Obiettivo: LA MACEDONIA Questo incontro ha come obiettivo “stare insieme" e condividere a partire della Parola di Dio la nostra esperienza cristiana in un luogo preciso come è quello della comunità parrocchiale. Abbiamo scelto il tema della “macedonia” perché da diversi tipi di frutta viene fuori un sapore straordinario e buono; per questo, stare insieme prende più gusto e l’uno arricchisce l’altro.
5 gruppi: Mela: Il giardino dell’Eden (Genesi 2, 46 - 17) Pera: L’unità in Isaia (Isaia 11, 5 - 9) Melone: Guardate come si amano (Atti 2, 42 - 48) Banane: La carità (Romani 13, 8 - 10) Pesca: Il sogno di Gesù (Gv. 17, 15 - 23)
LA MELA
Il giardino dell’Eden Genesi 2,8-17 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c’è l’oro e l’oro di quella terra è fine; qui c’è anche la resina odorosa e la pietra d’ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d’Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”.
Domande: Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere? Il bene, il male, come possiamo riconoscerli? Quale è per te il senso della vita?
PERA
Isaia 11, 5-9 Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare.
Domande: Cosa significa per voi stare insieme? Cosa proporreste voi di concreto per far possibile questa unità?
IL MELONE
Romani 13, 8-10 Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L’amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l’amore.
Domande: Sapreste descrivere con tre parole cosa vuol dire amare? Cosa implica amare? Tre parole positive e tre negative:
LA BANANA
Atti degli Apostoli La prima comunità cristiana Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Domande: Come vivevano le prime comunità cristiane? Come dobbiamo fare per essere come loro?
LA PESCA
Giovanni 17, 15-23 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
perché il mondo creda che tu mi hai mandato. Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo… Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Domande: Gesù ci ha promesso di vivere accanto a noi e in noi, immerso nella storia e nella nostra quotidianità. Quanto ci impegniamo a far sì che la nostra fede penetri e dia ancora un senso alla cultura del nostro tempo? Erano tuoi e li hai dati a me. Noi siamo al centro della preghiera d’amore di Gesù al Padre, noi siamo il dono che il Padre ha dato al Figlio. Cosa significa questo per la nostra vita di singoli, di famiglie, di comunità? Sentiamo l’esigenza di ringraziare il Signore per il prezioso patrimonio della nostra fede?
!...mischiati per crescere insieme e per dare sapore alla vita...!!!