Associazione Italiana Dislessia

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Transcript della presentazione:

Associazione Italiana Dislessia Sezione di Como LA DISLESSIA A SCUOLA: QUANDO E’ COSI’ DIFFICILE IMPARARE… Emanuela Iacchia Università degli Studi di Milano Bicocca Psicologa e psicoterapeuta, Socio Didatta SITCC Socio Tecnico AID (Associazione Italiana Dislessia)

COSA E’ L’APPRENDIMENTO SCOLASTICO ? E’ un aspetto specifico dell’apprendimento in generale, che ha come fine l’istruzione e viene sollecitato in un momento dello sviluppo in cui… -i processi d’immagazzinamento -i processi di recupero dell’informazione -i processi di controllo …sono diventati maturi

Vi sono due tipi d’apprendimento L’apprendimento concettuale che dipende dalla comprensione e dal pensare (processo cognitivo). L’apprendimento automatico di abilità strumentali che è direttamente proporzionale all’esercizio.

IN CLASSE… …chi non impara… Se escludiamo: i bambini che hanno un disturbo affettivo primario Quelli che hanno un ritardo cognitivo I bambini che hanno un deficit sensoriale Quelli che vivono in uno svantaggio socio-culturale I BAMBINI CHE RIMANGONO SONO QUELLI CHE HANNO UN DISTURBO D’APPRENDIMENTO

D.A.= Disturbo d’Apprendimento D.A. non è Distratto e Asino !!! CONOSCERE IL PROBLEMA D.A.= Disturbo d’Apprendimento D.A. non è Distratto e Asino !!!

DIVERSE POSSONO ESSERE LE CAUSE DEL D.A. Deficit di elaborazione linguistica (Alunni più lenti nel comprendere le informazioni) Deficit d’attenzione (Alunni distraibili, non si concentrano su nulla) Deficit di coordinazione visuo-motoria (Il cervello riceve messaggi misti dagli occhi e dalla mano)

DIVERSE POSSONO ESSERE LE CAUSE DEL D.A. Deficit nell’espressione orale Disnomia fenomeno della parola sulla punta della lingua Deficit di immagazzinamento e recupero dell’informazione Deficit nella lettura, nella scrittura o nel calcolo Disturbo Specifico d’Apprendimento

La Dislessia è un Disturbo Specifico d’Apprendimento Cos’è la Dislessia? La Dislessia è un Disturbo Specifico d’Apprendimento che può verificarsi in soggetti senza handicap neurologici o sensoriali o in condizioni di svantaggio culturale.

Cosa pregiudica? E’ un Disturbo che determina difficoltà a volte molto rilevanti nell’acquisizione delle cosiddette abilità scolastiche (difficoltà negli automatismi): lettura scrittura calcolo ovvero di quelle abilità che costituiscono il nucleo principale dell’istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione

CI SONO DIVERSI GRADI… La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura e/o nel calcolo

Nello specifico… Dislessia Evolutiva: quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta.

Nello specifico… Disortografia Evolutiva: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione continua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente in modo automatico.

Nello specifico… Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione continua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico.

Le cause: Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale, determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o a disagio socio-culturale

Le ricerche recenti… Una ricerca anglosassone ha individuato in bambini americani un coinvolgimento del cromosoma 15 della Dislessia. Quest’area del genoma è in grado di influenzare la difficoltà d’apprendimento Indipendentemente dalle caratteristiche culturali dei diversi paesi in cui un bambino può trovarsi a vivere.

