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Copia per il SIMT Co.B.U.S. COMITATO OSPEDALIERO per il BUON USO del SANGUE - SIMT di RAGUSA, MODICA, VITTORIA  RICHIESTA TYPE AND SCREEN Reparto  Ricovero.
Transcript della presentazione:

I promotori

Gli slogan Se siamo davvero impegnati per la qualità, qualsiasi metodo funzionerà. Se non lo siamo, anche i meccanismi più elegantemente strutturati sono destinata a fallire. Avedis Donabedian La trasfusione salva la vita La trasfusione è sicura se l’identificazione del paziente è corretta

L’errore è mancare l’obiettivo La sicurezza è centrare il bersaglio Il goal della prevenzione della reazioni trasfusionale da incompatibilità ABO è la corretta identificazione del paziente

La sicurezza della terapia trasfusionale deriva dalla gestione di un iter complesso che include tutte le attività che vanno dalla selezione del donatore all’infusione degli emocomponenti nel paziente ricevente. (c.d. transfusional chain o catena trasfusionale)

La sicurezza, di conseguenza, può essere definita come la risultante di un percorso articolato dipendente dal governo di strumenti di gestione del rischio adottati in ogni singola fase.

Criticità del processo trasfusionale Il settore trasfusionale vanta una consolidata esperienza delle strategie finalizzate alla gestione del rischio. Criticità del processo trasfusionale Rischio di reazioni severe/fatali da ABO incompatibilità Possibile trasmissione di agenti infettivi mediante EC/ED Ampia diffusione della terapia trasfusionale Grande impatto mediatico degli eventi avversi trasfusionali Processo trasfusionale (dal donatore al paziente) complesso, articolato, con coinvolgimento in tempi successivi di molti operatori sanitari: medici (SIMT/Reparto), biologi, tecnici, infermieri professionali. Le probabilità di errore umano crescono proporzionalmente con la quantità e la complessità dei processi. Taswell H.F., 1991

Taluni percorsi si sviluppano all’interno del Servizio trasfusionale che si pone, pertanto, come garante della sicurezza dei prodotti trasfusi (c.d. blood safety); la rimanente parte del processo rappresenta, invece, la risultante di processi che si sviluppano presso le unità operative richiedenti emocomponenti da trasfondere (c.d. transfusion safety).

La sicurezza degli emocomponenti (blood safety) si attesta oggi su valori prossimi al 100%. Sul versante della transfusion safety, i margini di sicurezza delle attività trasfusionali, gestite presso le Unità operative, mostrano, invece, un’elevata incidenza di errori di processo che si renderebbero responsabili del 60% degli eventi avversi da terapia trasfusionale espressa in termini di morbilità o mortalità ad essi conseguente.

La sicurezza trasfusionale Donazione periodica Biologia molecolare Qualità Informatizzazione Automazione Sicurezza dei prodotti: circa 100% Sicurezza dell’emotrasfusione Esigenza di un miglioramento ulteriore della terapia trasfusionale Sicurezza trasfusionale globale Gestione del Rischio trasfusionale Appropriatezza d’uso degli emocomponenti

(Linden JV, Transfusion 2000; 40: 1207-13) CAUSE DI ERRORE (462 casi) (Linden JV, Transfusion 2000; 40: 1207-13)

ERRORE TRASFUSIONALE: DOVE sono tutti d’accordo …

Nella Regione Siciliana dal 2005 all’ottobre 2009 sono stati segnalati 3 eventi sentinella riguardanti incidenti trasfusionali. In due casi l’errore è stato determinato da non corretta identificazione del paziente in reparto. In un caso la trasfusione ABO incompatibile è la risultante di una sommatoria di errori determinatesi presso e al di fuori della Struttura Trasfusionale.

E’ sulla scorta di tali premesse che si colloca la necessità di coinvolgere tutte le strutture sanitarie della Regione Siciliana in un programma comune di prevenzione della trasfusione ABO incompatibile. Le raccomandazioni per “la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità ABO” della Regione Siciliana.

L’obiettivo Introdurre nelle unità operative di diagnosi e cura modalità sicure di identificazione del paziente prima della dell’esecuzione dell’emotrasfusione per impedire le reazioni trasfusionali da incompatibilità AB0.

