Vita, opere e miti
Platone nacque ad Atene nel 428 a.C. da genitori aristocratici. Nel 409 a.C. partecipò a tre spedizioni militari nella guerra del Peloponneso (409-407 a.C.), anno in cui conobbe Socrate di cui divenne amico e discepolo. Dopo la morte del suo maestro fece numerosi viaggi, tra quelli più famosi si ricordano quelli in Sicilia. Ad Atene fondò, nel 387 a.C., un’importante scuola filosofica, l’Accademia. Morì ad Atene all’età di ottant’anni nel 347 a.C., lasciandoci un vastissimo patrimonio di opere.
Le opere di Platone hanno la caratteristica forma del dialogo e tendono a presentare la verità come ricerca incessante. Di Platone possediamo l’Apologia di Socrate (in forma non dialogica) trentaquattro dialoghi e tredici lettere. Tali scritti sono divisi in tre periodi: Periodo giovanile o Socratico, in cui espone la filosofia di Socrate. Le opere che fanno parte di questo periodo sono il Protagora che è un dialogo dedicato al tema dell’insegnabilità della virtù, l’Apologia di Socrate che è la fonte di informazioni sul processo di Socrate dove egli lo difende, il Critone che è un dialogo tra Socrate e il suo allievo Critone, egli cerca di convincerlo ad accettare la sentenza e a scappare dal carcere ed evitare la morte ma Socrate preferisce morire.
Periodo della maturità, in cui espone il proprio pensiero andando oltre Socrate. Le opere che fanno parte di questo periodo sono il Gorgia che è un dialogo polemico contro la retorica, riguarda l’educazione dell’uomo alla giustizia; l’Eutidemo che è un dialogo in cui viene messa in scena una parodia dell’eristica, l’arte sofistica di “battagliare” a parole allo scopo di confutare le tesi dell’avversario; il Cratilo che è un dialogo in cui è trattato il problema del linguaggio, qual è il rapporto tra parole e cose. Periodo della vecchiaia, è il periodo culminante di Platone in cui si rimette in discussione. In questo periodo fa parte l’opera del Timeo che è un dialogo in cui vengono approfonditi tre problemi: quello cosmologico dell’origine dell’universo, quello fisico della sua struttura materiale e quello della natura umana.
Teoria delle idee: Le idee sono entità immutabili e perfette e sono poste in un mondo chiamato iperuranio e rappresentano il modello delle cose, dei giudizi e dei valori. Si classificano in idee-valori (Bene, Giustizia…), idee matematiche e idee di oggetti naturali o artificiali. Conoscere Essere Scienza Mondo delle idee Opinione Mondo sensibile Ignoranza Nulla (non essere)
Sensibile Conoscere Razionale Dòxa (opinione) eikasìa (immaginazione) pistis (credenza) Sensibile Immagini sensibili Oggetti sensibili Epistème (scienza) diànoia (ragione, conoscenza discorsiva) nòesis (intelletto, intellezione, conoscenza filosofica) Intelligibile Oggetti matematici idee e idea del Bene Essere
La conoscenza (= scienza) è reminiscenza, cioè ricordo delle realtà intelligibili conosciute intuitivamente (è per questo che Socrate, con la maieutica, poteva portare altri a “trarre da sé” la verità) Per questo Platone dice che la conoscenza (= la scienza, epistème) è ricordo (= reminiscenza, anàmnesis) La realtà intelligibile, perfetta ed eterna, è anche massimamente bella e desiderabile: per questo l’uomo nasce con un desiderio innato di bellezza, che Platone chiama EROS
L’anima è una realtà particolare, al confine tra due mondi: è simile al mondo delle Idee, e capace di conoscerle, ma ha il compito di governare un corpo L’uomo è la sua anima (= Socrate), cioè una realtà di tipo intelligibile, preesistente, imprigionata nel corpo (oltre Socrate) Non vi sono solo le anime dei singoli uomini, ma anche una “anima del mondo”, perché solo una realtà come l’anima è capace di compiere il passaggio tra la realtà intelligibile e la realtà sensibile Struttura dell’anima:
L’EROS a) spinge a desiderare tutte le cose belle (che sono copie della bellezza del mondo intelligibile) b) non può mai essere pienamente soddisfatto da nessuna cosa sensibile; è una forza che ci spinge a ricercare continuamente il mondo delle Idee; è la forza che ci spinge a fare filosofia, cioè a ricercare conoscenze pienamente scientifiche
Nella città ideale vi saranno tre classi corrispondenti alle parti dell’anima I produttori (an. concupiscibile) I guerrieri (an. irascibile) I governanti (= i filosofi, an. razionale) La formazione dei governanti prevede ginnastica e musica, poi le matematiche e la dialettica (= filosofia) Avendo dato una risposta alla domanda ‘cos’è l’anima’ Platone può anche definire la giustizia: un uomo è giusto quando la sua parte razionale conosce la verità (saggezza) e le altre parti, educate dalle proprie virtù, si fanno guidare dalla ragione. Analogamente, la città è giusta quando è guidata dai filosofi, che guidano tutti i cittadini ad essere virtuosi e quindi felici Ogni allontanamento da questa costituzione ideale è una decadenza
L’arte secondo Platone è negativa e diseducativa per tre motivi: Propone modelli di comportamento immorali e frivoli Allontana dal vero perché è “imitazione di imitazione” E’ frutto della divina ispirazione e dunque attenua la capacità di giudizio. Il che fa escludere l’arte dal curriculum formativo del filosofo.
E’ uno dei miti platonici più famosi e si trova nel libro la Repubblica. Immaginiamo che alcuni schiavi vivano incatenati in una caverna, con le spalle all’uscita e la faccia rivolta verso la parete di fondo. Dietro di loro c’è un fuoco che proietta nella parete gli oggetti che stanno dietro di loro. Gli schiavi nella caverna vedendo proiettate sul fondo le ombre delle statue pensano che quello che vedono sia la vera realtà. Ma se uno di loro riuscisse a liberarsi dalle catene cambierebbe la sua opinione. Prima vedendo le statue crederebbe che esse siano la vera realtà e non le ombre; poi procedendo verso l’esterso capirebbe che la vera realtà è quella che sta al di fuori della caverna. Infine abituandosi alla luce del sole capirebbe che esso è la causa di tutte le cose visibili.