IL TEATRO: il testo teatrale

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Transcript della presentazione:

IL TEATRO: il testo teatrale “….. il teatro è una di quelle attività che non serve a niente ….,ma proprio per questo è indispensabile …….” ( Jonesco) Scheda progetto

Cosa si intende per “teatro” ? Il termine teatro indica sia il complesso delle opere letterarie destinate alla recitazione sia la loro rappresentazione scenica, sia l’edificio ( lo spazio) nel quale avviene la recitazione. Il teatro, a differenza di un romanzo che richiede di essere letto, può essere letto, guardato, ascoltato. Esso rientra, infatti nella categoria delle “arti miste” e come tale non si serve di un solo linguaggio, quello verbale, ma di molti linguaggi diversi che insieme concorrono alla realizzazione dello spettacolo.

IL TESTO TEATRALE LA RAPPRESENTAZIONE

IL testo teatrale

LE CARATTERISTICHE E LE TECNICHE DELLA NARRAZIONE Il testo teatrale è un tipo di testo letterario con peculiari caratteristiche. Si può affermare che esso è una forma di narrazione : al suo interno si svolgono e si raccontano vicende che riguardano i personaggi. Come nel romanzo o racconto esso può racchiudere parti relative ad altre tipologie (descrittiva, informativa, ecc.)

Il testo teatrale, però, a differenza del testo narrativo, è destinato sia alla lettura che si realizza mediante il testo drammatico ( dal greco “drama” = azione) costituito dall’opera letteraria scritta sia alla rappresentazione che si realizza mediante il testo spettacolare, ossia la rappresentazione sulla scena di un testo drammatico. Pertanto,in esso si ritrovano: - elementi propri delle tecniche della narrazione, che nel teatro si manifestano con alcune particolarità, convenzioni drammaturgiche, che si concretizzano nelle parti e nel linguaggio del testo.

Il testo teatrale e testo narrativo La stessa vicenda narrata da un testo drammatico e da un testo narrativo si presenta con caratteristiche diverse poiché il testo teatrale ha forma mimetica (da “mimesis”= imitazione) cioè i fatti vengono direttamente rappresentati dagli attori che agiscono sulla scena, perciò manca il narratore. Il testo narrativo ha prevalentemente forma diegetica ( da “ diéghesis” = narrazione) poiché è il narratore a riportare i fatti e a presentare i personaggi, in prima o terza persona.

Testo narrativo Testo teatrale Orizzontale Orizzontale e verticale Tecniche Testo narrativo Testo teatrale livello comunicativo Orizzontale Emittente--> narratore -> messaggio-->destinatario (autore) (lettore) Orizzontale e verticale Emittente (Autore) Io Tu personaggio messaggio personaggio Destinatario (lettore, spettatore) tempo Vari livelli temporali Tempo presente Tempo della storia coincide col tempo della rappresentazione spazio Campo d’azione illimitato Luogo limitato. Lo spazio reale è nel contempo anche simbolico (scena) personaggio Presentato direttamente o indirettamente dal narratore Si presenta da sé, attraverso le parole, gli atteggiamenti, le azioni. Talvolta è introdotto dalle parole di altri personaggi. Lettore e spettatore devono interpretare e rielaborare. Il testo drammatico si apre con l’elenco dei personaggi principali e secondari, con qualche indicazione per identificarli. I personaggi possono rientrare in due diverse categorie: il tipo e il carattere ordine È dato dalla fabula che può coincidere con l’intreccio. Il testo è eterogeneo: alcune parti sono dialogate, alcuni fatti sono raccontati, altri devono essere dedotti dal lettore o dal pubblico che devono ricomporre la logica del racconto e la corretta successione cronologica dei fatti.

LA STRUTTURA DEL TESTO TEATRALE Le parti principali in cui si divide il testo teatrale sono : GLI ATTI: rappresentano gli episodi principali della vicenda e corrispondono alle macrosequenze del testo narrativo (o ai capitoli). Costituiscono un’unità di tempo. Solo il passaggio da un atto all’altro può introdurre scarti temporali (funzione ellittica degli intervalli) e far sì che il tempo della storia non sia coincidente con quello della rappresentazione. Il numero degli atti varia a secondo dei generi drammatici : 5 atti, di solito, per le tragedie e le commedie classiche, 2 o 3 nel dramma borghese, ma esiste anche l’atto unico. Nel testo drammatico è indicato con l’espressione “ATTO I “ con numerazione romana. LE SCENE: rappresentano la suddivisione di ogni atto e corrispondono alle sequenze di un testo narrativo. Una scena dura fino a quando sono in scena gli stessi personaggi: pertanto la scena cambia quando “entra in scena” o “esce di scena” uno dei personaggi. Le scene vengono numerate , atto per atto, con i numeri romani ; il loro numero varia da testo a testo.

IL LINGUAGGIO DEL TESTO TEATRALE Un testo teatrale può essere scritto in versi (come spesso nel teatro antico e fino a metà Ottocento) o in prosa (come nel teatro dell’Ottocento e Novecento). In ogni caso esso è costituito da due elementi : LE DIDASCALIE LE BATTUTE Inoltre il linguaggio teatrale presenta delle specificità ….

