I.T.C. A. BASSI LODI I TITOLI DI CREDITO 01.04.2011 Gruppi Andrea
GENERALITA’ Sono obbligazioni rappresentative di un importo monetario che il debitore deve versare, con le modalità stabilite, al beneficiario.
TITOLI CARTACEI E DEMATERIALIZZATI Vi sono: Titoli cartacei: cioè non sono stampati e possono essere custoditi dall’acquirente o da un Gestore (es la banca o un agente di cambio) Titoli dematerializzati: cioè non sono stampati e sono in forma virtuale in un «Conto titoli». Sono più sicuri (furti, falsificazione) ed hanno maggiore facilità di trasferimento
TITOLI DI CREDITO Un titolo di credito può essere costituito da: La cartella è il titolo vero e proprio contenente l’oggetto dell’obbligazione: emittente, valore nominale, scadenza, numero di serie; Le cedole o coupon che sono tagliandi staccati periodicamente per l’incasso degli interessi. Numero pari a quello delle rate di interessi. Quando i titoli non hanno la cartella si dicono zero coupon ed il loro rendimento è dato dalla differenza tra l’importo rimborsato ed il prezzo di acquisto.
MODALITA’ DI TRASFERIMENTO Al portatore: si trasferiscono con la consegna Nominativi: annotando il nome dell’acquirente sul titolo o nel registro dell’emittente o col rilascio di un titolo intestato All’ordine: si trasferiscono mediante girata (es l’assegno bancario)
QUOTAZIONI La negoziazione avviene mediante il valore nominale (importo stampato sulla cartella per i titoli cartacei). Importo complessivo del prestito per il numero di titoli emessi. L’acquirente di un titolo non paga in genere il valore nominale bensì il prezzo di emissione o di acquisto che può essere inferiore al valore nominale (scarto di emissione). Alla scadenza viene rimborsato il prezzo di rimborso che può essere: alla pari sotto la pari sopra la pari
QUOTAZIONI La quotazione corrente di un titolo è detta corso Vi sono due casi: Corso secco: quotazione di mercato del solo valore capitale di un titolo (valore nominale) Corso tel quel: quotazione di mercato comprensivo, oltre che del valore nominale, del rateo di interesse o del dividendo maturato
RENDIMENTI Il rendimento comprende: Interessi; Variazione della quotazione di mercato (cambia cioè il suo prezzo e si ha una plusvalenza) FISSO: rendimento costante nel tempo vantaggioso quando diminuiscono i tassi di interesse) VARIABILE: rendimento che dipende dalla variazione dei tassi di interesse
MERCATO DEI TITOLI I titoli di credito sono anche chiamati valori mobiliari e sono oggetto di compravendita sul mercato. Con riferimento alla natura degli strumenti finanziari si distinguono: mercato creditizio: luogo economico dove avviene l’incontro intermediato dalle banche tra domanda e offerta di risorse finanziarie (depositi di conto corrente- prestiti a lungo termine) mercato mobiliare: è la concentrazione delle negoziazioni, conclusioni ed esecuzioni di contratti di compravendita di valori mobiliari e strumenti finanziari mercato assicurativo: luogo economico dove avviene lla negoziazione di strumenti assicurativi
MERCATO DEI TITOLI Riferendosi alla durata degli strumenti finanziari distinguiamo: mercato monetario: l'insieme di negoziazioni aventi per oggetto strumenti finanziari con durata inferiore ai 12-18 mesi (titoli a medio-lungo termine o BOT in scadenza, cambiali finanziarie, assegni circolari, ecc) mercato dei capitali: è un luogo ideale nel quale vengono scambiati strumenti finanziari di varia natura a medio o lungo termine (azioni, obbligazioni, BOT, ecc) Con riferimento al momento di emissione degli strumenti finanziari, si distinguono mercato primario: è il luogo dove vengono trattati gli strumenti finanziari di nuova emissione. mercato secondario: è il luogo dove sono trattati i titoli già in circolazione, che vi rimangono fino alla loro eventuale scadenza
ASSEGNO BANCARIO Può essere utilizzato da chi ha una disponibilità di fondi presso una banca o la posta. Il titolare del conto, anziché prelevare i contanti necessari per pagare un creditore, può dare ordine alla banca di effettuare il pagamento emettendo l’assegno a favore di quest’ultimo. E’ in sostanza un titolo di credito contenente l’ordine incondizionato che il traente rivolge al trattario perché paghi un terzo beneficiario o a se stesso la cifra indicata.
