La misura del mondo nel Medio Evo 1- Bibliografia 2- L’uomo e il suo luogo 3- Raccontare il viaggio 4- La rappresentazione della Terra 5- Il punto di vista di Lorenzi
Bibliografia P. Zumthor, La misura del mondo. La rappresentazione dello spazio nel Medio Evo, Bologna 1993 Soprattutto la parte quarta: Rappresentazioni 1- Raccontare il viaggio 2- Cartografie 3- L’immagine 4- Lo spazio dei testi Si tratta di rileggere Farinelli, le sue osservazioni su luogo e spazio, su Marco Polo e la cartografia medievale I. Calvino, Le città invisibili, Einuadi, Torino
L’uomo e il suo luogo Luogo, nelle lingue romanze deriva da locus, indica il punto nel quale ci si trova Spazio, da spatium, riguarda il linguaggio dei dotti e designa l’intervallo tra due punti, un vuoto Luogo non è divisibile, comporta carica emotiva, prevede l’incontro Secondo Tommaso d’Aquino locus è quoddam receptaculum (Z.pp.49-51)
Luogo e spazio L’isolario: carte in cui il globo è scomposto L’atlante: 1570 A. Lafreri Fronte con Atlante I continenti: non solo i 7 pezzi di Dioniso (Asia, Africa, America s., America m., Antartide, Europa, Oceania), ma anche A. Hettner e E. Banse ( 12 regioni e 60 sottoregioni: Europa, Gran Siberia, Oriente, Mongolia…) cfr. R. Biasutti, Il paesaggio terrestre, Torino, Utet, p.21 Globo come spazio = Atlante = senza differenza qualitativa Globo come luogo = Isolario = parti non equivalenti a nessun altra (Farinelli, pp. 10-11)
Raccontare il viaggio Marco Polo racconta i suoi viaggi come itinerari per mercanti, nel 1298 in prigione a Genova detta il testo, che sistema con Rustichello da Pisa in francese. Tra i titoli dei manoscritti Devisement du monde dove devisement è “disposizione”, “misura” più che “descrizione”. Sarebbe un’ “enciclopedia”, uno “studio di mercato” con sovrapposizione letteraria di Rustichello (Z. pp. 295-296)
La rappresentazione della terra Cartografia: un bisogno vitale che precede la scrittura (Z., p.309) Cerca di dominare l’indefinito sovrapponendogli una griglia (Id., p.310), è “modello”, “invenzione”. La cartografia di Cosma Indicopleuste (VI sec) è ancora radicata nella cultura ellenistica, ma convertita in una concezione simbolica nuova, assimilata dal cristianesimo. Interpreta qualitativamente la realtà. Mappamondi a T …l’utilità della carta illustrare la Rivelazione e fare omaggio della Terra alla volontà divina (Id.,p. 313)
Il punto di vista di Lorenzi 1-I mappamondi medievali: “Eloquente espressione dello stato della scienza”. 2- Schema romano: orbis con colonne d’Ercole in basso Lorenzi, Introduzione…cit pp.44-46 Tanai= Don La mappa a T “letta come una iscrizione”, terrarum orbis significa “la totalità dello spazio e del tempo concessi all’uomo dal suo creatore”. Inoltre …Sem , Cam , Giafet, la croce (mappa mundi di Ebstorf sec. XIII) (Z. p.317) La cristianizzazione della mappa deriva dal fatto che l’immagine è forza viva, signum e potentia insieme. Riprenderemo il discorso su simbolo e numero a proposito di Cassini