ALCUNE PROPOSTE DI ATTIVITÀ PRATICHE Micaela Cavalli Si propongono alcune attività pratiche che permettono a tutti gli allievi, diversamente abili.

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ALCUNE PROPOSTE DI ATTIVITÀ PRATICHE Micaela Cavalli Si propongono alcune attività pratiche che permettono a tutti gli allievi, diversamente abili e normodotati la scoperta e l’esplorazione sia dell’ambiente intorno a scuola sia di quello domestico. La scoperta dei vegetali Sintesi della prima attività 1) Docente · Procurarsi tre piante in vaso con le foglie diverse fra di loro; · Collocare le tre piantine in posizioni diverse in aula o, meglio, in uno spazio aperto · Dividere la classe (dividersi) in tre gruppi, uno per ogni vegetale 2) Allievi a) Lavoro individuale · Far descrivere individualmente il vegetale, cercando anche di localizzarlo nello spazio. · Cercare di ottenere osservazioni accurate.. · Individuare i diversi colori osservati · Disegnare le forme e i colori osservati · Staccare una foglia per allievo · Farne misurare la larghezza e la lunghezza, se gli allievi sono già in grado di farlo · Far eseguire il frottage della foglia; (per le piantine con foglie molto tenere è meglio utilizzare dei quadrati di carta velina già preparati). · Far toccare la foglia e descriverne le sensazioni tattili, stropicciarla vicino al naso cercando di percepirne l’aroma, infine, se commestibile, assaggiarla, masticandola molto lentamente · Far descrivere che cosa si é percepito. b) Lavoro di gruppo · Ogni gruppo di osservazione (dalla terza elementare in poi) elabora una descrizione scritta condivisa delle foglie osservate e della piantina e la comunica al resto della classe · Ogni gruppo calcola e scrive la media delle proprie misure

2.1) LE FOGLIE 2.1.1) luogo:Aula tipologia: attività di percezione, di descrizione e di misura L’attività proposta può essere iniziata in un ambiente chiuso (aula). Si consiglia di iniziare quest’attività in un periodo in cui ci sia qualche foglia disponibile Se siamo in un luogo chiuso é bene procurarsi tre piante in vaso con le foglie diverse fra di loro; almeno una deve essere molto diffusa in Italia e/o deve essere stata oggetto di fiabe, leggende, racconti mitologici, poesie; dovrebbe anche avere usi erboristici e /o culinari ecc. Poiché il rosmarino e il geranio si prestano molto bene allo scopo, si consiglia di iniziare con una pianta di geranio, una di rosmarino (basta un rametto) e un cespo d'insalata molto tenera o di prezzemolo. E’ opportuno collocare le tre piantine in posizioni diverse per introdurre o rivedere le localizzazioni spaziali Avvertenza: in aula é dispersivo iniziare con più di tre piantine. E’ meglio, se si lavora con un piccolo gruppo o con un allievo diversamente abile, utilizzare una piantina per volta; se la stagione lo consente, è sempre meglio collocare le piantine in uno spazio aperto anche perché é bene che il diversamente abile impari a muoversi con sicurezza negli spazi aperti poiché ,di solito, lo si fa esercitare in spazi chiusi: aule ,laboratori, palestre, pulmino per i trasporti speciali, autovettura dei genitori, ecc.. Abituare il diversamente abile a muoversi negli spazi aperti potenzia la sua sicurezza ed é un passo in più verso la sua completa autonomia

