ORARIO DI LAVORO E SALUTE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
COME MANTENERE IL CUORE SANO
Advertisements

ESERCIZIO FISICO E PREVENZIONE : Malattie cardiovascolari
GLI ERRORI NEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI - IL NESSO DI CAUSALITA’
EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Conclusioni Le prime analisi dei dati evidenziano apprezzabili cambiamenti in ambito biomedico, psicologico e motorio. Il netto miglioramento dei valori.
Corso “lettura critica” degli studi clinici.
Undetectables 2006: Seminario Nadir
Pordenone 10 novembre 2006 G.Cornelio 2006 Due considerazioni preliminari 1.Le malattie sono multifattoriali Es. 1 Le malattie cardiovascolari dipendono.
Gli indicatori di salute nel sistema di sorveglianza PASSI
Salute e fattori di rischio comportamentali per genere
Salute e fattori di rischio comportamentali per et à Carlo Rossi Servizio Epidemiologia e Comunicazione Dipartimento di Sanità Pubblica – AUSL di Modena.
Malattie Apparato Cardiovascolare
Assistenza infermieristica clinica applicata alla medicina
Sorveglianza epidemiologica regionale delle malattie cardiovascolari
Epidemiologia delle malattie cardiovascolari in Toscana
Sorveglianza epidemiologica regionale delle malattie cardiovascolari
In Toscana vivono circa tre milioni e mezzo di abitanti ( al 01/01/ fonte Istat - ) pari al 6,2% della popolazione italiana.
PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIO-VASCOLARI IN MEDICINA GENERALE
TRA CIBO E MOVIMENTO. LA SALUTE E’ UNA SCELTA
Esistono differenze nei fattori di regolazione del sonno fra brevi e lunghi dormitori ? Omeostatiche Circadiane.
Inquadramento delle dislipidemie
Alessandra Tinto (Istat) Viviana Egidi (“Sapienza” Università di Roma)
IPERTENSIONE ARTERIOSA
GLICEMIA, COLESTEROLO E RISCHIO CARDIOVASCOLARE
“L’Ipertensione arteriosa”
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA
Perché consigliare l’attività fisica
IL DOLORE E' una sensazione spiacevole provocata (in genere) da fattori potenzialmente dannosi per le cellule. Le cellule “offese” liberano molecole che.
“Il test da sforzo in Medicina dello Sport”
Uso del tempo in Italia e in Europa.
I tumori in Italia – AIRTUM 2011 (1) Il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Italia (30%) dopo le patologie cardiocircolatorie (39%). Si stima.
Le domande 1. Come si possono generare diseguaglianze di salute in ambito sanitario? 2. Esistono evidenze dellesistenza di tali diseguaglianze in Italia?
La valutazione dei rischi psicosociali nel lavoro: le fasi
OBESITA’ E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Prof Gianluca Perseghin
Modello Assistenziale Pediatrico nel bambino con patologia cronica
Marina BALTIERI Referente FIMP rete nutrizione
4° congresso Simg-Calabria Reggio Calabria 29-30\ La Medicina Generale Calabrese per una Calabria Sana e Sostenibile Felice Bellini Mediass Catanzaro.
Conferenza di consenso Quale informazione per la donna in menopausa sulla terapia ormonale sostitutiva? Torino 17 maggio 2008.
3 - MALNUTRIZIONI.
Sindrome Metabolica 1.
LE MISURE EPIDEMIOLOGICHE DI ASSOCIAZIONE E IMPATTO
Ospedalizzazione per ACUTI ordinari e Day Hospital Domanda di ricovero -18,3% Ospedalizzazione per ricoveri in DAY HOSPITAL + 8,8% Forte riduzione dei.
Che cosa è la salute ? Assenza di malattia ?
Malattie Cardiovascolari
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
IPOTIROIDISMO SUBCLINICO
APPROPRIATEZZA TERAPEUTICA E ADERENZA ALLA TERAPIA
Malattie Cardiovascolari
OSAS Raffaele Cocomazzi (Obstructive Sleep Apnea Syndrome)
L’ipertensione arteriosa
Crisi, disoccupazione e salute Angelo d’Errico, Giuseppe Costa SCaDU Servizio di Epidemiologia ASL TO3 Piemonte Dip. Scienze Cliniche e Biomediche Università.
STRESS LAVORO CORRELATO.
A cura di: Claudio Gandolfo.. Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del.
STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE
Dieta e malattie cronico-degenerative
MEDICO COMPETENTE E: MOBBING BURNOUT STRESS DA LAVORO A TURNI
INTRODUZIONE termovalorizzatori = incenerimento con recupero energetico combustione  diossine, metalli particolato (PM), azoto, ossidi di zolfo revisioni.
8.3 Promozione della salute
Hormone therapy and cognition Victor W. Henderson, 2012 COMPRENDERE L’AUMENTO DI PESO IN MENOPAUSA.
LA MEDICINA PREDITTIVA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI PERDITA DI AUTONOMIA Prof. Paolo Malighetti 12/11/2015.
Accademia europea dei pazienti sull'innovazione terapeutica Fattori di rischio nella salute e nella malattia.
Quando si parla di salute, è opportuno fare riferimento alla Costituzione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), agenzia dell'ONU istituita nel.
La Facoltà di Medicina e Chirurgia per la Medicina di Genere Prof. Antonio Benedetti Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Politecnica delle Marche.
La Cardiologia tra i banchi di Scuola. Epidemiologia della malattia aterosclerotica coronarica La Cardiologia tra i banchi di Scuola.
Stili di vita e fattori di rischio: differenze di genere Dati della sorveglianza PASSI Anni Provincia di Modena.
Gli studi trasversali PASSI 2005 e 2006 Martedì 17 Aprile 2007 Carlo Alberto Goldoni Servizio Epidemiologia, Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena.
Carichi assistenziali e stress lavoro-correlato Conseguenze individuali dello stress: disturbi fisiopatologici s-l-c Dr. Latocca Raffaele – Medico Competente.
La bulimia o bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare per cui una persona affetta ingurgita una quantità di cibo eccessiva per poi ricorrere.
17 aprile 2007 Dott. Claudio Andreoli Medico di Medicina Generale.
Transcript della presentazione:

