International accounting Dott.ssa Antonella Portalupi

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Transcript della presentazione:

International accounting Dott.ssa Antonella Portalupi Con la nascita dell’euro il Parlamento europeo si è sentito in dovere di dettare alcune regole di convergenza contabile almeno per le società quotate nei mercati regolamentati dell’unione. Di conseguenza, è stato pubblicato il Regolamento UE 1606/2002 che ha imposto un obbligo, per le società quotate nei mercati regolamentati dell’unione europea, alla redazione del bilancio consolidato applicando un unico corpo di principi Mentre le regole per le società quotate non richiedono da parte degli Stati membri specifici interventi legislativi, poiché le norme contabili acquisiscono forza di legge attraverso regolamenti comunitari direttamente applicabili nei diversi Paesi dell’Unione Europea, le modifiche delle direttive devono essere recepite attraverso appositi provvedimenti legislativi nazionali.

Planning lezioni Planning lezioni rif. a slides Titolo modulo Data Ore   rif. a slides Titolo modulo Data Ore Modulo I Portalupi Framework di riferimento, direttive comunitarie, quadro normativo, fair value giovedi 14-mar 3 venerdi 15-mar Modulo II Il bilancio consolidato - tecniche di consolidamento aspetti pratici; IAS 27 nozione di controllo 22-mar 23-mar Modulo III Casola IAS 1 - Il bilancio nei principi contabili internazionali; IAS 7: Rendiconto finanziario; IAS 8 cambiamento di stime e correzioni di errori 29-mar 30-mar Modulo IV Casasola IAS 18 revenue recognition , 5-apr Modulo V IFRS 3 Business combinations e variazione della quota di partecipazione IAS 38 intangible assets 19-apr 20-apr Modulo VI IAS 16, immobili impianti e macchinari, IAS 17 leasing, IAS 40 investimenti immobiliari 26-apr 27-apr Tot. 33

Planning lezioni Planning lezioni rif. a slides Titolo modulo Data   rif. a slides Titolo modulo Data Modulo VII Portalupi IAS 32/39 strumenti finanziari: valutazione e misurazione giovedi 3 mag 4 mag 3 Modulo VIII Casasola IAS 2 Inventories; IAS 11 Lavori in corso su commessa ias 37 provisions, 10-mag venerdi 11-mag Modulo IX IAS 19 employee benefits Giovedi 17-mag 18 mag Modulo X IFRS per piccole medie imprese (IFRS FOR SME); IFRS 1 first time adoption, novità dello IASB per il 2011 Venerdi 24 mag 25 mag totale 57

Mailing docenti antonella.portalupi@it.pwc.com alex.casasola@it.pwc.com

Esami frequentanti (firma con almeno 80% presenza) Tesina – un titolo a scelta, concordato con il docente, di approfondimento/esercitazione – Scritto – domande a risposta multipla, almeno 2 descrittive Orale – solo dopo aver superato lo scritto. Generalmente nello stesso giorno dello scritto

Esame non frequentanti Testo Principi contabili internazionali – confronti IFRS e principi contabili italiani Editore: Ipsoa Autore: a. portalupi, p. nava Escluso capitoli 7, 10, 12, 20, 21, 23, 24, 26, 29, 33, 34, IFRS 2, IFRS 4, IFRS 7

Contenuto - Modulo 1 Ruolo dello Iasb Panoramica principi contabili Storia ed evoluzione delle direttive europee Fair value

“Criteri di valutazione e rappresentazione comuni” Perchè IAS/IFRS? L’unico quadro di riferimento internazionale Comparabilità “Criteri di valutazione e rappresentazione comuni” Completezza “Il bilancio non può essere conforme agli IAS a meno che siano stati applicati completamente tutti gli standard” Rappresentazione veritiera e corretta “Le operazioni devono essere rappresentate in base alla loro sostanza economica e non in base alla forma legale”

Perché IAS/IFRS? I PRO La finalità di andare su un mercato finanziario ai fini di beneficiare degli effetti leva per la propria crescita futura (quotazione), L’apertura del capitale di un’impresa ad un socio istituzionale (fondo comune di inv., private equity) Favorire progetti d’acquisizione d’imprese all’estero, Il desiderio di vendere nel breve periodo la propria impresa ad un investitore internazionale, a una società italiana quotata…

Perché IAS/IFRS? I PRO RAGIONI LEGATE ALLA QUALITA’ DELLE INFORMAZIONI DEL BILANCIO E ALLA VISIBILITA’ Maggior uso del fair value Informazioni trasparenti e qualificate Migliorare l’immagine aziendale Costruire rapporti con clienti internazionali Migliorare la visibilità internazionale, rassicurando i potenziali partners stranieri con dati redatti in un linguaggio comune Rispondere alle esigenze dei finanziatori

Perché IAS/IFRS? I CONTRO Motivi di potere – IASB ha un potere enorme Rischio, in alcuni casi, di non adeguarsi correttamente alle esigenze di tutte le nazioni Introduzione di alcuni concetti nuovi che richiedono diverso tempo prima di essere assimilati

Evoluzione delle normative europee

La normativa europea in materia di bilancio Quarta direttiva del Consiglio (78/660/CEE) del 25 luglio 1978, n. 660 GUCE 14 agosto 1978, n. L 222 relativa ai conti annuali di taluni tipi di società http://www.isaonline.it/s/gestione/show-main-frame.inc.php?url=/mag/CEEDir660-1978.html

L’armonizzazione contabile internazionale Definizione: schema concettuale di riferimento universalmente valido per procedere alla rilevazione, alla valutazione e alla rappresentazione in bilancio di operazioni e altri fatti aziendali dello stesso tipo. Causa dell’Armonizzazione contabile Processo di globalizzazione dei mercati finanziari e dei movimenti di capitali e conseguente necessità di predisposizione di bilanci comparabili nel tempo e nello spazio attraverso regole chiare, il più possibile uniformi e condivise da tutti gli operatori Vantaggi: Innalzamento dell’efficienza complessiva del sistema economico integrato e dell’efficacia delle scelte di allocazione delle risorse economiche scarse a causa della maggiore interpretabilità dei dati e dei minori oneri a ciò correlati Svantaggi: Adozione di un modello contabile talvolta difforme dalle prassi consolidate presenti in un determinato paese e necessità di transizione dal vecchio al nuovo modello di riferimento

IV direttiva - contenuto IlSezione 5 - Struttura del conto profitti e perdite Articolo 22 - [Scelta dello schema di presentazione del conto profitti e perdite] Articolo 23 - [Schema di conto profitti e perdite, alternativa 1] Articolo 24 - [Schema di conto profitti e perdite, alternativa 2] Articolo 25 - [Schema di conto profitti e perdite, alternativa 3] Articolo 26 - [Schema di conto profitti e perdite, alternativa 4] Articolo 27 - [Deroghe agli schemi di conto profitti e perdite] Sezione 6 - Disposizioni relative a singole voci del conto profitti e perdite Articolo 28 - [Importo netto del volume di affari] Articolo 29 - [Proventi o oneri straordinari] Articolo 30 - [Imposte sull'utile o sulla perdita] Sezione 7 - Regole di valutazione Articolo 31 - [Valutazione delle voci dei conti annuali] Articolo 32 - [Valutazione delle voci dei conti annuali, segue] Articolo 33 - [Deroghe alle regole di valutazione] Articolo 34 - [Ammortamento delle spese di impianto e di ampliamento] Articolo 35 - [Criteri di valutazione delle immobilizzazioni] Articolo 36 - [Rettifiche di valore per le società di investimento] Articolo 37 - [Ammortamento della voce spese per la ricerca e lo sviluppo] Articolo 38 - [Iscrizione delle immobilizzazioni materiali di scarso valore] Articolo 39 - [Valutazione dell'attivo circolante] Articolo 40 - [Valutazione delle scorte] Articolo 41 - [Importo da rimborsare su debiti] Articolo 42 - [Accantonamenti per rischi ed oneri SEZIONE 7 bis - Valutazione al valore equo Articolo 42 bis - [Valutazione al valore equo] Articolo 42 ter - [Determinazione del valore equo] Articolo 42 quater - [Allocazione delle variazioni del valore] Articolo 42 quinquies - [Il valore equo nella Nota integrativa] Articolo 42 sexies Articolo 42 septies IlArticolo 1 - [Sfera di applicazione] Sezione 1 - Disposizioni generali Articolo 2 - [Contenuto e modalità di redazione dei conti annuali] Sezione 2 - Disposizioni generali relative allo stato patrimoniale ed al conto profitti e perdite Articolo 3 - [Continuità della struttura dei conti annuali] Articolo 4 - [Compilazione dei conti annuali] Articolo 5 - [Conti annuali per società di investimento e di partecipazione finanziaria] Articolo 6 - [Modifica agli schemi dei conti annuali] Articolo 7 - [Divieto di compensazioni] Sezione 3 - Struttura dello stato patrimoniale Articolo 8 - [Scelta dello schema dello stato patrimoniale] Articolo 9 - [Schema dello stato patrimoniale] Articolo 10 - [Schema alternativo di Stato patrimoniale] Articolo 10 bis Articolo 11 - [Stato patrimoniale in forma abbreviata] Articolo 12 - [Stato patrimoniale in forma abbreviata, segue] Articolo 13 - [Elementi ripetuti in più voci dello schema] Articolo 14 - [Impegni assunti in forza di garanzie] Sezione 4 - Disposizioni relative a singole voci dello stato patrimoniale Articolo 15 - [Immobilizzazioni] Articolo 16 - [Terreni e fabbricati] Articolo 17 - [Partecipazioni] Articolo 18 - [Ratei e risconti dell'attivo] Articolo 19 - [Rettifiche di valore] Articolo 20 - [Accantonamenti per rischi ed oneri] Articolo 21 - [Ratei e risconti del passivo]