2.1.2) Materiali DOCENTI: una pianta di geranio ,una pianta o qualche rametto di rosmarino, un cespo d’insalata a foglia tenera o un po’ di prezzemolo fresco, carta velina già tagliata in formato A4 o A5, nastro adesivo trasparente ALLIEVI; un blocco per appunti o un quadernone a fogli mobili, penna, matita, eventuali pastelli colorati, righello , Prima fase Si divide la classe in tre gruppi: ogni allievo descrive individualmente il vegetale, come meglio riesce, anche se non lo conosce, cercando anche di localizzarlo nello spazio. In questa fase non é essenziale usare la terminologia specifica ma é importante compiere osservazioni accurate. prestando attenzione alla forma, colore, dimensioni, eventualmente a margini e nervature; in questa fase non é ancora necessario usare la terminologia specifica. Se c’è la disponibilità di un cortile é opportuno utilizzarlo per collocarvi le tre piantine Se le competenze possedute dagli allievi lo consentono, questa descrizione dovrà essere scritta, altrimenti il docente richiamerà la loro attenzione sulle particolarità, espresse con linguaggio semplice, della pianta prescelta, e scriverà le nuove parole sulla lavagna Dopo questa descrizione ad ogni allievo verranno consegnate due foglie del vegetale che ha descritto. Non si dice per ora il nome delle piantine ma se i ragazzi lo sanno possono utilizzarlo; la conquista del nome della pianta deve essere una scoperta.

Come seconda attività ogni allievo esegue il frottage di una foglia; per il prezzemolo e le piantine con foglie molto tenere è meglio utilizzare dei quadrati di carta velina già preparati dall’insegnante In questa fase é importante soffermarsi sulla descrizione e sulle caratteristiche dei vegetali percepibili con i sensi (foglia tenera, foglia vellutata, foglia dura, verde chiaro, verde scuro, verde intermedio ecc) quindi, dopo aver descritto ciò che si é visto, ogni allievo tocca una foglia e cerca di descrivere le sensazioni tattili, poi la stropiccia vicino al naso cercando di percepirne l’aroma, infine si assaggeranno le foglie, masticandole molto lentamente Si raccomanda di conservare una foglia intera per le misure di larghezza e lunghezza che si effettueranno in seguito. Attenzione: nell’invitare gli allievi ad assaggiare le foglie é doveroso precisare che ci sono piante commestibili e piante pericolose, dichiarando che non si porteranno mai in classe vegetali pericolosi Successivamente ogni gruppo di osservazione elabora una descrizione scritta condivisa delle foglie osservate e della piantina Questa descrizione, scritta con linguaggio comune, sarà scritta sul quaderno di ogni componete del gruppo e verrà letta agli altri compagni. In un secondo tempo, in una pagina lasciata libera verrà elaborata e trascritta una descrizione con un linguaggio un po’ più specifico, questo secondo il livello della classe Sarebbe molto utile predisporre un cartellone con la descrizione in linguaggio comune, il disegno e, a fianco, la descrizione redatta con un linguaggio più specifico

Seconda fase 2.1.3) Luogo aula Tipologia: attività di misura e di calcolo ogni allievo misura singolarmente la larghezza e la lunghezza della foglia della pianta osservata e, dalla terza elementare in poi, ogni gruppo calcola e scrive la media delle proprie misure Alla fine gli allievi comunicano agli altri gruppi le loro sensazioni, dopo averne discusso tra loro.

