Conferenza stampa HIV/AIDS

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Transcript della presentazione:

Conferenza stampa HIV/AIDS 27.12.2007 un’epidemia più vicina di quanto immaginiamo D.ssa Francesca Racioppi In rappresentanza del Programma Malattie Sessualmente Trasmissibili e HIV/AIDS Organizzazione Mondiale della Sanità Ufficio Regionale per l’Europa E’ un onore per me essere qui oggi a rappresentare l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed in particolare il programma che nel nostro ufficio Europeo lavora sulle malattie trasmissibili per via sessuale sull’HIV/AIDS, che ci ha supportato nel preparare questa breve presentazione. Nei prossimi minuti cercherò di offrirvi una panoramica sullo stato dell’epidemia nel mondo ed in Europa, sulle azioni preventive che possono essere messe in atto, e sulle strategie ed approcci dell’OMS su questo tema. Inizieremo dai dati più recenti, diffusi il 21 Novembre scorso fa dall’OMS e da UNAIDS, la coalizione di 10 agenzie delle Nazioni Unite che hanno unito i propri sforzi per contrastare l’epidemia.  Questi dati ci mostrano che l’epidemia su scala globale continua a crescere, e che in alcuni paesi si sta assistendo ad una recrudescenza, dopo che per alcuni anni si erano osservati dei trend in declino. Per fortuna, questi dati vengono contrastati dal progresso che invece è stato osservato in altri Paesi e dall’osservazione che ci sono stati dei miglioramenti nella sicurezza dei comportamenti sessuali dei giovani. I dati ci dicono inoltre che là dove i programmi preventivi non sono stati sostenuti nel tempo, ed adattati alle specificità e ai contesti in cui l’epidemia si sviluppa non si sono osservati risultati apprezzabili nella riduzione del progredire della diffusione delle infezioni, ed anzi sono  Dobbiamo quindi rafforzare ulteriormente gli sforzi per migliorare la capacità di prevenire il diffondersi dell’infezione e di offrire accesso ai trattamenti anti-retrovirali alle persone che hanno contratto l’infezione.

I nuovi dati

39.5 milioni di persone affette da HIV nel mondo I dati 2006 di UNAIDS e OMS 39.5 milioni di persone affette da HIV nel mondo 2.9 milioni di persone morte per malattie collegate all’AIDS 4.3 milioni di nuove infezioni 2.8 milioni (65%) nell’Africa sub-sahariana 50% di incremento delle infezioni nell’Europa dell’est e Asia centrale dal 2004 Su base mondiale, si stima che al 2006 le persone che vivono con l’HIV/AIDS siano 39.5 milioni. Nel 2006 sono stati registrati un totale di 4.3 milioni di nuovi casi, mentre i decessi attribuibili a malattie collegate all’AIDS sono circa 2.9 milioni. Di questi nuovi casi, 2.8 milioni (65 %) sono stati registrati nell’Africa Sub-Sahariana, Si è inoltre osservato un importante aumento dei casi riportati nell’Europa Orientale e nelle repubbliche centro-asiatiche, dove il tasso di infezione è salito del 50 % rispetto ai dati del 2004. Circa 11,000 nuove infezioni al giorno nel 2006 95% nei paesi poveri 1,500 in bambini < 15 anni 10,000 negli adulti > 15 anni (50& giovani donne,40% giovani 15-24 anni) Fonte: UNAIDS/WHO 2006 AIDS Epidemic Update

Le cifre globali Affetti da HIV Nuove infezioni 2006 Morti AIDS Prevalenza adulti % Africa sub-sahariana 24.7 milioni 2.8 milioni 2.1 milioni 5.9% Sud e Asia sud-orientale 7.8 milioni 860,000 590,000 0.6% Asia orientale 750 000 100,000 43,000 0.1% America latina 1.7 milioni 140,000 65,000 0.5% Nord America 1.4 milioni 18,000 0.8% Europa occidentale e centrale 740 000 22,000 12,000 0.3% Europa dell’est e Asia centrale 270,000 84,000 0.9% Medio oriente e nord Africa 460,000 68,000 36,000 0.2% Caraibi 250,000 27,000 19,000 1.2% Oceania 81,000 7,100 4,000 0.4% Totale 39.5 milioni 4.3 milioni 2.9 milioni 1% In questa tabella le stime sono rappresentate in funzione delle diverse aree geografiche del mondo. Vorrei soffermare la vostra attenzione in particolare sui dati che riguardano la prevalenza dell’infezione, cioè la percentuale di persone che hanno contratto l’ infezione sul totale della popolazione. Da questa tabella potete vedere come la prevalenza maggiore sia nell’Africa Sub-sahariana, dove si stima che in media il5.9 % della popolazione adulta sia affetta dall’infezione. Tuttavia il dato medio nasconde alcuni picchi particolarmente elevati che colpiscono alcuni paesi in particolare ed alcuni gruppi di popolazione particolarmente vulnerabile: per esempio, in SUD AFRICA, la prevalenza dell’infezione fra le persone di età compresa fra i 15 e 49 anni raggiunge il 18.8 % della popolazione, nel Botswana il 24 % nel Lesotho il 23.2 %. La prevalenza fra le donne in stato interessante raggiunge punte superiori al 30 % secondo stime del Ministero della Sanità del Sud Africa del 2005, con un importante rischio di trasmissione dell’infezione dalla mamma al bambino.

