Prof. Bertolami Salvatore

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Transcript della presentazione:

Prof. Bertolami Salvatore Franco Modigliani Franco Modigliani (Roma, 18 giugno 1918 – Cambridge, 25 settembre 2003) è stato un economista italiano naturalizzato statunitense. Vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 1985. Nacque a Roma da una famiglia di origine ebraica. Lasciò la capitale italiana nel 1939 a causa delle leggi razziali fasciste. Si recò negli Stati Uniti prendendone la cittadinanza nel 1946. « Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l'obbligo di spiegare quello che fa, possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti. »(su Il Tempo del 22/10/2000). Franco Modigliani VITA Franco Modigliani (Roma, 1918 - Massachussets, 2003) nacque da una famiglia benestante di origine ebraica. Frequentò il liceo Visconti, iscrivendosi successivamente alla facoltà di legge. Durante gli studi universitari iniziò ad occuparsi di dottrine economiche. Nel 1938, in seguito all'emanazione delle leggi razziali da parte del fascismo, Modigliani si trasferì a Parigi, presso i genitori della fidanzata, Serena, che sposerà pochi mesi più tardi. Nell'agosto del 1939, alla vigilia della guerra, raggiunse New York, insieme alla moglie. Nel 1942 inizia la carriera universitaria, prima presso il New Jersey College e successivamente (1948) all'università dell'Illinois, dove conosce Richard Brumberg, con il quale pone le basi per il suo lavoro più noto: l'ipotesi del ciclo vitale del risparmio. La prematura scomparsa di Brumberg interrompe per alcuni anni lo sviluppo della teoria; la versione finale, infatti, dal titolo Ipotesi sul ciclo del risparmio, verrà pubblicata soltanto nel 1980. Dal 1962 è professore di economia e finanza presso il MIT, divenendo, pochi anni puù tardi, professore emerito. Nel 1963 contribuisce, insieme a Ugo La Malfa, alla stesura della famosa "Nota aggiuntiva", che segna un grande progetto di sviluppo posto in campo dal centro-sinistra e costituisce il primo tentativo di impostare in Italia la politica dei redditi. Tale tentativo, a causa dell'arretratezza del sistema imprenditoriale italiano e dei dissensi interni ai partiti della sinistra, non avrà tuttavia successo. Nel 1985 viene conferito a Modigliani il premio Nobel per l'economia, per le sue ricerche sul risparmio delle famiglie e sui meccanismi dei mercati finanziari. Nello stesso anno riceve il James R. Killiam Faculty Award del MIT ed è insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana. Dopo l'assegnazione del Nobel, Modigliani diventa consulente per il Tesoro americano, per la FED e per alcune banche europee. Considerato uno dei massimi esponenti della scuola post-keynesiana (vedi Keynes), partecipò attivamente al dibattito sulle politiche economiche, sia negli Stati Uniti che in Europa, insistendo sulla necessità di dare priorità alla piena occupazione. Le sue opere, tradotte in moltissime lingue, tra cui il cinese, sono ormai famose in tutto il mondo. PENSIERO Il nome di Modigliani è legato soprattutto alla sua teoria sul ciclo del risparmio e a due teoremi sviluppati negli anni Cinquanta assieme a Merton Miller. La teoria su ciclo del risparmio lega l'andamento del risparmio nazionale al peso che assumono le diverse classi di età, ciascuna delle quali è caratterizzata da una diversa attitudine al consumo e al risparmio. In base a tale teoria, il reddito tende a seguire una curva a forma di campana durante la vita (basso livello all'inizio, alto nella parte centrale e nuovamente basso dopo il pensionamento): i giovani sono quelli che attingono maggiormente ai prestiti di lunga durata (mutui), le persone di mezza età rappresentano i maggiori risparmiatori e gli anziani, disponendo di un minoe reddito, sono portati a spendere questi risparmi. Per quanto riguarda i teoremi Modigliani-Miller, essi forniscono un quadro di riferimento per comprendere più efficacemente la struttura del capitale delle imprese. Cercano infatti di dimostrare che il valore di un'impresa dipende direttamente dal rapporto tra debito e capitale, sostenendo che il valore di un'azienda non cambia se questa si finanzia emettendo azioni oppure s'indebiti prendendo denaro a prestito. La posizione di Modigliani in campo economico è sempre stata ispirata a un pragmatismo moderato, ben lontana dalle durezze estreme del monetarismo di Milton Friedman. Più volte è intervenuto nel dibattito economico per indurre i