IV direttiva - contenuto Sezione 12 - Disposizioni finali Articolo 52 - [Comitato di contatto] Articolo 53 - [Valore dell'unità di conto europea] Articolo 53 bis Articolo 54 - [Leggi nazionali sul deposito dei conti annuali] Articolo 55 - [Termini per il recepimento] Articolo 56 - [Imprese collegate] Articolo 57 - [Gruppi di società] Articolo 57 bis - [Pubblicazione dei conti della società interessata] Articolo 58 - [Deroghe per i gruppi di società] Articolo 59 - [Valutazione dei diritti nel capitale di imprese collegate] Articolo 60 - [Valutazione dei valori dei fondi delle società di investimento] Articolo 60 bis Articolo 61 - [Deroghe all'applicazione dell'art. 43 per le società dominanti] Articolo 61 bis - [Riesame delle disposizioni sul valore equo] Articolo 62 - [Destinatari] Sezione 8 - Contenuto dell'allegato Articolo 43 - [Contenuto dell'allegato] Articolo 44 - [Allegato in forma abbreviata] Articolo 45 - [Allegato in forma di estratto] Sezione 9 - Contenuto della relazione sulla gestione Articolo 46 - [Contenuto della relazione sulla gestione] Articolo 46 bis – [Dichiarazione sul governo societario] Sezione 10 - Pubblicità Articolo 47 - [Pubblicità dei conti annuali e della relazione sulla gestione] Articolo 48 - [Forma della pubblicazione integrale dei conti annuali e della relazione sulla gestione] Articolo 49 - [Pubblicazione in forma abbreviata] Articolo 50 - [Altri elementi soggetti a pubblicazione] Articolo 50 bis - [Valuta di pubblicazione] Sezione 10 bis - Obblighi e responsabilità nell’elaborazione e nella pubblicazione dei conti annuali e della relazione sulla gestione Articolo 50 ter Articolo 50 quater Sezione 11 - Controllo Articolo 51 - [Revisione dei conti] Articolo 51 bis Successivamente alla prima pubblicazione la IV direttiva è stata modificata da numerose altre direttive

Le modifiche alla IV e VII Direttiva CEE in sintesi introduzione in ambito UE della possibilità di adottare il fair value nel trattamento di bilancio degli strumenti finanziari con riferimento alle imprese industriali, alle banche e alle altre istituzioni finanziarie 2. Direttiva 51/2003 estensione del criterio di valutazione al fair value ad attività diverse dagli strumenti finanziari (es. immobilizzazioni materiali ed immateriali); migliore esplicitazione nell’ambito delle Direttive Europee del principio della prevalenza della sostanza sulla forma; inclusione nei conti annuali di ulteriori documenti contabili (nuovi schemi di S.P. e di C.E., rendiconto finanziario, prospetto delle variazioni del patrimonio netto); - eliminazione della clausola di esclusione dal consolidato di una impresa per l’eterogeneità dell’attività svolta rispetto al resto del gruppo.

Identificazione degli “strumenti finanziari” Direttiva Europea 2001/65/CEE del 27/9/2001 pubblicata il 27/10/2001 Modifica IV e VII direttiva in tema di regole di valutazione del bilancio di esercizio di alcune società, di banche e altri intermediari finanziari Identificazione degli “strumenti finanziari” Valutazione strumenti finanziari e IAS 39 - fair value Informazioni da fornire in bilancio in merito agli strumenti finanziari Proposta di rendere possibile l’applicazione dello IAS 39 a partire dal 2001

Preminenza sostanza sulla forma Direttiva Europea 2003/51/CEE del 18/6/2003, pubblicata il 17/7/2003 Rendere compatibili IAS/IFRS e normativa europea ed eliminare conflitti Permettere i trattamenti opzionali previsti dagli IAS/IFRS in tema di valutazione delle voci Consentire prospetti differenti (BS, Income Statement, Equity statement, Cash flow) Preminenza sostanza sulla forma Consentire rivalutazioni di attività immobilizzate Fair value anche per attività diverse dalle finanziarie Fair value a conto economico per investimenti immobiliari e attività agricole

IFRS e quadro normativo Lo scenario italiano nell’adozione degli IFRS trae origine dal Regolamento Europeo 1606/2002 che ha imposto , già dal 2005, a tutte le società quotate in Europa di redigere i bilanci consolidati applicando gli IAS/IFRS. L’Italia, con il DLgs 38/2005 ha disciplinato le regole generali per l’adozione degli IFRS per: Bilanci di esercizio delle quotate in Italia Bilanci consolidati e bilanci di esercizio per le altre entità.

La scelta del modello da adottare per i bilanci delle imprese UE quotate Nella scelta dei principi contabili da adottare per le società quotate l’UE aveva di fronte diverse opzioni: Procedere alla redazione di un nuovo corpus di principi contabili europei: scartata per il troppo tempo necessario a raggiungere un’intesa fra gli stati membri in merito al loro contenuto Adottare i principi contabili americani US GAAP: scartata per la specificità di tali principi al contesto americano Utilizzare, previa verifica della loro compatibilità con le finalità delle direttive europee IV e VII, i principi contabili internazionali elaborati dallo IASB (International Accounting Standards Board): prescelta in considerazione delle natura e caratteristiche di tali principi (in quanto elaborati in un contesto internazionale)

La via europea alla armonizzazione contabile internazionale Primo tentativo di armonizzazione contabile da parte UE Direttiva 78/660/CEE (IV Direttiva): adozione di una disciplina uniforme dei bilanci delle società di capitali aventi sede negli stati membri Pro Fissazione di principi di redazione uniformi (prudenza, continuità, competenza e costanza di applicazione dei criteri di valutazione) Contro Eccessiva presenza di opzioni nella rappresentazione dei valori e nei criteri di valutazione con scelta definitiva lasciata ai singoli legislatori nazionali quale risultato dello scontro fra le differenti visioni in tema di disciplina giuridica del bilancio Risultato La IV Direttiva CEE ha portato ad una armonizzazione contabile “per paese” ma non ad una armonizzazione contabile a livello pan-europeo a causa della diversità nelle singole legislazioni nazionali di recepimento

Il processo di cambiamento della UE in tema di informativa societaria Le linee guida del processo di cambiamento sono state due Adozione di principi contabili riconosciuti a livello internazionale per le società quotate su mercati regolamentati Revisione delle Direttive IV e VII in senso coerente alla 1 per permettere un processo di convergenza delle regole di redazione dei bilanci fra imprese quotate e non quotate: Direttiva 65/2001/CE per regolamentare la rilevazione, la valutazione e la rappresentazione al Fair Value degli strumenti finanziari; Direttiva 51/2003/CE per favorire il processo di convergenza fra il contenuto delle direttive e i più recenti sviluppi della teoria contabile internazionale

Il procedimento di adozione dei principi IAS – Il regolamento CE 1606/2002 Data di pubblicazione sulla GUCE (Gazzetta Ufficiale della Comunità europea): 11 settembre 2002, (entrata in vigore: 14 settembre 2002). Contenuti Art. 4: obbligatorietà dell’utilizzo dei principi IAS a partire dal 1° gennaio 2005, per redigere i bilanci consolidati delle società quotate nella UE Art. 3 e 6: applicazione dei principi IAS subordinata ad un positivo processo di omologazione da parte della Commissione europea e dei suoi organi consultivi (ARC – Accounting Regulatory Committee ed EFRAG - European Financial Reporting Advisory Group) Art. 5: possibilità di estensione, lasciata agli Stati membri in via obbligatoria o facoltativa, della facoltà di applicazione dei principi IAS, anche ai bilanci di esercizio delle società quotate e ai bilanci consolidati e di esercizio delle altre società Art. 9: previsione della possibilità, lasciata agli Stati membri, di posticipare l’obbligo di applicazione dei principi IAS al 1° gennaio 2007 per le società emittenti titoli di debito quotati e nel caso di applicazione di principi contabili riconosciuti internazionalmente (US GAAP) prima della pubblicazione del regolamento.

