classe 2° OMB I.I.S. “Virgilio Floriani” Vimercate MB

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classe 2° OMB I.I.S. “Virgilio Floriani” Vimercate MB La corruzione classe 2° OMB I.I.S. “Virgilio Floriani” Vimercate MB

Trasparency International e la corruzione Trasparency International è un’agenzia non governativa che combatte contro la corruzione. La sezione italiana, fondata nel 1996 a Milano, cerca di promuovere, nella società civile, il ruolo dell’educazione civica come antidoto al crimine ed alla corruzione. Nella sua azione di contrasto alla corruzione, Trasparency International favorisce la diffusione di indici statistici sulla corruzione nel mondo.

Indici sulla corruzione Gli indici statistici più importanti sulla corruzione sono: l’indice di percezione della corruzione (CPI); l’indice di pagamento di tangenti (BPI); il Barometro globale sulla corruzione. L’indice di percezione della corruzione (CPI) viene costruito sottoponendo una serie di interviste a uomini delle istituzioni e degli affari. Sulla base di queste ricerche, quindi, viene dato, ad ogni paese, un voto che va da zero a dieci. Il voto zero indica il massimo grado di corruzione, mentre il voto dieci evidenzia l’assenza della corruzione.

Il CPI 2009 In base all’indice di percezione della corruzione elaborato nel 2009, i paesi meno corrotti sembrano essere: la Nuova Zelanda; la Danimarca; Singapore; la Svezia; la Svizzera; la Finlandia. STATO CPI 2009 RICERCHE UTILIZZATE DEVIANZA STANDARD 1 Nuova Zelanda 9,40 6 0,30 2 Danimarca 9,30 3 Singapore 9,20 9 Svezia 0,20 5 Svizzera 9,00 0,10 Finlandia 8,90 0,80

L’Italia e il CPI Per quanto riguarda l’ITALIA, essa si trova nella posizione 63 con un voto pari a 4.3, appena preceduta dalla Turchia e da Cuba. In particolare, l’ITALIA, secondo il CPI, elaborato da Trasparency International, ha registrato, negli ultimi anni, una retrocessione, passando dalla posizione 31, del 2002, alla posizione 63, del 2009.

L’andamento del CPI relativo all’Italia E’ possibile evidenziare l’andamento del CPI relativo all’ITALIA con un appropriato grafico.

La percezione della corruzione tra gli studenti dell’I. I. S. “V La percezione della corruzione tra gli studenti dell’I.I.S. “V. Floriani” Anche noi studenti, della classe seconda OMB dell’Istituto “V. Floriani”, ci siamo preoccupati di capire quale è la percezione della corruzione tra i nostri compagni di scuola. Abbiamo predisposto un piccolo sondaggio da sottoporre ai nostri compagni di scuola (200 studenti del primo e del secondo anno). Le domande sottoposte ai nostri compagni sono state dirette a: evidenziare il settore della società percepito come più corrotto; evidenziare il grado di percezione della corruzione come costo per la società.

Il sondaggio tra gli studenti dell’I.I.S. “V. Floriani”

Il sondaggio tra gli studenti dell’I.I.S. “V. Floriani”

Il sondaggio tra gli studenti dell’I.I.S. “V. Floriani”

Il sondaggio tra gli studenti dell’I.I.S. “V. Floriani”

Il reato di corruzione La corruzione si ha quando un pubblico ufficiale riceve denaro o altri vantaggi per compiere atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. Nell’ambito del reato di corruzione, bisogna distinguere la corruzione in senso stretto dalla concussione. Nella corruzione, intesa in senso generale, il pubblico ufficiale ottiene denaro in seguito ad un accordo di tipo criminale con un privato, mentre nella concussione, il pubblico ufficiale costringe il privato a promettere denaro. In sostanza, nella concussione, il pubblico ufficiale utilizza la sua posizione di supremazia per estorcere denaro o altri beni ai privati.

Il fenomeno della corruzione in Italia E’ possibile farsi un’idea del fenomeno corruttivo in Italia attraverso la seguente tabella, che riporta il numero dei casi di corruzione, concussione e peculato registrati dal 2004 al 2009. Anno 2004 2005 2006 2007 2008 I sem. 2009 Corruzione 158 126 112 128 140 44 Concussione 138 115 80 130 135 58 Peculato 273 279 243 270 272 133

Il SAeT e il ddl anticorruzione Per combattere il fenomeno della corruzione, il Governo italiano, nel 2008, ha istituito il SAeT, cioè il Servizio Anticorruzione e Trasparenza. Nel tentativo di contrastare, più efficacemente, la corruzione, il Governo italiano ha presentato, in data 1 marzo 2010, un disegno di legge anticorruzione. Il provvedimento in questione prevede: una maggiore trasparenza dell’attività della P. A. nei settori degli appalti, grazie all’utilizzo di internet; la valutazione del comportamento tenuto dalle imprese nell’esecuzione degli appalti; l’elaborazione di una mappa del rischio di corruzione in relazione ai diversi settori ed ai diversi uffici; l’adozione di provvedimenti idonei a prevenire il rischio di corruzione, per esempio la rotazione dei dipendenti negli uffici più esposti al rischio della corruzione; l’ineleggibilità per coloro che compiono reati contro la P. A. pene più severe per i responsabili di reati contro la P. A.

I patti d’integrità I Patti di integrità sono stati studiati come strumento per sconfiggere la corruzione. Con questi patti, i privati, che partecipano alle gare di appalto, sottoscrivono un contratto in virtù del quale si impegnano a rispettare un regolamento anticorruzione stabilito dagli enti appaltanti. La violazione del regolamento anticorruzione comporta l’applicazione di sanzioni, come l’esclusione.

l’esperienza del whistleblowing Nella lotta alla corruzione, un ruolo essenziale è attribuito, da Trasparency International, ai whistleblower, cioè le “vedette civiche”. Il whistleblower può essere definito come colui che, durante l’attività lavorativa, rileva, all’interno di un ente pubblico o privato, un fatto illecito e decide di denunciarlo all’autorità competente. Il ruolo del whistleblower è stato molto valorizzato in paesi come la Gran Bretagna e gli USA, che hanno previsto delle tutele per queste “vedette civiche”, le quali devono essere protette da eventuali ritorsioni, come, per esempio, il licenziamento. In Italia, invece, non esiste una legge ad hoc sul whistleblowing. Ci sono, piuttosto, delle leggi che proteggono i cosiddetti “testimoni di giustizia”, cioè coloro che sono considerati testimoni di crimini violenti, di reati di mafia o di terrorismo.

FINE