CERTIFICAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA Tiziana Pedrizzi ANSAS 22.3.2011
Valutazione esterna e Certificazione Due soluzioni complementari / antagoniste allo stesso problema I sistemi socioeconomici non si fidano più a scatola chiusa dei sistemi scuola a causa della loro necessaria grande ampiezza ed hanno bisogno che quanto si fa a scuola incrementi effettivamente il livello di literacy dei cittadini Il problema: la leggibilità e la attendibilità delle valutazioni ovvero dei livelli di apprendimento degli allievi dichiarati dal sistema scolastico e la necessità di ricondurre le attività scolastiche a chiari fini formativi (competenze) Tiziana Pedrizzi 2 2
Esempi dell’ultimo mese… Il 50% degli studenti inglesi non sa leggere Esiti mediocri per gli studenti dei college di New York Sempre più esterno l’esame di 3° media italiano Prove standardizzate esterne per le ammissioni alle facoltà scientifiche italiane Tiziana Pedrizzi 3
E dunque… Certificazione delle competenze (Unione Europea) Valutazione standardizzata esterna del core curriculum (governi a livello internazionale e comunità scientifica) La valutazione esterna dovrebbe garantire una maggiore omogeneità delle valutazioni ed indicare i traguardi da raggiungere Tiziana Pedrizzi 4
Le fonti istituzionali Valutazione esterna: IEA (Associazione di Università), OCSE (Organizzazione politico-economica interistituzionale), i governi dei paesi europei (tranne Grecia, Galles, Cecoslovacchia e Liechtenstein). Indagini: PIRLS, TIMSS, PISA, ALL etc. Obiettivo: tenere sotto controllo, comparare ed individuare le cause dei livelli degli apprendimenti di base in termini di Literacy (competenze funzionali) Certificazione: Unione Europea attraverso le Raccomandazioni, l’indicazione delle 8 Competenze chiave e l’European Qualification Framework (EQF).Da qui viene il focus sulle competenze Tiziana Pedrizzi
Certificazione in Europa European Qualification Framework(EQF) Key competences European Credit System for Vocational Education and Training (ECVET) Europass 6
Le novità dell’EQF-QEQ Individua la scala degli 8 livelli di qualifica dall’obbligo al Master Definisce gli esiti di apprendimento in termini di conoscenze, abilità e competenze Offre una definizione autorevole di conoscenze, abilità e competenze 7
Le definizioni del EQF-QEQ Esiti di apprendimento: dichiarazione di ciò che un soggetto in apprendimento sa, comprende ed è in grado di fare alla fine di un processo di apprendimento; definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze Conoscenze: il risultato della assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento; costituiscono il corpo di fatti, principi, teorie e pratiche relativo ad un ambito di studio o di lavoro; definite come teoriche e/o pratiche Abilità: la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare il know-how (saper fare) per svolgere compiti e risolvere problemi; descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano la destrezza manuale e l’utilizzo di metodi, materiali, attrezzature e strumenti) Competenza: la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; descritte in termini di responsabilità e autonomia. 8
Un esempio di livello livello conoscenze abilità competenze Livello 2 Conoscenze pratiche di base in un ambito di lavoro o di studio Abilità cognitive e pratiche di base necessarie per utilizzare le informazioni rilevanti al fine di svolgere compiti e risolvere problemi di routine utilizzando regole e strumenti semplici Lavorare o studiare sotto supervisione diretta con una certa autonomia 9
Raccomandazione del Consiglio e del Parlamento Europeo (5.9.2006) Utilizzare EQF/QEQ come strumento di riferimento per confrontare i livelli delle qualifiche di sistemi diversi in un’ottica di apprendimento permanente Mettere in relazione i sistemi nazionali delle qualifiche con EQF/QEQ entro il 2009 Garantire che, entro il 2011, tutte le nuove qualifiche e i documenti Europass contengano un chiaro riferimento al livello adeguato di EQF/ QEQ Utilizzare un approccio fondato sugli esiti di apprendimento per definire e descrivere le qualifiche e promuovere la validazione dell’apprendimento non formale e informale Designare un centro nazionale che supporti e coordini le relazioni tra il sistema nazionale delle qualifiche e EQF/ QEQ
EQF/QEQ nella normativa italiana 1.Decreto 22.08.2007 - Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione Art 2- Acquisizione di saperi e competenze “… i saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l’indicazione degli assi culturali di riferimento, sono descritti nell’allegato documento tecnico..” Documento Tecnico Riferimento alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18.12.2006 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente I saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze, con riferimento al sistema di descrizione previsto per l’adozione del Quadro Europeo dei Titoli e delle Qualifiche (EQF) 2.Regolamenti Licei, Istituti Tecnici, Istituti Professionali-Art 10 “i risultati di apprendimento sono declinati in conoscenze, abilità e competenze in relazione alle Raccomandazioni del Parlamento Europeo… sulla costituzione del Quadro Europeo delle Qualifiche per l’Apprendimento Permanente (EQF)…”. 11