Gli adulti sono i più affetti Affetti da HIV Totale Adulti Donne Bambini (< 15) 39.5 milioni 37.2 milioni 17.7 milioni 2.3 milioni Nuove infezioni HIV 4.3 milioni 3.8 milioni 530 000 Morti di AIDS 2.9 milioni 2.6 milioni 380 000 Su scala globale, possiamo anche osservare che gli adulti rappresentano il gruppo di popolazione maggiormente affetto, mentre i bambini costituiscono circa il 6 % del totale. Più donne adulte che in passato vivono con l’HIV. I 17.7 milioni del 2006 sono un incremento di oltre 1 milione rispetto al 2004. I bambini rappresentano il 12 % delle nuove infezioni e il 13 % delle morti (dunque sono più vulnerabili alla fatalità). 15 milioni di bambini sono rimasti orfani di uno o entrambi i genitori nel 2006.

Contesto dei trend epidemiologici Geografia Età Migrazione, razza, nazionalità Comportamento - modalità di trasmissione Genere e orientamento sessuale Co-morbidità - droghe, malattie sessualmente trasmissibili (MST), epatite virale B e C, tubercolosi (TB) Stato socioeconomico – povertà Detenzione in carcere Una delle lezioni che abbiamo appreso negli ultimi anni, è che l’epidemia si manifesta e si diffonde con modalità diverse nei diversi paesi e che quindi, per poter attuare azioni preventive efficaci e mirate dobbiamo tenere conto delle caratteristiche geografiche, dell’età dei gruppi maggiormente colpiti dall’infezione, dalle modalità prevalenti nella trasmissione, degli aspetti di genere, orientamenti e comportamenti sessuali, co-morbidità con altre malattie tra cui quelle sessualmente trasmissibili, epatiti e soprattutto tubercolosi.

L’Africa sub-sahariana è l’area più colpita Due terzi delle persone affette HIV (63%) vivono in quest’area: 24.7 milioni di persone. Quasi tre/quarti di tutte le morti per AIDS avvengono qui: 2.1 milioni su 2.9 milioni totali (72%). La società sta perdendo i suoi adulti, il gruppo di età più produttivo: in media 6 adulti su 100 sono affetti da HIV. Le donne sono le più affette e si prendono maggiormente cura dei malati. Date le proporzioni vaste dell’epidemia e le sue pesantissime conseguenze sulla società, dal momento che in alcuni paesi ha un effetto sia sulla struttura demografica che sulla capacità produttiva, non deve certo stupirci che fermare il diffondersi dell’epidemia e invertirne il corso entro il 2015 sia uno degli otto “Millennium Development Goals”. In alcuni paesi il reddito delle famiglie crolla fra il 65 e l’80% a causa delle ridotte capacità di produzione e dei costi per affrontare le cure.

Nella Regione Europea anno 2006 Totale affetti da HIV: 2 440 000 Nuove infezioni: 292,000 Morti AIDS: 96,000 Prevalenza: 0.51% (0.26 – 0.75 %) .

