1.1 TAPPE FONDAMENTALI DELLA GENETICA

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Transcript della presentazione:

1.1 TAPPE FONDAMENTALI DELLA GENETICA Figura 1.1 Jean-Baptiste Monet de Lamarck (1744-1829).

1.1 TAPPE FONDAMENTALI DELLA GENETICA Figura 1.5 Charles Darwin (1809-1882).

1.2 ESPERIMENTI DI IBRIDAZIONE Figura 1.6 Gregor Mendel e il suo stemma abbaziale composto di una immagine diversa per ogni quadrante: un mughetto a simbolo della costanza, un aratro e una croce a simboleggiare le sue origini contadine e il credo agostiniano della carità.

1.2 ESPERIMENTI DI IBRIDAZIONE Figura 1.7 Prima pagina del lavoro Versuche über Pflanzen-hybriden di Gregor Mendel pubblicato nel 1866 negli Atti della Società di Scienze Naturali di Brno.

1.2 ESPERIMENTI DI IBRIDAZIONE Figura 1.9b Karl Correns (1864-1933).

1.2 ESPERIMENTI DI IBRIDAZIONE Figura 1.10 Quadrato di Punnett relativo all’autofecondazione e al reincrocio di un diibrido (LlGg).

1.3 TERMINOLOGIA GENETICA Figura 1.13 Terminologia binomiale usata da Mendel nella pubblicazione del 1866, Mendel’s Museum of Genetics, Brno.

1.3 TERMINOLOGIA GENETICA Figura 1.14 Thomas Hunt Morgan (1866-1945).

1.3 TERMINOLOGIA GENETICA Figura 1.15 Colore dell’occhio in Drosophila melanogaster: occhi rossi (tipo normale, wildtype)‏ e bianchi (mutante,white).

1.4 TEORIA CROMOSOMICA DELL’EREDITÀ Figura 1.20 Eredità dell’alcaptonuria nell’uomo.

1.4 TEORIA CROMOSOMICA DELL’EREDITÀ Figura 1.21 Cariotipo umano: 22 coppie di autonomi e due cromosomi sessuali, X e Y (www.genome.org).

1.4 TEORIA CROMOSOMICA DELL’EREDITÀ QUADRO 1.2 – ORGANISMI SPERIMENTALI (PROCARIOTI ED EUCARIOTI) PER LA RICERCA GENETICA Figura 1.25 Rappresentazione schematica di una cellula vegetale (da: M.J. Chrispeels 2003, modificata).

1.5 CONCATENAZIONE E TRASPOSIZIONE DEI GENI Figura 1.26 Gruppo linkage del cromosoma X di Drosophila (da: P.J. Russell 1998, modificata).

1.5 CONCATENAZIONE E TRASPOSIZIONE DEI GENI Figura 1.27 Evento di ricombinazione tra cromosomi omologhi: formazione di chiasmi e scambio (crossing-over) di parti corrispondenti tra cromatidi.

1.5 CONCATENAZIONE E TRASPOSIZIONE DEI GENI Figura 1.28 Cariossidi di mais violacee (wild-type), non colorate (colorless) e colorate a settori (spotted), risultanti dalla trasposizione di elementi genetici mobili.

1.5 CONCATENAZIONE E TRASPOSIZIONE DEI GENI Tabella 1.1a Tappe fondamentali della genetica mendeliana.

1.5 CONCATENAZIONE E TRASPOSIZIONE DEI GENI Tabella 1.1b Tappe fondamentali della genetica mendeliana.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.33 James Watson e Francis Crick (A), Maurice Wilkins (B) e Rosalind Franklin (C).

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.34 Struttura a doppia elica della molecola del DNA come dedotta da J. Watson e F. Crick nel 1953 (da: J.Watson 1968, The double helix).

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.35 Articolo di J. Watson e F. Crick, Molecular structure of nucleic acids, Nature April 25, 1953, reimpaginato in una sola facciata.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.37 Fotografia 51 di Rosalind Franklin così come venne pubblicata sulla rivista Nature il 25 aprile 1953.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.39 Ipotesi di J. Watson riguardante il processo a due fasi di sintesi delle proteine a partire dal DNA via un RNA intermediario (da: J.Watson 1968, The double helix).