governi a dare priorità alla piena occupazione e lla emancipazione dei lavoratori. Nel medesimo tempo, non ha mancato di sottolineare la necessità di assicurare che il sistema produttivo si mantenga competitivo ed efficiente ai fini di una soddisfacente prospettiva di crescita. OPERE -- Reddito, interesse, inflazione, Einaudi, Torino, 1987 -- Consumo, risparmio, finanza, Il Mulino, Bologna, 1992 -- Il caso Italia: seminari dello studio Ambrosetti a Villa d'Este [1979-1986], Ed. di Comunità, Milano, 1986 -- Il risparmio nel ciclo vitale [1986], CLUEB, Bologna, 1995 Franco Modigliani - Mario Baldassari - Fabio Castiglione, Il miracolo possibile, Laterza, Roma-Bari, 1996 Opera a più mani, dove vengono discusse le principali idee di Modigliani riguardanti gli investimenti produttivi, i rischi della rigidità del mercato, dell'eccesso di spesa pubblica, delle disfunzioni dello Stato e delle concentrazioni monopolistiche. -- Avventure di un economista: la mia vita, le mie idee, la nostra epoca, Laterza, Roma-Bari, 1999 Autobiografia intellettuale. BIBLIOGRAFIA ITALIANA Paolo Peluffo (a cura di), Sviluppo economico ed eccupazione. Materiali per un manifesto contro la disoccupazione in Europa, Franco Angeli, Milano, 1998 Saggi di Modigliani e altri 6 autorevoli economisti. AA.VV., Vita da Nobel: le autobiografie di dieci economisti, Il Sole 24 ore libri, Milano, 1991 W. Arthur Lewis, Lawrence R. Klein, Kenneth J. Arrow, Paul A. Samuelson, Milton Friedman, George J Stigler, James Tobin, Franco Modigliani, Ja Milano e Robert M. Solow. Scotto Barontini, Dal modello Duesenberry-Modigliani all'ipotesi del ciclo vitale, Bozzi, Genova, 1988 Washington, 02/12/1999 Internet e la rivoluzione del mercato mondiale Sommario Internet è contemporaneamente una moda, una mania, una follia, e un'insegna dei nostri tempi (1) I valori dei titoli Internet sono in generale sopravvalutati.(2) Alcuni di questi titoli rimarranno nel tempo. (3) E' difficile anche per gli esperti immaginare quali siano i titoli che rimarranno.(4) Modigliani afferma che tutto il mercato mondiale è gonfiato e che ci sarà un "crash"(5) Non è possibile prevedere il momento in cui avverrà il crash.(6) Intervista Domanda 1 Quello che avviene su Internet è una moda, una mania, una follia, o un'insegna dei nostri tempi? Risposta 1 Direi che si deve rispondere affermativamente a tutte queste domande, ma ogni risposta affermativa ha un significato molto diverso. Dire che è vero che Internet è una moda. È una cosa che qualche anno fa non esisteva ed oggi è diventata una cosa frequente. Molta gente fa transazioni, acquisti e vendite attraverso Internet. Questo atteggiamento, secondo me, è una moda acquisita che continuerà nel tempo perché effettivamente è una maniera comoda, efficiente di fare scambi di ogni tipo. Si tratta di un trend che prevedo continui. Domanda 2 Cosa ne pensa del valore dei titoli Internet sul mercato? Risposta 2 E' interessante parlare dell'andamento dei prezzi sul mercato, dei vorticosi eventi che si sono avuti, degli enormi tassi di capitalizzazione, rapporto fra profitti e fra prezzo e profitto a livelli paurosamente alti. Questa, ad esempio, è in buona parte una mania e una follia. Si tratta essenzialmente di una mania tipica delle bolle speculative in cui la gente ci si butta dentro e buttandocisi giustifica la bolla stessa. Se voi pensate all'essenza della bolla speculativa, in che cosa consiste? Che cosa avviene? Che l'acquirente guadagna per via dell'aumento del prezzo ed è quello che è la principale fonte di guadagni e che per poter giustificare un alto rapporto prezzi al rendimento bisogna che la crescita sia forte e continui. Fino a che continua la gente tende a correre a comprare il titolo e questo serve a continuare la crescita, ma mano a mano che questo avviene il rapporto fra prezzo e rendimento diventa sempre più incredibile, immantenibile, non giustificato dall'essenza della situazione e la bolla scoppia quando la gente si rende conto che non è più possibile comprare e trovare uno stupido abbastanza da pagare ancora di più. A questo punto la gente si decide a vendere e quando vende viene il crollo perché nessuno più vuole tenere i titoli che non hanno la possibilità di apprezzarsi. Questo è l'aspetto della follia del mercato. Domanda 3 Tutti i titoli di Internet sono sopravalutati? Risposta 3 No, non tutti i titoli di Internet sono sopravalutati. Senza dubbio da qui a dieci anni, o forse anche cinque, si vedrà che di quei titoli