Istituzioni di linguistica a.a. 2009/10 Federica Da Milano
Tipologia delle lingue d’Europa Classificazione genetica: approccio diacronico Classificazione tipologica: approccio sincronico l’ordine dei costituenti SOV/SVO/VSO - I tipi morfologici
Tipologia delle lingue d’Europa Non esistono tipi linguistici ‘puri’ Es. inglese Tipo isolante --> aggettivi Tipo agglutinante --> pluralizzazione dei nomi Tipo flessivo/fusivo --> pronomi personali, verbi irregolari
La tipologia areale “Areal typology […] is the study of patterns in the areal distribution of typologically relevant features of languages. It is both descriptive and explanatory; that is, it looks both at the patterns themselves and the processes that give rise to them. In other words, areal typology has both a synchronic and a diachronic side” (Dahl 2001)
La tipologia areale “By linguistic area (also sometimes called Sprachbund, convergence area, diffusion area, adstratum, and affinité linguistique) is usually meant an area characterized by a number of linguistic features which are shared, due to diffusion, by a number of languages either unrelated or from different subgroups of the same family, in a geographically contiguous area” (Campbell 1994)
La tipologia areale Premesse necessarie, ma non sufficienti: presenza di più lingue, non tutte immediatamente imparentate; loro collocazione in zone zone geograficamente contigue; condivisione di tratti linguistici significativi Occorre escludere che i tratti condivisi siano dovuti a: tendenze tipologiche generali; familiarità genetica
Tipologia areale e lingue d’Europa «Per la sua lunga vicenda, direttamente seguibile sulle fonti, di contatti tra lingue e culture diverse, l’Europa ci si presenta come un’area d’indagine particolarmente privilegiata, nella quale è possibile intravedere tendenze di sviluppo, anche sul piano tipologico, di grande rilevanza, sia per quel che riguarda il classico problema dei contatti tra lingue e culture, con i connessi fenomeni di convergenza e assimilazione linguistica, sia anche per una riflessione di carattere generale sul mutamento linguistico e sul ruolo che vi svolge la tipologia» (Bernini/Ramat 1992).
L’area di Carlo Magno Standard Average European (SAE) Whorf (1956) Anni 90 del ‘900: Eurotyp - Typology of Languages in Europe
L’area di Carlo Magno Somiglianze lessicali comune lessico colto di origine greca e/o latina comuni strategie nella formazione di parole complesse II) Ordine dei costituenti maggiori nella frase dichiarativa assertiva: SVO III) Presenza di preposizioni e di genitivi postnominali
L’area di Carlo Magno IV) Ausiliari ‘avere’ e ‘essere’ V) Presenza simultanea di articoli definiti e indefiniti VI) Carattere non pro-drop VII) Agente e soggetto possono divergere VIII) La forma passiva consente l’espressione dell’agente
L’area di Carlo Magno IX) Accordo delle forme finite del verbo con il soggetto X) Paradigmi di caso semplificati e di tipo nominativo-accusativo (basco: ergativo-assolutivo --> assolutivo per soggetto di verbo intransitivo e per oggetto verbo transitivo)
L’area di Carlo Magno Lingue più o meno ‘prototipiche’ Più SAE: tedesco e francese
Il caso dei dimostrativi contrasto non-marcato/distale sistema a doppio ancoraggio contrasto prossimale/non-marcato sistema ancorato sull’ascoltatore verso un sistema monopartito tendenza alla riduzione prototipicamente orientato sulla diade non prototipic. orientato sulla diade
Il caso dei dimostrativi contrasto non-marcato/distale sistemi a doppio ancoraggio contrasto prossimale/non-marcato sistemi ancorati sull’ascoltatore sistemi basati sulla distanza verso un sistema bipartito prototipicamente orientati sulla diade distinzione prossimale/neutro/distale non prototipic.orientato sulla diade verso un sistema tripartito
Il caso dei dimostrativi zona focale: francese, tedesco, nederlandese, italiano settentrionale zona ‘orientale’: russo, polacco, ceco, ungherese, bulgaro, neogreco (queste ultime appartenenti alla ‘lega balcanica’) zona ‘meridionale’: basco, spagnolo, portoghese, toscano, sardo, serbo-croato (area (?) mediterranea)
Lo Standard Average European Haspelmath (1998)