PER NON DIMENTICARE 27 gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA

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PER NON DIMENTICARE 27 gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA A.S. 2014/2015 I.C. 28 Giovanni XXIII Aliotta PER NON DIMENTICARE 27 gennaio GIORNATA DELLA MEMORIA Disegni e riflessioni sugli orrori del nazi-fascismo a cura delle bambine e dei bambini della IVA del plesso Spinelli

27 gennaio 1945 Liberazione del campo di concentramento di Aushwitz Disegno realizzato da Alessia Scala e Lina Autiero

FLAVIA MORELLI RIFLETTE SULLE LEGGI RAZZIALI Hitler nel 1934 aveva fatto il lavaggio del cervello alle persone e aveva detto che gli ebrei erano diversi da loro. Mussolini anche lui nel 1938 aveva fatto le leggi razziali, per questo in alcuni negozi era vietato l’accesso agli ebrei. Hitler diceva che gli ariani erano superiori rispetto alle altre razze, in particolare agli ebrei. Ma tutti noi sappiamo che noi esseri umani non ci dividiamo in razze, anzi tutti noi siamo uguali anche se siamo diversi per sesso, religione, colore della pelle, lingua, ricchezza e povertà.

ROSA MARIGLIANO IMMAGINA LA LIBERAZIONE DI AUSHWITZ Era il 1945: eravamo rinchiusi nel campo di sterminio dove erano state sterminate tantissime persone. Ah, mi presento, sono Lea Dris e stavo nel campo di sterminio con mio padre Gianfranco Dris e i miei due fratelli gemelli Luca e Luciano. Da quattro giorni che stavamo nel campo non mangiavamo e ci rosicchiavamo le unghie dalla fame…. Era passato un altro giorno. I soldati stavano uccidendo mio padre. Io dissi:” Che state facendo?” Mio padre era pieno di sangue e io stavo malissimo, ero affamata, dispiaciuta, senza un papà che mi proteggesse, coccolasse…e mi faceva male il petto. Andai a letto e piansi tutta la notte senza farmi sentire dai soldati. Era mattina ed era il 27 gennaio del 1945. Erano passati ben due mesi e io ero sopravvissuta. All’improvviso sono arrivati i Russi e hanno liberato tutto il campo. I Russi liberarono me e i miei gemelli. Ci riportarono a casa in Germania, senza più pericoli.

ANTONELLA VORZILLO RIFLETTE SU NAZISMO E DEPORTAZIONE Nel 1939 Hitler mandò gli ebrei nei campi di concentramento tedeschi, dove portavano uomini e donne dentro le camere a gas e poi li bruciavano nei forni crematori. Quando i nazisti bruciavano gli ebrei, usciva dal camino tantissimo fumo. Hitler nel 1933 prese tutto il potere alle elezioni, perché tutti i tedeschi dovevano votare per lui, i giornali dovevano parlare solo di lui. Poi viene il grande giorno: 27 gennaio 1945 quando i russi liberarono gli ebrei dentro il campo di concentramento di Aushwitz e finì la guerra.

CHIARA MARANO RIFLETTE SUI MORTI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E SULLA FINE DI HITLER E MUSSOLINI A causa dei nazisti molti ebrei sono stati uccisi in diversi modi. Alcuni per malattie, per esperimenti, altri assassinati ma nel modo più terribile, cioè nelle camere a gas dove i nazisti facevano credere agli ebrei che dentro una camera c’erano le docce, ma, invece di uscire acqua, usciva gas e per questo sono morte tante persone: bambini, ragazzi, adulti e anziani. Ma il 27 gennaio 1945 sono arrivati i russi a salvare gli ebrei, ma Hitler e Mussolini avevano ucciso già 6 milioni di ebrei. Hitler si uccise da solo e Mussolini venne sparato. Alcune persone sono sopravvissute e sono uscite dai campi di concentramento.

