Il romanzo Lezione in power point del prof. Gaudio, sulla base di un lavoro simile della prof.ssa Roberta Fantinato del Liceo Torricelli di Faenza.

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Il romanzo Lezione in power point del prof. Gaudio, sulla base di un lavoro simile della prof.ssa Roberta Fantinato del Liceo Torricelli di Faenza

Cos’è il romanzo oggi? Narrazione piuttosto estesa, di solito in prosa (tranne il romanzo medievale)delle vicende fantastiche o realistiche di uno o più personaggi. Nella trama prevede una situazione conflittuale con evoluzione positiva o negativa.

E nell’antichità? Parlare di romanzo sia per la narrativa greca che per quella latina è improprio o quanto meno anacronistico in quanto nella retorica antica NON esiste tale genere letterario così come non esiste un termine univoco per indicarlo. La retorica latina parla infatti di fabula o fabella, ma non era considerata un genere autonomo con regole proprie. Le fabulae erano inseriti in generi riconosciuti con scopo moralistico, religioso e civile.

Il romanzo nell’antichità Non era un genere riconosciuto Non c’era un termine specifico In latino, oltre al termine fabula, si usava il termine historia In greco si usavano i termini: mythos, drama, diegema

Quando nasce il romanzo? Dalla dissoluzione dell’epica nascono nuovi generi narrativi, realistici (storia e narrativa mimetica) e fantastici (romanzo, favola dal carattere moralistico)

Il romanzo in Grecia Nel periodo ellenistico (dal terzo secolo a.C.) e della seconda sofistica (I e II secolo d.C.) le orazioni diventano un genere di intrattenimento e la retorica un’arte finalizzata allo spettacolo Nel II secolo d.C. si diffondono molto i culti misterici, l’occultismo e la magia (secolo d’oro del romanzo)

Il romanzo in Grecia I secolo a.C. “Le avventure di Cherea e Calliroe” di Caritone, due giovani siracusani che, una volta sposati, sono spinti alla gelosia, tanto che il marito Cherea colpisce la donna e la seppellisce credendola morta. Portata poi a Mileto, Caritone, dopo aver sposato un ricco vedovo, concepisce un figlio che in realtà è figlio di Cherea, il quale, avendo saputo che la moglie è ancora viva, la raggiunge e la riporta a Siracusa. Sono molte le analogie con la Commedia Nuova (Nea) del periodo ellenistico

Il romanzo in Grecia I secolo d.C. “Racconti efesii di Anzia e Abrocome” di Senofonte Efesio, in cui si narrano le vicende dei giovani sposi Anzia e Abrocome, che rimangono fedeli l’uno all’altra, anche se, separati, sono coinvolti in avventure complicate.

Il romanzo in Grecia II secolo d.C. “Le avventure di Leucippe e Clitofonte” di Achille Tazio, narrato in prima persona da Clitofonte, innamorato della bella Leucippe, con la quale alla fine si sposa, dopo essere stato anche incarcerato

Il romanzo in Grecia II secolo d.C. “Dafni e Cloe” di Longo Sofista, uno dei modelli del genere, per le diverse fasi di innamoramento descritte nel testo con ricchezza psicologica, originale per l’ambientazione pastorale. Infatti i due, poveri pastori, si scoprono alla fine figli di ricchi proprietari, ma decidono di continuare a vivere nello stesso modo di prima, come semplici pastori (fonte è la letteratura pastorale, cioè gli idilli di Teocrito e le Bucoliche di Virgilio)

Il romanzo in Grecia II secolo d.C. “Etiopiche” o “Teagene e Cariclea” di Eliodoro, originale perché l’intero testo è un lungo flashback, in cui si racconta di come Teagene e Cariclea possano sposarsi in Etiopia solo dopo essere diventati sacerdoti del dio Helios (Sole) e Selene (Luna). In questo vi è un’analogia con l’Asino d’oro di Apuleio, che si conclude anch’ esso con un rito di iniziazione

I caratteri del romanzo greco Caratteri comuni: Narrazione in prosa Trama simile: due innamorati bersagliati dalla sorte che poi riescono a unirsi Amore casto e celebrato dal matrimonio, contrapposto all’amore libidinoso, elemento negativo È questo infatti il periodo il periodo in cui (in Grecia come a Roma) il matrimonio non è più semplice contratto, ma consacra un sentimento sincero e un profondo rispetto per la donna No erotismo smaccato

I caratteri del romanzo greco Caratteri comuni: Gusto per meraviglioso, romanzesco e esotismo L’avventura è collegata con l’amore, in quanto mette alla prova i sentimenti dei protagonisti Prevalgono gli spazi aperti, e in particolar modo il mare, luogo dove non ci sono vie tracciate Infatti un altro elemento caratterizzante del romanzo è il caso, motore dell’azione come l’amore e l’avventura Tono serio e Lingua elevata (anche se primi romanzi di Caritone e Senofonte Efesio erano più sciatti e rigidi) Pubblico raffinato e colto

La “narrativa” nella letteratura latina Il mediatore tra la narrativa greca e quella romana fu CORNELIO SISENNA, uomo politico legato a Pompeo, storico ed oratore, il quale introdusse a Roma, traducendole in latino, le novelle di soggetto erotico avventuroso che circolavano in Grecia col nome di Milesiae, dalla patria del più famoso degli scrittori di tal genere Aristide di Mileto (II sec. a.C)

Caratteristiche delle fabulae “milesiae”: Racconto fatto in prima persona con intonazione autobiografica Inserzione nel racconto principale di novelle narrate al protagonista Attraverso Sisenna entra nella letteratura latina la novella erotica che circola e prospera sottobanco, rifiutata o ignorata dalla letteratura ufficiale.

