Tecnologie per la riduzione dell’handicap Modulo 2: l’incontro tra tecnologie e disabilità [mercoledì 16_mattina] di Luca Ferrari
Le tecnologie si incontrano o si scontrano con la disabilità? Visione Video “Welby lettera aperta al presidente Napolitano” Per visualizzare la risorse è necessaria una connessione alla rete internet
Le tecnologie si incontrano o si scontrano con la disabilità? Il XX° secolo e l’introduzione tecnologica di massa; Tecnologie e qualità della vita; Crescita esponenziale delle nuove tecnologie Vs carenza di modelli progettuali di supporto…
Il soggetto disabile di fronte alle tecnologie Riflessione sulle modalità di implementazione delle tecnologie: Il caso di un individuo con menomazione ad un arto…
Il soggetto disabile di fronte alle tecnologie Cosa emerge dall’analisi di questo caso: 1) Non ci si può limitare al “funzionale ed estetico”; 2) Si deve necessariamente riflettere sul rapporto tra persona ed ausilio. 3) Le tecnologie devono fungere da “medium” attraverso il quale la persona disabile può raggiungere obiettivi più ampi (Video 1) Video 2 (Diversamente abili a scuola di autonomia) Quindi: occorre pensare ad una introduzione critica delle tecnologie…
Modelli tecnologici problematici Per colmare il gap tra evoluzione tecnica e “modelli problematici”: occorre creare modelli progettuali in grado di concepire in problematico l’utilizzo delle tecnologie.
In concreto: implementare un modello pedagogico problematico in classe E. Giliberti propone 3 livelli di intervento: Intervento immediato; Costruire un percorso formativo individualizzato; Costruire occasioni di crescita per tutta la classe. (Per approfondimenti si veda il saggio di Giliberti in:L.Guerra (a cura di), Educazione e tecnologie. I nuovi strumenti della mediazione didattica, Bergamo, Edizioni Junior, 2002 )
Gli ausili: definizione e tipologie Ricerca Lo scenario emergente: Tartaruga e la lepre: ampia offerta commerciale Vs mancanza di coordinamento tra le diverse iniziative e mancanza di un linguaggio condiviso tra i servizi (ausilioteche, centri, osservatori regionali) che si occupano di Ausili.
Esempio di buona pratica 1 Corte Roncati, un polo multifunzionale per le persone disabili “Quasi 3000 mq di superficie in cui si trovano, integrati e in rete, più centri ad elevata competenza nel campo della disabilità neuromotoria, cognitiva e nella ricerca di ausili per l'autonomia”. Fonte: http://www.saluter.it/wcm/saluter/news/il_fatto/2007_maggio_agosto/021_roncati.htm
Esempio di buona pratica 2 GLIC (Gruppo di Lavoro Interregionale Centri ausili informatici ed elettronici per disabili) Perché è un buon esempio: Cerca un dialogo tra istituzioni e servizi differenti; Cerca di favorire un processo verso l’autonomia e l’integrazione della persona disabile nella società sfruttando in una prospettiva “ecologica” l’offerta tecnologica…
Brainstorming: la differenza tra Protesi ?? Ortesi ?? Ausili ??
Brainstorming: la differenza tra Protesi sono legate al deficit. Sono apparecchi che sostitui-scono totalmente o parzialmente le parti del corpo mancanti, recuperandone quanto più possibile la funzione danneggiata e/o l’aspetto estetico Ortesi lavorano sulla funzione deficitaria e migliorano e controllano le funzioni del corpo menomato: possono essere bastoni, tripodi, carrozzine ecc. Ausili possono essere oggetti, hardware, software, strategie (es. la modalità con la quale utilizzo un determinato strumento…), attraverso i quali ridurre l’handicap.
Esempi di protesi 1/2 l’Impianto Cocleare
Esempio di protesi 2/2
Ortesi: carrozzine 1/2
Ortesi: stampelle 2/2
Cos’è un ausilio L’ausilio = apparecchiatura, attrezzatura, accorgimento che consente di attivare o potenziare un percorso di autonomia possibile. 2 elementi da sottolineare: A. come strumento per annullare il deficit e ridurre l’handicap (ausili creativi e tecnologici) A. come strumento di empowerment
La classificazione degli ausili in Italia Nomenclatore tariffario (NT) Problematiche legate a NT: Contenimento spesa pubblica; Gap tra prodotti di nicchia e di mercato; Conseguenze concrete: mancanza di conoscenze e competenze da parte del personale che lavora ad esempio presso le AUSL Ottima conoscenza Poche competenze e dispositivi proteistici Vs professionalità su Classici ausili informatici…
Per fare il punto: le tipologie di ausili e caratteristiche correlate
Gli ausili tecnologici Definizione = soluzioni hardware e software che permettono di far accedere anche alle persone disabili agli strumenti dell’informatica e della telematica.