Lo stato di avanzamento della procedura di adozione 13.10.2003: Pubblicazione sulla GUCE del Regolamento CE 1725/2002 Omologazione di 32 dei 34 principi contabili IAS (acronimo di International Accounting Standards) e delle relative interpretazioni SIC (acronimo di Standing Interpretation Comittee) esistenti al 14.09.2002. 17.04.2004: Pubblicazione sulla GUCE del Regolamento 707/2004 Omologazione UE dell’IFRS 1 – First Time Adoption of International Financial Reporting Standards, cioè del principio che regola la prima applicazione dei principi contabili IAS-IFRS (IFRS sta per International Financial Reporting Standards) ai bilanci di esercizio o consolidati A seguito dell’endorsement mechanism, i principi IASB sono stati tradotti in tutte le lingue ufficiali della Comunità in base a quanto indicato nell’art. 3, comma 4 del regolamento CE n. 1606/2002 I principi adottati in ambito comunitario sono immediatamente applicabili a partire dal 1° gennaio 2005 alla redazione: dei bilanci consolidati di società quotate nella UE dei bilanci di esercizio di società quotate e non, nonchè dei bilanci consolidati delle società non quotate per cui i singoli stati membri hanno previsto l’estensione dell’obbligo di redazione secondo i principi IAS-IFRS

Adozione IAS/IFRS – Requisiti Opportunità per i gruppi non quotati Adozione IAS/IFRS – Requisiti Redigere un bilancio consolidato conforme IAS/IFRS in Italia Facoltà di redigere anche bilancio individuale di holding e società facenti parte dell’area di consolidamento Non ricadere nei limiti dell’art. 2435-bis (bilancio abbreviato)

La situazione in Europa Regolamento Europeo N. 1606/2002 approvato il 19 luglio 2002 (pubblicato 11 settembre 2002): IAS obbligatori per il bilancio consolidato di tutte le società con azioni quotate nella EU per gli esercizi che iniziano il 1°/1/2005, ovvero dal 1°/1/2004 per dati comparativi. Dati infrannuali presentati secondo IAS a partire dalla prima trimestrale dell’esercizio 2005 (raccomandazione CESR) stati membri decidono se imporre o permettere gli IFRS anche per bilanci d’esercizio e per le non quotate

La situazione in Italia Il Dlgs 38/2005 utilizzando l’opzione prevista dal Regolamento Comunitario prevede l’obbligo, oltre alle imprese obbligate dal citato regolamento, di utilizzare gli IAS/IFRS per: Bilancio d’esercizio (non consolidato) di società quotate; Bilancio d’esercizio e bilancio consolidato di società aventi strumenti finanziari diffusi presso il pubblico (art 116 del Testo Unico della Finanza) Bilancio d’esercizio e bilancio consolidato delle banche e degli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza da parte della Banca d’Italia; Bilancio consolidato delle società assicurative o bilancio d’esercizio se sono quotate e non redigono il bilancio consolidato. La scelta italiana è stata quella di concedere un’ampia facoltà a tutte le imprese nella adozione degli IAS/IFRS come proprio corpo di principi contabili per la redazione del bilancio: l’unica cautela del legislatore è stata quella di consentire un approccio graduale, per permettere da un lato l’adeguamento delle normative societarie, fiscali, di vigilanza, fallimentari, e dall’altro lato di permettere alle imprese di approcciare gli IAS/IFRS per fasi. Il Parlamento italiano si è espresso in favore degli IAS/IFRS consentendo un ampio utilizzo: sia per la redazione del bilancio individuale per le quotate, (in facoltà dal 2005 e obbligatorio dal 2006) sia per l’utilizzo degli IAS/IFRS anche per i gruppi non quotati, sia per la redazione del consolidato sia per la redazione del bilancio individuale delle società appartenenti al gruppo, fatta eccezione per quelle di minori dimensioni. L’adozione degli IAS/IFRS è facoltativa a partire dal 2005 per tutte le imprese che fanno parte di gruppi che pubblicano in Italia un bilancio consolidato conforme agli IAS/IFRS. E’ stato vietato l’uso degli IAS/IFRS alle sole aziende che ricadono nei limiti della predisposizione del bilancio abbreviato Il DLgs 38/2005 stabilisce l’utilizzo degli IAS/IFRS per le imprese italiane. In base a tale norma, devono utilizzare gli IAS/IFRS, oltre alle imprese obbligate dal Regolamento comunitario: a) le società quotate per la redazione del bilancio d’esercizio (a partire dal 2006; nel 2005 questa era una facoltà) b) le società emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico (articolo 116 del Testo unico della finanza) per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato; c) le banche e gli intermediari finanziari, sottoposti a vigilanza da parte della Banca d'Italia, per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato; d) le imprese assicurative nella redazione del bilancio consolidato e nella redazione del bilancio d’esercizio ma, in tale caso, solo se sono quotate e non redigono il bilancio consolidato.

La situazione in Italia (continua) NB: Bilanci d’esercizio predisposti secondo IAS/IFRS obbligatori dal 2006 (facoltativi nel 2005) Facoltà: Società controllate da società quotate, banche, enti finanziari vigilati e altre società che redigono il bilancio consolidato (escluse le società minori ex art 2435-bis CC) facoltà di applicare gli IAS/IFRS nella redazione del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato. Sono escluse dall’applicazione degli IAS/IFRS le altre società non controllate da società che redigono il bilancio consolidato. Dubbi interpretativi per società controllate da entità non italiane che redigono il bilancio consolidato IFRS Alla luce della normativa oggi esistente, a partire dal 2005 si creeranno in Italia due grandi categorie di imprese, che redigeranno il bilancio individuale o il bilancio consolidato facendo riferimento a due sistemi contabili differenti: 1) quello basato sulla normativa nazionale, è cioè riferibile alle norme del codice civile, del DLgs 127/91 e dei principi contabili italiani a cura dell’OIC. Queste norme saranno utilizzabili da: bilanci consolidati di gruppi non quotati che non hanno scelto l’opportunità di adottare gli IAS/IFRS facoltativamente dal 2005; bilanci consolidati di gruppi italiani che non redigono il consolidato in virtù della possibilità di esonero prevista dal DLgs127/91 (art. 27) quando la controllante della comunità europea redige e sottopone a controllo il bilancio consolidato; bilanci consolidati di gruppi internazionali che adottano gli IAS/IFRS ma che decidono tuttavia di non adottarli per la redazione del consolidato in Italia; bilanci individuali di imprese di assicurazione non quotate; bilanci individuali di imprese consolidate da società che applicano gli IAS/IFRS per la redazione del consolidato, ma che per il proprio bilancio di esercizio hanno scelto volontariamente di non adottare gli IAS/IFRS; (attualmente) bilanci individuali di società che non fanno parte di gruppi che pubblicano il bilancio consolidato IAS/IFRS in Italia, o perché sono società con capitale privato (cioè non controllate da altre società), o perché il gruppo non pubblica un consolidato conforme agli IAS/IFRS in Italia; bilanci individuali di società che ricadono nei limiti previsti dall’art. 2435-bis del codice civile per la redazione del bilancio in forma abbreviata. (segue)

In Italia….. a) Quotate (escluso Assicurazioni) obbligo 05 facoltà 05 CONSOLIDATO INDIVIDUALE a) Quotate (escluso Assicurazioni) obbligo 05 facoltà 05 obbligo 06 b) Emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico (art. 116 TUF) c) Banche, finanziarie, SIM, SGR d) Assicurazioni quotate obbligo 06 se non prepara consolidato. divieto se presenta il consolidato d) Assicurazioni non quotate divieto e) controllate, collegate e j.v. di a), b), c) e d) f) società che redigono il consolidato f) controllate collegate e j.v. di f) g) Altre N/A facoltà data DM economia Altre con bilancio abbreviato

Bilancio in forma abbreviata Art. 2435-bis Bilancio in forma abbreviata Le societa', che non abbiano emesso titoli negoziati sui mercati regolamentati, possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando, nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti: 1) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000(*) euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000(*) euro; 3) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 50 unita'. Le societa' che a norma del presente articolo redigono il bilancio in forma abbreviata devono redigerlo in forma ordinaria quando per il secondo esercizio consecutivo abbiano superato due dei limiti indicati nel primo comma

IFRS for SME Il Board ha approvato nel 2009 il principio contabile internazionale IFRS for SME. Attualmente il principio non è applicabile in Italia. Deve esserci una modifica normativa. Il nuovo principio potrebbe essere applicato da tutte le “non quotate” e sostituire le attuali norme contenute nei principi contabili italiani

IFRS per le PMI: evoluzione o rivoluzione? Semplificazione rispetto agli IFRS: principio stand-alone; 225 pag contro 2000 full IFRS; una opzione “fallback”; discolosure limitata (200 pag contro 3000 full IFRS); aggiornamento ogni tre anni; assenza di opzioni complesse; il FV non è il principio cardine per gli strumenti finanziari. Rivoluzione necessità di training e supporto tecnico; problematiche interpretative e di uniformità appldiversi “starting points” nella confidenza con i full IFRS; icativa; distanza con il regulator e la territorialità delle imprese; necessità di valutare gli impatti sui bilanci delle PMI; inversione nel progetto di convergenza IFRS – US GAAP.

