Maurizio Ambrosini, università di Milano, centro studi Medì L’evoluzione dei bisogni della popolazione anziana alla luce della ricerca quantitativa.

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Maurizio Ambrosini, università di Milano, centro studi Medì L’evoluzione dei bisogni della popolazione anziana alla luce della ricerca quantitativa

Lo sviluppo del “welfare invisibile ” Persistente centralità delle famiglie come agenzie di organizzazione dell’accudimento e delle cure verso le persone fragili: specialmente nell’Europa mediterranea, ma non solo Prolungamento della vita, aumento degli anziani bisognosi di assistenza e partecipazione delle donne al lavoro extradomestico hanno richiesto una ridefinizione organizzativa Risorse pubbliche sotto forma di indennità di accompagnamento, senza controlli e senza vincoli d’uso La stratificazione internazionale dell’accudimento

L’organizzazione delle cure domestiche Ricorso a lavoro retribuito come supporto alle famiglie: triangolazione della gestione delle cure; trasformazione della colf in assistente familiare (detta comunemente badante); trasformazione del care-giver familiare in care manager lavoratori/trici registrati presso l’INPS; stime di 1,6 milioni: in ogni caso, più dei dipendenti del SSN

La popolazione oggetto dell’indagine Distribuzione del campione sostanzialmente rappresentativa degli anziani novaresi Il 37% vive solo: è quindi il gruppo da tenere più monitorato. Più della metà delle donne vivono sole, tra gli uomini, molto pochi

La famiglia (estesa) come centro relazionale Presenza di familiari nelle vicinanze, reti primarie supportive: i figli sono il punto di riferimento per il 65%, per il 15% i parenti. Il 12% è senza figli, di questi più della metà vive solo: questa è un’area critica Hanno una rete di frequentazioni, basata soprattutto sui parenti (85%) Il 99% è soddisfatto del rapporto con i figli, il 90% per i parenti.

La situazione abitativa Il 70% è proprietario di casa. Alta soddisfazione: 8,7 punti su 10 Il 14% segnala scale o altre barriere Un problema maggiore: case troppo ampie e costose per le esigenze attuali degli anziani

Non solo beneficiari di cure Il 26% si prende cura di nipoti, 6 su 10 ogni giorno.

Autonomia personale Circa un quarto dichiara problemi di autonomia funzionale. I maschi si dichiarano più autonomi delle donne. Il 15% ha una pensione di invalidità, il 9% di accompagnamento, il 5% ha familiari che usufruiscono dei permessi ex lege 104

L’aiuto agli anziani Il 42% riceve aiuto al proprio domicilio. 55% per le donne, 22% per gli uomini. La percentuale sale con l’età, riguarda soprattutto chi vive solo. Nel 54% dei casi l’aiuto è fornito da una colf. È il 23% del campione complessivo: di nuovo, più le donne degli uomini.

L’aiuto domestico salariato Impiego soprattutto a ore, per pulizia della casa e altri compiti domestici Il ricorso ad assistenti familiari è dichiarato dall’8% degli intervistati. In quattro casi su cinque il rapporto è regolato sulla base di accordi informali Rapporti di lavoro durevoli: in metà dei casi, da più di cinque anni

Propensione ad accogliere un’assistente familiare in casa E’ più bassa tra le donne Decresce con l’età E’ più bassa tra le persone sole, nonché tra chi vive con i figli I soggetti in condizione maggiore fragilità si mostrano meno interessati all’eventualità di ricorrere ad una assistente familiare presso la propria abitazione.

Chi svolge questo lavoro? La percentuale di persone straniere che erogano il servizio con un rapporto di lavoro formalizzato appare superiore a quella dei cittadini italiani. 8 su dieci danno anche compagnia, pur essendo raramente presentate come “assistenti familiari” Sono tutte donne, hanno almeno 40 anni, per l’80% straniere. Perlopiù ucraine

Disponibilità verso contesti “protetti” Il 39% molto interessato, il 31% manifesta un certo interesse Più interessate le persone sole L’età influisce poco Frenano considerazioni di carattere economico: per il 59% sarebbero troppi 700 euro mensili, più il costo dei servizi

Miglioramenti possibili e fabbisogni formativi Rafforzamento dei rapporti tra welfare formale e welfare invisibile Piano individuale di cura/ accudimento Supervisione e raccordo Superamento della privatizzazione e del rapporto 1:1 (o al massimo 1:2) Interventi di sollievo alle famiglie Incremento di spazi e occasioni di socialità

Concludendo A Novara le reti familiari tengono e sono tuttora capaci di fornire sostegno agli anziani Si è diffuso però il fabbisogno di aiuti esterni salariati Questi sono presentati più come aiuti domestici tradizionali, ma danno anche compagnia C’è disponibilità verso soluzioni miste C’è bisogno di migliorare i collegamenti tra servizi formali e informali di cura