Niccolò Machiavelli Biografia
Niccolò Machiavelli Niccolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia borghese di modesta agiatezza e di buone tradizioni culturali. Ebbe un’educazione umanistica, basata sui classici latini.
Laicità Sin dagli anni giovanili si coglie il suo indirizzo fortemente laico, che resterà a connotare il suo pensiero in tutta la sua opera.
Savonarola La prima notizia sicura sulle sue attività conferma la sua sistemazione tra gli oppositori di Savonarola. Nel febbraio del 1498 concorse alla segreteria della seconda cancelleria del Comune, ma fu sconfitto dal candidato del partito savonaroliano; poté ottenere la carica solo dopo la caduta del frate.
Diplomazia La sua posizione implicava missioni diplomatiche presso Stati italiani e stranieri e la tenuta di una rete di corrispondenze.
14 anni della segreteria I quattordici anni della segreteria furono preziosi per Machiavelli, perché gli consentirono di accumulare un’esperienza diretta della realtà politica e militare del tempo, da cui egli poté trarre lo spunto per le riflessioni, le teorie e le analisi trasferite poi nelle sue opere.
Cesare Borgia Nel giugno del 1502 compì una missione presso Cesare Borgia e restò molto colpito dalla sua figura di politico audace e spregiudicato, che aspirava a costruirsi un vasto Stato nell’Italia centrale.
Attività letteraria Nel frattempo Machiavelli si dedicò anche all’attività letteraria. In questi anni maturarono in lui le teorie, poi sostenute nel “Principe” e ne “L’Arte Della Guerra”, sulla necessità di evitare le infide milizie mercenarie e di creare un esercito permanente, composto non di soldati di ventura ma di cittadini in armi.
Sconfitte per Firenze Nel settembre 1511 iniziò a delinearsi inevitabilmente un possibile scontro fra la Francia, di cui Firenze era alleata, e la Lega Santa, capeggiata dal papa. Nel 1512, con la battaglia di Ravenna, i Francesi vengono sconfitti dagli spagnoli; stessa sorte toccherà alle truppe fiorentine, sconfitte a Prato dalle milizie spagnole e pontificie:
Il licenziamento la Repubblica Fiorentina venne in tal modo abbattuta ed al suo posto ritornò il dominio dei Medici. Machiavelli fu immediatamente licenziato da tutti i suoi incarichi, e questo fu un durissimo colpo per lui.
Le opere In questo periodo d’allontanamento forzato dalla vita politica iniziò a scrivere il “Principe”,” I Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio” e la commedia “La Mandragola”.
Giulio de’ Medici Nel 1519 il governo della città fu assunto dal cardinale Giulio de’ Medici, più favorevole a Machiavelli, che vide in tal modo rinascere la speranza di un rientro nella vita politica.
Revoca interdizione Revocata l’interdizione dagli uffici pubblici, cominciò a poco a poco a riottenere vari incarichi, di carattere militare e diplomatico, in Emilia e Romagna. Nel 1527 i Medici vennero però nuovamente scacciati dalla città e la Repubblica fu restaurata.
Speranza di un incarico Machiavelli sperava di poter riottenere l’antica segreteria ma, guardato con sospetto ed ostilità per via del suo riavvicinamento alla signoria medicea, non poté più riacquistare la sua antica carica.
21 Giugno 1527 La delusione fu enorme ma durò ben poco: infatti, ammalatosi all’improvviso, morì il 21 Giugno dello stesso anno.