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Progetto “Ti accompagno…” Il disagio tra prevenzione e riparazione Circolo Didattico “Michele Coppino”- Torino Relatori: Ins.te Antonella Castagno Ins.te.

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1 Progetto “Ti accompagno…” Il disagio tra prevenzione e riparazione Circolo Didattico “Michele Coppino”- Torino Relatori: Ins.te Antonella Castagno Ins.te Alessandra Cordero Dott.ssa Sonia Rossato

2 “Non c’è intelligenza senza emozioni, non c’è apprendimento senza desiderio. Non c’è scuola senza un po’ di libertà e di vita.” (A. Bagni)

3 Questa è la narrazione di una storia di idee e di persone che, via via, è diventata un progetto. La storia è nata dalle chiacchiere convinte di un’insegnante e una psicologa e, nel corso del tempo, ha trovato anche la dignità di una cornice istituzionale e di una rete multiprofessionale.

4 …tra riparazione e prevenzione RIPARAZIONE e PREVENZIONE sono le due parole chiave che percorrono con diversa intensità, a seconda della fase, tutto il Progetto. La mediazione a scuola prende vita attraverso un confine che si sposta tra l’ATTO MEDIATIVO e quello CONSULENZIALE.

5 Storia e descrizione del Progetto

6 LE TAPPE A.S. 1998/1999: Serate a tema dedicate alle famiglie A.S. 1999/2000: Percorso formativo per i docenti sui temi della relazione educativa A.S. 2000/2001: Istituzione dello Sportello di consulenza psicologica per i docenti A.S. 2002/2003: Apertura dello Sportello alle famiglie e istituzione del Gruppo di Ricerca/Azione sulla relazione educativa A.S. 2003/2004: Laboratorio sugli stili genitoriali A.S. 2004/2005: Presentazione di una progettualità globale per l’accesso ai fondi L.285

7 A.S. 2005/2006 Il Progetto “Ti accompagno…” Obiettivi del Progetto Realizzare il principio dell’integrazione come valore, fondamento della pedagogia del dialogo Diffondere la cultura della prevenzione del disagio scolastico e della mediazione educativa Sviluppare il lavoro di rete tra scuola e famiglia e tra scuola, Servizi Sociali e risorse del territorio Consolidare una metodologia di lavoro che mette al centro il valore della multiprofessionalità Accompagnare, attraverso specifici percorsi, la costruzione di un clima relazionale positivo per alunni, docenti e genitori, quale canale privilegiato di riduzione e prevenzione del disagio Diffondere il know-how acquisito attraverso la costruzione di modelli di intervento trasferibili ed esportabili

8 COORDINAMENTO DEL PROGETTO Alessandra CORDERO AZIONE 1 Sportello di consulenza psicologica docenti e famiglie Responsabile: dott.ssa Sonia Rossato AZIONE 2 Laboratorio sugli stili genitoriali Conduttori dott.ssa Sonia Rossato ins.te Antonella Castagno AZIONE 3 Mediazione scolastica Responsabile: ins.te Antonella Castagno Supervisore: dott.ssa Sonia Rossato Mediatori: Ins.ti A. Castagno, A. Cordero Educatrici B. Gambarotto, N. Bonanomi Ricercare e sperimentare un approccio didattico orientato ad una gestione maggiormente consapevole della relazione educativa. Offrire alla famiglia una possibilit à di dialogo congiunto. Accogliere e sostenere i soggetti agenti nella scuola e mantenere attivo un processo di formazione, attraverso la riflessione accompagnata sull ’ esperienza. Dare spazio alla riflessione intorno al proprio modo di essere genitori. Sperimentare terreni di osservazione sulla relazione con i figli. Costruzione e sperimentazione di percorsi sulla relazione educativa in collaborazione con i docenti delle classi individuate attraverso gli incontri di Consulenza psicologica. Supervisione delle esperienze e arricchimento dell ’ impianto teorico del Gruppo dei consulenti. Individuazione e formazione di docenti esperti in Mediazione scolastica. STRUTTURA DEL PROGETTO E SOGGETTI COIVOLTI

9 I Principi Sono gli argomenti per la cui affermazione ci adoperiamo, le direzioni di senso e di pensiero che sostengono il Progetto e che le azioni, previste nel percorso, dovrebbero alimentare.

10 1) La Flessibilità… …nel seguire la storia del bisogno e nel non incasellarlo in spazi precostituiti. Nel nostro modo di operare, acquistano un significato particolare il come indago il bisogno e il come lo tratto.

11 2) L’ascolto… …è lo strumento attraverso il quale è possibile condividere il proprio sentire, i propri sguardi e punti di vista, la propria percezione dei nodi critici e della loro possibilità di evolversi.

12 3) Curricolare il contesto… Il lavoro sulle modalità relazionali è incontrare, accogliere, accompagnare. La scuola è, spesso, competente a curricolare le discipline: ciò che trascuriamo, a volte, è che il contesto, lo spazio come luogo di costruzione delle relazioni, è un oggetto su cui è necessario riflettere e da progettare. Bisogna creare le condizioni per generare l’incontro fra soggetti che apprendono.

13 4) Muoversi nella complessità: l’incontro tra l’aspetto di sapere e l’aspetto di relazione… Anche i docenti più sensibili, spesso, separano i due aspetti della costruzione della conoscenza: il sapere e la relazione. È proprio all’interno di queste polarità che si inserisce il processo di mediazione tra gli aspetti peculiari della dinamica insegnamento/apprendimento: la mediazionetra soggetti tra professionalità tra la vita e l’esperienza scolastica

14 5) La cornice interistituzionale… L’opportunità istituzionale è stata colta da questo Progetto non solo come sostegno finanziario, ma anche come formalizzazione di un lavoro di rete con i Servizi, costruito negli anni.

15 Criticità La necessità di far evolvere lo spazio dello Sportello di consulenza per le famiglie, andando incontro alle nuove tematiche che, sempre più, richiedono interventi di mediazione e consulenza famigliare. La difficoltà nel coinvolgere i docenti a progettare tenendo insieme il mandato istituzionale della costruzione della conoscenza con l’attenzione al clima relazionale. L’utilità di trovare strumenti per operare una verifica di tipo qualitativo. Il reperimento delle risorse finanziarie.

16 Conclusioni e nuova progettualità

17 L’articolato progetto di lavoro presentato prese origine da un forte bisogno di azioni riparative del disagio scolastico ma, di anno in anno, la progettualità si è orientata sempre più verso azioni preventive. La nostra riflessione sulle possibili future evoluzioni del progetto ci fa immaginare lo scenario di una scuola che possa essere: un polo di formazione territoriale sulle tematiche della relazione, rivolto sia ad operatori professionali interessati ad attingere dalla nostra esperienza, sia alle famiglie con interventi più continuativi di tutoring per sostenere la genitorialità; il partner, accanto ai Servizi Sociali, per la gestione di un servizio pubblico di mediazione e consulenza famigliare rivolto alla cittadinanza.


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