Qua nun ze nesce: o ssemo giacubbinigiacubbini O credemo alla legge der Ziggnore. Si ce credemo, o minenti o ppaini, la morte è un passo che ve gela er core. Se curre a le commedie, a li festini, se va ppe lostarie se fa lamore, se trafica, simpozzeno quadrini, se fa dognerba un fascio…. eppoi se more! E doppo? Doppo vengheno li guai. Doppo cè lantra vita, un antro monno, che dura sempre e non finisce mai! È un penziere quer mai, che tte squinterna! Eppuro, o bene o male, o a galla o a ffonno, sta cana eternità devesse eterna!
Non c'è via di scampo: o siamo atei giacobini o crediamo alla legge divina, del Signore Se ci crediamo, a qualunque stato sociale si appartenga A tutti il pensiero della morte fa gelare il sangue dal terrore Su questo mondo ci si affanna per divertirsi andando al teatro o ai banchetti, ad ubriacarsi nelle osterie o a fare l'amore; ci si dà da fare per trafficare e accumulare denari senza badare a niente e a nessuno... E tutto questo per arrivare alla inesorabile fine comune della morte. Morte che non è la fine di tutto ma che ha un seguito, una coda: ed è proprio allora che cominciano i guai: tutti nell'altro mondo dobbiamo andare incontro a un'altra vita che, non importa tanto che sia buona o cattiva Ma il peggio è che non finisce mai: un'eternità che è una cagna di eternità
Analisi 1.Nella prima strofa è già contenuto il messaggio del sonetto, individualo. 2.Con quali caratteristiche viene descritta la vita nella seconda strofa? Quale carattere dà la conclusionedella strofa alla descrizione della vita? 3.Nella terza strofa la parola chiave doppo introduce il tema dellaldilà, esso è caratterizzato attraverso la rima tra primo e terzo verso: spiega come la rima rafforzi il significato delle due parole 4.Nella quarta strofa alle tre parole chiave, mai, eternità, eterna, si aggiunge cana: spiega il senso dellaggettivo e il sentimento che si esprime attraverso di esso. ANALIZZO 1.l messaggio del sonetto è che la morte arriva per tutti e non importa quanto si è spavaldi e ci si sente immortali cit. la morte è un passo che ve gela er core 2.La vita descritta nella seconda strofa è caratterizzata dal divertimento e dalla bella vita, dall'importanza delle cose materiali e del lavoro. L'ultima parte sta a indicare che in ogni caso per quanto sia bella la vita, non si sfugge alla morte. 3.La rima rafforza il significato delle due parole,guai e mai facendo capire che anche dopo la morte ci sarà una sofferenza eterna. 4.Cana sta a significare un disprezzo verso l'eterna sofferenza.
Secondo me, Belli in questa poesia, vuole far capire che alla morte non si sfugge, e non importa quanto si è coraggiosi e ci si senta "invincibili,non importa la religione a cui si crede,e non importa nemmeno la classe sociale a cui si appartiene; la morte non da' scampo.. Inoltre Belli ribadisce il fatto che dopo la morte ci sarà vita eterna,non importa se si rimarrà a galla o si andrà a fondo, è proprio il pensiero dell'eternità che sconvolge,che va oltre la mente dell'uomo.
Il giacobinismo fu il movimento politico a cui erano appartenenti i cosiddetti "giacobini. Il nome nasce dall'ex convento domenicano di San Giacomo nel quale, dalla fine di novembre, si svolsero le riunioni del club. All'interno dei montagnardi, rappresentò, durante la rivoluzione francese, l'ala più intransigente e radicale del movimento di rivolta, sotto la guida di Robespierre.montagnardi Nel significato ristretto del termine, Giacobinismo è riferito esplicitamente al pensiero e all'attività dei giacobini nel corso della rivoluzione francese. Dopo la caduta di Robespierre il Club dei Giacobini fu messo fuori legge; dopo la creazione, da parte di Napoleone, delle repubbliche sorelle, dette appunto repubbliche giacobine, il giacobinismo si diffuse in Italia, dove nacquero numerosi club giacobini. Oggi è usato come termine peggiorativo, spesso come sinonimo di giustizialismo ed estremismo. Il riferimento al giacobinismo nella società contemporanea scende nel nocciolo profondo della politica, perché legato al rapporto problematico con il sociale, ai temi della democrazia e della dittatura, nonché alle modalità di esercizio dei poteri. In questa poesia è usato come sininimo di ateo. RETURN