ORARIO DI LAVORO E SALUTE Angelo d’Errico1, Giuseppe Costa1,2 1Scuola di Sanità Pubblica - ASL TO3 2Dipartimento di Sanità Pubblica – Università di Torino Torino, 25 febbraio 2011

Background Orario di lavoro: long working hours shift work Entrambi sono stati associati ad aumentata probabilità di: Vari esiti di salute: disturbi del sonno, malattie cardiovascolari e mentali, diabete, disturbi gastrointestinali e muscoloscheletrici, infortuni, disabilità Alterazioni comportamentali: fumo, alcool, inattività fisica, dieta malsana Per il lavoro a turni sono stati riportati eccessi di tumori della mammella e della prostata (classe 2A, IARC, 2007) Molti degli studi soffrono comunque di una inadeguata definizione dell’esposizione Poiché queste caratteristiche del lavoro sono spesso correlate all’esposizione a fattori di rischio di tipo fisico (lavoro fisico intenso) e psicosociale (high demand, low control, high strain, effort-reward imbalance, social support) è controverso se gli effetti osservati non siano dovuti al confondimento da parte di altre esposizioni lavorative Non è chiaro se le alterazioni comportamentali indotte siano mediatori dell’effetto del lavoro ad orario prolungato o a turni sulla salute

Long working hours – possibili meccanismi di danno alla salute Fonti di orari di lavoro prolungati A livello sociale: fattori economici, culturali, istituzionali, normativi A livello individuale: necessità, responsabilità, preferenze, tipo di lavoro e opzioni di orario Long Working Hours Altre caratteristiche dell’orario di lavoro Ridotta disponibilità di tempo o ridotta capacità di utilizzare effettivamente il tempo per dormire, riposarsi o svolgere attività familiari o di svago Più lunga esposizione o aumentata vulnerabilità a: - elevata pressione lavorativa - fattori di rischio occupazionali Modificatori di effetto caratteristiche del lavoratore: socio-demografiche richieste extra-lavorative capacità e risorse caratteristiche del lavoro: pressione ricompense supporto controllo contesto organizzativo Sonno ridotto/disturbato, affaticamento, stress, umore negativo, disturbi fisici, dolore, alterazioni funzionali neurologiche, cognitive e fisiologiche Impatto sul Lavoratore: Malattie, infortuni qualità della vita capacità di guadagno Impatto sulla Famiglia: cura dei familiari qualità delle relazioni reddito familiare carico di lavoro Impatto sul Datore di Lavoro produttività, qualità costi di malattie e infortuni Impatto sulla Comunità incidenti, errori costi di malattie e infortuni Caruso et al., 2006 AJIM

Long working hours e salute - I Incrementi consistenti per esposizione a orario di lavoro prolungato: MALATTIE E SALUTE SOGGETTIVA malattie cardiovascolari (eccessi più alti tra le donne, forse a causa del doppio carico lavoro-famiglia) diabete peggiore salute fisica percepita affaticamento infortuni pensionamento per disabilità Risultati controversi per ipertensione e salute mentale MISURE FISIOLOGICHE aumento della glicemia a digiuno aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa Risultati controversi per variabilità della frequenza cardiaca e livelli di noradrenalina Nessuna associazione con livelli di colesterolo ematico STILI DI VITA ridotto numero di ore di sonno Risultati controversi per fumo, alcool, attività fisica, dieta, BMI o obesità Scarsa evidenza che gli eccessi di malattia osservati siano mediati da un incremento di stili di vita insalubri

