Lezione 3. Introduzione al segno (seguito) Da Peirce a Saussure
C’è poi una iconicità di tipo logico Una cartina geografica istituisce una corrispondenza biunivoca fra punti nella mappa e punti nella realtà La “scala” di riduzione è il criterio logico che regola il rapporto
I simboli invece Non si basano sull’effetto di somiglianza Non stabiliscono un legame logico fra forma e significato del segno Il legame è puramente convenzionale Es. 1: le cifre e il loro valore numerico (7=VII=sette volte l’unità) Es. 2: le parole e i loro significati (cane = mammifero domestico a 4 zampe ecc.; parte della pistola; per metafora, “cattivo, crudele ecc.”
Spesso icone e simboli si mischiano C’è qui un elemento iconico e un elemento simbolico, fusi assieme a formare il segnale Sapete riconoscerli?
Il segno secondo Peirce Un segno è qualcosa che sta per qualcuno in luogo di qualcos’altro, sotto certi aspetti o capacità (2.228) Grande differenza di impostazione fra Peirce e la dottrina medievale: non basta dire che il segno è aliquid quod stat pro aliquo; centrali sono il ruolo dell’interprete e le condizioni del rimando: Il segno è dunque basato su relazione non bi-adica, ma tri-adica
La lezione di Saussure (1) “La lingua è un sistema di segni esprimenti delle idee e, pertanto, è confrontabile con la scrittura, l’alfabeto dei sordomuti, i riti simbolici, le forme di cortesia, i segnali militari ecc. Essa è semplicemente il più importante di tali sistemi”. Saussure individua dunque l’oggetto della semiotica, che chiama però semiologia
La lezione di Saussure (2) “Si può dunque concepire una scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale; essa potrebbe formare una parte della psicologia sociale e, di conseguenza, della psicologia generale: noi la chiameremo sémiologie (dal greco semeíon ‘segno’). Essa potrebbe dirci in che consistono i segni, quali leggi li regolano”.
Dal Corso di linguistica generale (1916) Il segno è bifacciale, è formato da un concetto e un immagine acustica, poi Ribattezzati rispettivamente significato e significante
A Saussure dobbiamo il primo schema della comunicazione… A elabora mentalmente un concetto che si collega a un’immagine acustica e viene inviato a B mediante parole che viaggiano sul canale fonico; B recepisce il segnale fonico mediante l’udito e il suo cervello ne ricava una traccia (immagine) riconducibile al significato linguistico