Obiettivo Comprendere come si sviluppano i processi di apprendimento ed i processi comunicativi nella cultura organizzativa
Quale apprendimento? Faremo riferimento all’apprendimento informale, non certificato da percorsi strutturati, ma ad un apprendimento situato, ancorato al contesto concreto, all’esperienza professionale e che si sviluppa a partire dalle particolari forma di collaborazione e di negoziazione sociale
I livelli di analisi Il livello macro, ovvero il livello istituzionale medico-sanitario Il livello meso, ovvero il livello costituito dal proprio settore professionale di appartenenza (infermieristico, della riabilitazione, medico, socio-sanitario) Il livello micro, la costruzione di un professionista a supporto della cura riflessivo
Nota esplicativa I tre diversi livelli sono attraversati da un filo rosso rappresentato: Dalla capacità comunicativa Dalla capacità di sapersi collocare e collaborare all’interno di un contesto ampio e complesso Un saper comunicare rispetto alla propria e all’altrui professione/competenza
L’epistemologia della complessità Il sapere medico deve utilizzare contributi, modelli, linguaggi propri di altre scienze quali la medicina, la biologia, la pedagogia, la sociologia, l’antropologia. Un approccio complesso riguarda anche il costituirsi dell’identità dei professionisti a supporto della cura
Quale sapere? Il tipo di competenze richiesto non attiene unicamente al possesso di un sapere teoretico, di una padronanza tecnica o di una metodologia rigidamente formalizzata, bensì alla capacità relazionale che si pone come competenza trasversale rispetto alle specifiche competenze tecniche possedute
Livello Macro: istituzionale medico-sanitario MEDICINA MODERNA: Innovazione-evoluzione tecnologica applicata alla medicina Crescente differenziazione della domanda Diffusione della cultura della responsabilità (governance/diritti-doveri) Crescente pluralismo socio-culturale I cui effetti, in ambito socio-sanitario Medicalizzazione delle risposte Differenziazione dei servizi centrati sui bisogni delle persone (Qualità dell’offerta) Lotta al concetto di etichettamento-categorizzazione dei problemi (negazione del soggetto come persona)
Crisi di identità della medicina Mai come ora la medicina appare attraversare una crisi di identità Richiesta di elementi di umanizzazione nelle professioni di cura come valori della cultura organizzativa - Considerare il paziente nella sua globalità - Fiducia - Solidarietà - Dialogo come terapia - Condivisuone di responsabilità
Alcune possibili risposte Teorie dell’organizzazione Sistema sanitario come Learning organizzation come: organizzazione che apprende organizzazione che fa apprendere Qualità dei contesti Clima organizzativo Rapporto tra soggetti e contesti (regole, saperi impliciti e regole”organizzative”) Controllo delle valenze educative Processo di apprendimento Cultura organizzativa come momento integrato alla formazione dell’identità del soggetto all’interno della cultura organizzativa Ruolo del soggetto “Soggetto produttore di conoscenza” Teorie del Lifelong learning Riconoscimento della funzione educativa del lavoro Intreccio tra formazione lavoro ed apprendimento Attribuzione di senso al proprio agire professionale (Riflettere sull’azione mentre essa si compie) Il valore dell’esperienza come valore chiave della formazione dell’identità degli operatori della cura
La finalità dei processi di apprendimento APPRENDERE AD APPRENDERE Ovvero: Acquisire capacità di Self directed learning Possedere la capacità di acquisire nuove conoscenze Il professionista che lavoro a supporto della cura è colui che produce conoscenza, valori INNOVAZIONE e CAMBIAMENTO: RENDERE LA CONOSCENZA PATRIMONIO CONDIVISO Formazione di competenze sociali
Il livello meso La cultura organizzativa nei gruppi di lavoro Gruppo come “insieme di persone che convergono nella finalità di valorizzare le relazioni per produrre risultati comuni” Gli studi hanno posto attenzione sulla vita dei gruppi e sui fenomeni tipici che ne permettono l’esistenza: Comunicazione Collaborazione Fiducia Motivazione
Il gruppo di lavoro come micro-sistema Gruppo presuppone delle regole, dei valori condivisi, delle norme e degli obiettivi comuni Il grado di condivisione determina il senso di appartenenza al gruppo di lavoro
Come condividere la conoscenza personale Una risposta in tale senso può essere data dal modello della Comunità di buone pratiche Fonte: Lave e Wenger….
