Capitolo quarto Morfologia

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Capitolo quarto Morfologia Tra morfologia lessicale e morfologia flessionale: alcuni “morfemi funzionali” – gli articoli, le copule e i possessivi, con esempi tratti da alcune lingue

Morfemi “grammaticali” Vi sono morfemi lessicali che per il funzionamento sono vicini ai morfemi flessionali. Si parla, in proposito, di morfemi grammaticali o di parole funzionali. Gli articoli e le copule (p.es. è) sono un esempio di questa intersezione tra la morfologia flessionale e lessicale. Per questo, avviene in alcune lingue che questi elementi siano non parole autonome, ma elementi flessionali. Il “verbalizzatore” essere (= “copula”) dà solo informazioni morfologiche (morfologia verbale): Socrate era ateniese. N.B. In molte lingue la copula al presente non sempre è espressa; cfr. russo, ungherese (nagyon szigorú a tanár ‘molto severo (è) l’insegnante’); in georgiano al pres.afferm.: -a – es dzveli pilmia “qs. è un film vecchio”; diach, dzvelia “sì, è vecchio” , magran saint’eresoa “ma è int.” (cfr. dzveli, saint’ereso).

Gli articoli – aspetti morfologici In lingue come il rumeno (lingua romanza) e lo svedese (come pure le altre lingue scandinàve) l’art.determinativo è un morfema posposto al nome. Consideriamo il rumeno: Rumeno: art.masch. -l  lup – lupul ‘il lupo’; lupi (plurale) – lupii (‘i lupi’); om (‘uomo’)– omul; omul bun (‘è buono’, l’aggettivo è predicato) – bunul om (l’aggettivo è attributo); oamenii buni (‘sono buoni’) – bunii oameni; art. femm. -a:  stea – steaua (‘stella’); fată (‘ragazza’) – fata (‘la r.’); declinarea substantivelor (‘la declinazione dei sostantivi’).

Altri casi: il possessivo Il possessivo in irlandese è espresso da un cambiamento fonologico del suono iniziale di parola: Lenizione: mo / do chara (‘mio / tuo amico’); a chapall (‘his’ ‘horse’); a athair (‘his father’) Tema puro: a capall ‘her horse’; tema + h (se inizia per vocale) : a hathair ‘her father’ Eclipsi (sonorizzazione): ár / bhur gcara ; a gcapall ‘their horse’; a n-athair ‘their father’ Táim ag caint le mo chara (a gcara, a chara, a cara) (‘sto parlando con il mio amico’) Sono fenomeni impiegati anche per esprimere la concordanza tra aggettivo e sostantivo: Táim i mo chui ar chathair bhog sa seomra suite. (‘sono seduto su una comoda sedia in salotto’)  cathair ‘poltrona’ bog ‘comodo’; ma la preposizione ar provoca la “lenizione” della consonante iniziale di cathair ( chathair); l’aggettivo si comporta come il nome e anch’esso subisce lenizione (bog  bhog). Dove bh è [v] e ch è [h].

Il possessivo in ungherese Il possessivo in ungherese non è una parola autonoma, ma un suffisso del nome: ‘dente’ : fog ; art.det.: a  a fog ‘il dente’; -am / -em : ‘mio’  a fogam ‘my tooth’ ‘libro’ : könyv; a könyv; a könyvem -a / -e: ‘suo’  a foga, a könyve. La scelta fra –a ed –e dipende dalle vocali della radice lessicale (armonia vocalica).