Standards in vigore

Principi contabili internazionali IASs IFRSs SICs IFRICs Framework – no direct authority September 2010

IAS/IFRS IN VIGORE (elenco) IAS 1 Presentazione del bilancio 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 2 Rimanenze 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 7 Rendiconto finanziario 01/01/1994 Reg. 1725/2003 IAS 8 Errori e cambiamenti di principi 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 10 Eventi successivi 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 11 Contratti di costruzione 01/01/1995 Reg. 1725/2003 IAS 12 Imposte 01/01/1998 Reg. 1725/2003 IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 17 Leasing 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 18 Ricavi 01/01/1995 Reg. 1725/2003 IAS 19 Benefici ai dipendenti 01/01/1999 Reg. 1725/2003 IAS 20 Contributi pubblici 01/01/1984 Reg. 1725/2003 Principi non trattati dal corso

IAS/IFRS IN VIGORE (elenco) IAS 21 Effetti di variazioni nei tassi di cambio 01/01/2005 Reg. 2238/2004 IAS 23* Oneri finanziari 01/01/1995 Reg. 1725/2003 IAS 24 Parti correlate 01/01/2005 Reg. 2238/2004 IAS 26 Rendiconti dei fondi pensione 01/01/1988 Reg. 1725/2003 IAS 27 ** Partecipazioni in società controllate 01/01/2005 Reg. 2238/2004 IAS 28 partecipazioni in società collegate 01/01/2005 Reg. 2238/2004 IAS 29 Il bilancio in econ. in elevata inflazione 01/01/1990 Reg. 1725/2003 IAS 31 Partecipazioni in joint venture 01/01/1992 Reg. 1725/2003 IAS 32/2003 Strumenti finanziari - rilevazione 01/01/2005 Reg. 2237/2004 IAS 33 Utili per azione 01/01/2005 Reg. 2238/2004 IAS 34 Bilanci a data intermedia 01/01/1999 Reg. 1725/2003 * IAS 23R dal 1/1/2009 ** IAS 27R dal 1/7/2009

IAS/IFRS IN VIGORE (elenco) IAS 36 Perdita di valore delle attività 01/01/2005 Reg.2236/2002 IAS 37 Accantonamenti, Passività e attività potenziali 01/07/1999 Reg. 1725/2003 IAS 38 Attività immateriali 01/01/2005 Reg. 2236/2004 IAS 39 Strumenti finanziari: contabilizzazione 01/01/2005 Reg. 2086/04 (carve out) IAS 40 Investimenti in immobili 01/01/2005 Reg. 2038/2004 IAS 41 Agricoltura 01/01/2003 Reg. 1725/2003 IFRS 1 Transizione agli IFRS 01/01/2005 Reg. 707/04 e 2236/2004 IFRS 2 Share-based payment 01/01/2005 Reg. 211/05 IFRS 3* Aggregazione di imprese 31/03/2004 Reg.2236/2004 IFRS 4 Contratti di assicurazione 01/01/2005 Reg.2236/2004 IFRS 5 Attività immobilizz. dismesse 01/01/2005 Reg.2236/2004 IFRS 6 Valutazione dei diritti minerari 01/01/2006 Reg 1910/2005 IFRS 7 Financial instruments: discolsures 01/01/2007 Reg 108/2006 IFRS 8 Operating segment 01/01/2009 Reg. 1358/2007 IFRS 9 Financial Instruments 01/01/2013 no * IFRS 3R dal 1/7/2009)

SIC Interpretations IN VIGORE (elenco) Sic 7 Introduzione dell’euro 01/01/2005 Reg.1725/2003 Sic 10 Assistenza pubblica: nessuna specifica relazione alle attiività operative 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 12 Consolidam. società a destinazione specifica 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 13 Imprese a controllo congiunto: Conferimenti in natura da parte di partecipanti al controllo 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 15 Leasing operativo e incenivi 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 21 Imposte sul reddito: Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 25 Imposte sul reddito: cambiamenti di condiizone 01/01/2005 Reg. 1725/2003 fiscale di un'impresa o dei suoi azionisti Sic 27 La valutazione della sostanza delle operazioni 01/01/2005 Reg. 1725/2003 nella forma legale del leasing Sic 29 Disclosures: Accordi per servizi in concessione 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 31 Ricavi: il baratto comprende servizi pubblicitari 01/01/2005 Reg. 1725/2003 Sic 32 Intangiblesi: Costi di conessione ai siti Web 01/01/2005 Reg. 1725/2003.

IFRIC Interpretations IN VIGORE (elenco) Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari   SI 2237/2004 modificata da IAS 1 NO IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1073/2005 IFRIC 3 Emission Right soppresso dallo IASB IFRIC 4 Individuazione di un lease 1910/2005 del 8/11/2005 IFRIC 5 Diritti derivanti da partecipazioni a consorzi per il recupero ambientale IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione a uno specifico mercato – Rifiuti di materiale elettrico ed elettronico 108 del 11/1/2006 IFRIC 7 Applying the Restatement Approach under IAS 29 Financial Reporting in Hyperinflationary Economies 708 del 8/5/2006 IFRIC 8 Scope of IFRS 2 1329 del 8/9/2006 IFRIC 9 Reassessment of embedded derivatives IFRIC 10 Interim Financial Reporting and Impairment 610 del 1/6/2007 IFRIC 11 IFRS 2—Group and Treasury Share Transactions 611 del 1/6/2007 IFRIC 12 Service Concession Arrangements IFRIC 13 Customer Loyalty Programmes IFRIC 14 IAS 19—The Limit on a Defined Benefit Asset, Minimum Funding Requirements and their Interaction.

IFRIC Interpretations IN VIGORE (elenco) Agreements for the Construction of Real Estate   SI 636 del 22/7/2009 IFRIC 16 Hedges of a Net Investment in a Foreign Operation 460 del 4/6/2009 modificato da improvements 2009 NO IFRIC 17 Distribution of Non-cash Assets to Owners 1142 del 26/11/2009 IFRIC 18 Transfers of assets from Customers 1164 del 27/11/2009 IFRIC 19 Extinguishing Financial Liabilities with Equity Instruments

Current IASB Projects Project Priority level defined by the IASB Scheduled publishing dates for final Standards Expected effective dates for final Standards Fair value measurement High Q1 2011 2013 Financial instruments Q2 2011 2013 - 2014 Leases Revenue recognition 2014 Consolidation Medium Joint arrangements Post-employment benefits Insurance contracts Financial statements presentation Low Q2 2011+

IMPLEMENTATION GUIDANCE BASIS FOR CONCLUSIONS I documenti che formano uno standard PRINCIPIO CONTABILE APPENDIX IMPLEMENTATION GUIDANCE BASIS FOR CONCLUSIONS Sito IASB: www.iasb.org

Contenuto di uno standard Objective Scope Definitions Recognition Measurement Presentation Disclosure September 2010

IASB e unione europea Il processo di approvazione degli standards

..utilizzati nei mercati dei capitali globali The Vision …un singolo insieme di principi globali di alta qualita ..utilizzati nei mercati dei capitali globali

Struttura organizzativa dello IASB IASC FOUNDATION 22 Amministratori IASB 14 membri 35 tecnici SAC (Consiglio di consulenza) IFRIC Informatori Nazionali sui Principi Contabili

Struttura dello IASB Lo IASB: è un organismo totalmente indipendente tutte le riunioni sono pubbliche ha assunto un grande potere i risultati dell’attività svolta sono impressionanti

Determinazione del Fair Value Le Criticita’ Influenza US GAP Determinazione del Fair Value Mancata comprensione delle situazioni locali… Poca apertura al dialogo Minaccia della stabilita’ di … Troppa teoria

Processo di emanazione dei principi Bozza Principio Programma di discussione Commenti e analisi Commenti e analisi Dato effettivo Ricerca Discussion papers and Eds have at least 90 days for public comments. Research to discussion paper phase variable, but at least 12-24 months. After Standard has been published, usually 6-18 months before Standard becomes mandatory to use. Informatori nazionali Altri

Processo di emanazione dei principi Bozza Principio Programma di discussione Commenti e analisi Commenti e analysi Dato effettivo Ricaeca Discussion papers and Eds have at least 90 days for public comments. Research to discussion paper phase variable, but at least 12-24 months. After Standard has been published, usually 6-18 months before Standard becomes mandatory to use. Informatori nazionali Altri

Processo di Emanazione dei Principi Cmmenti e Analisi Bozza Commenti e Analisi Principio Programma di Discussione Dato Effettivo ricerca Discussion papers and Eds have at least 90 days for public comments. Research to discussion paper phase variable, but at least 12-24 months. After Standard has been published, usually 6-18 months before Standard becomes mandatory to use. Informatori Nazionali Altri

Principi Leggi . . . . Basati sui principi Principles need you to use your brain to apply judgement Principi Leggi

SIC – IFRIC DOCUMENTI CHE FORMANO UN PRINCIPIO IAS/IFRS Documenti che formano uno standard DOCUMENTI CHE FORMANO UN PRINCIPIO IAS/IFRS - Principio contabile (IAS, IFRS) - Appendice -Guida di implementazione(IG) - Conclusioni (BC) SIC – IFRIC

principi contabili internazionali Documenti che formano uno standard PERCHE’ IAS/IFRS? Due denominazioni per un’unica traduzione in italiano: principi contabili internazionali

Il processo di endorsment L’articolo 6 del regolamento 1606/2002 prevede che l’adozione dei principi internazionali segua una procedura prestabilita. Essa prevede che il “comitato di regolamentazione contabile” (ARC Accounting Regulatory Committee) assiste la commissione nelle decisioni. Questo comitato ha natura politica ed è a sua volta assistito da un organo tecnico, l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group)

Il processo di endorsment Secondo il regolamento i principi contabili internazionali non possono essere adottati e applicati nell’Unione europea se non rispondono agli stretti criteri definiti dal regolamento stesso. A questo scopo è stata stabilita la seguente procedura: • valutazione tecnica del principio da parte dell’EFRAG; • adozione dal Comitato di regolamentazione contabile (ARC); • decisione sull’applicabilità da parte della Commissione europea; • traduzione in tutte le lingue ufficiali della Comunità europea; • pubblicazione, sotto forma di regolamento, nella gazzetta ufficiale delle Comunità europee.