Il modello della Comunità di buone pratiche Le Comunità di pratiche sono definite come “aggregazioni informali, definite non solo dai loro membri, ma dal modo di condividere i modi con cui si fanno le cose e si interpretano gli eventi” Fonte: Love e Wenger, 1991 Le comunità di pratiche condividono: Linguaggi comuni I problemi e la scelta delle possibili soluzioni Strumenti e metodi Rete sociale tra i partecipanti Una storia comune
Le comunità professionali L’apprendimento è una esperienza socialmente condivisa Piuttosto che appoggiarsi su conoscenze o norme generali –le comunità professionali-tendono ad utilizzare conoscenze guadagnate durante l’esperienza
Il valore delle conoscenze tacite Nella comunità di pratiche acquistano un valore strategico le conoscenze tacite, quelle che derivano dall’esperienza, da forme di socializzazione extralavorativa, dal sapere personale
Cosa significa apprendere dall’esperienza Significa utilizzare le risorse a disposizione (interne ed esterne alle “istituzioni”) per trarre dei benefici sul piano della crescita personale e dello sviluppo professionale Fonte: M.S. Knowles, L’appredimento autodiretto, 2004
Il ruolo strategico dell’esperienza Dobbiamo vivere ogni esperienza come “esperienza di apprendimento” Ogni “istituzione” diviene una risorsa di apprendimento, così come ogni persona con la quale entriamo in contatto (collega, medico, amici)
I fattori che influenzano i processi di apprendimento nella comunità di buone pratiche Il “focus” è quindi sull'esperienza del gruppo di lavoro, immerso nella rete complessa di relazioni tra pazienti e loro familiari, le istituzione di riferimento, la comunità dei colleghi, la comunità dei cittadini (polis). A questa rete fanno riferimento emozioni, sofferenze e speranze, che trovano nelle équipes quel crocevia che le tramuta in azioni, pratiche quotidiani ed assetti organizzativi. E’ di cruciale importanza acquisire una “cultura di gruppo” di lavoro nel quale si è necessariamente inseriti. Entrare a far parte di un gruppo di lavoro implica sempre una serie di trasformazioni/dinamiche: ridefinizione di sé ridefinizione dell’equilibrio di gruppo iniziazione/integrazione/dissonanza cognitiva:discrepanza tra aspettative professionali e realtà
Definizione di cultura organizzativa nel modello della comunità professionale Una cultura organizzativa è il prodotto della comunicazione interprofessionale , di una messa alla prova di nuovi corsi di azione dove il sapere elaborato diviene oggetto di analisi e di autoanalisi organizzativa
Il livello Micro La formazione dei professionisti della salute Il rapporto tra professionisti della salute e pazienti caratterizzato, nel tempo, con l’aspetto tecnico e con la ricerca di tipo quantitativo, trascurando la componente relazionale e la dimensione del paziente come persona. Il paradigma che assume come propri fondamenti tali principi è rappresentato dall ‘Evidence Based Medicine . In tale modello la malattia viene considerata come un insieme di dati clinici da affrontare con l’aiuto della scienza . Negli ultimi anni si è andato affermando il “movimento” della Narrative Based Medicine che sostiene la necessità, per gli operatori della salute, di imparare a “prestare attenzione alle storie dei pazienti, a comprenderne il vissuto emozionale, ma anche a riflettere su se stessi, sulle proprie emozioni, nel confronto con la malattia e sul modo in cui esse influiscono sulle percezioni e sulla pratica professionale”
Formazione degli operatori Le professioni in ambito socio-sanitario richiedono competenze EBM (Evidence Based Medicine) e competenze di natura relazionale. Nota esplicativa: tecnica-responsabilità Le competenze di natura relazionale sono il prodotto delle conoscenze tacite, del proprio modo di “sentire”, di “ascoltare” MOTIVAZIONE GRADO DI CONSAPEVOLEZZA RIFLESSIVITA’
Il professionista riflessivo a supporto della cura SAPERE PROFESSIONALE = l’operatore costruisce il proprio sapere personale, mentre agisce la relazione di cura. È un’epistemologia personale che costruisce “un imparare mentre agiamo”. Professionista riflessivo con expertise Il soggetto-paziente attribuisce significato all’esperienza facilitato dalla relazione che instaura con l’operatore ed al contempo costruisce la propria identità personale cui la malattia il disagio contribuisce a dare il nuovo significato.