Le didascalie Esse danno indicazioni su: Dal greco didaskalia = istruzione, sono le indicazioni fornite dall’autore in vista della messinscena. Esse sono stampate in corsivo e, quando sono inserite nel corpo delle battute, sono anche poste tra parentesi. Esse danno indicazioni su: - Ambientazione della vicenda = luogo, epoca Ambientazione di una scena = oggetti, arredi, luci, suoni Comportamento dei personaggi = gesti, atteggiamenti, tono della voce, entrata e uscita di scena Stato d’animo dei personaggi Svolgimento della vicenda = legami logici tra le scene e gli eventuali salti temporali tra una scena e l’altra Schema linguaggio

Le battute Si definisce battuta ogni singolo intervento pronunciato dai personaggi. Le battute costituiscono quasi interamente il testo teatrale e sono precedute dal nome del personaggio che le pronuncia. Esse possono informare su: lo svolgimento della vicenda l’antefatto, cioè episodi precedenti all’azione drammatica Caratteristiche dei personaggi, comportamento, carattere ecc,

DIALOGO : tra due personaggi che si alternano a parlare A secondo del modo e del numero di personaggi coinvolti nell’intervento, esse si differenziano in: DIALOGO : tra due personaggi che si alternano a parlare MONOLOGO: uno dei personaggio in scena riflette in disparte e pensa ad alta voce in modo che gli spettatori possano ascoltare DUETTO : rapida successione di battute ( “ botta e risposta” ) tra due personagi, in genere sostenitori di tesi contrastanti SOLILOQUIO: pensieri, riflessioni ad alta voce di un personaggio solo in scena A PARTE: battute di un personaggio che, per un attimo, si estranea dal dialogo, come se gli altri non lo sentissero, per esprimere agli spettatori i suoi commenti, le sue idee o intenzioni sull’argomento trattato CONCERTATO: dialogo sviluppato tra almeno più di tre personaggi. Schema linguaggio

Specificità del linguaggio nel testo teatrale Il testo drammatico attraverso il linguaggio verbale rimanda ad altri linguaggi: linguaggio, prossemico, mimico, gestuale ecc. Il linguaggio drammatico è perciò detto performativo , cioè finalizzato all’azione (performance). Come tale esso ha una funzione conativa : esorta, ordina di fare qualcosa. Ciò è evidente nelle didascalie: “……Spinto violentemente in scena da destra, all’indietro, l’uomo barcolla, cade, si rialza immediatamente, si spolvera, riflette.” ( S. Beckett, Atto senza parole )

I deittici possono essere: - pronomi personali e dimostrativi Inoltre il linguaggio delle battute dei personaggi è caratterizzato da deittici, cioè indicatori che segnalano con precisione i gesti dei personaggi e il contesto in cui sono compiuti (qui ed ora). I deittici possono essere: - pronomi personali e dimostrativi avverbi di luogo e di tempo espressioni legate all’uso dell’imperativo. “…….. Beatrice Fatelo entrare. Ma, aspettate; venite qua . ……….. Voi andate , intanto, dove v’ho detto. “ (L. Pirandello, Il berretto a sonagli.) Lo stile di un’opera varia in rapporto al genere e alle caratteristiche socio-culturali del personaggio. Schema linguaggio

LA RAPPRESENTAZIONE Quando parliamo di teatro ci riferiamo anche allo spettacolo che altro non è che la rappresentazione del testo. La rappresentazione del testo teatrale viene definita messinscena. L’autore predispone il testo drammatico sulla base della messinscena che immagina o ipotizza: questa è la messinscena virtuale. Quella effettivamente realizzata e messa in esecuzione dal regista, basandosi o interpretando le indicazioni dell’autore, è la messinscena reale. Ogni rappresentazione teatrale, quindi ogni messinscena, si esaurisce nel suo sviluppo davanti ad un pubblico, ed è perciò unica e irripetibile. Ogni replica dello stesso spettacolo è diversa, poiché avviene in tempo reale.

La messinscena è il frutto di un lavoro complesso a cui partecipano regista e attori, ma anche scenografi, tecnici, costumisti ecc. Infatti il testo spettacolare è pluricodico, cioè adotta più codici contemporaneamente: Codice recitativo:corrisponde al codice verbale orale e ai sottocodici paralinguistico e cinesico. Codice scenografico: riguarda la costruzione e l’organizzazione dello spazio. Codice illuminotecnico: si riferisce all’uso delle luci Codice musicale: è costituito da musiche e rumori

LABORATORIO Ora tocca a te! Organizzati in un gruppo, segui le istruzioni di lavoro e ……… ‘drammatizza’… (senza farne un dramma!) BUON LAVORO!

ISTRUZIONI Di seguito ti verranno proposte delle attività, ordinate per livelli, che dovrai svolgere preferibilmente in gruppo. Gli elaborati dovranno essere salvati come file di testo (word) in un’unica cartella. In seguito, i lavori prodotti come file word, proiettati sulla LIM per l’autocorrezione collettiva, saranno arricchiti e salvati con supporto mp3, cd, dvd. In ultimo, i lavori prodotti, analizzati e corretti, saranno organizzati in un power-point.

ESERCIZI 1° Livello: ascolto, lettura, comprensione (ES: ascolto di un breve testo teatrale; lettura di brani con esercizi di ricostruzione, riconoscimento, ecc. 2° Livello: analisi del testo, manipolazione e produzione semplificata ( ES:individuazione parti del testo, completamento parti del testo, trasformazione sequenze testo narrativo in testo drammatico; drammatizzazione di un breve racconto; ) 3° Livello: produzione (ES: creazione di un atto unico su un tema concordato.)

I. I. S. S. I. T. I. S. “Leonardo da Vinci” A. S I.I.S.S. I.T.I.S. “Leonardo da Vinci” A.S. 2007/08 Classe 2^A corso Biologico Professoressa Floriana Severo