ASSEGNO BANCARIO ordine incondizionato: viene data cioè disposizione alla banca di pagare; Traente: colui che ha il conto corrente presso la Banca; Trattario: la Banca; Beneficiario: il creditore; Se stesso: si ha la possibilità di ritirare contanti presso la Banca attraverso un assegno intestato a se stessi. In tal caso traente e beneficiario coincidono.
ASSEGNO BANCARIO L’assegno deve essere presentato alla banca per l’incasso: Entro giorni 8 per gli assegni «su piazza» Entro giorni 15 per gli assegni «fuori piazza» L’incasso si effettua girando l’assegno alla propria banca, che provvederà ad accreditare l’importo nel relativo conto corrente o a versare i contanti. L’assegno può essere pagato al beneficiario solo se il traente ha soldi sufficienti sul conto corrente: Assegno coperto Assegno scoperto La banca per tale motivo accetta sempre gli assegni con la formula «salvo buon fine»
ASSEGNO BANCARIO L’emissione assegno a vuoto costituisce un illecito amministrativo e non più un reato pertanto non è più punito con la reclusione bensì con una sanzione pecuniaria di: Da 516 a 1000 euro se l’assegno è inferiore 10.000 euro Da 1000 a 6000 euro se l’assegno è di importo superiore Il trasgressore non potrà più emettere assegni per un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni e, nei casi più gravi sarà interdetto dall’esercizio di un’attività professionale o imprenditoriale e reso incapace a contrattare con la pubblica amministrazione
ASSEGNO CIRCOLARE Contiene la promessa incondizionata della banca emittente di pagare una somma determinata al beneficiario Cosa importante da ricordare: mentre l’assegno bancario può risultare scoperto quello circolare è praticamente impossibile che lo sia poiché la banca se ne assicura la copetura con i fondi versati anticipatamente. Pertanto, è molto ben visto dai creditori che hanno la certezza del buon fine dell’incasso Prescrizione: 3 anni dalla data di emissione È nominativo: non può cioè essere emesso al portatore;
LA CAMBIALE Titolo di credito che contiene la promessa o l’ordine di un soggetto a pagare il suo creditore entro la scadenza fissata. Il pagherò o vaglia cambiario: è una promessa incondizionata dell’emittente di pagare al beneficiario la cifra indicata nel tempo e nel luogo indicati sul titolo stesso La tratta: ordine incondizionato del traente, rivolto al trattario di pagare al beneficiario la cifra indicata nel tempo e nel luogo indicati sul titolo stesso. Se il trattario accetta l’ordine apponendo la propria firma sulla cambiale, diventa obbligato verso il beneficiario , se al contrario non accetta (o avendo accettato non paga), obbligato verso il prenditore resterà il traente. Sulla cambiale vige l’imposta di bollo nella misura del 12 per mille.
LA CAMBIALE: SCADENZE Contiene due date Data di emissione Data di scadenza che può essere: A vista: non è indicata, e il titolo di credito è pagabile su presentazione A giorno fisso: è pagabile solo in quel giorno (caso più frequente) A certo tempo vista: pagabile dopo un certo numero di giorni o mesi dopo l’accettazione A un certo tempo data: dopo un certo numero di giorni o mesi dopo l’emissione
CAMBIELE: LA GIRATA Il titolo di credito può essere trasferito mediante girata. Il beneficiario può pertanto: Conservarla e incassarla nel giorno della scadenza Girarla a terzi per pagare i propri debiti Presentarla alla banca per lo sconto Ognuno dei giranti garantisce il pagamento della cambiale e potrà pertanto essere chiamato nel caso in cui il debitore principale non esegua il pagamento. Il portatore potrà agire contro uno qualunque dei giranti poiché tutti sono solidamente obbligati in via di regresso.
CAMBIELE: L’AVALLO È un impegno (cioè una sorta di garanzia) assunto da un soggetto chiamato avallante di pagare la cambiale al posto del debitore detto avallato qualora quest’ultimo no provvedesse nei tempi stabili. Va indicato sulla cambiale «con avallo di…» seguito dalla sua firma. Basta anche la sola firma apposta sulla parte frontale del titolo.
