ALLA SCOPERTA DELL’ANTICO EGITTO

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Transcript della presentazione:

ALLA SCOPERTA DELL’ANTICO EGITTO ISTITUTO COMPRENSIVO «SANTORRE DI SANTAROSA» SAVIGLIANO SCUOLA PRIMARIA LAVORO INTERDISCIPLINARE SVOLTO DALLE CLASSI QUARTE: A – B – C – D – E ALLA SCOPERTA DELL’ANTICO EGITTO

STORIA COMPETENZE OBIETTIVI ATTIVITÀ PRODOTTO Rielabora le informazioni e le conoscenze acquisite in modo pertinente.   Usa la linea del tempo per registrare informazioni, conoscenze, periodi ed individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. - Collocare eventi sulla linea del tempo. - Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico (a.c. - d.c.). - Indicare la durata di un evento. - Leggere una carta storico-geografica delle civiltà considerate. Gli alunni, attraverso lavori a gruppi, sotto la guida delle insegnanti hanno raccolto informazioni da diverse fonti (visita al museo egizio, testi scritti, video, internet ...), le hanno rielaborate e raccolte in testi di sintesi per commentare le immagini del ppt. PPT Riconosce i diversi tipi di fonte e ricava informazioni esplicite da documenti di diversa natura. - Utilizzare diversi tipi di fonte per ricostruire il passato (le prime civiltà). Elabora rappresentazioni sintetiche delle società studiate. - Conoscere i principali aspetti dei periodi storici studiati. - Predisporre (elaborare) rappresentazioni sintetiche e cogliere i rapporti di causa – effetto. Verbalizza e produce semplici schemi anche con risorse digitali. - Ricavare alcune informazioni da testi grafici, tabelle, carte geo-storiche, in modo guidato.

GEOGRAFIA COMPETENZE OBIETTIVI ATTIVITÀ PRODOTTO - L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. - Orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche, utilizzando la bussola e i punti cardinali. - Comprendere e leggere la legenda su diversi tipi di carte. Gli alunni, attraverso lavori a gruppi, sotto la guida delle insegnanti hanno raccolto informazioni da diverse fonti (visita al museo egizio, testi scritti, video, internet ...), le hanno rielaborate e raccolte in testi di sintesi per commentare le immagini del ppt. PPT - Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). - Descrivere correttamente un territorio ricavando informazioni da carte sia fisiche che politiche. - Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, …). - Individua i caratteri che connotano i paesaggi con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. - Conoscere i principali elementi e fattori climatici. - Individuare le fasce climatiche. - Conoscere le principali caratteristiche fisiche degli ambienti geografici. - Correlare gli aspetti climatici con i principali ambienti. -Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. - Comprendere il rapporto tra l’ambiente e le risorse.

IL NILO Lungo il fiume Nilo nacque la civiltà egiziana IL NILO Lungo il fiume Nilo nacque la civiltà egiziana. Il Nilo è il fiume più lungo del nostro pianeta: nasce dai laghi dell’Africa centrale, incontra il Nilo azzurro e forma una larga via d’acqua che sfocia a delta nel Mar Mediterraneo scavando una valle molto fertile. A est e a ovest del suo corso si estendono ampie zone aride e desertiche, poco ospitali. Le società umane che si sono sviluppate sulle sponde del grande fiume hanno incentrato la loro esistenza su di esso, traendo sostentamento e ritmi di vita. Non a caso l’Egitto fu detto «Il dono del Nilo». Nel periodo delle grandi piogge, cioè da luglio a settembre, il fiume si ingrossa e straripa, lasciando nel terreno uno spesso strato di fanghiglia nera, il limo, ricco di Sali minerali che rende fertile il terreno.

IL CLIMA: la temperatura del deserto è caldissima di giorno, molto fredda di notte; è più mite intorno al fiume Nilo, grazie ai venti. LA FAUNA: vicino al Nilo vivevano serpenti, coccodrilli, ippopotami, tartarughe e molte specie di uccelli. Nel deserto e nelle regioni collinari vivevano bufali, antilopi, gazzelle, struzzi, leoni, ghepardi, iene e asini selvatici. LA VEGETAZIONE: le sponde del Nilo erano ricoperte da una fitta vegetazione di canne e di papiro, ma da pochi alberi ad alto fusto: palme e acacie.