Gli ausili tecnologici Sostanzialmente il computer può essere visto attraverso una duplice prospettiva. Nella prima potrebbe fungere da “protesi” allorquando la disabilità della persona è di tipo fisico o sensoriale. Nella seconda, il computer fungerebbe da interfaccia attraverso la quale favorire l’apprendimento.
Tipologie di ausili tecnologici
Ausili per la disabilità motoria Tra gli ausili per ridurre la disabilità motoria troviamo in primo luogo i sensori: essi sono dei dispositivi che permettono, una volta individuata una capacità residua e volontaria di movimento nella persona, di controllare oggetti o strumenti così come computer, elettrodomestici ecc. Vi sono poi i dispositivi detti di input (per esempio tastiere, mouse, scanner) e di output (come i video, le stampanti), ovvero periferiche che permettono alla persona con difficoltà motorie di utilizzare un computer attraverso alcuni accorgimenti: tra questi possiamo individuare dispositivi hardware modificati così come tastiere ridotte/espanse, sistemi di puntamento quali mouse, joystick ecc.). Infine, sempre tra gli ausili per ridurre la disabilità motoria, quelli per il controllo ambientale sono rappresentati da tutte quelle soluzioni che rendono accessibile un ambiente (per esempio quello domestico).
Ausili per la disabilità motoria
Ausili per la disabilità visiva Due principali tipologie: per non vedenti e per ipovedenti Per quanto concerne i non vedenti, Alcuni esempi di hardware e software: tastiere del computer Sintetizzatori vocali per leggere le informazioni sullo schermo; Barre e stampanti Braille Per gli ipovedenti le soluzioni studiate si devono innanzitutto rapportare al grado di deficit visivo presente. Alcuni esempi di soluzioni hardware e software: il mouse, dove il puntatore visualizzabile sullo schermo potrebbe essere ingrandito in relazione alla visione residuale della persona; il video, che può essere regolato sia per quanto riguarda il contrasto sia per quanto riguarda la risoluzione di colori. Inoltre esistono software (a volte integrati – come nel caso della Microsoft) che permettono di attivare opzioni in grado di ingrandire lo schermo e quindi, per esempio, un’area di lavoro. Attraverso la stampante, infine, è possibile stampare i caratteri digitati tenendo conto sia del colore sia della loro dimensione.
Ausili per la disabilità visiva
Ausili per la disabilità uditiva Abbiamo individuato per gli ausili inerenti alla disabilità uditiva tre tipologie di software: quello educativo, diagnostico e riabilitativo. Il software educativo è uno strumento che può essere utilizzato sia dal singolo individuo sia da tutta la classe. Per quanto riguarda il singolo, tale dispositivo potrebbe essere d’aiuto quando vi sono difficoltà di letto-scrittura; per ridurre una difficoltà di apprendimento; per proporre nuove strategie di apprendimento: ad esempio attraverso l’utilizzo di immagini. Il software diagnostico e riabilitativo si riferisce a quei tipi di dispositivi che permettono da un lato, di effettuare operazioni di screening: ad esempio un esame audiologico; dall’altro, di realizzare attività di riabilitazione; si pensi ad una situazione di logopedia dove la persona può ricevere feedback immediati dal computer e migliorare l’uso della parola.
Ausili per la disabilità uditiva
Ausili per difficoltà cognitive Per quanto concerne gli ausili utilizzabili quando si riscontrano difficoltà cognitive, possiamo individuare tra loro tutte quelle soluzioni software che permetto di facilitare gli apprendimenti e le autonomie di base, di favorire gli aspetti attentivi e motivazionali, di favorire il recupero di abilità potenziali.
La prospettiva delle Assistive Technology Definizione = qualsiasi prodotto o servizio creato per rendere possibile l’indipendenza delle persone disabili o anziane. 3 Tipologie: - AT per la comunicazione; - AT per l’accesso al computer; - AT per il controllo ambientale.