CAMBIELE: IL PAGAMENTO Quasi tutte le cambiali vengono riscosse tramite banca. Il legittimo possessore alla scadenza ha il diritto al pagamento presentando il titolo all’obbligato principale (il trattario se si è una cambiale tratta, l’emittente se è un pagherò o gli avallanti), all’indirizzo indicato sulla cambiale stessa. Se l’obbligato principale no paga, il possessore può rivolgersi per il pagamento agli obbligati di regresso (traenti, giranti, avallanti)
CAMBIELE: LO SCONTO La banca anticipa con il contratto di sconto al cliente il ricavo netto dell’effetto cambiario. E’ un possibilità molto vantaggiosa se ha la necessità di liquidità ma le banche lo fanno solo con cambiali che hanno alta solvibilità e mai gratis… La banca paga il valore nominale detraendo: Interessi: dal giorno di presentazione a quello di scadenza; Commissioni d’incasso Diritto di brevità: per ogni cambiale per scadenza inferiore di 12 giorni su piazza e 20 fuori piazza
MANCATO PAGAMENTO: PROTESTO Vale per la cambiale e per l’assegno. Il mancato pagamento deve risultare dal protesto cioè da un atto pubblico redatto da un notaio, o da un pubblico ufficiale o da un ufficiale giudiziario nel quale si accerta in forma solenne (cioè «formale») l’avvenuta presentazione del titolo in tempo utile ed il conseguente rifuto della banca o del debitore di pagare
REGISTRO INFORMATICO PROTESTI Con la Legge n. 507/1999 è istutito presso le Camere di Commercio il Registro Informatico dei protesti. Si possono quindi fare interrogazioni per verificare se a carico di una persona o un impresa risultino protesti cambiari in una qualsiasi provincia italiana negli ultimi cinque anni. Il debitore che esegue il pagamento nel termine di 12 mesi dalla effettuazione del protesto può chiedere la cancellazione definitiva presentando formale domanda in bollo al presidente della Camera di Commercio
TITOLI DI STATO Sono titoli emessi dallo stato per coprire il debito pubblico ed i cui interessi gravano sul debito stesso. Consentono: Sicurezza d’investimento (il debitore è lo stato) Rendimento elevato Facilità di gestione, acquisto e vendita Dal 1999 sono tutti dematerializzati ed il taglio minimo è di 1.000 euro Fiscalmente sugli interessi maturati grava un imposta del 12,5%
BUONI ORDINARI TESORO Hanno breve scadenza: 3, 6, 12 mesi o durata flessibile ma inferiore all’anno; Remunerazione data dallo scarto di emissione sono cioè zero cupon; L’interesse viene incassato al rimborso o alla vendita prima della scadenza
CERTIFICATI DEL TESORO ZERO CUPON Sono pressoché identici ai BOT con l’unica differenza che hanno una durata superiore: 24 mesi; Sono (come i BOT) titoli senza cedola, con rendimento dato esclusivamente dallo scarto di emissione;
BUONI DEL TESORO POLIENNALI Comunemente chiamati BTP o BTPCI; Durata di investimento medio-lunga (3, 5, 10, 15, 30 anni) Rendimento dato da: Scarto di emissione; Interessi pagati su cedole semestrali a rendimento fisso) Cedole indicizzate o non
CERTIFICATI CREDITO DEL TESORO Chiamati comunemente CCT; Titoli poliennali a rendimento variabile La cedola è ancorata a parametri di rivalutazione (al tasso di rendimento BOT a 6 mesi) Rendimento comprende la cedola e lo scarto di emissione Rendono più o meno come i BOT ed hanno durata di anni 7
TITOLI PRIVATI Titoli obbligazionari: rappresentano un debito contratto da un azienda Titoli azionari: rappresentano parte del capitale di un azienda
OBBLIGAZIONI Sono dette Bond e attestano un credito; il possessore ha diritto di ricevere un interesse ed il rimborso del capitale nei tempi stabiliti. Vengono emesse per: Bypassare le banche nell’accedere a finanziamenti riducendo i costi; Ottenere finanziamenti anche quando non si vuole aumentare il capitale ed il conseguente aumento del numero di azionisti Vantaggi fiscali (gli interessi pagati sono una componente negativa del bilancio) Possibilità di godere di una svalutazione in termini reali del prestito in quanto la loro durata è medio-lunga
OBBLIGAZIONI Sono emesse da: Privati (S.p.A. S.A.P.A.) Stato o enti pubblici (es ENEL) In funzione del rendimento sono dette: A tasso fisso o indicizzate; Con cedola periodica o zero coupon; In funzione del rimborso possono essere: A scadenza fissa o con possibilità di rimborso anticipato; Convertibili o non convertibili in azioni;
OBBLIGAZIONI Obbligazioni ordinarie: Attribuiscono al possessore il diritto di ricevere un interesse periodico a tasso fisso (predeterminato); Diritto di rimborso del valore nominale Interessi pagati a seguito dello stacco di cedole al portatore