Le ricerche recenti… “...Studi su adulti con Dislessia, appartenenti a culture diverse, mostrano le stesse modalità di attivazione cerebrale anomala durante la lettura di parole relative alle loro specifiche culture linguistiche..” Da: Journal of Medical Genetics. Gennaio 2004

I DSA spesso sono accompagnati da manifestazioni psicologiche.. ..in particolare da ANSIA DA PRESTAZIONE FOBIA SCOLASTICA EVITAMENTO DELL’ATTIVITA’ DISTURBI DEL COMPORTAMENTO DEPRESSIONE INFANTILE

DEI CONTRACCOLPI PSICOLOGICI: Le disabilità d’apprendimento provocano, in bambini intellettualmente vivaci, DEI CONTRACCOLPI PSICOLOGICI: Perdita dell’autostima Tendenza ad assumere ruoli aggressivi per compensare la difficoltà Regressione ………………………

Se prendiamo un alunno dalla mente sveglia e non gli permettiamo di imparare, lui è preso dal desiderio di dimostrare che non è l’unico a fare fatica…è subito pronto a sottolineare gli errori degli altri…a ridere…a fare il pagliaccio

La risposta al Disturbo d’Apprendimento non è la MOTIVAZIONE

LA MOTIVAZIONE Può farci fare al meglio delle nostre possibilità quello che già sappiamo fare

RICONOSCERE GLI ALUNNI DISLESSICI Per l’insegnante E’ IMPORTANTE RICONOSCERE GLI ALUNNI DISLESSICI SAPERE DI AVERLI NELLA PROPRIA CLASSE

LA DISLESSIA E’ UNA REALTA’ nelle scuole : CIRCA IL 5% DEI BAMBINI E’ DISLESSICO ALMENO 1 PER CLASSE… E’ IMPORTANTE SAPERE COSA FARE

SCREENING AL PIU’ PRESTO OVVERO SCREENING AL PIU’ PRESTO

CI SONO SOSPETTI DI DISLESSIA … Cosa fare PARLARE CON I GENITORI PARLARE CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO RIVOLGERSI ATTTRAVERSO LA FAMIGLIA AGLI SPECIALISTI per: UNA DIAGNOSI UNA EVENTUALE TERAPIA LOGOPEDICA UNA TERAPIA DI SOSTEGNO PSICOLOGICO (utile per i ragazzini più grandi)

INDISPENSABILE LA CONDIVISIONE E LA COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA Parlare ai genitori delle difficoltà del figlio in modo sereno Avere un atteggiamento non giudicante Essere propositivi sulla strada da intrapprendere per aiutarli Conoscere l’aspetto psicologico del problema dalla parte dei ragazzi Conoscere l’aspetto psicologico del problema dalla parte dei genitori Chiedere insieme aiuto ai tecnici, incontrarsi, mettersi in discussione

Il corretto atteggiamento con la famiglia e con gli specialisti è di… FIDUCIA RECIPROCA COMUNICAZIONE E CONDIVISIONE AZIONI COORDINATE: incontrarsi spiegarsi raccontarsi verificare

IMPORTANTE in classe è porre attenzione: A OGNI SINGOLO ALUNNO accoglienza ALL’ATTEGGIAMENTO:non giudicante ALLA DIDATTICA: competente ALL’ORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE: creare relazioni

Se infatti è vero che i DSA hanno una base biologica che rende difficile l’effettuazione automatica di alcune operazioni.. L’insegnante deve ricordare che questo substrato biologico non è di per sé modificabile. Ciò che può essere modificato, attraverso un lungo esercizio, è l’errore funzionale che tale struttura provoca.

Quale strategia suggerire all’alunno dislessico ?

Metodo dell’Auto-osservazione Auto-monitoraggio IL BAMBINO IMPARA AD OSSERVARE E A VALUTARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO IMPARA A DARSI LE ISTRUZIONI VERBALI NECESSARIE ALL’ESECUZIONE DI UN COMPITO QUESTI METODI AVVICINANO L’ALUNNO ALL’AUTONOMIA

TENERE CONTO DELLE DIVERSE POTENZIALITA’ DI OGNI ALUNNO Valorizzare ogni sforzo accettare i piccoli progressi rinforzare e incoraggiare E’ importante l’aspetto psicologico e mettersi nei panni degli alunni

OGNI GIORNO… adeguare la didattica agli alunni con disturbi di apprendimento averli in mente quando si scrive alla lavagna, quando si detta, quando si danno i compiti...

GIUSTIZIA Non significa dare a tutti le stesse cose, ma dare a ciascuno ciò che a ciascuno è necessario. Per essere giusti bisogna trattare gli alunni in difficoltà diversamente.