DENISE BIANCARDO IMMAGINA LA VITA DI UNA BAMBINA EBREA In Germania dopo le leggi razziali gli ebrei non potevano andare più a scuola. Una mattina Sara stava andando a scuola, poi vide un cartellone con su scritto ”Scuola chiusa agli ebrei” . Sara sentiva la voce del maestro che diceva: “ Brutta ebrea non ti vogliamo più, vattene dalla Germania!” Sara se ne andò piangendo a casa sua dalla madre e dal padre, che avevano perso il lavoro. Era il 18 febbraio del 1936 quando la famiglia di Sara fu trasportata in un ghetto davvero brutto. Non bastava che gli ebrei fossero stati portati in un ghetto. Sara fu poi separata dai genitori e fu portata nel campo di concentramento di Dachau. Sara, appena entrata, fu svestita e le fecero indossare la divisa nera e bianca. Su Sara furono fatti esperimenti per intere settimane. Sara prese una malattia ai polmoni, stava quasi per morire quando arrivarono i Russi che l’hanno portata da un medico molto bravo che la guarì. Il padre, la madre e un ‘altra figlia stavano in Francia e ritrovarono Sara. Dopo qualche anno ritornarono in Palestina e vissero felici.

MARGHERITA SARNATARO RIFLETTE SULLA LIBERAZIONE DI AUSHWITZ Nel 1945 il 27 gennaio arrivarono dei russi e sono andati a salvare le persone che stavano nel campo di Aushwitz, le vanno a liberare e li vedono tutti magri.

ALESSANDRO SABATINO RIFLETTE SUI CAMPI DI CONCENTRAMENTO Ho disegnato un campo dove ci sono delle persone imprigionate perché erano ebrei. Erano in attesa di andare nel campo di Aushwitz. Ma prima li facevano lavorare a costruire armi e cose che servivano ai tedeschi.

ALESSIA PETTINATI DESCRIVE LA VITA NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO Nel 1940 fu costruito il campo di concentramento di Aushwitz. Era il più grande di tutti, lì furono portate tantissime persone, uomini, donne e bambini, ad esempio Sergio De Simone. Lui e altri bambini furono trasportati da Aushwitz ad Amburgo, lì furono usati per degli esperimenti su di loro. Molte persone nei campi di concentramento, pur di non subire queste sofferenze, si sono uccise da sole fulminandosi contro i fili spinati elettrificati che c’erano attorno a tutto il campo. Molti morivano per lo sforzo di lavorare, tanti morivano nelle camere a gas e i corpi venivano cremati nei forni crematori.

EMMANUELA BALSAMO, LINA AUTIERO RIFLETTONO SULLA DISTRUZIONE DI LIBRI Dopo il 1933 in Germania sale al potere Hitler. I nazisti bruciarono tanti libri del pensiero libero, invece quelli che parlavano delle razze inferiori, ad esempio quella ebrea e quelli che parlavano della razza superiore, cioè quella ariana, questi li conservarono. I nazisti nelle piazze in Germania nel 1933 bruciavano i libri per togliere i pensieri alle persone. I libri che bruciavano erano quelli dove c’era scritto della giustizia e della libertà.

EMANUELA CEPARANO RIFLETTE SUI CAMPI DI CONCENTRAMENTO Nel 1940 Hitler deportò gli ebrei nei campi di concentramento da cui non si poteva uscire perché c’erano dei fili spinati. Ma non solo questo , quei fili spinati erano elettrificati . Hitler deportò anche bambini e anziani .Lavoravano come se fossero nei penitenziari, spaccavano pietre con picconi. Nei campi di concentramento hanno ucciso 6 milioni di ebrei . Se si ribellava qualcuno i soldati lo uccidevano e gli altri non si sarebbero permessi più.

TINA PALUMBO RIFLETTE SUL POTERE DI HITLER E SULLA DEPORTAZIONE DEGLI EBREI Nel 1933 in Germania Hitler arrivò al potere. Quando c’erano le elezioni per votare i soldati di Hitler andavano a minacciare le persone per far sì che Hitler fosse l’unico capo della Germania. Quando tutti votarono Hitler, lui disse: - Da oggi le elezioni non si faranno più!!!. Hitler si faceva chiamare Fhurer che significa unico capo. Era contro gli ebrei perché erano le persone contro cui c’erano molti pregiudizi. Hitler incominciò a dire che gli ebrei non potevano più camminare sui marciapiedi, non potevano andare a scuola, non potevano andare nei ristoranti e nei negozi. Gli ebrei dovevano portare la stella di Davide per farsi identificare. Quando poi Hitler arrivò al massimo, fu aperto il campo di concentramento di Aushwitz, un campo di sterminio, come tanti altri, dove morirono 6.000.000 di ebrei. Finalmente il 27 gennaio del 1945 i russi liberarono i prigionieri rimasti nel campo di concentramento e da quel giorno finì veramente la II guerra mondiale