2.1.4) Variante Luogo: Giardino. ...della scuola o delle sue immediate vicinanze: Deve essere un luogo facilmente raggiungibile dalla scuola, in modo da poterci andare almeno due o tre volte, non importa se é una striminzita aiuola di un m2. E’ importante che il docente si informi sugli alberi che si vogliono fare osservare: il nome in italiano e in una lingua straniera, l’eventuale nome dialettale, le cararatteristiche morfologiche principali della pianta, il suo habitat. Si sconsiglia di iniziare dalle piante erbacee, a meno che non si conoscano perfettamente, Materiali per il primo giorno: un blocco per appunti o un quadernone a fogli mobili, penna, matita, eventuali pastelli colorati, righello Materiale per il docente carta velina già tagliata in formato A4 o A5, nastro adesivo trasparente Si eseguono le stesse attività previste in classe ma focalizzando l’attenzione su gli alberi e gli arbusti presenti. Gli allievi, divisi in gruppi, saranno disposti attorno a tre quattro alberi /arbusti e alle osservazioni sulle foglie sia aggiungeranno quelle sulla corteccia. Si possono invitare gli alllievi a fare anche un disegno Nel giardino vi sono maggiori opportunità per avviare le capacità di localizzazione geografica dell’albero o dell’arbusto scelto: es. l’albero a destra del cancello, uscendo, l’albero vicino alla vicepresidenza. In questo modo si può cominciare a parlare di sistemi di riferimento Anche nel giardino, inizialmente non si forniscono indicazioni sui nomi degli alberi osservati: se li sanno, bene, ma anche questo deve fare parte dell’itinerario di scoperta. Queste attività, che si possono considerare un punto di partenza, sarànno continuate dal docente nella maniera che ritiene più adatta alla sua programmazione e al livello della classe Ad esempio si cercano gli eventuali collegamenti con le altre discipline e tutte le possibili prosecuzioni (con questa attività posso iniziare a fare: percezione sensoriale, percezione di un oggetto, percezione dell’ambiente, esplorazione di uno spazio aperto, descrizione di qualcosa di semplice, arricchimento del lessico, osservazione guidata e accurata, guida alla classificazione,costruzione di un erbario, costruzione di un cartellone pluringue avvio al disegno, ricerca dei colori della foglia, commento musicale, ecc..); Per quanto riguarda la classificazione, non si deve aver paura di qualche nome difficile perché i ragazzi ne sono affascinati e, in generale, sono orgogliosi di sapere qualche cosa in più di altri; inoltre la classificazione dei vegetali esaminati soddisfa la voglia di collezionare. E’ necessario, tuttavia, limitarsi a fornire la classificazione solo dei vegetali esaminati.

3) Cosa é possibile fare in classe ancora sul tema “ALBERO” · Brain storming · Ricerca lessicale: nomi, aggettivi, verbi · Distinzione tra termini di uso familiare, comune e scientifico · Ricerca sui modi di dire · Ricerca sulle tradizioni e miti nelle diverse regioni e culture · Composizioni di frasi usando un termine in senso comune e in senso scientifico · I colori e la forma dell’albero · Disegnare un albero in modo alternativo · Costruire un albero: quale modello di albero?

3.1) Esempio di Brain storming Brain storming su L’albero L’abero e le parole L’albero e l’uomo L’albero e gli aggettivi L’albero e le emozioni L’albero e le azioni L’albero e le favole L’albero e le poesie L’albero e................ Si prende nota di ciò che è emerso su un foglio di carta da pacchi e si inizia una discussione in classe. La discussione sarà il punto di partenza per impostare un’attività che terrà conto di: · curiosità manifestate dagli allievi · problematiche emerse · eventuali esperimenti suggeriti · ........................................ Alla fine dell’attività si farà un altro brain – storming, facendo notare agli allievi le nuove conscenze acquisite Allo scopo può essere utile costruire una mappa concettuale finale utilizzando un altro foglio di carta da pacchi. 3.1.1) Si riportano alcuni esempi di brain-storming costruiti in una terza media con allievi molto eterogenei.

Che cosa ti fa venire in mente la vicinanza dell’albero?

La verifica dovrà essere: diagnostica? formativa? sommativa? 4) VERIFICHE Alla fine di ogni attivitè si deve decidere come impostare una verifica, e quale scopo deve avere. Suggerimenti La verifica dovrà essere: diagnostica? formativa? sommativa? Per verificare che cosa? Le capacità descrittive? Le capacità grafiche? Le capacità osservative? Il senso di orientamento? La sicurezza nel muoversi in uno spazio aperto? L’acquisizione di un lessico più preciso? L’acquisizione di conoscenze? ................................................. Per verificare come? Con un’esposizione orale? Con un testo scritto? Con un disegno? Con semplici attività di orientamento nello spazio ? Con la produzione di un commento sonoro? Con l’associazione di un commento sonoro? .....................................................................

5) IL PORTFOLIO Dall’anno scolastico 2004 – 2005 il portfolio è diventato obbligatorio ad iniziare dalla prima media ed è probabile che venga imposto anche nelle scuole superiori si forniscono alcuni esempi per costruire una griglia di attività valutabili ai fini della realizzazione del portfolio delle competenze acquisite anche per gli altri esperimenti. Gli obiettivi di apprendimento e i descrittori delle competenze sono quelli del decreto Moratti