IL FARAONE E LE CLASSI SOCIALI

LE PIRAMIDI, UN PROGETTO FARAONICO Proprietario: il faraone Cheope LE PIRAMIDI, UN PROGETTO FARAONICO Proprietario: il faraone Cheope. Finalità: costruzione di una tomba per accogliere il Faraone defunto mummificato. Anno di costruzione: 2.600 a.C. Durata dei lavori: 20 anni. Materiali impiegati: 2.300.000 blocchi di pietra del peso di 2,5 tonnellate ciascuno. Addetti ai lavori: 100.000 schiavi.

MA QUANTI DEI. Il mondo degli dei era molto popolato MA QUANTI DEI! Il mondo degli dei era molto popolato. Gli Egizi erano, infatti, politeisti e adoravano divinità spesso rappresentate con il corpo di un essere umano e la testa di un animale. Ra, dio-sole, ha la testa di falco sormontata dal sole nascente. Iside, dea della maternità, ha sulla testa il simbolo di una scala. Anubi, dio dei morti, con la testa di sciacallo, presiede alla mummificazione.

ANIMALI PORTA S…FORTUNA Gli Egizi consideravano sacri gli animali a loro utili e li rappresentavano, attraverso piccole statuette che decoravano in vari modi. Il coccodrillo era sacro perché, quando scendeva verso la foce del Nilo, segnava l’arrivo delle piene del fiume. L’ippopotamo maschio era una creatura di malaugurio. In effetti poteva rovesciare facilmente le barche e rovinare i raccolti. Per questo i sacerdoti mettevano statuette nei templi e gli offrivano doni. Il gatto era considerato sacro perché era la reincarnazione della dea Bastet. Era ospitato nei templi e un apposito cimitero accoglieva i sarcofagi… felini!

LA SCRITTURA Gli egizi scrivevano usando dei segni chiamati geroglifici, che potevano indicare una lettera o un’intera parola. L’inchiostro usato era simile al nostro colore a tempera. I colori più comuni erano il rosso e il nero. La penna somigliava ad un pennello sottile e veniva prima intinta nell’acqua e poi strofinata sull’inchiostro solido. La carta si preparava con la pianta del papiro. Si estraeva la parte interna delle canne, la più morbida, si stendevano le fibre che poi venivano intrecciate. Una volta modellato, il foglio era steso al sole a essiccare. Lo scriba al lavoro. Gli scribi erano tra le poche persone che sapevano leggere e scrivere. Appartenevano ai ceti più elevati.

LA MATEMATICA Gli Egizi usavano un sistema numerico con sette simboli diversi. Usavano parti del corpo, di solito braccia e dita, per misurare. Una larghezza di quattro dita veniva chiamata palmo. La lunghezza di un avambraccio, dalla punta delle dita al gomito, veniva chiamata cubito. Sette palmi equivalevano a un cubito. Con queste unità di misura si trovavano in difficoltà così inventarono il cubito regio, che era una misura standard equivalente a 52,3 centimetri del nostro sistema metrico decimale. Per misurare lunghezze maggiori c’era la testa di corda e la misura di fiume.

LA MUMMIFICAZIONE Per prima cosa gli organi interni vengono rimossi eccetto il cuore che veniva considerato la sede dell’anima. Gli organi, disidratati, vengono rimessi nel corpo o nei vasi canopi. Il corpo viene lavato ed essiccato con il natron (sale naturale). Il corpo viene nuovamente lavato con l’acqua del Nilo. L’imbalsamatore unge il corpo con oli per rendere morbida la pelle. Il corpo viene avvolto in bende di lino con degli amuleti. La mummia viene messa in diversi sarcofaghi, l’uno dentro l’altro. La mummia viene sepolta con oggetti utili nella vita dell’aldilà.

LA MUSICA Gli Egizi amavano molto la musica e utilizzavano diversi strumenti. Il flauto è uno degli strumenti più antichi usati in Egitto. La lira ha una cassa di risonanza da cui partono due bracci ricurvi a cui sono fissate le corde. I liuti erano simili a mandolini. Fecero la loro prima apparizione dopo il flauto e l’arpa. Avevano una cassa di risonanza ovale, di legno. L’arpa, a forma triangolare poteva avere dimensioni diverse e un numero variabile di corde.

GIOCHI E DIVERTIMENTI Uno dei giochi da tavolo più famosi in Egitto era il Senet. È uno dei più antichi giochi di cui si abbia notizia. Oltre ai giochi da tavolo, gli Egizi amavano i giochi all’aperto.