Long working hours e salute - II LIMITI Limitato numero di studi su ognuno degli esiti esaminati, a parte malattie cardiovascolari e salute percepita Molti studi, in particolare quelli giapponesi, comprendevano soggetti con orari molto lunghi e i gruppi di riferimento spesso lavoravano più di 40 h/sett. (sottostima del rischio?) La maggior parte degli studi è trasversale: possibile sottostima del rischio, nel caso in cui i soggetti con problemi di salute evitino di lavorare troppe ore In molti studi l’accertamento dell’esposizione è autoriferito: possibile sovrastima del rischio nel caso in cui i soggetti affetti da patologia o con sintomi tendano a sovrastimare il numero di ore di lavoro Scarso controllo per possibili confondenti occupazionali e socio-demografici Scarsa conoscenza di possibili modificatori di effetto, come sesso, età, job strain e social support Insufficiente caratterizzazione dell’orario prolungato: negli studi longitudinali basato in genere su una sola misurazione nel tempo

LAVORO A TURNI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI (CVD) Possibili meccanismi di azione del lavoro a turni per lo sviluppo di CVD LAVORO A TURNI stress circadiano STRESS COMPORTAMENTALE qualità e durata del sonno fumo dieta aumento di peso inattività fisica STRESS FISIOLOGICO infiammazione coagulazione del sangue funzione cardiaca autonomica asse ipotalamo-pituitario-surrenalico pressione arteriosa STRESS PSICOSOCIALE stress occupazionale equilibrio vita-lavoro recupero dal lavoro ALTRE CONDIZIONI DI SALUTE aterosclerosi sindrome metabolica diabete tipo II Malattia cardiovascolare Puttonen et al., 2010, SJWEH

Shift work e CVD Associazione abbastanza consistente con la malattia ischemica coronarica sulla base degli studi di incidenza, ma non di mortalità (possibile “healthy shift worker survival effect”) Associazioni consistenti con stress occupazionale (basso job control, alta effort-reward imbalance), conflitti casa-lavoro e deficit di recupero Associazioni abbastanza consistenti con ridotta durata o qualità del sonno, fumo, BMI, peso corporeo (mediatori? confondenti?), ma non per alcool e attività fisica Associazioni consistenti con diversi end-point intermedi o fattori di rischio biologici (aterosclerosi, colesterolemia, alterazioni linfocitarie, alterazioni della frequenza cardiaca e della sua variabilità, incrementi di cortisolo e noradrenalina, diabete, sindrome metabolica) Il confondimento da fattori di rischio biologici e comportamentali non sembra un problema rilevante, al contrario di quello da SES e da esposizioni psicosociali sul lavoro Non c’è una chiara evidenza che i turni che comprendono lavoro notturno pongano un rischio maggiore di quelli che non lo includono LIMITI Insufficiente caratterizzazione del lavoro a turni, soprattutto della dose cumulativa: Possibile sovrastima del rischio per esposizione autoriferita Lo studio della relazione dose-risposta è reso difficile dalle variazioni nel lavoro a turni nel corso di lunghi follow-up Il passaggio a turni diurni in soggetti che sviluppano sintomi può produrre una forte sottostima del rischio

Shift work e cancro Cancro della mammella Cancro della prostata Plausibilità biologica basata sull’ipotesi di alterazione del ritmo circadiano, con alterazione dei periodi sonno-veglia e deregolazione di geni circadiani (“orologio”) inclusi in meccanismi di cancerogenesi La coordinazione dei ritmi circadiani è svolta da un pacemaker circadiano localizzato nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo anteriore (Reaver, 1998), che è stato caratterizzato come un soppressore tumorale per il suo controllo sulla proliferazione cellulare (Fu & Lee, 2003) I risultati sul cancro della mammella appaiono consistenti, anche se in studi con un buon accertamento dell’esposizione un effetto dose-risposta è limitato a studi sulle infermiere. Da un lato questa caratteristica riduce la probabilità di confondimento, dall’altra non è da escludersi che le infermiere addette ai turni di notte siano state esposte a qualche fattore, ancora sconosciuto, che possa aver causato l’incremento di cancro della mammella Gli studi che hanno presentato i risultati grezzi insieme a quelli controllati per altri fattori di rischio (BMI, uso di contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva, età al menarca e alla menopausa) non indicherebbero un sostanziale confondimento di questi fattori sulla relazione tra turni di notte e K mammario L’età e la menopausa sembrerebbero modificare poco la relazione tra turni di notte e cancro della mammella Cancro della prostata Gli eccessi di cancro della prostata sono suggestivi di un modesto incremento del rischio, essendo presenti in due studi su tre, ma gli studi sono troppo pochi e vi è assenza di dose-risposta in due studi Lo studio negativo era basato su una matrice occupazione-esposizione (JEM), che implica notevole misclassificazione dell’esposizione