Key competences Raccomandazione Parlamento e Consiglio europeo 2006 Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale
Regolamento sul nuovo obbligo di istruzione Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione 13
ECVET - European Credit system for Vocational Education and Training E’ complementare al Quadro Europeo delle Qualifiche in quanto sia ECVET sia EQF/QEQ si fondano sugli stessi principi E’ un sistema di descrizione delle qualifiche in termini di unità di risultati di apprendimento (conoscenze, abilità, competenze) cumulabili, cui sono attribuiti punti di credito Intende favorire il trasferimento e il riconoscimento degli esiti di apprendimento acquisiti dai soggetti nei passaggi da un contesto di apprendimento ad un altro, da un sistema di qualifiche ad un altro 14
Portfolio Europass 2005 Curriculum Vitae Europeo come spina dorsale Mobilpass : registra tutti i periodi di mobilità europea per apprenticeship Supplemento al Diploma: per istruzione terziaria Supplemento al Certificato: per qualifiche professionali Portfolio Europeo delle Lingue 15
La certificazione/valutazione nella legge 53/03 Certificazioni per i passaggi (art2i), della attività scuola-lavoro (art 2h), delle attività curriculari (art. 3a) Valutazione interna da parte dei docenti Valutazioni miste interne-esterne per l’esame di stato conclusivo dell’obbligo e delle superiori (art.3c) Valutazioni di sistema 16
Certificazione in Italia Legge 53/2003 Certificazione esame di stato scuola secondaria superiore Certificazione in Istruzione e Formazione Professionale Certificazione al termine primaria e secondaria primo grado Certificazione al termine obbligo 17
Certificazione esame di stato scuola secondaria superiore L 10 dicembre 1997 n.425 art 6 “ Il rilascio e il contenuto delle certificazioni di promozione, di idoneità e di superamento dell'esame di Stato sono ridisciplinati in armonia con le nuove disposizioni, al fine di dare trasparenza alle competenze, conoscenze e capacità acquisite, secondo il piano di studi seguito, tenendo conto delle esigenze di circolazione dei titoli di studio nell'ambito dell'Unione europea”. Questa disposizione non è ancora stata applicata 18
Certificazione sistema Istruzione e Formazione Professionale Accordo Conferenza Unificata del 28.10.2004 in materia di certificazioni finali ed intermedie nel sistema di IFP- DL 17 ottobre 2005 art 20 - DM 86 del 3.12.2004 “Approvazione modelli di certificazione per il riconoscimento dei crediti ai fini del passaggio dal sistema di formazione professionale e dell’apprendistato al sistema di istruzione” Modello A(passaggio classi) e Modello B (esami qualifica) 19
Certificazione al termine primaria e media DPR 22 giugno 2009 n.122 Regolamento valutazione alunni art 8: descrizione e certificazione competenze al termine della scuola primaria e “relativamente alla scuola secondaria di primo grado accompagnate da valutazione in decimi” Ancora da adottarsi con decreto MIUR i modelli relativi che pertanto sono ancora di libera definizione da parte delle scuole 20
Certificazione obbligo DM 9 27 gennaio 2010 in attuazione regolamento obbligo Obbligo compilazione e rilascio a domanda Modello certificativo obbligatorio su base Assi Culturali (e competenze chiave di cittadinanza)con possibilità integrazione da parte Regioni per IFP Poche competenze di base numericamente diseguali fra le aree (riferimento PISA) 3 livelli di certificazione positivi e possibilità di non certificare 21
Che fare? Ampliare numericamente le competenze ad uso interno di programmazione e valutazione Integrare a matrice con competenze trasversali Descrivere i livelli per macrocompetenze e successivamente per microcompetenze
Riassunto puntate precedenti 2001-2006 Progetto Pilota INVALSI Aree: italiano, matematica e Scienze.Adesione volontaria 2003-2004, obbligatoria per SE e SM 2005-2006 2006-2007 Min Fioroni Prove a campione 2008 -2010 Ripresa Italiano e Matematica con somministrazione censuaria (dal 2009) obbligatoria in 2°-5° el e 1° media e Prova Nazionale 3° media 2008/09/10 Tiziana Pedrizzi 23
La situazione italiana delle valutazioni esterne 2010/2011 Analisi internazionali in corso: PISA 2009, TIMSS Advanced, ICCS Servizio Nazionale di Valutazione: 2° e 5° primaria, 1° media e 2° superiore Prove Nazionali negli Esami di Stato: nel 2011 la PN è al 4° anno ed è inserita nel punteggio finale, nel 2012 debutta la PN della secondaria.