UE endorsement process febbraio 2010

Recap 27 March 2017

Quali sono i tipi di bilancio? Bilancio di esercizio di una singola società è il documento che riassume i dati contabili di una singola entità alla fine di un periodo amministrativo ed è formato da stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa (rendiconto finanziario) Bilancio consolidato di un gruppo è il documento che riassume i dati contabili di un gruppo (cioè è la ∑ dei bilanci delle società che appartengono al gruppo) ed è formato da stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa (rendiconto finanziario) settembre 2011

BILANCIO CONSOLIDATO QUESTIONI PARTICOLARI E’ IL BILANCIO DI UN INSIEME DI SOCIETA’ COSTITUENTI UN GRUPPO ECONOMICO LEGAMI FRA LE SOCIETA’ DEL GRUPPO: * PARTECIPATIVO * CONTRATTUALE * PER CLAUSOLA DI STATUTO O PER ACCORDI TRA SOCI PROCEDURA * BILANCIO “SOMMA” * ANNULLAMENTO POSTE INFRAGRUPPO * ANNULLAMENTO UTILI/PERDITE INFRAGRUPPO * ANNULLAMENTO PARTECIPAZIONI/NETTO TRATTAMENTO DELLE DIFFERENZE DI CONSOLIDAMENTO

Fonti normative in tema di bilancio Regolamenti europei Leggi, Decreti Legislativi, Decreti Legge Codice civile – libro V Principi contabili (italiani OIC – internazionali IFRS) Consob (casi particolari) settembre 2011

BILANCIO D’ESERCIZIO con Principi Italiani GERARCHIA DEI PRINCIPI “LEGALI” FONDAMENTALI (Art. 2423 C.C.) PRINCIPI GENERALI REGOLE DI REDAZIONE DEL BILANCIO (Art. 2423 bis C.C.) PRINCIPI CONTABILI ITALIANI OIC

BILANCIO con Principi Internazionali REGOLAMENTO EUROPEO 1606/2002 DLGS 38/2005 PRINCIPI APPLICATI: IFRS OMOLOGATI

QUALI SONO I DOCUMENTI CHE COMPONGONO IL BILANCIO? (ITA GAAP) c.c STATO PATRIMONIALE RENDICONTO FINANZIARIO CONTO ECONOMICO NOTA INTEGRATIVA RELAZIONE SULLA GESTIONE RELAZIONE REVISORE CONTABILE RELAZIONE SINDACI

QUALI SONO I DOCUMENTI CHE COMPONGONO IL BILANCIO? (IFRS) STATO PATRIMONIALE RENDICONTO FINANZIARIO CONTO ECONOMICO NOTA INTEGRATIVA PROSPETTO VARAZI. EQUITY RELAZIONE REVISORE CONTABILE RELAZIONE SULLA GESTIONE RELAZIONE SINDACI

UTILITA’ E COMPLETEZZA Principi generali UTILITA’ E COMPLETEZZA PREVALENZA DELLA SOSTANZA ECONOMICA COMPRENSIBILITA’ CHIAREZZA NEUTRALITA’ IMPARZIALITA’ PRUDENZA PERIODICITA’ COMPARABILITA’ OMOGENEITA’ CONTINUITA’ CRITERI VALUTAZIONE COMPETENZA SIGNIFICATIVITA’ PROSPETTIVA DI FUNZIONAMENTO

A chi devono essere date le informazioni di bilancio? A tutti coloro che hanno un “interesse” nei confronti dell’azienda UTILIZZATORI INTERNI ESTERNI PORTATORI DI CAPITALE DI COMANDO AMMINISTRATORI ALTA DIREZIONE PERSONALE DIPENDENTE PORTATORI DI CAPITALE DI MINORANZA FINANZIATORI (banche, obbligazionisti, enti previdenziali ..) FORNITORI CLIENTI AMMINISTR. FISCALE COMUNITA’ LOCALE COMUNITA’ INTERNAZIONALE

BILANCIO D’ESERCIZIO - deriva da un ordinato sistema di scritture contabili STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO BILANCIO DI VERIFICA (si ottiene dalle scritture di esercizio) D’ESERCIZIO BILANCIO RILEVAZIONE EFFETTUATA SULLA BASE DELLA MANIFESTAZIONE NUMERARIA SCRITTURE DI ASSESTAMENTO E DI RETTIFICA TRASFORMAZIONE DEI VALORI DI CONTO IN VALORI DI BILANCIO DEVE ESSERE RISPETTATO IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA VALUTAZIONI

Dal costo al fair value

Fair value e costo storico Verificabilità /Attendibilità Metodo del costo storico Metodo del fair value Le valutazioni al fair value di tutte le attività e le passività di stato patrimoniale sono però impossibili, soprattutto quando la quantificazione del fair value non è effettuabile in modo diretto (assenza di un mercato attivo) oppure quando non esistono tecniche di valutazione accettabili dal mondo economico, documentabili e ripercorribili. Se non c’è un mercato attivo, per uno strumento finanziario, si devono utilizzare tecniche di valutazione. Le tecniche di valutazione comprendono l’uso di operazioni recenti tra parti indipendenti e informate, se disponibili, il riferimento al fair value di un altro strumento sostanzialmente simile, l’analisi di flussi di cassa e i modelli di valutazione delle opzioni. L’obiettivo di una tecnica di valutazione è quello di determinare il prezzo al quale un’operazione determinata da normali motivazioni di business avrebbe potuto avvenire tra terzi informati alla data del bilancio. Le tecniche di valutazione devono basarsi il più possibile sull’uso di input di mercato ed il meno possibile su input specifici dell’impresa. È prevedibile che un tecnica di valutazione porti a una stima realistica del fair value se: riflette ragionevolmente come il mercato valuterebbe lo strumento; e gli input della valutazione rappresentano ragionevolmente le aspettative del mercato e i fattori di rischio inerenti allo strumento; Una tecnica di valutazione incorpora tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nel valutare un prezzo ed è coerente con le metodologie economiche accettate per valutare gli strumenti finanziari. Rilevanza

Fair value e costo storico Metodo del costo storico (senza amm.to) € Metodo del fair value Metodo del costo storico con ammortamento t

Criteri di valutazione Molti standards hanno: il minore o il maggiore tra due criteri alcuni richiedono il costo, altri il FV alcuni consentono la scelta tra costo e FV Nuovi criteri di valutazione Costo rivalutato (fair value) Fair value con contropartita il conto economico Amortised cost Maggiore utilizzo di tecniche di valutazione finanziaria (DCF) per attività e passività finanziarie

Dove è consentito (opzionale) utilizzare il FV? Property, plant and equipment (Immobilizzazioni materiali strumentali) Investment properties (Investimenti immobiliari) Intangible assets (attività immateriali – raro) Inventories (rimanenze di commercianti-intermediari che acquistano o vendono merci per conto terzi o per proprio conto*). *Queste rimanenze sono principalmente acquistate per una vendita nel prossimo futuro e per generare un utile dalle fluttuazioni di prezzo o dal margine dei commercianti-intermediari

In quali aree del bilancio è obbligatorio utilizzare il FV? Property, plant and equipment Investment property Intangible assets Inventories Attività biologiche (agricoltura) Strumenti finanziari a fair value con contropartita CE (derivati, titoli detenuti con scopi di “trading”) Strumenti finanziari con contropartita PN (investment available for sale)

Come si misura il fair value? Il fair value è l’ammontare a cui un’attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, tra controparti consapevoli e consenzienti, in un’operazione tra soggetti indipendenti. Il fair value è pressochè sempre determinabile, sebbene esso implichi l’utilizzazione di modelli o di altre tecniche di stima. If we map the IFRS valuation hierarchy to the generally accepted approaches we see that most of the IFRS suggestions for determining fair value fall under the market approach. This is consistent with the IASB’s focus on price comparison which is, as mentioned before, the most robust and defensible valuation approach. The discounted cash flow approach is clearly an income based approach and we see that the cost approach does not get a mention because, you will recall, it is not really a valuation. The only time that the cost approach to valuation is mentioned is in IAS 16 in the context of applying the depreciated replacement cost approach to plant and machinery.

Metologie di valutazione del fair value Market approach Valori riferiti a transazioni correnti nel mercato Income approach Valori che si generano con riferimento all’attesa di utili futuri che si genereranno Cost approach Si applica quando entrambi I due metodi precedenti non sono applicabili Esistono diversi metodi di valutazione del fair value che possono essere raggurppati in tre categorie: : The Market Approach values the subject by reference to actual transactions in the market either of the subject property or of similar properties. If there are no actual transactions in the subject property, the valuer will consider the impact on his valuation of differences between the subject property and that for a similar property for which market data is available. The Market Approach is the most robust valuation approach but has its limitations if there is no active market in similar properties. The Income Approach values the subject property by reference to the income which it is expected to generate in the future. A variety of methods adopt the Income Approach and it is the most commonly used approach in practice. The Cost Approach is usually applied when all else fails as cost is rarely an indicator of value. The Cost Approach is based on the premise that a willing buyer would pay no more for the asset in question than it would cost him to recreate the asset.

