SISTEMA DELLA IDEOLOGIA E DELLA POETICA LEOPARDIANA Fino al 1822
La vita e la malattia Per i contemporanei l'opera e la figura di Leopardi erano scandalose: una vita fuori dagli schemi dominanti, una filosofia esplicitamente irreligiosa, un'aperta sfida agli ideali e ai miti del secolo. Molti cedettero alla tentazione di attribuire l'inaccettabile durezza del suo pensiero alle sue disgrazie personali, e in particolare all'infermità fisica.
- il rapporto malattia\pessimismo Sebastiano Timpanaro «Bisogna riconoscere che la malattia dette a Leopardi una coscienza particolarmente precoce e acuta del pesante condizionamento che la natura esercita sull'uomo. … l'esperienza della deformità e della malattia non rimase affatto nel Leopardi un motivo di lamento individuale…, ma divenne un formidabile strumento conoscitivo» (Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano,1965).
Sintesi dei fatti principali dal 1798 al 1823 1798 29giugno nasce a Recanati dal conte Monaldo e dalla marchesa Adelaide Antici. 1809-16«sette anni di studio matto e disperatissimo». Compone numerose opere erudite e due tragedie, traduce i classici. 1816 «conversione letteraria«. Compone i primi testi poetici di rilievo. 1817 nel febbraio inizia la corrispondenza con Pietro Giordani; 1818 compone due canzoni civili (All’Italia e Sopra il monumento di Dante) e il Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica. 1819 «conversione filosofica “Malattia agli occhi. Tentativo di fuga da Recanati (luglio). Compone i primi idilli (L’infinito e Alla luna). 1820-21compone altre canzoni civili (Bruto minore) e altri idilli (La sera del di dì festa) nel novembre parte per Roma, dove resta sei mesi. Compone Ultimo canto dì Saffo. 1823 nell’aprile torna a Recanati. Con Alla sua donna si congeda provvisoriamente dalla poesia.
La famiglia e l’ambiente- Recanati in una Lettera a Pietro Giordani Qui, amabilissimo Signore mio, tutto è morte, tutto è insensataggine e stupidità…. Che parla Ella di divertimenti? Unico divertimento in Recanati è lo studio: unico divertimento è quello che mi ammazza: tutto il resto è noia.
Un autoritratto Scritto a dodici anni L’Ucello
Infanzia-adolescenza: dal 1810 (ha 12 anni) al 1815 Infanzia-adolescenza: dal 1810 (ha 12 anni) al 1815. essenzialmente erudizione Storia della Astronomia Saggio sopra gli errori popolari degli antichi….
1816 crisi del primo amore e prima “conversione” dall’erudizione al bello Nella carriera poetica il mio spirito ha percorso lo stesso stadio che lo spirito umano in generale. Da principio il mio forte era la fantasia, e i miei versi erano pieni d'immagini… Non aveva ancora meditato intorno alle cose, e della filosofia non avea che un barlume, e questo in grande, e con quella solita illusione che noi ci facciamo, cioè che nel mondo e nella vita ci debba esser sempre un'eccezione a favor nostro.
Inizia la stesura dello Zibaldone Diario, materiali di lavoro
ZIB. 143 - 144 “Conversioni”: a-dall’erudizione al bello tra il 1816 e 1819 si hanno le cosiddette "conversioni" . La prima, databile al 1816 è "dall'erudizione al bello", cioè da uno studio formale e retorico dei classici alla comprensione del loro profondo valore poetico (e, di conseguenza, passaggio da parte di L. dalla compilazione di opere erudite come il " Saggio sopra gli errori popolari degli antichi " ai primi tentativi di poesia lirica ).
1819 - 22 seconda conversione dal bello al vero e definizione del primo sistema “La mutazione totale in me, e il passaggio dallo stato antico al moderno, seguì si può dire dentro un anno, cioè nel 1819. dove privato dell'uso della vista, e della continua distrazione della lettura, cominciai a sentire la mia infelicità in un modo assai più tenebroso…, a divenir filosofo di professione (di poeta ch'io era), a sentire l'infelicità certa del mondo, in luogo di conoscerla “
B – dal bello al vero nel 1818 - 19 durante la prima grave crisi (esistenziale e fisica) si ha la "conversione dal bello al vero " cioè il passaggio da interessi estetici e poetici a interessi filosofici.