un piccolo numero avrà avuto successo, un piccolo numero avrà giustificato il suo prezzo di oggi, la maggior parte varrà quasi niente, molto poco o niente. E il grande problema, quello che rende speculativo il mercato, è il fatto che è estremamente difficile sulla base dei dati di oggi capire quali di quei 100 titoli avrà un successo e quali saranno i 90 che falliranno. È quasi impossibile anche per gli esperti a causa della mancanza di dati, perché sono imprese in campi che si muovono rapidamente, perché è difficile prevedere la concorrenza. Molte di queste imprese hanno grandi speranze di guadagni che però vengono troncati dalla concorrenza di nuove imprese. Domanda 4 È possibile immaginare quali siano i titoli non sopravvalutati in questo mercato? Risposta 4 No! Come ho detto per gli esperti è difficile sapere qual'è il titolo per cui l'euforia del mercato è giustificata, quindi giocare sul mercato di Internet è un gioco estremamente rischioso. Qualcuno ne uscirà bene, la maggior parte ne uscirà con gli occhi gonfi. Questo credo che sia l’essenza del problema. Naturalmente è chiaro cosa riguardano i rischi di essere in questo mercato e i rischi sono come quelli di chi va a giocare alla roulette e punta sul numero 37: se vince fa un bottino, ma molto raramente vince. Quindi bisogna rendersi conto che è un gioco estremamente rischioso e che non è raccomandabile per chi ha poche risorse, per chi non ama il rischio o non ha possibilità di rifarsi delle perdite. Per quella gente è bene stare fuori da questo mercato. Domanda 5 Qual è la sua analisi per quanto riguarda il mercato azionario in genere? Risposta 5 Per quello che riguarda il mercato azionario in genere, la mia analisi è la stessa: anche in questo caso c’è una bolla speculativa nel senso che le azioni sono sopravvalutate. In questo caso è più facile stimare il futuro dei profitti. Per una General Electrics o una di queste grandi imprese, è più facile, ma il mercato sopravvaluta il prezzo perché sopravvaluta la possibilità di guadagni, della crescita dei guadagni. Questi prezzi di oggi, anche per le cosiddette blue chips, queste ottime azioni, sono giustificate soltanto se il tasso di crescita dei profitti è enorme. Per giustificare un rapporto di 40 ci vuole un tasso di crescita del 15-20% all’anno per sempre. Ora, dalla nostra esperienza sappiamo che un tasso di crescita di questa grandezza non può mantenersi; può durare qualche anno ma non può mantenersi, e quando cessa, quando si allenta, allora crolla il prezzo delle azioni. Questo vuol dire che l’azione era sopravvalutata, chi la compra oggi deve rendersi conto che è sopravvalutata nel senso che a un certo punto può crollare e, di nuovo, la parola crollare vuol dire essenzialmente una forte discesa, molto rapida, perché le bolle non si sgonfiano altro che scoppiando, in maniera molto rapida, seguita da un periodo in cui il prezzo resta molto al di sotto di quello originale, diciamo 20-25%, per parecchio tempo. Eventualmente, naturalmente, tornerà su perché i profitti continuano ad aumentare ma la riduzione del tasso di crescita è sufficiente a produrre il crollo. Quindi bisogna capire che questa analisi non permette di prevedere quando scoppierà la bolla perché è un meccanismo complicato: la bolla scoppia quando la gente si rende conto che è una bolla, quando se ne rendono conto in molti. Quanto ci vuole per rendersene conto? Eh, se lo sapessi sarei ricco. Io sono stato citato malamente quando ho detto che ci sarà un immediato crash, un’immediata caduta del mercato, non si sa quando. Quello che io dico è che fra oggi e un futuro con i prezzi simili a oggi ci sarà un periodo con prezzi molto più bassi. Questo è quello che affermo. Domanda 6 E quando avverrà questo crash? Risposta 6 Beh, secondo me non ci vorrà molto ma certo non posso dire quando perché è una cosa che è praticamente impossibile prevedere. Si può dire che avverrà. Quando non lo so. Prof. Bertolami Salvatore

Prof. Bertolami Salvatore Franco Modigliani Modigliani, assieme a Merton Miller, formulò il cosiddetto Teorema di Modigliani-Miller dei mercati finanziari. Questo importante risultato spiega sotto quali condizioni il valore di una azienda rimanga lo stesso sia che venga finanziata attraverso raccolta di capitali sul mercato azionario (emissione di azioni), sia che venga finanziata attraverso acquisizione di debito (emissione di obbligazioni). Nonostante le assunzioni del teorema lo rendano inverificabile dal punto di vista empirico, rimane comunque un risultato scientifico importante perché da esso è scaturita una enorme letteratura, tuttora fiorente, che cerca di spiegare sotto quali diverse condizioni il risultato non sia valido. Prof. Bertolami Salvatore