Gerarchia nella scelta del fair value Mercato attivo – prezzi quotati Prezzi delle più recenti transazioni Market comparisons – transazioni in simili beni Sector benchmarks Discounted cash flow approach Market Approach IFRS gives a “hierarchy” of valuation in IAS 39 and IAS 41 which is shown on the slide. The key point to make is that most valuation will involve a degree of subjectivity. The IASB is extremely keen on basing fair values on prices quoted in an active market. Unfortunately, for many of the assets for which fair values are required, there is no active market. This is not, however, an excuse for not estimating fair value! An active market as defined by IFRS exists for relatively few assets, quoted shares and commodities being perhaps the two most obvious. However, where such a market does exist it enables a robust and indisputable valuation conclusion to be reached swiftly. This also applies to the use of the latest transaction price, provided that this price is still relevant. As one moves further down the IFRS valuation hierarchy more judgement is involved and thus any valuation becomes more subject to challenge. For example, if an item is valued by market comparison with transactions in similar items – how similar is similar? The market prices of the similar items are adjusted for points of difference between those items and the item being valued. This again involves subjective judgement. One point of interest is that the use of sector benchmarks appears to be considered by the IASB to be a primary valuation methodology and one which the Board considers to be more robust than the discounted cash flow methodology as it appears higher in the hierarchy than DCF. A professional valuer would only consider such methodology as a cross check to his primary valuation method of DCF or market comparison. In the discounted cash flow approach a relatively small change to either the cash flows or to the discount rate may change the valuation conclusion significantly. It is therefore important that the cash flows are robust and that the selection of the discount rate is well documented and defensible. Income Approach

Come selezionare il più appropriato metodo di valutazione? Applicare il Cost Approach (se il costo di sostituzione può essere capitalizzato oppure ilCost Savings Method (in caso contrario) Sono disponibili dati di transazioni simili nel mercato per attività comparabili? L’attività genera cassa? NO NO SI SI I cash flows attribuibili all’attività possono essere stimati direttamente e separatamente? Utilizzare il Market Approach NO SI The most reliable way of selecting a valuation approach is to determine how the asset creates value as this drives you towards the correct valuation approach. So, does the asset generate cash? If so, can those cash flows specific to the asset be separately identified and quantified? If yes, then direct income approaches are the best valuation approaches to use. This is the next most robust approach after the market approach. Remember that a discounted cash flow uses market data as well as entity specific data. A direct income approach estimates the value of an asset (or liability) by reference to the specific cash flows associated with the item. E.g. the rental obtained on a building, the royalty obtained on licensing out certain technology and so on. If the asset generates cash but those cash flows cannot be separately identified and quantified then indirect or residual income approaches may be used. Such approaches are most commonly used in the valuation of intangible assets. In this approach the specific cash flows associated with the item cannot be determined directly and so are determined by deduction. That is to say that the cash flows for a business or group of assets, including the asset to be valued, are reduced for all the cash flows which can be directly identified with the other assets leaving a residual cash flow which is deemed to be that arising from the asset to be valued. Applicare Income Approach Indirect or Residual Methods Applicare Income Approach Direct Methods

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE Investment Property Intangible Assets Biological Assets Equity Investments Assets held for sale

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE Investment Property Intangible Assets Biological Assets Equity Investments Assets held for sale X X

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE Investment Property Intangible Assets Biological Assets Equity Investments Assets held for sale X X X X

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE Investment Property Intangible Assets Biological Assets Equity Investments Assets held for sale X X X X X X X

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE Investment Property Intangible Assets Biological Assets Equity Investments Assets held for sale X X X X X X X X X

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE Investment Property Intangible Assets Biological Assets Equity Investments Assets held for sale X X X X X X X X X X X

Matching Valuation Approaches To Assets Market Approach Income Approach Cost Approach PPE X X Investment Property X X Intangible Assets X X X Biological Assets X X Equity Investments X X Assets held for sale X

observable market data Fair Value Hierarchy Quoted prices active markets Valuation techniques observable market data Valuation techniques unobservable data

Sector benchmarks Based on market data/ transactions PV of Cash flows Fair values today IAS 36 IAS 39 IAS 41 Price in binding sale agreement Quoted prices active markets Quoted prices active markets Quoted price active market Valuation techniques Recent transactions Similar assets Sector benchmarks Based on market data/ transactions No market equities cost PV of Cash flows Cost

Based on market data/ transactions Fair values today IAS 36 Price in binding sale agreement Identifying level at which to test Which cash flows? What discount rate? Lack of market data Entity specific inputs Example 1 Quoted price active market Recent transactions Similar assets Sector benchmarks Based on market data/ transactions

Fair values today Sector benchmarks IAS 39 Quoted prices active markets No adjustments to quoted prices What is an active market? No market data for inputs to models Why can’t I just use cost? Example 2 Valuation techniques Recent transactions Similar assets Sector benchmarks No market equities cost

Sector benchmarks PV of Cash flows Fair values today IAS 41 Quoted prices active markets Which market (dairy cows, meat producers)? What condition (eg maturity)? Physically attached – eg unit of account is land plus trees Example 3 Recent transactions Similar assets Sector benchmarks PV of Cash flows Cost

Principi base per monitorare il Fair Value Adeguate procedure che assicurino Le competenze delle persone L’utilizzo di specialisti nei casi specifici Adeguata divisione di compiti e responsabilità Monitoraggio e supervisione Test sulle stime dei fair values Valutare l’adeguatezza delle disclosures rispetto agli IFRS Sufficiente evidenza a supporto del dato pubblicato he auditor will need to consider whether to engage a specialist to assist in the audit of the fair values. In most cases it will be desirable to do so. The auditor is not expected to be an expert in valuation and usually is not. Independence rules do not preclude the auditor from using his own firm’s experts to assist in the audit of valuations prepared either by the client or by a third party expert. Within PwC the view is that it is desirable to involve our valuation specialists in the review of client prepared or third party valuations. Policy is determined by Risk Management in each firm. During the last audit season, the UK firm announced that it was mandatory for all valuations for impairment review purposes to be reviewed by Valuation & Strategy specialists. Testing the fair values estimated We all know that accepting a valuation simply because it is prepared by a third party expert is not permitted. The auditor must satisfy himself that it has been properly prepared in accordance with the requirements of the standards. There is rarely a “right answer” as a valuation involves judgement but there is always a range of reasonable values. This is what the auditor should seek to identify. We may well have reached a different conclusion on some of the areas of judgement but that does not mean that the valuation is “wrong”. The auditor must establish that the valuation has been prepared in accordance with the standards and is technically sound. This is where the auditor working alongside a valuation expert from his firm is a good combination. Evaluate disclosures Has appropriate disclosure been made to comply with the standard? Is the disclosure misleading?

Ifrs 13 Fair value measurements IFRS 13 emesso in Maggio 2011 Effective date 1/1/2013, permesso applicazione anticipata Obiettivi Fornire una sola guidance per l’utilizzo del FV Chiarie la definizione Aumentare le disclosures Aumentare la convergenza con US GAAP Codificare le practice di valutazione esistenti IFRS 13 was issued in May 2011. (Instructor’s note: This is expected to be true at the time of writing. Please amend accordingly if circumstances have changed by the time of the presentation (e.g. if it has been delayed until June or further). IFRS 13 is expected to be effective from 1 January 2013, with early application permitted. IFRS 13 was the result of the fair value project undertaken by IASB. The original objectives of the fair value project are as indicated on the slide. One of the key objectives is to centralise the diverse FV guidance that currently exists in many standards (IAS 16, IAS 38, IAS 39, IAS 40, IAS 41, IFRS 3, IFRS 5). IFRS 13 will codify much of existing valuation practice. As such, we do not expect to see major changes in practice, as much of what is codified in IFRS 13 is already practised by valuers.

– Non sono influenzati dall’IFRS 13 Deferred and current tax Scope – Non sono influenzati dall’IFRS 13 Deferred and current tax Share-based payment Retained earnings and reserves Inventory at net realisable value = fair value Click Tax, share-based payment and currency translation reserve are out of scope. In addition, IFRS 13 also scopes out inventory at net realisable value. IFRS 13 scopes out measures that are similar to fair value but are not fair value. This would include NRV of inventories and VIU of CGUs tested for impairment.

Definizione di fair value Date Definizione di fair value IFRS 13 definisce il fair value: The price that would be received to sell an asset or paid to transfer a liability in an orderly transaction between market participants at the measurement date. Gli IFRSs esistenti definiscono il fair value: The amount for which an asset could be exchanged, or a liability settled, between knowledgeable, willing parties in an arm’s length transaction. Next we are going to look at the old and new definition of fair value to see what has changed. The first definition (at the top) is the new definition under IFRS 13. Below that we have put in the old definition under the existing IFRSs. There are two main things to highlight in the definitions: Click Paid vs settled “Paid to transfer a liability” - clearly articulates an exit price exchange. IFRS definition states that the fair value objective is to determine the amount for which a liability can be settled, which does not clearly articulate the concept of an exit price exchange from the perspective of the reporting entity. "Settle" can be interpreted to mean the amount that an entity would pay to a counterparty to satisfy a liability. This amount might be different from the price they would get if they had transferred the liability in a market exchange. Orderly transaction between market participants vs arm’s length transaction between knowledgeable willing parties A fair value measurement assumes an orderly transaction between market participants in the principal market for the asset or liability. The principal market is the market in which the reporting entity would sell or otherwise dispose of the asset or transfer the liability with the greatest volume and level of activity for the asset or liability. If there are multiple markets for the asset or liability with different prices and no single market represents a principal market, the fair value measurement assumes an orderly transaction in the most advantageous market for the asset or liability. The most advantageous market is the market in which the reporting entity would sell or otherwise dispose of the asset or transfer the liability with the price that maximises the amount that would be received for the asset or minimizes the amount that would be paid to transfer the liability. In either case, the appropriate market is considered from the perspective of the reporting entity that holds the asset or liability, thereby allowing for differences between and among entities and the markets in which those entities transact.