Shift work e malattie gastrointestinali Disturbi GI Consistente associazione con il lavoro a turni Comunque, uno degli studi positivi era stato condotto su assistenti di volo, senza informazioni sui turni, comparati a personale a terra Outcome troppo poco specifico Solo uno studio aveva un esito basato su una visita clinica, oltre che su questionario Ulcera peptica Consistente associazione con lo svolgere il turno di notte, con rischi ancora superiori per gli ex-turnisti Patologia accertata obiettivamente in quasi tutti gli studi; in 2 studi esito costituito da assenze per malattia per ulcera Nel solo studio negativo l’esito era basato su trattamento per ulcera autoriferito; vi era comunque un eccesso associato al turno di notte permanente Varie definizioni di turni utilizzate (rotating or permanent night shift, former shift work, occupazioni con alte percentuali di shift work); esposizione principalmente autoriferita

Shift work e altri esiti di salute Salute Mentale Revisione di Harrington (1994), che indicherebbe inconsistenza dei risultati su shift work e salute mentale Basso numero di studi disponibili anche in anni successivi, con parziale inconsistenza dei risultati e indicazione che l’effetto sia mediato da vincoli imposti sull’orario Appare controverso se tali eccessi non siano piuttosto da attribuire all’effetto confondente di altre caratteristiche dell’organizzazione del lavoro Una revisione Cochrane sull’efficacia di interventi preventivi ha effettivamente concluso che la partecipazione alla programmazione dei turni migliora la salute mentale (Joyce et al., 2010) Infortuni sul lavoro Consistente incremento del rischio di infortunio nei turni di notte e in quelli serali rispetto al turno diurno Incremento del rischio tra la prima e la seconda ora e successiva riduzione lineare, con rischio minimo alla fine del turno di notte Aumento del rischio con lo svolgimento di turni di notte consecutivi Possibile underreporting nel turno di notte Possibile confondimento da differenze nelle condizioni di lavoro (produttività, ciclo di lavorazione, tipologia di operazioni svolte)

CONCLUSIONI Gli studi complessivamente indicano consistenti aumenti del rischio di: malattie cardiovascolari per lunghi orari di lavoro e lavoro a turni, supportati anche da alterazioni in alcuni fattori di rischio comportamentali e in indicatori biologici cancro della mammella tra le lavoratrici a turni, anche se dovrebbero essere confermati da studi su longitudinali in settori diversi dalla sanità ulcera peptica per svolgimento di lavoro a turni infortuni, sia per lavoro prolungato sia per quello a turni In generale, gli eccessi di patologia osservati sono moderati (RR<2) Per le altre patologie i dati sono limitati o le associazioni controverse Tra i limiti, si rileva la presenza di problemi metodologici con possibili effetti sulle stime di rischio in buona parte degli studi, soprattutto relativi al disegno (studi trasversali o ca-co), all’accertamento dell’esposizione (durata, frequenza, timing, dati soggettivi) e al limitato controllo per altri fattori di rischio occupazionali (demand, control, social support) Le presenti considerazioni non sono basate su una revisione personale della letteratura, ma principalmente su alcune delle più importanti revisioni disponibili sui temi trattati (Spurgeon et al., 1997; Van der Hulst, 2003; Caruso, 2006; Johnson & Lipscomb, 2006; Harrington, 1994; Folkard & Lombardi, 2006; Folkard, 2008; Frost et al., 2009; Puttonen et al, 2010; Megdal et al., 2005; Kolstad, 2008; Knutsson & Boggild, 2010)

Cosa si può conoscere del rapporto tra orario di lavoro e salute a Torino? Aggiornamento di monitoraggio delle differenze di salute tra professioni con specifici cicli di orario di lavoro: esempio infermiere (mortalità per infarto 81-99: SMR 186 (116-281); ricoveri per infarto 96-99: SMR 153 (97-230) con diversi orari di entrata al lavoro (al censimento): esempio orari compatibili con cicli a turno, mortalità 91-95 Turni 81 e 91 (4%): SMR 65 (41-98) Turni 91 ma non 81 (8%): SMR 90 (64-123) Turni 81 ma non 91 (7%): SMR 121 (92-157) Non turni 81 e 91 (81%): SMR 102 (92-112) Esercizio di valutazione ex ante di interventi su orario di lavoro in base a letteratura ergonomica? Esercizio di valutazione ex post di interventi su orario di lavoro (cfr cochrane)?