Prof. Bertolami Salvatore Franco Modigliani Modigliani fu anche l'ideatore dell'ipotesi del ciclo vitale, che spiega come il risparmio ed il consumo cambino nell'arco di vita di un individuo. I consumatori, secondo Modigliani, tendono ad effettuare le loro scelte di consumo non in base al loro reddito corrente, ma in base alla loro aspettativa di reddito e consumo totale futuri. Per questo, gli individui tendono a risparmiare in alcune fasi della loro vita per poi spendere il denaro accumulato in altre fasi, per esempio durante il pensionamento. Il nome di Modigliani è legato soprattutto alla sua teoria sul ciclo del risparmio e a due teoremi sviluppati negli anni Cinquanta assieme a Merton Miller. La teoria su ciclo del risparmio lega l'andamento del risparmio nazionale al peso che assumono le diverse classi di età, ciascuna delle quali è caratterizzata da una diversa attitudine al consumo e al risparmio. In base a tale teoria, il reddito tende a seguire una curva a forma di campana durante la vita (basso livello all'inizio, alto nella parte centrale e nuovamente basso dopo il pensionamento): i giovani sono quelli che attingono maggiormente ai prestiti di lunga durata (mutui), le persone di mezza età rappresentano i maggiori risparmiatori e gli anziani, disponendo di un minoe reddito, sono portati a spendere questi risparmi. Per quanto riguarda i teoremi Modigliani-Miller, essi forniscono un quadro di riferimento per comprendere più efficacemente la struttura del capitale delle imprese. Cercano infatti di dimostrare che il valore di un'impresa dipende direttamente dal rapporto tra debito e capitale, sostenendo che il valore di un'azienda non cambia se questa si finanzia emettendo azioni oppure s'indebiti prendendo denaro a prestito. La posizione di Modigliani in campo economico è sempre stata ispirata a un pragmatismo moderato, ben lontana dalle durezze estreme del monetarismo di Milton Friedman. Più volte è intervenuto nel dibattito economico per indurre i governi a dare priorità alla piena occupazione e lla emancipazione dei lavoratori. Nel medesimo tempo, non ha mancato di sottolineare la necessità di assicurare che il sistema produttivo si mantenga competitivo ed efficiente ai fini di una soddisfacente prospettiva di crescita. Prof. Bertolami Salvatore

Prof. Bertolami Salvatore Franco Modigliani Una foto recente di Franco Modigliani, il primo da sinistra, immortalato con altri due colleghi insigniti del Nobel, Paul A. Samuelson e Robert M. Solow Il nome di Modigliani è legato soprattutto alla sua teoria sul ciclo del risparmio e a due teoremi sviluppati negli anni Cinquanta assieme a Merton Miller. La teoria su ciclo del risparmio lega l'andamento del risparmio nazionale al peso che assumono le diverse classi di età, ciascuna delle quali è caratterizzata da una diversa attitudine al consumo e al risparmio. In base a tale teoria, il reddito tende a seguire una curva a forma di campana durante la vita (basso livello all'inizio, alto nella parte centrale e nuovamente basso dopo il pensionamento): i giovani sono quelli che attingono maggiormente ai prestiti di lunga durata (mutui), le persone di mezza età rappresentano i maggiori risparmiatori e gli anziani, disponendo di un minoe reddito, sono portati a spendere questi risparmi. Per quanto riguarda i teoremi Modigliani-Miller, essi forniscono un quadro di riferimento per comprendere più efficacemente la struttura del capitale delle imprese. Cercano infatti di dimostrare che il valore di un'impresa dipende direttamente dal rapporto tra debito e capitale, sostenendo che il valore di un'azienda non cambia se questa si finanzia emettendo azioni oppure s'indebiti prendendo denaro a prestito. La posizione di Modigliani in campo economico è sempre stata ispirata a un pragmatismo moderato, ben lontana dalle durezze estreme del monetarismo di Milton Friedman. Più volte è intervenuto nel dibattito economico per indurre i governi a dare priorità alla piena occupazione e lla emancipazione dei lavoratori. Nel medesimo tempo, non ha mancato di sottolineare la necessità di assicurare che il sistema produttivo si mantenga competitivo ed efficiente ai fini di una soddisfacente prospettiva di crescita. Prof. Bertolami Salvatore