Fair value – General principles IFRS 13 Asset can be sold in 2 markets with same levels of activity What is the fair value? Fair value: £23 Most advantageous market: £22 We will go through an example to illustrate the IFRS 13 requirements in respect of transport and transaction costs. (Instructor note: The following example is adapted from Example 6 of the confidential draft of IFRS 13). The following example illustrates the use of Level 1 inputs to measure the fair value of an asset that trades in different active markets with different prices. Asset is sold in two different active markets with different prices. An entity enters into transactions in both markets and can access the price in those markets for the asset at the measurement date. In Market A, the price that would be received is CU27, transaction costs in that market are CU3 and the costs to transport the asset to that market are CU3 (ie the net amount that would be received is CU21). In Market B, the price that would be received is CU25, transaction costs in that market are CU1 and the costs to transport the asset to that market are CU2 (ie the net amount that would be received in Market B is CU22). If Market A has been the principal market for the asset (i.e. the market with the greatest volume and level of activity for the asset), the fair value of the asset would be measured using the price that would be received in that market, after taking into account transport costs (CU24). Same for Market B. Click But as neither market is the principal market for the asset, the fair value of the asset would be measured using the price in the most advantageous market. The most advantageous market is the market that maximises the amount that would be received to sell the asset, after taking into account transaction costs and transport costs (ie the net amount that would be received in the respective markets). Because the entity would maximise the net amount that would be received for the asset in Market B (CU22), the fair value of the asset would be measured using the price in that market (CU25), less transport costs (CU2), resulting in a fair value measurement of CU23. Although transaction costs are taken into account when determining which market is the most advantageous market, the price used to measure the fair value of the asset is not adjusted for those costs (although it is adjusted for transport costs). Transaction costs Excluded from fair value but Affect most advantageous market decision

Highest and best use (HABU) Non è un concetto nuovo HABU (highest and best use) Physically possible Legally permissible Financially feasible HABU could be in combination with other assets/liabilities FV is HABU even if intention differs (e.g. defensive assets) Current use is usually presumed to be HABU HABU is not a new concept to valuers, but it is new to accountants. Previously, this concept was embedded in IAS 40 basis of conclusion, which made reference to the International Valuation Standards. HABU is a concept articulated in IVS. Physically possible - A use that is physically possible takes into account the physical characteristics of the asset that market participants would take into account when pricing the asset (eg the location or size of a property). Legally permissible - A use that is legally permissible takes into account any legal restrictions on the use of the asset that market participants would take into account when pricing the asset (eg the zoning regulations applicable to a property). Financially feasible - A use that is financially feasible takes into account whether a use of the asset that is physically possible and legally permissible generates adequate income or cash flows (taking into account the costs of converting the asset to that use) to produce an investment return that market participants would require from an investment in that asset put to that use. Combination with other assets The highest and best use of a non-financial asset establishes the valuation premise used to measure the fair value of the asset as follows: The highest and best use of a non-financial asset might provide maximum value to market participants through its use in combination with other assets as a group (as installed or otherwise configured for use) or in combination with other assets and liabilities (eg a business), and HABU should reflect this. [Further detailed HABU requirements, for instructor’s information: If the highest and best use of the asset is to use the asset in combination with other assets or with other assets and liabilities, the fair value of the asset is the price that would be received in a current transaction to sell the asset assuming that the asset would be used with other assets or with other assets and liabilities and that those assets and liabilities (ie its complementary assets and the associated liabilities) would be available to market participants. Liabilities associated with the asset and with the complementary assets include liabilities that fund working capital, but do not include liabilities used to fund assets other than those within the group of assets. Assumptions about the highest and best use of a non-financial asset shall be consistent for all of the assets (for which highest and best use is relevant) of the group of assets or the group of assets and liabilities within which the asset would be used. - The highest and best use of a non-financial asset might provide maximum value to market participants on a stand-alone basis. If the highest and best use of the asset is to use it on a stand-alone basis, the fair value of the asset is the price that would be received in a current transaction to sell the asset to market participants that would use the asset on a stand-alone basis. ] HABU and current use Highest and best use is determined from the perspective of market participants, even if the entity intends a different use. An example is an acquired intangible asset that the entity plans to use defensively by preventing others from using it. However, an entity’s current use of an asset is presumed to be its highest and best use unless market or other factors suggest that a different use by market participants would maximise the value of the asset.

What’s changed – Non-financial assets and liabilities Current New Fair value hierarchy Not required Fair value hierarchy Required For non-financial instruments, the most major change we anticipate will be the introduction of the fair value hierarchy for non-financial assets and liabilities. The level 1/2/3 fair value classification would now be extended to assets and liabilities like fixed assets, investment properties, intangibles, etc. (Instructor’s note: More in next slide.)

Fair values today IAS 36 IAS 39 IAS 41 Quoted prices active markets Price in binding sale agreement Quoted prices active markets Quoted prices active markets Quoted price active market Valuation techniques Recent transactions Similar assets Sector benchmarks Based on market data/ transactions No market equities cost PV of Cash flows Cost

Fair value hierarchy Level 1 Level 2 Level 3 Unadjusted quoted prices in active markets Decreasing priority Inputs other than Level 1 quoted prices that are directly observable This hierarchy should be familiar to you – it is the hierarchy imposed by IFRS 7 on financial instrument disclosures. IFRS 13 will impose this hierarchy on fair values of all assets and liabilities (including non-financial). Unobservable inputs

Applied consistently unless circumstances change Valuation techniques Market/ Income/ Cost Applied consistently unless circumstances change Change in technique accounted for as change in estimates Calibrate techniques to transaction price/ observable market data Next, we will go through some IFRS 13 principles in relation to valuation techniques. IFRS 13 allows the use of valuation techniques that use the market approach, income approach, or the cost approach to determine fair value. These should be familiar as they are already in use. [For instructor’s information: These are explained below: Market approach uses prices and other relevant information generated by market transactions involving identical or comparable (ie similar) assets or liabilities, including a business. Income approach uses valuation techniques to convert future amounts (eg cash flows or income and expenses) to a single current (ie discounted) amount. Cost approach reflects the amount that would be required currently to replace the service capacity of an asset (often referred to as current replacement cost).] The valuation techniques chosen should be applied consistently unless circumstances change. [For instructor’s information: Examples of such changes in circumstances are: Development of new markets Availability of new information Information previously used becomes no longer available Improvements in valuation techniques Changes in market conditions ] Any change in valuation technique is accounted for as change in estimates Techniques should be calibrated to match transaction price or observable market data if available. [For instructor’s information: If the transaction price is fair value at initial recognition and a valuation technique that uses unobservable inputs will be used to measure fair value in subsequent periods, the valuation technique shall be calibrated so that at initial recognition the result of the valuation technique equals the transaction price. After initial recognition, when measuring fair value using a valuation technique that uses unobservable inputs, an entity should calibrate the valuation technique(s) to observable market data (eg the price for a similar asset or liability).]

Valuation techniques – application issues Quoted prices in active markets with limited exceptions Price is not accessible for smaller volume Price does not represent fair value Asset/liability-specific adjustments Quoted prices in active markets used with limited exceptions. IFRS 13 requires that an adjustment should not be made to a Level 1 input except in the following circumstances: Price is not accessible for smaller volume – e.g. only bulk price available [Additional notes for instructor’s information: When an entity holds a large number of similar (but not identical) assets or liabilities (eg debt securities) that are measured at fair value and a quoted price in an active market is available but not readily accessible for each of those assets or liabilities individually (ie given the large number of similar assets or liabilities held by the entity, it would be difficult to obtain pricing information for each individual asset or liability at the measurement date). In that case, as a practical expedient, an entity may measure fair value using an alternative pricing method that does not rely exclusively on quoted prices (eg matrix pricing). However, the use of an alternative pricing method results in a fair value measurement categorised within a lower level of the fair value hierarchy. Price does not represent fair value – e.g. price-sensitive market announcement after market close on 31/12/20xx [Additional notes for instructor’s information: when a quoted price in an active market does not represent fair value at the measurement date. That might be the case if, for example, significant events (such as transactions in a principal-to-principal market, trades in a brokered market or announcements) take place after the close of a market but before the measurement date. An entity shall establish and consistently apply a policy for identifying those events that might affect fair value measurements. However, if the quoted price is adjusted for new information, the adjustment results in a fair value measurement categorised within a lower level of the fair value hierarchy.] Asset/liability-specific adjustments – e.g. price of debt quoted with a third party credit enhancement that is not available to the debt issuer. [Additional notes for instructor’s information: When measuring the fair value of a liability or an entity’s own equity instrument using the quoted price for the identical item traded as an asset in an active market and that price needs to be adjusted for factors specific to the item or the asset (see paragraph 39). If no adjustment to the quoted price of the asset is required, the result is a fair value measurement categorised within Level 1 of the fair value hierarchy. However, any adjustment to the quoted price of the asset results in a fair value measurement categorised within a lower level of the fair value hierarchy.]

