle seguenti operazioni: Operazioni assoggettate al regime del «reverse charge»; Operazioni per le quali il fornitore trattiene il corrispettivo a lui spettante, versando alla PA le sole somme eccedenti; Operazioni attestate da ricevuta fiscale, scontrino fiscale e non fiscale, o da altre modalità semplificate di certificazione; Prestazioni di servizi rese alla Pa i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito ovvero a ritenuta a titolo di acconto; Operazioni assoggettate a regimi c.d. speciali. 25

SPLIT PAYMENT Compensazioni IVA 26 Il credito Iva maturato anche mediante l’applicazione dello Split Payment può essere compensato con debiti tributari ed oneri contributivi nell’ambito del modello F24. In proposito, il credito IVA sia esso di natura trimestrale o annuale a secondo dell’entità del credito potrà essere compensato immediatamente dopo la presentazione della relativa istanza da cui emerge il credito per importi fino ad euro 5.000 annui o dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione dell’istanza per importi superiori ad euro 5.000 annui. Nel caso di importi del credito IVA annuale superiore ad euro 15.000 annui la compensazione può essere effettuata previa acquisizione del visto di conformità da parte di un professionista abilitato o della sottoscrizione della dichiarazione da parte dei soggetti che esercitano il controllo contabile della Società. L’utilizzo in compensazione del credito IVA può essere effettuato entro il limite massimo di euro 700.000 per ciascun anno solare. Si evidenzia che per i subappaltatori di lavori edili che applicano il meccanismo del Reverse Charge il suddetto limite è aumentato ad un milione di euro (art. 35 co. 6 Legge 248/2006) 26

SPLIT PAYMENT Rimborsi IVA In alternativa alla compensazione le imprese titolari di crediti IVA relative alle operazioni assoggettate allo Split Payment, potranno beneficiare della procedura privilegiata dei rimborsi IVA prevista dall’art. 38-bis del DPR 633/72. La procedura privilegiata è ammessa solo per la parte di credito maturata per effetto di operazioni effettuate in Split Payment. Il credito Iva oggetto di rimborso : dovrà essere di importo superiore ad euro 2.582,58; Il contribuente dovrà svolgere un’attività con aliquota media sugli acquisti maggiore di oltre il 10% di quella sulle vendite; La richiesta di rimborso potrà essere sia trimestrale che annuale. Al fine dell’ottenimento di rimborsi per importi inferiori ad euro 15.000 annuali, il contribuente non dovrà fornire alcuna garanzia. 27

SPLIT PAYMENT Rimborsi IVA Per rimborsi di importi superiori ad euro 15.000 annui, i contribuenti cd «virtuosi» non dovranno fornire alcuna garanzia ma semplicemente il visto di conformità/sottoscrizione dall’organo di controllo e la relativa dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti determinati requisiti aziendali. Alternativamente, i contribuenti «non virtuosi» per rimborsi Iva di importo superiore a euro 15.000 dovranno presentare la relativa garanzia fideiussoria. 28

SPLIT PAYMENT Sanzioni Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 471/97 nei confronti delle PA che omettono o ritardano il versamento dell’Iva all’Erario verrà erogata una sanzione amministrativa pari al 30% dell’omesso versamento. Ai sensi dell’art.9 co. 1 del Dlgs 471/97 nei confronti del fornitore che emette una fattura senza annotazione della «scissione dei pagamenti» verrà erogata una sanzione amministrativa compresa tra euro 1.032,91 ed euro 7.746,85. Le suddette sanzioni non vanno applicate per le violazioni di natura formale commesse anteriormente al 13/04/2015, data di emanazione della Circolare Ministeriale 15/E 2015. 29

Grazie per l’attenzione