2011: due appuntamenti per la scuola superiore italiana Maggio 2011: prima somministrazione censuaria obbligatoria prove italiano e matematica 2° classe. Luglio: rapporto nazionale sui dati del campione, ottobre restituzione riservata dei risultati. Giugno 2011: certificazione delle competenze dell’obbligo Tiziana Pedrizzi
La valutazione nell’obbligo: la storia Negli anni 50-60 il sistema era selettivo e canalizzante con una dichiarazione esplicita dei livelli attraverso i voti e conseguenti ripetenze Dagli anni 70 si sono abolite di fatto le ripetenze (come in tutti i paesi simili) ed anche la misurazione chiara degli apprendimenti, valorizzando il “percorso” Tiziana Pedrizzi
La valutazione nell’obbligo oggi Continua l’esigenza delle percorrenze automatiche o semi-automatiche Continua e cresce l’esigenza di seguire il percorso (i miglioramenti) con il portfolio formativo, la valutazione autentica ... Ma cresce l’esigenza di una dichiarazione chiara dei livelli raggiunti attraverso la valutazione e la certificazione (i voti sono uno strumento utile a questo fine ma il problema è la scala) Tiziana Pedrizzi
Ma cosa c’entra l’obbligo? L’obbligo non è solo il luogo dell’affettività, della socializzazione, della valorizzazione a priori dei livelli raggiunti senza tenere d’occhio lo standard raggiungibile Perché si è scoperto che le differenze cognitive si radicano in questo periodo e se non si misurano i livelli effettivamente raggiunti, anche comparando situazioni simili, si abbassa il livello di tutti e si aumenta la disequità Tiziana Pedrizzi
Ma che ce ne facciamo? Le possibili prospettive Continua il “miglioramento” Le scuole fanno acting out Il MIUR rilascia i dati a ricercatori e/o stakeholders (stampa, associazioni) Il MIUR rilascia i risultati a stakeholders politici (le Regioni) Il MIUR rende pubblici i risultati Vengono elaborate graduatorie in valori assoluti o in valori aggiunti
Pubblicizzare? Vantaggi: trasparenza verso famiglie e stakeholders di una parte importante dei risultati della scuola, stimolo effettivo al miglioramento anche senza mercato libero Rischi: teaching to the test (materie, argomenti, metodologie), innescare una mobilità bassa e selettiva. Tiziana Pedrizzi
Che fare? Analizzare il Fwk e le prove INVALSI come punti di riferimento contenutistici e metodologici(vedi Rapporto Internazionale PISA 2009 Analizzare il Fwk delle prove INVALSI ed i risultati della scuola nelle sue serie storiche per confrontarli con le pratiche didattiche traendone le opportune conclusioni Confrontare la valutazione interna e la valutazione esterna a partire dal livello di accettabilità Costruire il modello di certificazione di 5° primaria e 3° ss1 riflettendo sul modello dell’obbligo ed individuando gradatamente le competenze attese da certificare e le prove per valutarle Tiziana Pedrizzi