Le due Europe Europa Occidentale Europa dell’est Mortalità stabile, ma in eccesso per ritardato inizio della terapia e comorbidità con l’epatite B e C Mortalità in aumento – assenza di trattamento ad alta efficacia e comorbidità con TB ed epatiti B e C Trasmissione prevalentemente sessuale. Nuove infezioni diagnisticate: 35 % avvenute attraverso contatti fra uomini che praticano sesso con uomini 56% attraverso rapporti eterosessuali Trasmissione soprattutto tra coloro che iniettano droghe. 63 % attraverso uso di aghi non sterili 37 % attraverso rapporti sessuali non protetti Fino al 75% di tutti i casi eterosessuali avvengono tra immigranti da paesi ad alta prevalenza. Le donne sono >50% di tuti i casi eterosessuali Fino al 35% delle donne infette hanno contratto l’infezione attraverso siringhe e il 50% sono compagne di uomini che iniettano di droghe Numero basso di casi tra coloro che iniettano droghe 30-50% di tutte le infezioni di HIV avvengono tra minori di 25 anni Gruppi vulnerabili: uomini che praticano sesso con uomini, persone che iniettano droghe, immigranti (specialmente donne) Gruppi vulnerabili: persone che iniettano droghe, prigionieri, minoranze etniche, lavoratori del sesso, immigranti. EUROPA OCCIEENTALE E CENTRALE: CIRCA 740,000 CASI DI PERSONE AFFETTE DALL’INFEZONE NEL 2006. IL TASSO è RADDOPPIATO FRA IL 1998 (42 CASI PER MILIONE DI ABITANTI) E IL 2006 (74 PER MIONIE DI ABITANTI) In Europa Occidentale, a seconda dei Paesi, fra il 25-70% dei nuovi i casi di diagnosi di HIV si registrano fra uomini che fanno sesso con uomini. Un altro aspetto importante dell’epidemia nell’Europa Orientale è la sua più frequente associazione col la tubercolosi, che può manifestarsi in forme resistenti al trattamento con antibiotici. In questo caso, i pazienti rappresentano anche un potenziale veicolo per la trasmissione della tubercolosi. To sum up: we are observing a continuous growth of sexually transmitted HIV infections in the West. Most of the local transmission takes place among men having sex with men, while the trends in heterosexual infections closely follow the trends in migration. In the east, Central Asian republics are experiencing dramatic increases in newly reported cases, including outbreaks in health care settings. The dramatic outbreak of HIV in 1990’s, started turning into a growing cohort of AIDS cases, and into a dramatic increase in HIV-related mortality in the absence of universal access to treatment.

L’epidemia nell’Europa dell’est L’epidemia di HIV cresce ad un tasso del 40% più veloce che nell’Africa sub-sahariana. Le 270 000 nuove infezioni di HIV hanno portato il totale dei casi nel 2006 a 1.7 milioni, oltre 20 volte in più in una decade. La Federazione Russa e l’Ucraina rappresentano il 90% dei casi di infezione di HIV notificati in Europa dell’est e Asia centrale. Il 70-85% delle infezioni avvengono attraverso l’uso di siringhe non sterili per iniettare droghe .

Trattamento contro HIV/AIDS e accesso alle terapie

Accesso alle terapie e costi: dati globali L’accesso ai trattamenti e alle cure è cresciuto fortemente. Dal 2002 sono stati raggiunti 2 milioni di persone in più. Oltre 1.6 milioni di persone con l’HIV hanno ricevuto trattamenti in paesi a basso e medio reddito entro giugno 2006. 6.8 milioni di persone non hanno ancora accesso ai trattamenti. Il costo dei trattamenti nei paesi poveri varia tra 300-1,200 US$ per persona l’anno. Nei paesi ricchi il costo delle terapie antiretrovirali è stimato fra i 10,000 – 20,000 US$ per persona l’anno. L’accesso alla prevenzione eviterebbe 28 milioni di nuove infezioni tra 2005 e 2015, e farebbe risparmiare 24 miliardi US$ in costi di trattamento. L’accesso ai trattamenti e alle cure è cresciuto fortemente: Dal 2002 sono stati raggiunti 2 milioni di persone in più. Oltre 1.6 milioni di persone con l’HIV hanno ricevuto trattamenti in paesi a basso e medio reddito entro giugno 2006: 4 volte di più del dicembre 03. In tutto l’incremento è salito dal 7% al 24%. Limitandoci al costo dei trattamenti con farmaci antiretrovirali, si stima che il costo per persona all’anno sia nell’ordine di 300 –1,200 USD anno nei paesi a reddito basso. Nei Paesi ad alto reddito, il costo del trattamento è molto più elevato, ed è stimato fra 10,000 USD/persona/anno nell’Unione Europea (stime del 2000) fino ai circa 20,000 $ all’anno per persona negli Stati Uniti per farmaci di ultima generazione come il T20. Negli UK il costo complessivo del trattamento di un paziente all’anno è stato stimato nel 2002-2003 nell’ordine di 15,000 sterline, circa 22.500 Euro.  Dal momento che i pazienti possono aver necessità del trattamento anche per decenni, è facilmente intuibile come il costo complessivo del trattamento di ciascun paziente possa raggiungere l’ordine delle centinaia di migliaia di euro nei paesi più ricche e delle decine di migliaia di euro nei paesi a reddito basso: costi che sono praticamente non sostenibili dagli individui e che certamente rappresentano una sfida anche per i sistemi sanitari e sociali più robusti.

