BOOM DEMOGRAFICO PROGRESSIVO MIGLIORAMENTO DELLA VITA
L’aumento demografico continuò anche dopo la Rivoluzione Industriale, perché L’INDUSTRIALIZZAZIONE assorbì la disoccupazione, quindi vi fu un miglioramento economico anche nelle famiglie più povere. La rivoluzione industriale determinò due dati importanti: un nuovo sistema di produzione e un nuovo concetto di prodotto: PRODOTTO INDUSTRIALE STANDARDIZZATO ( non vi erano più solo prodotti artigianali ma anche prodotti di massa) divisione del lavoro: all’artigiano si affianca l’operaio Inoltre si sviluppò lo sfruttamento minorile e delle donne.
Standardizzazione del prodotto Il prodotto artigianale era un prodotto totalmente costruito dall’artigiano, che poteva liberamente scegliere quali caratteristiche applicargli; la caratteristica fondamentale che accumunava tutti i prodotti artigianali era l’unicità, cioè ogni prodotto era unico nel suo genere. Con la rivoluzione industriale i prodotti subiscono un radicale cambiamento: da artigianali diventano INDUSTRIALI e la loro caratteristica fondamentale era la STANDARDIZZAZIONE, ovvero ogni pezzo era prodotto in massa ed erano uno uguale all’altro. Fonte: PROF. VAYOLA
Divisone del lavoro Con l’industrializzazione il lavoro manuale venne sostituito da quello meccanico, trasformando l’artigiano in un OPERAIO. Consistenti modifiche stavano nel fatto che: l’artigiano svolgeva un lavoro qualificato, cioè aveva piena coscienza e piena libertà nella produzione l’operaio svolgeva un lavoro dequalificato, ovvero non conosceva tutte le operazioni di produzione, ma semplicemente quella assegnatagli. Con la divisone del lavoro la produzione aumentava notevolmente, ma ciò provocava anche un impoverimento culturale dell’operaio.
SFRUTTAMENTO MINORILE E DELLE DONNE Nel lavoro vennero inoltre impiegati anche donne e bambini, di conseguenza la manodopera aumentò, tuttavia non venne tenuto conto del tipo di lavoratore e quindi iniziò lo SFRUTTAMENTO: le ore di lavoro non erano state dimezzate e i salari erano ancora più bassi di quelli degli operai uomini. I bambini erano sottoposti a pesanti giornate lavorative nelle fabbriche tessili, le donne venivano impiegate in molti lavori, poiché “costavano” di meno degli uomini.
OPINIONE PUBBLICA In quel periodo la potenza e la ricchezza della borghesia si fecero sempre più forti, tanto da far nascere una vera e proprio CULTURA BORGHESE. A rafforzare ciò furono i giornali e le nuove caffetterie: luoghi d’incontro per borghesi e anche nobili dove discutevano di politica, giocavano a carte e leggevano, appunto, giornali. Inoltre nacquero i primi circoli (per soli uomini), dove per entrare bisognava pagare una tassa d’iscrizione. A frequentare questi caffè erano anche i nobili e li si distingueva dal loro modo di vestire (indossavano pantaloncini e scarpette) e dal loro modo di mangiare (mangiavano il cioccolato); mentre i borghesi bevevano caffè e vestivano con pantaloni.
Lavoro svolto da Carlotta Buoso e Rubino Elena