Con la madre i rapporti non sono mai stati buoni crisi dell'identificazione con l'ideologia politica reazionaria del padre 1816 - 19 conosce P. Giordani col quale intreccia una fitta corrispondenza condividendone alcune posizioni poetiche ed ideologiche (classicismo; patriottismo democratico) Con la madre i rapporti non sono mai stati buoni Il ritratto della madre, Adelaide Antici, in una pagina dello Zibaldone // ZIB: 353-57 25 nov. 1820
La tentata fuga Nel 1819 il giovane Giacomo tenta di fuggire da Recanati. Le motivazioni nella “Lettera al padre” del luglio 1819
prime formulazioni di una POETICA antiromantica : in particolare evidenza nel DISCORSO DI UN ITALIANO INTORNO ALLA POESIA ROMANTICA (1818) nel quale egli media posizioni di Rousseau e della Stael combinandole con il classicismo: la sola poesia è quella di "immaginazione " come quella antica di Omero. La poesia " sentimentale " moderna è piuttosto una filosofia o un'eloquenza.
La visione del mondo del primo Leopardi 1°SISTEMA IDEOLOGICO : SISTEMA DELLA NATURA E DELLE ILLUSIONI (definizione di Walter Binni) (cd: " Pessim. storico ") fonti : Rousseau, Mme de Stael
fondato su un’ANTITESI essenziale tra NATURA benefica perchè consente le illusioni RAGIONE nefasta perchè distruggendo le illusioni ha prodotto l'infelicità dei moderni
concetti cardine nel primo sistema filosofico domanda fondamentale: quali sono le ragioni della INFELICITA'? a cui seguono come corollari : 1 ? la felicità si può ottenere? 2 ? l'infelicità è solo mia o di tutti i moderni, o di tutti gli uomini, o di tutti gli esseri sensibili ?
risposta alla prima domanda: la felicità sarebbe possibile se si potessero mantenere per tutta la vita le illusioni (errori o inganni dell’immaginazione: credere nell’amicizia, nell’amore, nella lealtà, nella bellezza, nella sincerità, nella patria etc)
la felicità consiste nelle illusioni possibilità di credere che la vita abbia un senso se fondata sulla virtù, sull'amicizia, sulla pratica di amore, lealtà etc.
la ragione ne è distruttrice mostrando il carattere " illusorio" di tali valori e di quelle idee vaghe che avevano gli antichi circa l'infinita vastità del mondo, e la presenza in esso del divino ha prodotto un freddo disinganno il predominio dei disvalori e della logica dell'interesse l'infelicità.
Operette Morali nelle quali meglio si evidenziano questi concetti: Storia del genere umano; dialogo della Moda e della Morte; Proposta di premi; la scommessa di Prometeo .
I moderni sono più infelici degli antichi perché non hanno più illusioni, in quanto sempre più “razionali” la felicità non può trovarsi che nella "distrazione" dal considerare la nullità della vita Le moderne condizioni di vita non la consentano quasi mai
ZIB. 3846 – 48-distrazione o letargo per non sentire l’infelicità “Dial. di Torquato Tasso e del suo Genio famigliare” (sul tema della distrazione come rimedio alla infelicità)
Antitesi del primo sistema (vedi la pagina dello Zibaldone sopra citata) si sviluppano così una serie di antitesi, in quanto meno capacità razionali si possiedono, meno è intenso il sentimento della infelicità:
antitesi SONO meno INFELICI antichi fanciulli primitivi rozzi incolti SONO più INFELICI moderni adulti civilizzati sensibili acculturati etc. Vedi Op. Morali : Dialogo della Natura e di un'Anima
I primi canti: le canzoni civili 1818 gli IDILLI - “l’Infinito” “La sera del dì di festa” Idilli: “situazioni, affezioni, avventure storiche del mio animo”