Le attività considerate dalle raccomandazioni Identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno e prelievo di campioni di sangue Identificazione del paziente all’atto della richiesta di emocomponenti e del prelievo dei campioni. Le verifiche presso il Servizio Trasfusionale Identificazione del paziente e dell’emocomponente da trasfondere

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno e prelievo di campioni di sangue chi Il medico come Chiedendo al paziente cognome, nome, data di nascita laddove le condizioni cliniche lo consentano

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno e prelievo di campioni di sangue chi Infermiere professionale o altro personale sanitario abilitato come Chiedendo al paziente cognome, nome, data di nascita laddove le condizioni cliniche lo consentano

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno e prelievo di campioni di sangue L’operatore che esegue il prelievo appone la firma sulla provetta campione.

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno e prelievo di campioni di sangue Per tutte le richieste non urgenti e ove le condizioni cliniche del paziente lo consentano, con le medesime modalità, in un tempo diverso, deve essere eseguito un secondo prelievo per il controllo del gruppo sanguigno qualora il gruppo sanguigno del paziente non sia conosciuto e inserito nel sistema informatico del Servizio Trasfusionale.

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno e prelievo di campioni di sangue Al fine di evitare errori di trascrizione l’emogruppo del paziente NON deve essere trascritto sul frontespizio della cartella clinica.

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di emocomponenti e del prelievo dei campioni. Il medico come Controllando la corrispondenza dei dati identificativi che il paziente riferisce (nome cognome e data di nascita) con quelli riportati sul frontespizio della cartella clinica e sul referto dell’emogruppo in essa presente.

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di emocomponenti e del prelievo dei campioni. Il medico inoltre: sulla scorta dei dati ematochimici disponibili conferma l’indicazione alla terapia trasfusionale; procede alla compilazione della richiesta di emocomponenti avendo particolare cura nel rilevamento anamnestico di pregresse terapie trasfusionali o di gravidanze o interruzioni di gravidanze e di eventuali pregresse reazioni trasfusionali, se presenti.

Identificazione del paziente all’atto della richiesta di emocomponenti e del prelievo dei campioni. Infermiere professionale o altro personale sanitario abilitato come Chiedendo al paziente cognome, nome, data di nascita laddove le condizioni cliniche lo consentano

Le verifiche presso il Servizio Trasfusionale verifica che i dati riportati sulla richiesta e sulle provette siano concordanti tra loro e, se presenti, con i dati riportati sul sistema informatico del Servizio Trasfusionale. In caso di congruenza il personale del Servizio Trasfusionale procede con le prove di compatibilità o con la ricerca di anticorpi irregolari (Type and screen). In caso di incongruenza il personale del Servizio Trasfusionale provvede a rimandare i campioni e la richiesta all’unità operativa richiedente affinchè sia risolta l’incongruenza stessa. Il Servizio Trasfusionale provvede alla registrazione di tale incongruenza.

Identificazione del paziente e dell’emocomponente da trasfondere. L’identificazione del paziente e dell’emocomponente da trasfondere deve essere effettuata dal medico e da un infermiere.

Identificazione del paziente e dell’emocomponente da trasfondere. L’infermiere identifica il paziente, chiedendogli cognome, nome e data di nascita, controllando la corrispondenza dei dati identificativi che riferisce (nome cognome e data di nascita) con quelli riportati sul frontespizio della cartella clinica e sul referto dell’emogruppo in essa presente.

Identificazione del paziente e dell’emocomponente da trasfondere. Il medico controlla e conferma i dati identificativi del paziente (cognome, nome e data di nascita) ed il gruppo sanguigno riportati nell’unità che ci si appresta a trasfondere; che il codice numerico identificativo dell’emocomponente sia lo stesso sulla sacca e sull’etichetta delle prove di compatibilità, che l’etichetta dell’unità riporti correttamente il nominativo e la data di nascita del paziente, la data di scadenza dell’emocomponente.

Effettuare l’emotrasfusione in presenza del medico, che deve essere presente nell’unità operativa per l’intera durata e prontamente disponibile. Eventi avversi alla trasfusione e il loro trattamento devono essere riportati in cartella clinica e segnalati al Centro Trasfusionale di riferimento mentre l’avvenuta trasfusione deve essere comunicata al Centro Trasfusionale.

EVITARE di trascrivere, prima del prelievo, i dati del paziente sulla richiesta e sulle provette lontani dal suo letto. EVITARE di eseguire una doppia provetta per il controllo di gruppo durante lo stesso prelievo. EVITARE di togliere dall’unità, prima della trasfusione, l’etichetta di assegnazione. EVITARE di trasfondere senza la presenza del medico.