I licheni e il biodeterioramento

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Transcript della presentazione:

I licheni e il biodeterioramento Lo studio del biodeterioramento ha evidenziato che una delle cause del degrado dei manufatti lapidei è la formazione di pellicole di ossalato. In genere l’ossalato è presente nelle forme idrate Whewellite (monoidrato) e Weddellite (biidrato). Fu Liebig nel 1853 ad evidenziare per primo la presenza di ossalato in forma di patina giallastra su un campione di marmo del Partenone.

I licheni e il biodeterioramento Liebig indicò nell'azione prolungata dei licheni nei secoli, la causa della formazione dell’ ossalato di calcio. L'acido ossalico è particolarmente attivo nel degrado dei minerali soprattutto a causa delle sue proprietà complessanti. La presenza nell'acido ossalico di gruppi polari capaci di donare elettroni, fa sì che possa funzionare da chelante nei confronti di cationi metallici. Nei talli lichenici si osserverà dunque un accumulo di ossalato dipendente dal grado di erosione chimica esercitata sul substrato. L’ossalato di calcio è quello più frequentemente rilevato sia nei licheni vegetanti su substrati calcarei che su substrati di altra natura.

Impieghi La medicina popolare si è servita da tempo immemorabile delle proprietà terapeutiche reali o presunte di molte specie di licheni. Fin dal medioevo alla Lobaria pulmonaria erano attribuite proprietà curative per le affezioni polmonari, sulla base della somiglianza con il tessuto polmonare. L'uso dei licheni persiste attualmente nella medicina popolare cinese e di altri popoli. Le specie più impiegate a scopo medicinale sono la Cetraria islandica, il cui principio attivo (lichenina) funziona come emolliente e mucillaginoso.

Impieghi La Peltigera canina è impiegata in India come rimedio per le affezioni epatiche ed in altre regioni come cura per la pertosse e la idrofobia. Come antibiotico è usato specialmente l'acido usnico contenuto nei generi Evernia e Usnea. Questa sostanza di formula chimica C18H16O7 fu isolata da Rochleder e Heldt dal lichene Usnea barbata.

Impieghi Le proprietà antibiotiche dell'acido usnico sono riconosciute dalla farmacopea ufficiale ed hanno trovato impiego sia nella medicina popolare, soprattutto in Finlandia, sia nella preparazione di galenici o di prodotti industriali: fino a poco tempo fa erano utilizzate pomate e polveri farmaceutiche (“Evosin” contro le micosi, “Paramicina” contro la T.B.C.). Alcuni estratti lichenici hanno trovato impiego in via sperimentale in alcune patologie vegetali. Alcune specie hanno effetti tossici e possono essere responsabili di intossicazioni e di allergie. Si prospetta la possibilità di impiegare alcuni prodotti organici lichenici capaci di giocare un ruolo attivo nel combattere virus del tipo di quelli della S.I.D.A..

Impieghi Oltre agli impieghi medicinali, i licheni sono utilizzati per la produzione di sostanze coloranti (generi Roccella Lecanora, Variolaria, come il tornasole o l’oricello, di fertilizzanti, di profumi (muschio quericino). Nell'alimentazione umana ed animale è conosciuto fin dall'antichità il lichene della manna (Lecanora esculenta) ancora oggi utilizzato come cibo dai popoli della steppa asiatiche e del Maghreb. Le specie di colore giallo di Cladonia sono l'alimentazione di base delle renne in Scandinavia, e ciò all'indomani dell'incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl, ha reso ben chiaro l'effetto di bioaccumulatori dei licheni, rendendo ragione della successiva pesante contaminazione della catena alimentare fino alle popolazioni lapponi.

Collezioni in Erbario dell‘Orto Botanico di Parma Presso l‘Istituto di Botanica di Parma si trova un interessante collezione di essiccata (Erbario crittogamico italiano, prima serie, 1858-1867, 333 esemplari. Erbario crittogamico italiano, seconda serie, 1868-1885, 175 esemplari. Lichenes Etruriae raroriores exsiccati, 44 esemplari. Flora Germanica Exiccata-Cryptogamia, 56 esemplari. Lichenes selecti Germaniae Mediae, 1882, 54 esemplari. Licheni del professor Bolzon, 29 esemplari) In questa collezione sono inclusi licheni di importanza farmaceutica.

Ringraziamenti Si ringrazia il prof. Raffaele Garofalo, la prof.ssa Fabrizia Fossati dell’Università di Parma, e quanti hanno concorso a vario titolo alla realizzazione di questo lavoro. Hanno curato la esposizione gli alunni: Alessandro Conforti Tommaso Marlieri Andrea Sala Federico Scirchio della classe 1B liceo scientifico, corso con potenziamento delle discipline scientifiche

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