La rete tra imprese è una forma organizzativa basata su due principi : Un principio di differenziazione in funzione delle specificità locali e delle esigenze di specializzazione; Un principio di integrazione tramite l’impiego di un mix di meccanismi del coordinamento.
In relazione ai meccanismi del coordinamento che prevalgono, le reti tra imprese possono distinguersi in: Reti sociali Reti burocratiche Reti proprietarie
La rete sociale è: un insieme di imprese con relazioni di interdipendenza regolate da meccanismi del coordinamento dell’istituzionalizzazione non formali
Meccanismi del coordinamento dell’istituzionalizzazione non formali La cultura, intesa come un sistema di norme – o modelli di comportamento generali prescritti a tutti gli attori di un sistema di azione – accettato dai partecipanti e rilevante ai fini dell’azione economica e sociale
In questo tipo di rete la fiducia è una componente molto importante Essa determina nella relazione tra le imprese una riduzione dell’incertezza endogena e favorisce il coordinamento tramite meccanismi dell’istituzionalizzazione non formali La fiducia è: un’attitudine – senso di sicurezza che deriva da un giudizio – un convincimento che qualcuno o qualcosa sia conforme alle proprie aspettative – attese o speranze
La fiducia dipende da: esistenza di obiettivi comuni esistenza di una cultura comune effetti di reputazione e prestigio interazioni ripetute e frequenti tra gli attori un numero non elevato di imprese interdipendenti e di materie da trattare
Tipologie di reti sociali: Reti sociali simmetriche, dove le imprese operano in condizioni di parità Reti sociali asimmetriche, dove c’è un’impresa che ha un controllo su risorse chiave ed esercita la leadership
Le variabili organizzative nelle reti sociali: Economie di specializzazione alte Economie di scala medio-basse Economie di scope medie Complementarità medie Insostituibilità bassa Incertezza endogena bassa Incertezza esogena alta Conflitto di interessi basso Numero di attori coinvolti basso
Forme di interdipendenza semplice complessa sequenziale reciproca pooled intensiva transazionale associativa
L’interdipendenza transazionale dà luogo a scambi nelle reti Anche nelle reti sociali tali scambi sono regolati da prezzi e contratti istantanei
I contratti istantanei regolano l’allocazione delle risorse in termini puramente “sostantivi” o distributivi Essi non regolano aspetti di processo, pertanto il contenuto “procedurale” del contratto è basso
Prezzo + Contratti istantanei = Mercato Nelle reti tra imprese Prezzo + Contratti istantanei = Mercato
Cultura, prezzo, contratti istantanei, autorità Interdipendenze e mix di meccanismi del coordinamento nelle reti sociali asimmetriche complessa semplice sequenziale Cultura, prezzo, Contratti istantanei reciproca Cultura, prezzo, contratti istantanei, autorità Pooled cultura Intensiva Cultura, autorità transazionale associativa
Esempi di reti sociali asimmetriche con interdipendenze complesse: Il putting-out La costellazione N.B. In queste forme organizzative è presente un’impresa leader
La costellazione si caratterizza per la presenza di una impresa guida che si configura come impresa di progettazione, assemblaggio e commercializzazione, la quale si approvvigiona largamente da imprese esterne, configurando in tal modo una forte divisione del lavoro L’impresa guida ha funzioni di coordinamento e di controllo sulle attività decentrate
Relazioni tra imprese della costellazione
Cultura, gruppo, prezzo, contratti istantanei Interdipendenze e mix di meccanismi del coordinamento nelle reti sociali simmetriche complessa semplice sequenziale Cultura, prezzo, Contratti istantanei reciproca Cultura, gruppo, prezzo, contratti istantanei Pooled cultura Intensiva Cultura, gruppo transazionale associativa
Nelle reti tra imprese CULTURA + GRUPPO = CLAN
Il CLAN si configura come un processo di socializzazione, relativamente completo, che, all’interno di un contesto culturale simile, elimina le incongruenze tra gli obiettivi dei singoli Un ambiente privo di incongruenze richiede una forte volontà di collaborazione e lo sviluppo di un processo decisionale condiviso da tutti gli attori
Cultura + Gruppo + Prezzo + Contratti istantanei = Mercato C Nelle reti tra imprese Cultura + Gruppo + Prezzo + Contratti istantanei = Mercato C
Limite dei Mercati C Sono sistemi ad accesso relativamente chiuso, e quindi potenzialmente iniqui verso gli aspiranti nuovi entranti, nonché potenzialmente poco innovativi
Una possibile risposta a questo limite Contratti relazionali in cui sono combinate regole formali incorporate nei contratti e norme socialmente accettate non formalizzate e non difendibili in termini legali
Esempi di reti sociali simmetriche con interdipendenze complesse I distretti
Il distretto viene definito come una concentrazione territoriale di piccole imprese che cooperano tra loro (Lorenzoni, 1997)
Elementi costitutivi del distretto: Delimitazione territoriale: il distretto nasce e si sviluppa su un’area geografica circoscritta, caratterizzata da una propria specificità rispetto alle aree limitrofe; Cultura omogenea: che induce le imprese locali ad una collaborazione spontanea; Sistema di piccole e medie imprese, tendenzialmente impegnate su specifiche lavorazioni di fase e in varia forma collegate alle altre imprese dell’area; Ruolo attivo degli attori istituzionali, attraverso l’erogazione di servizi, la predisposizione di infrastrutture e di corsi di formazione.
I distretti industriali in Italia si caratterizzano per: il coordinamento informale di catene di transazioni tra stadi di lavorazione svolti tra diverse imprese della stessa zona (nello stesso contesto culturale ed istituzionale) oppure la concertazione informale sul tipo di divisione del lavoro e i livelli e i tipi di output nelle relazioni orizzontali tra imprese caratterizzate dallo stesso tipo di produzione e di Know how