Le Assistive Technology Una panoramica sulle AT (Video fino 4m 22s) La qualità della vita = è un concetto multi-dimensionale che descrive la soddisfazione complessiva rispetto alla propria vita, e che può essere a sua volta declinato in varie componenti quali lo stato di salute e le capacità funzionali, la situazione psicologica e il benessere, le interazioni sociali, la situazione economica, la realizzazione professionale, la dimensione spirituale e religiosa”[1]. Durante una proposta progettuale è fondamentale tenere in considerazione la compresenza di almeno tre variabili: la persona, l’ausilio e l’ambiente Progettare ambienti adeguati, può migliorare lo stato di salute delle persone e dunque ridurne la disabilità (Link con le tematiche dell’Ambient Intelligence). [1] Si veda il sito www.siva.it alla voce del glossario “Qualità della vita”.
5. Progettare per includere I servizi e l’approccio del GLIC di Bologna I SERVIZI: Informazione Consulenza Supporto Ricerca e formazione
Informazione
Consulenza
Supporto
Ricerca e formazione
Progettare per includere L’APPROCCIO Approccio multidisciplinare dall’assesment all’implementazione del progetto. Fattori da non dimenticare: Attenzione alla relazione tra individuo, ausilio e ambiente in rapporto alla qualità della vita; Attenzione al grado di partecipazione dell’individuo: centralità nel processo di scelta della persona disabile; Attenzione al progetto di vita della persona disabile
Esempio: il caso di Nicola e il ruolo del Bilancio di competenze* Nicola ha 25 anni ed è affetto da tetraparesi spastica provocata da emorragia cerebrale; deambula autonomamente pur con fatica. Per quanto riguarda la vista presenta seri problemi di ipovisione che gli rendono difficile utilizzare il PC in modo veloce e senza fatica. N. si diploma nel 2000 e nel 2001 si iscrive alle liste di collocamento della legge 68. A seguito del colloquio conoscitivo l’operatrice gli propone di svolgere uno stage osservativo presso una coop. sociale del territorio. ------------------ *Riferimento al progetto OLTRE
Lo stage osservativo e il primo bilancio delle sue competenze Durante lo stage N. si trova a svolgere mansioni di segreteria: inserimento dati su PC, utilizzo di fax, fotocopiatrici… Al termine del periodo previsto sia il tutor sia la responsabile della coop. consegnano una relazione sui risultati raggiunti da N. La valutazione è negativa: entrambi evidenziano enormi difficoltà nella gestione dei compiti e delle mansioni affidategli…
Come intervenire? L’operatrice della Provincia decide di contattare l’Ausilioteca per chiedere una consulenza al fine di valutare la possibilità di far utilizzare a N. un ausilio per l’accesso al PC
L’intervento dell’ausilioteca Consulenza ausili e valutazione della postazione di lavoro: Esiti: 1)necessità di personalizzare la postazione di lavoro secondo requisiti ergonomici: altezza della seduta regolabile con corretto appoggio dei piedi a terra; altezza del piano di lavoro personalizzata 2)Accorgimenti nell’utilizzo del PC: ingrandimento delle lettere della tastiera; ingrandimento del cursore del mouse; ingrandimento dei menù a tendina di Windows…
…Il ritorno allo stage 1/2 A seguito di questi adattamenti, sia il responsabilile che il tutor evidenziano un netto miglioramento rispetto allo stage precedente nello svolgimento dei compiti e delle mansioni assegnateli.
…Il ritorno allo stage 2/2 Questo è solo uno degli esempi in cui tecnologie adeguate possono agevolare e facilitare l’esecuzione di un bilancio di competenze. Questo intervento si pone all’interno della prospettiva del lavoro in rete fra servizi che si occupano di disabilità: “CIASCUN CENTRO CON LA PROPRIA PROFESSIONALITA’, IL PROPRIO BAGAGLIO DI COMPETENZE OPERATIVE PUO’ FORNIRE UN CONTRIBUTO IMPORTANTE AL TEMA DELL’INCLUSIONE E DELL’INTEGRAZIONE SOCIALE, CHE PASSA ANCHE, SE NON PRIMA DI TUTTO, ATTRAVERSO IL LAVORO”