Differenti criteri di valutazione 27 March 2017

Percentuale di completamento IAS 16 Costo al netto dell’am- mortamento IAS 41 IFRS 3 Fair value IAS 38 IAS 39 IAS 40 IAS 11 IAS 40 Amortized cost Valore netto di realizzo IAS 2 IFRS 5 IAS 32 Fair value al netto dei costi di dismissione IAS 39 September 2010

Attivo immobilizzato September 2010 Valorizzazione in bilancio IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI (Immobili, impianti macchinari) IAS 16 Costo al netto dell’ammortamento e delle perdite di valore Costo rivalutato (Fair value meno ammortamento) = costo di sostituzione BENI IN LEASING FINANZIARIO IAS 17 Al minore tra FV e valore attuale dei pagamenti minimi dovuti IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI a vita utile definita IAS 38 (Fair value meno ammortamento) raro a vita utile indefinita COSTO DI ACQUISIZIONE Al netto di impairment INVESTIMENTI IMMOBILIARI IAS 40 FAIR VALUE In base allo stato d’uso COSTO al netto dell’ammortamento e delle perdite di valore September 2010

Criteri di ammortamento Attività immateriali a vita definita ammortamento lungo la vita utile in base ai criteri che riflettono la capacità dell’attività di produrre reddito in futuro. Il valore iscritto deve essere assoggettato ad impairment test se vi sono indicatori di perdita di valore Attività immateriali a vita indefinita L’attività non è assoggettata ad ammortamento, va sottoposta ad impairment test annualmente e ogni volta vi sia un’indicazione di perdita di valore IFRS Lo IAS 38 stabilisce che esistono due tipologie di attività immateriali: a vita utile definita, sulle quali si determina un adeguato ammortamento a vita utile indefinita Le attività immateriali a vita indefinita sono quelle attività immateriali per le quali sulla base di una analisi di tutti i fattori rilevanti, non c’è un prevedibile limite al periodo in cui ci si attende che si genereranno flussi di cassa in entrata per l’impresa. Lo IAS 38 stabilisce che le attività a vita indefinite non sono assoggettate ad ammortamento. In accordo con lo IAS 36 (par. 10) un’entità deve invece effettuare l’impairment test annuale, anche in assenza di indicatori che segnalino la presenza di perdite di valore: per le attività immateriali a vita indefinita; per le attività immateriali non ancora disponibili per l’utilizzo; per il goodwill acquisito da una integrazione aziendale Qualora i fatti indichino che non è più verosimile che non c’è un prevedibile limite al periodo in cui ci si attende che si genereranno flussi di cassa in entrata per l’impresa, allora è necessario cambiare la vita utile dell’imm. immateriale che da “indefinita” diventa “finita”, e da quel momento si effettuano gli ammortamenti. Il cambiamento rappresenta per lo IAS 38 un “cambiamento di stima” da contabilizzare in modo prospettico come stabilisce lo IAS 8. PI Il codice civile stabilisce che l’avviamento DEVE essere ammortizzato in base ad un periodo di tempo di 5 anni anche se è possibile ammortizzarlo per un periodo maggiore (nella nuova vers. del CNDCeR 24 il limite arriva a 20 anni) quando ciò sia giustificato. I principi contabili italiani non prevedono l’esistenza di attività immateriali a vita utile indefinita. Nei principi italiani le tecniche per la valutazione degli impairment è allineata a qelle previste dallo IAS 36, anche se nelle regole italiane non vi è l’obbligo di effettuare un test annuale di impairment ma soltanto la verifica della non esistenza di “impairment indicators” September 2010

La valutazione degli elementi dell’attivo e del passivo Attivo immobilizzato Valorizzazione in bilancio PARTECIPAZIONI Controllate collegate joint venture IAS 27 IAS 28 IAS 39 Costo comprendivo di oneri accessori al netto delle perdite di valore Fair value In altre imprese FV con contropartita Patrimonio netto (categoria AFS) Se FV non misurabile attendibilmente COSTO TITOLI e altre AF Mantenuti fino a scadenza AMORTIZED COST TITOLI Disponibili per la vendita (categoria AFS) STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI FV con contropartita CONTO ECONOMICO September 2010

Amortized cost L’obiettivo dell’applicazione del metodo del costo ammortizzato è giungere alla determinazione di un interesse che rappresenti il rendimento economico effettivo dell’investimento. L’amortised cost è calcolato attraverso la determinazione del tasso effettivo (IRR) che è il tasso che sconta esattamente, all’origine, i futuri flussi di cassa contrattuali del finanziamento al netto di tutti i costi di transazione direttamente attribuibili. September 2010

Esempio La società A acquista un titolo con queste caratteristiche: Scadenza a 5 anni Prezzo di acquisto: 1000 Valore nominale: 1.250 Tasso di interesse nominale: 4,7% (1.250 x 4,7% = 59) Tasso di interesse effettivo: 10% September 2010

Il costo ammortizzato e la tecnica del tasso interno di rendimento valore nominale a scadenza 1.250 - tasso contrattuale 4,7% - acquistato sotto la parti con differenziale di 250 – flusso di cassa anno zero 1000 1° anno 2° anno 3° anno 4° anno 5° anno 59 59 59 59 1250 59 - 1 - 2 - 3 - 4 1000 = 59*(1+i)+59*(1+i)+59*(1+i)+59*(1+i)+1309*(1+i) - 5 IRR=10% September 2010

IRR September 2010 X0 X1 X2 X3 X4 (a) Costo amm. Inizio es (b = a 10%) Interesse attivo (c) Cash flow (d = a + b – c) Fine es. X0 1.000 100 59 1.041 X1 104 1.086 X2 109 1.136 X3 113 1.190 X4 119 1.250 + 59 - September 2010

La valutazione degli elementi dell’attivo e del passivo Attivo immobilizzato Valorizzazione in bilancio DERIVATI Di copertura dei flussi di cassa IAS 39 FV Con contropartita CE Se hedge accounting FV con contropartita PN Di copertura fair value Valutazione simmetrica del sottostante CREDITI FINANZIARI A LUNGO TERMINE AMORTIZED COST ATTIVITA’ BIOLOGICHE E PRODOTTI AGRIcOLI IAS 41 FV meno costi al punto vendita COSTO Più oneri accessori September 2010

Attivo corrente September 2010 Valorizzazione in bilancio RIMANENZE IAS 2 Minore tra costo e valore netto di relaizzo Metodi FIFO Costo medio ponderato LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE IAS 11 Metodo della percentuale di completamento ATTIVITA ‘ FINANZIARIE CREDITI IAS 39 AMORTIZED COST TITOLI E altre attività fin. Disponibili per la vendita (categoria AFS) FV con contropartita Patrimonio netto (categoria AFS) TITOLI e altre attività fin. Posseduti per trading FV con contropartita CONTO ECONOMICO September 2010

Attivo corrente September 2010 Valorizzazione in bilancio STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI IAS 39 FV con contropartita CONTO ECONOMICO Di copertura dei flussi di cassa FV Con contropartita CE Se hedge accounting FV con contropartita PN Di copertura fair value Valutazione simmetrica del sottostante Altre partecipazioni COSTO ATTIVITA’ BIOLOGICHE E PRODOTTI AGRICOLI IAS 41 FV meno costi al punto vendita Più oneri accessori September 2010

Passivo non corrente September 2010 Valorizzazione in bilancio STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI IAS 39 FV con contropartita CONTO ECONOMICO Di copertura dei flussi di cassa FV Con contropartita CE Se hedge accounting FV con contropartita PN Di copertura fair value Valutazione simmetrica del sottostante September 2010

Passivo non corrente September 2010 Valorizzazione in bilancio FINAZIAMENTI A LUNGO TERMINE IAS 39 AMORTIZED COST FONDI IAS 37 Valore attuale dell’obbligazione alla data di bilancio FONDI PER IMPOSTE DIFFERITE IAS 12 Passività non attualizzata del valore che si prevede di pagare alle autorità fiscali STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI FV con contropartita CONTO ECONOMICO September 2010

Valorizzazione in bilancio Passivo corrente Valorizzazione in bilancio DEBITI COMMERCIALI IAS 39 AMORTIZED COST ALTRI DEBITI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI FV con contropartita CONTO ECONOMICO September 2010

Tipi di “income” - ricavi Gli “Income” possono essere di diverso tipo: Ricavi per vendita in contanti Vendita di merci che generano ricavi ma non “cash” Cessione di non-current asset fper cassa Incremento del FV delle financial asset detenute per trading Incremento del FV di un investment property non detenuto con l’obtv di vendita September 2010

Items Excluded from “Profit and Loss” Differenze di traduzione – utili/perdite derivanti dalla conversione in consolidato dei bilanci in valuta di società estere Variazioni di FV nelle attività finanziarie available-for-sale e i dervati oggetto di copertura dei cash flow Rivaluazionsi di non-current assets (eccetto investimenti immobiliari e attività biologihe) Opzionale: oneri e proventi attuariali sui piani pensione September 2010

IAS 1Presentation of financial statement September 2010

Domande Domande ?

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