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.40 Dogma centrale della genetica: flusso di informazione a senso unico dal DNA contenuto nel nucleo alle proteine sintetizzate nel citoplasma attraverso l’RNA come intermediario.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.41 Codice genetico: ogni amminoacido è specificato da una o più triplette di nucleotidi.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Figura 1.42 Organizzazione discontinua di un gene eucariotico: fotografia al microscopio elettronico dell’appaiamento DNA-mRNA di ovoalbumina di pollo con relativo diagramma interpretativo.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Tabella 1.2a Tappe fondamentali della genetica molecolare.

1.6 RICERCA DEL MATERIALE EREDITARIO E NASCITA DELLA GENETICA MOLECOLARE Tabella 1.2b Tappe fondamentali della genetica molecolare.

1.7 EREDITÀ POLIGENICA Figura 1.43 Wilhelm L. Johannsen (1857-1927).

1.7 EREDITÀ POLIGENICA Figura 1.44 Mendelismo applicato ai caratteri quantitativi: quadrato di Punnet e istogrammi di distribuzione relativi alla F2 del triibrido A1A0B1B0C1C0 (adattata da L.H. Hartwell et al., 2004).

1.7 EREDITÀ POLIGENICA Figura 1.45 Distinzione tra carattere qualitativo e carattere quantitativo: istogrammi e distribuzione di frequenza relativi al colore del fiore in Mirabilis jalapa e alla lunghezza della spiga in Zea mays, rispettivamente.

1.8 GENETICA DI POPOLAZIONE Figura 1.46 Proporzioni genotipiche attese ad un singolo locus secondo la legge di Hardy-Weinberg in funzione dei valori delle frequenze geniche (A) e relazione esistente tra frequenze geniche e genotipiche in una popolazione in equilibrio Hardy-Weinberg (B).

1.8 GENETICA DI POPOLAZIONE Figura 1.47a R.A. Fisher (1890-1962).

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.49 Vigore ibrido o eterosi in mais (A) e in melanzana (B).

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.50 Fiori di tabacco (A) e particolare di antere normalmente sviluppate e di antere abortite (B) a causa di maschio-sterilità citoplasmatica (foto: L. Russi). Fiore di radicchio (C), specie caratterizzata da meccanismi di incompatibilità, e particolare di reazioni compatibili e incompatibili con auto- e allo-polline (D) (foto: S. Varotto).

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.51 Esperimenti di G.H. Shull a Cold Spring Harbor inerenti alla produzione di ibridi di mais.

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.52 Infiorescenza femminile (spiga) e maschile (pennacchio)‏ di mais.

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO QUADRO 1.3 – LINEE PURE, LINEE INBRED E IBRIDI – INBREEDING E ETEROSI Figura 1.53 Esempi di linee inbred e varietà ibride di mais e linee pure di orzo.

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.55 Mutagenesi: conseguenze a livello della struttura dei cromosomi.

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.56 Mutazioni geniche per sostituzione.

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Tabella 1.3 Risultati della Rivoluzione Verde in frumento e riso in termini di produzione unitaria di granella (t/ha).

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.57 Produzioni di granella (t/ha) in relazione alle concimazioni azotate (kg/ha) osservate nella varietà ibrida di riso IR-8 ottenuta incrociando la linea pura Peta con la landrace Deegee-woo-gen.

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Figura 1.58 Sequenza dello sviluppo e dell’uso di varietà prima, durante e dopo la Rivoluzione Verde (da: M.J. Chrispeels e D.E. Sadava 2003, modificato).

1.9 SELEZIONE E MIGLIORAMENTO GENETICO Tabella 1.4 Tipi di varietà selezionate dai miglioratori in funzione del sistema riproduttivo.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.59 Esempi di colture in vitro di protoplasti per l’ottenimento di ibridi somatici (fusione di protoplasti) (A), di calli embriogenetici (B) per l’ottenimento di semi sintetici (embrioni somatici) (C) e di polline (D)‏ e di antere (E) per l’ottenimento di plantule aploidi (androgenesi) (F).

