L’essenza della piantata 1- I limiti del paesaggio secondo Gambi 2- L’insediamento umano nella regione della bonifica agricola romagnola 3- Paesaggi anomali 4 Limiti del paesaggio come strumento conoscitivo 5- Le campagne umbre Francesco Micelli 15.4.13 t
I limiti del paesaggio secondo Gambi Gambi, Lucio. - (1920 - 2006), prof. univ. di Messina (1953), Milano (1960) e Bologna (1975-95). Una geografia per la storia, Torino 1973, raccoglie nove saggi scritti negli anni tra 1961 e 1971 Critica ai concetti geografici di paesaggio umano, ivi, pp. 148-74 Opere precedenti: L'insediamento umano nella regione della bonifica romagnola (1949); La casa rurale nella Romagna (1950); L'alta e media valle del Trigno (1964); Questioni di geografia (1964). La prima pubblicazione è presentata da Roberto Almagià, la seconda da Renato Biasutti nelle collane più prestigiose della geografia italiana. Una formazione classica, ma vissuta ai margini secondo gli schemi dello storicismo assoluto e la lettura precoce di L. Febvre.
I limiti del paesaggio secondo Gambi Ragionamento di Gambi: 1- quel che non ha forma visibile plasma ed edifica quello che è visibile 2- il paesaggio non illustra la realtà Il paesaggio delle culture promiscue (tre livelli erba, arbusti, alberi) è risultato di una storia originalissima e antichissima
Gambi complica il sistema secondo esperienze di studio precise. L’insediamento umano nella regione della bonifica agricola romagnola (1949) Le forme del paesaggio indicate da Bloch, I caratteri originali della storia rurale francese, Torino 1973 sono due: campi chiusi e campi aperti. Indicano due stili di vita, Atteggiamenti individualistici o collettivistici. Gambi complica il sistema secondo esperienze di studio precise. In Romagna, (L’insediamento…p.49), ,. l’insediamento sparso e la popolazione agricola troverebbero “manifestazione uniforme” e regolare spiegazione nel “sistema di impresa agricola a mezzadria”. Le aziende a colture promiscue, i cui poderi sono isolati nelle campagne, garantirebbero alla terra “cure assidue e diligenti” sviluppando colture erbacee ( cereali, foraggi, ortaggi) e arboree (viti e frutteti) associate all’allevamento, eleverebbero il colono “ a compartecipe nella detenzione del capitale agricolo”. “Paesaggio” è termine che Gambi non usa in nessuno dei suoi primi saggi o articoli. Di fatto invece di “paesaggio” G. sembra per tempo preferire locuzioni come “quadro antropogeografico”, “quadro naturale” e soprattutto “quadro economico”.
Paesaggi anomali F. annota : l’anomalia della piantata si fonda sul sistema della mezzadria (F. p.65) Proprietario cittadino, lavoratore contadino devono soddisfare le proprie esigenze alimentari e quelle di un ristretto mercato Taglia dei centri e formato del podere in relazione diretta Di qui la sua sparizione …
Limiti del paesaggio come strumento conoscitivo In sintesi, secondo Gambi,quel che si può rappresentare sulla carta, ciò che è topograficamente rilevante, non ne spiega il funzionamento (F., p.67) Riflessi di vita religiosa, abitudini consolidate, costumi giuridici, esistenza o meno di libero mercato, rapporto città-campagna spiegano ciò che si vede, ma guardando e osservando non si potrebbero intuire.
Le campagne umbre Il capolavoro della geografia agraria italiana, secondo F., sarebbe Campagne umbre , Perugia 1975, di H. Desplanques: 1- “La pianura con i suoi coltivi ad alberate, la collina con i suoi oliveti e acropoli, la montagna con i suoi campi nudi , i suoi pascoli e i suoi cedui” 2- “All’orizzonte del lavoratore dei campi si staglia sempre un paese” (F. ,p.69) Di questa sintesi e della “trilogia alimentare” (frumento,vite,olivo) conferma in escursione…