OBBLIGAZIONI Obbligazioni indicizzate: Hanno lo scopo di neutralizzare gli effetti della svalutazione monetaria adeguando il loro rendimento e/o il valore di rimborso a indici di varia natura (es. indice dei prezzi al consumo per famiglie di impiegati ed operai);
OBBLIGAZIONI Obbligazioni senza cedola: Sono anche chiamate zero coupon bond (ZCB) Per tutto il periodo di durata del titolo non viene corrisposto alcun interesse Il rendimento è dato esclusivamente dalla differenza tra il prezzo di emissione e dal prezzo di rimborso alla scadenza (come BOT e CTZ)
AZIONI Le azioni ordinarie sono titoli nominativi che conferiscono all’azionista il diritto di comproprietà della società Questo diritto può essere esercitato con il voto nell’assemblea ordinaria e straordinaria: a ciascun azionista spetta un voto in ragione di ciascuna zione posseduta
AZIONI L’azionista (chi possiede azioni) ha diritto a: Incassare il dividendo Partecipare alla liquidazione del patrimonio in caso di fallimento Sottoscrivere azioni in caso di aumento del capitale (diritto di opzione) Esaminare il bilancio Impugnare il bilancio in caso di irregolarità
AZIONI Differenze con le obbligazioni: Conferiscono al possessore la qualità di socio e rappresentano una quota del capitale sociale Implicano pertanto il rischio connesso al buon andamento della società con tutte le conseguenze ed i diritti che da ciò ne derivano Non vi sono cedole e non esistono scadenze per la restituzione del capitale
AZIONI RENDIMENTO è costituito da: Dividendo: remunerazione annuale degli utili prodotti dalla società (di cui siamo soci!). La distribuzione è però vincolata al fatto che la società abbia avuto un utile e da una decisione presa dall’assemblea dei soci (che potrebbe decidere ad esempio di reinvestirli anziché dividerli) Plusvalenza: (capital gain) data dall’incremento di valore di mercato delle azioni. N.B. le azioni non vengono acquistate al valore nominale ma alla quotazione corrente di mercato che oscilla nel corso del tempo in funzione del valore della società.
AZIONI RENDIMENTO: La parte più consistente del rendimento è di solito costituita dal capital gain e chi le acquista a scopo speculativo lo fa con l’intento di comprarle a poco e venderle a tanto Non avendo una scadenza determinata l’unico modo per rientrare in possesso del capitale investito è rivenderle La rischiosità della componente patrimoniale e di quella reddituale sono maggiori rispetto a qualunque altra forma di investimento non essendo predeterminati a priori né il rendimento annuo né la data di scadenza ed il prezzo di rimborso
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO E’ un patrimonio accumulato da una pluralità di individui, ciascuno dei quali possiede un numero di quote proporzionale all’importo versato. Il patrimonio del fondo viene investito in valori mobiliari (azioni, obbligazioni, titoli di stato) con lo scopo di: Diversificare il rischio Incrementare nel tempo il valore dei capitali conferiti La gestione dei fondi è affidata a SGR società di gestione del risparmio che operano sotto controllo della Banca d’Italia e della CONSOB (Commissione Nazionale per Le Società e la Borsa). Quest’ultima è un autorità che vigila sulla trasparenza del mercato mobiliare.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO I titoli e le disponibilità liquide sono custoditi nella Banca depositaria che ha funzione di garanzia, regola le operazioni di compravendita, controlla che le operazioni effettuate siano conformi al regolamento del fondo e alla legge in generale. Il valore delle quote viene calcolato quotidianamente dalla SGR sulla base delle quantità e dei valori unitari relativi al giorno precedente di borsa aperta. Vi sono diversi tipi di fondi a diversa rischiosità e rendimento. Non necessitano di un continuo controllo del rendimento e la gestione è affidata a società specializzate. Comunque: OCCHIO FIDARSI è BENE NON FIDARSI A VOLTE è MEGLIO!!
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO Classificazione dei fondi: Azionari: investono prevalentemente (oltre il 70%) il azioni e obbligazioni convertibili (potenzialmente possono rendere molto ma hanno alta rischiosità); Obbligazionari: investono prevalentemente in titoli di stato e obbligazioni ordinarie; Bilanciati: investono parte in titoli azionari (20-70%) parte in obbligazioni e titoli di stato; Di liquidità: investono in attività liquide (valute) e in tioli a breve termine (BOT a 3 e 6 mesi) Flessibili: la SGR può fare ciò che vuole e investire interamente a che su titoli azionari.