Distribuzione ed ecologia Nello stato latente questi organismi possono sopportare temperature fino a -196 °C e 100 °C (Jahns, 1987), questi valori rappresentano.

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Distribuzione ed ecologia Nello stato latente questi organismi possono sopportare temperature fino a -196 °C e 100 °C (Jahns, 1987), questi valori rappresentano però limiti eccezionali raggiunti da poche specie, quasi tutti i licheni sopravvivono però a temperatura compresa tra -20 °C e più 70 °C. Questi valori sono validi per talli disidratati, mentre talli umidi, con funzioni vitali attivate possono essere danneggiati da queste temperature.Nello stato latente questi organismi possono sopportare temperature fino a -196 °C e 100 °C (Jahns, 1987), questi valori rappresentano però limiti eccezionali raggiunti da poche specie, quasi tutti i licheni sopravvivono però a temperatura compresa tra -20 °C e più 70 °C. Questi valori sono validi per talli disidratati, mentre talli umidi, con funzioni vitali attivate possono essere danneggiati da queste temperature.

Distribuzione ed ecologia I licheni assorbono sufficiente umidità assumendola dall'aria e dalla rugiada mattutina. Nel deserto la rugiada è sufficiente per alcune ore di vita molto intensa, prima che il calore arresti completamente le funzioni vitali. Il rifornimento idrico tuttavia è per questi organismi un difficile problema pertanto essi sono diffusi soprattutto in zone ad alta umidità, quali quelle a clima oceanico e di alta montagna.I licheni assorbono sufficiente umidità assumendola dall'aria e dalla rugiada mattutina. Nel deserto la rugiada è sufficiente per alcune ore di vita molto intensa, prima che il calore arresti completamente le funzioni vitali. Il rifornimento idrico tuttavia è per questi organismi un difficile problema pertanto essi sono diffusi soprattutto in zone ad alta umidità, quali quelle a clima oceanico e di alta montagna.

Distribuzione ed ecologia Nella maggior parte delle specie la fotosintesi raggiunge il rendimento ottimale nell'intervallo tra 10 °C e 15 °C, quindi anche le basse temperature dell'alta montagna favoriscono i licheni. Nei climi freddi predominano i licheni epilitici mentre in quelli caldi quelli epifitici ed epifillici.Nella maggior parte delle specie la fotosintesi raggiunge il rendimento ottimale nell'intervallo tra 10 °C e 15 °C, quindi anche le basse temperature dell'alta montagna favoriscono i licheni. Nei climi freddi predominano i licheni epilitici mentre in quelli caldi quelli epifitici ed epifillici.

Distribuzione ed ecologia L'importanza ecologica dei licheni risiede soprattutto nella capacità di insediarsi sulla nuda roccia, di solubilizzarla coi prodotti delle loro secrezioni (acidi lichenici) e di penetrare nelle rocce con le ife provocandone la corrosione e la disgregazione. In questo modo si crea il primo substrato humico sul quale potranno crescere muschi e via via vegetali più evoluti.L'importanza ecologica dei licheni risiede soprattutto nella capacità di insediarsi sulla nuda roccia, di solubilizzarla coi prodotti delle loro secrezioni (acidi lichenici) e di penetrare nelle rocce con le ife provocandone la corrosione e la disgregazione. In questo modo si crea il primo substrato humico sul quale potranno crescere muschi e via via vegetali più evoluti.

Distribuzione ed ecologia Gli acidi lichenici e le altre sostanze specifiche hanno fondamentale importanza nella classificazione e nell'identificazione delle specie, esse rispondono con caratteristiche colorazioni ai reagenti chimici (test colorimetrici sui licheni) ( Jahns, 1987).Gli acidi lichenici e le altre sostanze specifiche hanno fondamentale importanza nella classificazione e nell'identificazione delle specie, esse rispondono con caratteristiche colorazioni ai reagenti chimici (test colorimetrici sui licheni) ( Jahns, 1987).

I licheni come bioindicatori L'uomo si avvale da sempre, consapevolmente o inconsapevolmente, di indicatori per interpretare situazioni complesse. Un indicatore consiste in un aspetto della realtà che consente l'interpretazione di un fenomeno difficilmente comprensibile per le troppe variabili in esso contenute.L'uomo si avvale da sempre, consapevolmente o inconsapevolmente, di indicatori per interpretare situazioni complesse. Un indicatore consiste in un aspetto della realtà che consente l'interpretazione di un fenomeno difficilmente comprensibile per le troppe variabili in esso contenute. La complessità degli ecosistemi, nei quali entrano in gioco numerosissimi fattori biotici ed abiotici, richiede l'uso di indicatori che potranno essere biologici e non biologici. Gli indicatori non biologici, per esempio di tipo chimico o fisico forniscono informazioni precise, quantitative, su singoli aspetti riferibili a precisi momenti ed espresse in forma numerica.La complessità degli ecosistemi, nei quali entrano in gioco numerosissimi fattori biotici ed abiotici, richiede l'uso di indicatori che potranno essere biologici e non biologici. Gli indicatori non biologici, per esempio di tipo chimico o fisico forniscono informazioni precise, quantitative, su singoli aspetti riferibili a precisi momenti ed espresse in forma numerica.