L’INCREDIBILE “CASO” AMERICANO La lunga durata del “Patto” Ovvero: analisi di un processo culturale
Come si incontrano le due identità? L’America, “Il Patto” e lo spazio Perry Miller (1905 – 1963) 1954
Funzioni del Patto Predestinazione e libero arbitrio Spazio chiuso e spazio aperto Produzione e consumo
1 Predestinazione e libero arbitrio. Antinomisti e Arminiani
Noah di Darren Aronofsky e Ari Handel Noah 2014
2 Spazi chiusi /Spazi aperti Il Patto come gestione dello spazio Consente di chiudere quando la dispersione diventa destabilizzante e di aprire quando il ripiegamento conduce al soffocamento
Territori coloniali fino alla conclusione della guerra di indipendenza (1620 – 1783)
Spazializzazione della Nuova Inghilterra: Pellegrini vs Puritani Oceano Wilderness Colonia
Dopo la guerra civile: la seconda espansione verso ovest (1865 - 1890)
Il puritanesimo si ritrae: la conquista della Frontiera Oceano
La frontiera è finita (1890 - 1941): il ritorno del puritanesimo 1870-1910 – Grande emigrazione di massa dall’Europa – nascita delle metropoli 1900-1917 – l’era progressista (Theodore Roosevelt – repubblicano 1901 -1909) 1917 – 1929 – l’età del Jazz (Thomas Woodrow Wilson – democratico 1913 – 1921) 1929 – 1941 – La Grande Depressione
Il puritanesimo torna come struttura di controllo di uno spazio invaso e “finito” Immigrazione dall’Europa Città dell’Est
La politica estera come ricerca di spazio Frank L La politica estera come ricerca di spazio Frank L. Klingberg, Cyclical Trends in American Foreign Policy Moods (1983) INTROVERSIONE ESTROVERSIONE 1776 - 1798 1798 - 1824 1824 - 1844 1844 - 1871 1871 - 1891 1891 - 1918 1918 – 1940 1941 – 1970 1970 – 1991 1991 - 2011
La storia americana “spazializzata” ALAMO 1836 LITTLE BIG HORN 1876 PEARL HARBOR 1941 VIETNAM anni ‘60- ‘70 MAYFLOWER1620 1890 11.11.2001 Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso Spazio “aperto” Crisi dell’identità
3 Robinson a Walden (Produzione e Consumo)
3.2. La pratica della mediazione 3.1 La denuncia degli estremi 3.2. La pratica della mediazione
3.1 La denuncia degli estremi
Nuovi Robinson: l’isola senza consumo Grotta Montagna Cast Away di Robert Zemeckis (2000) Spiaggia
Prison movie: l’inferno è assenza di consumo
I pericoli di un consumo “contro natura” 1993
La denuncia degli estremi diventa più forte nelle epoche di crisi e di conflitto
A Connecticut Yankee in King Arthur’s court (1889) Dopo la frontiera: una nuova rifondazione? Impossibile! Nessuno ti poteva dire come trovare un luogo nel regno, perché nessuno mai andava di proposito in un luogo, ma vi capitava solo per caso nelle sue peregrinazioni, e poi di solito lo lasciava senza pensare di chiederne il nome. Di tanto in tanto avevamo inviato delle spedizioni topografiche per rilevare il regno e farne la mappa, ma i preti avevano sempre interferito creando delle difficoltà (p. 62) M. Twain, A Connecticut Yankee in King Arthur’s court (1889) …vidi a distanza un uomo a cavallo… mentre ci avvicinavamo, vidi che indossava un elmo piumato e per il resto sembrava vestito di acciaio, ma portava anche una curiosa aggiunta: un rigido indumento quadrato simile alla cotta di un araldo. Ma dovetti ridere della mia dimenticanza quando fui più vicino e sulla cotta lessi questa scritta: SAPONE PERSIMMON USATO DA TUTTE LE DIVE. Era stata una mia piccola idea, ed aveva diversi intenti salutari in vista della civilizzazione e dell’elevazione culturale di questa nazione (p. 92)
La Grande Depressione: dentro gli ingranaggi, sul limitare dell’abisso 1936
Desideri senza realizzazioni Charles M. Schulz: 1950 - 2000 Apollo 10 “Snoopy” – maggio 1969
La classe dirigente degli anni ‘80: Orazio + Thoreau = il disastro «Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, [...] per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto» Dead Poets Society (1989) 1991
La nascita della figura dello “psicopatico” 1991 1988 1991
3.2. La pratica della mediazione
Robinson e Walden: la quadratura del cerchio? Talvolta, qualche mattina d’estate, dopo aver fatto il solito bagno, sedevo sulla soglia della capanna, dall’alba al tramonto, rapito in fantasticherie, tra i pini e i noci americani e i sommacchi, in solitudine e silenzio indisturbati, mentre gli uccelli cantavano attorno o svolazzavano quieti per la casa, finché, o il sole che penetrava attraverso la mia finestra a occidente, o il rumore del carro di qualche viaggiatore, lontano, sulla strada maestra, mi facevano ricordare il trascorrere del tempo (p. 111)