A TAVOLA CON GLI EGIZI L’alimento più comune era il pane. Si producevano più di quaranta tipi di pane, a volte con l’aggiunta di miele, burro, latte e uova. Si consumavano diversi tipi di vegetali: lattuga, cipolle, aglio e legumi come piselli, ceci e lenticchie. Gli Egizi mangiavano anche molta frutta: uva, fichi, datteri e melograni. Cucinavano carne di montone, di capra e di manzo, ma non di maiale che era considerato un animale immondo. Si allevavano polli, conigli, anatre e oche, che venivano mangiati arrostiti. Grazie al Nilo, abbondava il pesce. A tavola si beveva birra, ricavata dall’orzo e vino, di uva e di datteri. I dolci erano preparati con mandorle, datteri e miele, usato al posto dello zucchero. I ricchi si nutrivano di tutte queste buone cose, la maggior parte della popolazione si nutriva di pane e cipolla.

MEDICI E ASTRONOMI Nell’Antico Egitto esisteva un sistema sanitario molto sviluppato. Per ogni tipo di infermità esisteva un medico (prima segnalazione nella storia di una specializzazione nel campo medico). I medici ricucivano le ferite, sistemavano le fratture delle ossa usando stecche e fasciature, praticavano anche interventi chirurgici. L’astronomia nell‘Antico Egitto ha rivestito un ruolo importante per fissare le date delle feste religiose e per determinare le ore della notte. Notevole importanza ebbero anche i sacerdoti dei templi che osservavano le stelle, le congiunzioni dei pianeti e del Sole e le fasi della Luna. Gli astronomi inventarono un calendario con 365 giorni, diviso in tre stagioni: la stagione delle inondazioni del Nilo, quella del ritiro delle acque e quella dei raccolti.

LA CURA DEL CORPO Gli antichi Egizi si truccavano il viso sia per abbellire la persona, sia per proteggere la pelle dal clima asciutto e dalla sabbia. Usavano sostanze naturali di colore scuro che applicavano sulle palpebre per curare le infezioni dell’occhio, mentre l’ocra rossa era utilizzata per le labbra e le guance. I cosmetici erano considerati sacri: davano forza e salute in vita e nell’aldilà, perciò facevano parte del corredo funerario del defunto. Venivano truccati anche i corpi mummificati e le statue funerarie, in modo che il defunto potesse conservare la sua bellezza nell’aldilà.

L’ABBIGLIAMENTO Gli Egizi dedicavano molta attenzione all’abbigliamento e ai gioielli. Erano un popolo molto raffinato, che aveva sviluppato il gusto delle cose belle. Le donne ricche indossavano una tunica di lino lunga fino alle caviglie e sostenuta sul petto da due fasce. Poteva essere bianca o colorata, completata spesso da una collana di perline. L’abito maschile era fatto di un telo rettangolare, fermato sui fianchi da una cintura e piegato in modo da cadere elegantemente sul davanti. Uomini e donne che lavoravano indossavano soltanto un comodo gonnellino lungo fino al ginocchio. Un’usanza piuttosto originale degli Egizi ricchi, uomini e donne, era quella di portare la parrucca. Era fatta di capelli umani, spesso intrecciati con spille e ornamenti, e simboleggiava il prestigio di cui una persona godeva. I bambini indossavano un gonnellino di lino. Gli Egizi amavano ornarsi di collane, bracciali, anelli e diademi, in oro e lapislazzuli o turchese, che sono stati ritrovati nelle tombe reali. L’ornamento più caratteristico per uomini e donne era l’usekh, un largo collare fatto di perline colorate.

L’ARTE Gli artisti egiziani rappresentavano il mondo nei suoi vari aspetti, collegandoli tra loro. Scolpivano e dipingevano scene di vita quotidiana, come i lavori nei campi e i mestieri. Illustravano le gesta dei faraoni, rappresentati con i tratti delle divinità. Ritraevano gli dei nelle loro funzioni tipiche. Utilizzavano nelle loro opere elementi naturali, come piante e animali. L’architettura di templi, tombe ed edifici pubblici si avvaleva di regole geometriche universali, sacre per gli Egizi. Proporzioni e misure avevano un significato simbolico, legato ai cicli delle stelle e dei pianeti, alle distanze tra i vari punti dell’universo. Lo stesso valeva per la rappresentazione del corpo umano in scultura e in pittura.