Tracce di una produzione narrativa a Roma… Alcuni autori presero spunto dalle fabulae Milesiae, tra cui ricordiamo: Ovidio per il gusto del narrare, la capacità di articolare le avventure dei personaggi e di approfondirne la psicologia Fedro che si allontana sempre più dal modello di Esopo per trarre spunto dalle milesiae.

Il “romanzo” a Roma… Due opere vengono classificate come romanzi: “Satyricon” di Petronio di età giulio-claudia (I sec. d.C)- “Metamorfosi” di Apuleio età degli Antonini (II secolo d.C.)

Per parlare di narrativa greca e latina occorre valutare che… Devono essere tenuti ben DISTINTI tre settori: Elementi narrativi presenti nei generi letterari e quindi non autonomi Novelle e racconti (fabulae Milesiae cioè novelle a sfondo erotico) introdotti a Roma da Sisenna nel I sec. a .C. Opere narrative strutturalmente complesse come quelle di Petronio ed Apuleio

Questioni aperte sul Satyricon La questione petroniana Il Satyricon come opera “aperta” Il Satyricon e la società romana del I secolo

La questione petroniana Il problema riguarda l’autore e l’epoca della composizione. Due sono le posizioni degli studiosi: Il Satyricon fu scritto in età neroniana e verosimilmente ne è autore lo stesso Petronio di cui parla Tacito nel libro XVI degli Annales. Il Satyricon fu scritto tra il II ed il III secolo e non è possibile stabilirne l’autore (Paoli, Marmorale)

Il Satyricon come opera “aperta” Che cos’è il Satyricon? A che genere letterario appartiene?

Due le ipotesi prevalenti: Parodia dell’epica classica: all’ira di Poseidone che perseguita Ulisse si sostituisce l’ira di Priapo che perseguita Encolpio Parodia dei romanzi d’amore ellenistici: alle disavventure della coppia di amanti si contrappongono quelle della coppia Encolpio - Gitone

Ma.. Entrambe le ipotesi sottolineano i rapporti tra il Satyricon ed il genere milesio sia per le avventure dei protagonisti narrate in prima persona sia per la tecnica delle inserzioni di racconti e novelle di carattere piccante (Matrona di Efeso, Fanciullo di Pergamo). Legami anche con la satira menippea greca e con la satira latina nella sua versione più antica, per il realismo, la mescolanza di prosa e poesia e la libertà espressiva e stilistica.

Il Satyricon e la società romana del I secolo d.C. Guerra alle convenzioni morali, sociali e letterarie in nome di una NOVA SIMPLICITAS basata sulle descrizione della borghesia ricca di origine popolaresca, potente dal punto di vista economico, ma povera culturalmente e legata alle sue origini plebee, spesso servili (parvenus)

I parvenus… Nuovi ricchi che hanno come unico valore il denaro Credono in un sistema di valori solo economico (unico elemento non dominabile con ricchezze è la morte) Scimmiottano i veri signori dal punto di vista culturale

Petronio e i parvenus Petronio racconta di questa classe con DISTACCO, senza invidia, ma senza simpatia. Ha però riserve sulla pacchianeria e cattivo gusto dei parvenus essendo Petronio un aristocratico conservatore, colto e raffinato, elegantiae arbiter Petronio, pur appartenendo ad un’ altra classe, sconfitta dalle dinamiche storiche, ma superiore culturalmente, sa che quel ceto, grazie alla sua ricchezza e vitalità, diventerà il nuovo ceto dirigente.

Apuleio Le differenze fra il romanzo “L’asino d’oro” o “Le metamorfosi” di Apuleio rispetto al Satyricon di Petronio sono Abbandono del prosimetron Struttura più ordinata della narrazione, finalizzata ad una conclusione edificante: Lucio passa dalla curiosità per la magia alla purificazione (iniziazione ai riti misterici)

Apuleio Rapporto con il romanzo greco. Analogie: Avventure e peregrinazioni in terre esotiche Continue variazioni stilistiche Digressioni ampie Uso della retorica

Apuleio Rapporto con il romanzo greco. Differenze: Assenza di un amore contrastato Ambientazione realistica (Grecia contemporanea all’autore e problemi economici quotidiani) Il cammino dell’anima (Lucio) verso la salvezza e la sapienza

Casi particolari di romanzo ”Lucio o l’asino” dello Pseudo Luciano, che ispirerà Apuleio ”La storia vera” di Luciano, una sorta di parodia dell’Odissea “Il romanzo di Alessandro” di Callistene