UTILIZZARE LE RISORSE DEI COMPAGNI DI CLASSE spiegare presto la dislessia in classe Sfruttare l’insegnamento cooperativo : utilizzare le strategie per la formazione e la conduzione dei gruppi

Ripetere le prove di scrittura ogni settimana SCUOLA PRIMARIA: IN CLASSE PRIMA Individuare gli alunni che fanno fatica nell’apprendimento e si trovano in difficoltà Ripetere le prove di scrittura ogni settimana Ripetere le prove di riconoscimento/lettura delle singole lettere/sillabe/parole Proporre lavori per tutta la classe, e/o per un piccolo gruppo e/o individualmente

SCUOLA PRIMARIA: IN CLASSE PRIMA COSA FARE PER TUTTI STAMPATO MAIUSCOLO SCRITTURA SPONTANEA LETTURA PER ANTICIPAZIONE - PROPOSTE DI LAVORO FONOLOGICO - LETTURA SILENZIOSA GIORNALIERA

Uso di strategie compensative e dispensative insieme a: NELLE CLASSI SUCCESSIVE COSA FARE PER L’ALUNNO DISLESSICO Uso di strategie compensative e dispensative insieme a: . UN LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO . CONCETTI SPIEGATI . CONTENUTI SELEZIONATI : lavorare per ridurre i testi far lavorare a piccoli gruppi

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE Nei confronti degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (segnalati dagli specialisti)

STRUMENTI COMPENSATIVI Tabella dei mesi, tavola dell’alfabeto e dei vari caratteri Tavola pitagorica, calcolatrice Tabella delle misure e delle formule Schemi Cartine geografiche e storiche Registratore Computer con programmi di videoscrittura Dizionari di straniera computerizzati, tabelle, traduttori

DISPENSA DA ALCUNE PRESTAZIONI Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne,uso del vocabolario, studio delle tabelline Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta Dare tempi più lunghi Programmare le interrogazioni Assegnare compiti ridotti non per contenuto, ma per quantità

INOLTRE COSA FARE Lavoro mirato alle difficoltà Studio in classe da soli/insieme Interrogazioni programmate Verifiche( brevi/chiare/su 1 argomento) Molto lavoro pratico ed esercizi insieme Materiale audiovisivo, cd, computer, registratore

L’insegnante impara a : - CONDURRE IL LAVORO FONOLOGICO NELLA PROPRIA CLASSE L’insegnante impara a : - CONDURRE IL LAVORO FONOLOGICO -RICONOSCERE LE TIPOLOGIE DEGLI ERRORI -FARE UN BILANCIO ORTOGRAFICO -FARE UN BILANCIO DELLA LETTURA: velocità correttezza comprensione -FARE UN BILANCIO DELLA PARTE ESECUTIVA DELLA MATEMATICA

lavorare per ridurre i testi IN CLASSE CI SONO PIU’ DOCENTI: IMPORTANTE L’ACCORDO TRA DOCENTI confrontarsi e concordare: . LINGUAGGIO SEMPLICE E CHIARO . CONCETTI SPIEGATI E NON DATI PER SCONTATO Selezione dei contenuti lavorare per ridurre i testi far lavorare a piccoli gruppi e individualmente

LAVORARE SUL METODO DI STUDIO LAVORARE SULLA ELABORAZIONE DI UN TESTO sottolineatura fare degli schemi fare degli appunti esposizione LAVORARE SULLA ELABORAZIONE DI UN TESTO pianificazione attraverso dei punti stesura revisione

DEI PUNTI DI FORZA E DELLE DIFFICOLTA’ DI OGNI SINGOLO ALUNNO Infine la VALUTAZIONE TENGA CONTO : DEI PUNTI DI FORZA E DELLE DIFFICOLTA’ DI OGNI SINGOLO ALUNNO DEI PUNTI DI PARTENZA E SIA EDUCATIVA E DINAMICA

DISTURBI D’APPRENDIMENTO La vera sfida è educare chi non lo ha