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.60 Embriogenesi in vitro: callo con embrioni avventizi (A)‏ e plantula rigenerata (B) di erba medica.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.61 Rappresentazione schematica di costruzione di una molecola di DNA ricombinante e di clonaggio di un gene in E. coli (da: D. H. Hartl e E.W. Jones 1998, modificato)‏.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.62 Kary B. Mullis, inventore della reazione a catena della polimerasi (PCR).

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.63 Diagramma di una reazione automatizzata di sequenziamento di DNA basata sulla PCR (da: L. Hood e D. Galas 2003, modificato).

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.64 Esempio di MAS per la resistenza a patogeni.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.65 Metodi di trasformazione genetica delle piante.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.66 Principali Piante Geneticamente Modificate (PGM), caratteri introdotti nelle varietà transgeniche e loro diffusione a livello mondiale (dati 2007). Fonte: Clive James.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.67 Andamento della superficie (espressa in Mha) coltivata con varietà transgeniche a livello mondiale.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Tabella 1.5 Fattori che influenzano il flusso genico tra varietà transgeniche e varietà tradizionali.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.68 Esempi di fingerprint del DNA prodotti da marcatori RFLP e PCR-derivati.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.69 Predizione della struttura quaternaria di una proteina in base alla sequenza amminoacidica.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE Figura 1.70 Esempio di microarray di acidi nucleici.

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE QUADRO 1.4 – SVELATO IL GENOMA DI VITE Figura 1.73a Rappresentazione schematica delle regioni paraloghe derivate dai tre genomi ancestrali nei cariotipi di vite (Vitis vinifera); i sette colori in vite corrispondono verosimilmente ai gruppi di associazione del progenitore ancentrale paleo-esaploide. (Fonte: Jaillon O., Aury J.M., et al. The French–Italian Public Consortium for Grapevine Genome Characterization, 2007).

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE QUADRO 1.4 – SVELATO IL GENOMA DI VITE Figura 1.73b Rappresentazione schematica delle regioni paraloghe derivate dai tre genomi ancestrali nei cariotipi di pioppo (Populus trichocarpa); ogni colore identifica una regione sintenica tra i tre genomi. (Fonte: Jaillon O., Aury J.M., et al. The French–Italian Public Consortium for Grapevine Genome Characterization, 2007).

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE QUADRO 1.4 – SVELATO IL GENOMA DI VITE Figura 1.73c Rappresentazione schematica delle regioni paraloghe derivate dai tre genomi ancestrali nei cariotipi di Arabidopsis thaliana; ogni colore identifica una regione sintetica tra i tre genomi. (Fonte: Jaillon O., Aury J.M., et al. The French–Italian Public Consortium for Grapevine Genome Characterization, 2007).

1. 10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO 1.10 BIOTECNOLOGIE GENETICHE: COLTURE IN VITRO E INGEGNERIA GENETICA NELLE PIANTE QUADRO 1.4 – SVELATO IL GENOMA DI VITE Figura 1.74 Diagramma di Venn che riporta graficamente i risultati emersi dal confronto tra i genomi di vite (Vitis vinifera), pioppo (Populus trichocarpa), riso (Oryza sativa) e Arabidopsis thaliana. I geni totali sono i seguenti: 29.585 in vite, 41.046 in riso, 45.555 in pioppo e 26.819 in Arabidopsis. I geni unici, specie-specifici, sono risultati pari a 16.859 in vite, 21.635 in riso, 15.885 in pioppo e 6.524 in Arabidopsis, mentre quelli omologhi, comuni a tutti e quattro i genomi sono risultati 7.914 (G), quelli comuni a due sono risultati pari a 9.106 con riso (B+F+C+G), 11.948 con pioppo (C+G+D+H)‏ e 9.555 con Arabidopsis (F+G+H). (Fonte: Velasco R., Zharkikh A., Troggio M., Cartwright D.A., Cestaro A., et al., 2007).