Trattamento e prevenzione nell’Africa sub-sahariana Più di un milione di persone hanno ricevuto trattamento entro giugno 2006, dieci volte di più da dicembre 2003. Ciononostante, solo un quarto di coloro che ne hanno bisogno riceve la terapia. La prevenzione è diminuita I programmi non sono mirati ai gruppi vulnerabili.

Accesso alle terapie in Europa 26 CEE countries 23 CEE countries 9 CEE countries

Accesso alle terapie nell’Europa dell’est L’accesso alle terapie antiretrovirali è lento: a metà 2006 meno di 24,000 persone ricevevano il trattamento, il 13% di quanti ne hanno necessità. A causa dell’inadeguata copertura del trattamento, la mortalità è cresciuta da 48 000 a 84 000 casi in due anni (2004-2006). .

L’accesso al trattamento antiretrovirale è equo in Europa? età, genere NO modalità di trasmissione, stato di migrazione, razza, detenzione in carcere, geografia, iniezione di droghe

La prevenzione

Le principali aree di attenzione per la prevenzione in Europa Trasmissione tra persone che iniettano droghe Trasmissione sessuale: uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Europa ovest e centro) e compagni/e di uomini che iniettano droghe (Europa est) Raggiungimento degli obiettivi di prevenzione della trasmissione da madre a figlio Trasmissione nelle strutture sanitarie (es. trasfusioni) Prigioni Existing data from the region clearly indicates five areas on which to focus prevention efforts if we are serious about halting and reversing the HIV epidemic in Europe. Prevention addressing directly transmission among IDUs, sexual transmission among MSM and between IDU and their sexual partners (including transmission to, and from sex workers) and in immigrant communities need to be fully scaled up. Let me just add here that experience also shows that countries with most severe restrictions on movement of HIV positive people are actually the biggest exporters of the HIV epidemic today, in Europe and elsewhere. Efforts in some of the countries to curb immigration of infected foreigners always failed to control the epidemic and proved to have no public health impact. Instead, such perverted use of public health concerns and tools only fueled an increasingly xenofobic attitude toward migrant populations. Europe has set the target of virtual elimination of mother-to-child transmission. While close to it, its achievement will depend on maintaining large-scale investments in perinatal services. Eight outbreaks through blood transfusions in the past year indicate the incompletness of blood safety programmes, as well as serious deficiencies in health care systems that are supposed to ensure safe blood supplies, rational and safe clinical practices, universal measures of precaution in health care settings and control and prevention of hospital infections. Prevalence of HIV, hepatitis B and C and of STIs in prisons is dramatically higher in prisons in Europe than in the civilian sector. Draconian drug control laws, which in some countries result in highest incarceration rates in the world, only result in creating fertile environment further enabling drug use and infectious diseases. At the same time, prisoners are even less likely to access any effective prevention or treatment health services.

Prevenzione della trasmissione per via sessuale Interventi mirati per uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, lavoratori del sesso, persone che iniettano droghe Valutazione delle ineguaglianze razziali/etniche nell’accesso alla prevenzione Prevenzione, diagnosi e trattamento di malattie sessualmente trasmissibili (es. sifilide, gonorrea, epatite B) Sviluppo di nuove tecnologie (es. vaccini, profilattici e microbicidi vaginali) I already talked about the need to strengthen again the prevention among populations most vulnerable to HIV. Let me add here that the growing health burden of sexually transmitted infections and of hepatitis should be recognized, and their prevention, detection and treatment should get appropriate attention and resources. The only really widely used prevention technology in the past decades has been the male condom. And even that one was originally developed before HIV appeared, and was primarily used for family planning, and not for infection control. Achieving the targets of halting and reversing the HIV trends will heavily depend on the development of new technologies, which requires significantly greater investments and incentives for research and development.

Gli interventi

Un contesto d’azione etico e basato sulle evidenze Accesso universale alla prevenzione di HIV/AIDS, trattamento e terapia 5 principi chiave: E’ basato sulle evidenze? E’ efficace? E’ sicuro? E’ accessibile? E’ equo?

Gli indirizzi strategici dell’OMS Mettere gli individui in grado di conoscere la propria condizione relativa all’HIV attraverso test e terapie Accelerare il trattamento e l’accesso alle terapie Massimizzare il contributo del settore sanitario alla prevenzione Investire nell’informazione strategica per guidare una risposta più efficace Agire urgentemente per rafforzare i sistemi sanitari

Promozione e informazione strategica

Linee guida basate sulle evidenze Appena pubblicato: http://www.euro.who.int/aids

Conferenza stampa HIV/AIDS 27.12.2007 http://www.unaids.org