Ottica geometrica 2 11 gennaio 2013 Specchio convesso Immagine di punti fuori asse Raggi notevoli Convenzione dei segni Ingrandimento Specchio piano Punti fuori asse all’infinito
Specchio convesso Le relazioni angolari sono ora Sommando membro a membro e semplificando Come nei casi precedenti approssimiamo l’angolo con la tangente, ottenendo C V P Q N H q q’ a i r
Specchio convesso Anche in questo caso se P tende all’infinito ( ) il punto immagine è detto fuoco (i = f), che in questo caso è virtuale C V F N i r
Simboli degli specchi Specchio concavo Specchio convesso Specchio piano
Immagine di punti fuori asse Sia P un punto fuori asse, è sempre possibile tracciare una retta passante per P e il centro C della superficie sferica e ripetere le costruzioni fatte per punti sull’asse, sostituendo quest’ultimo con la retta PC C V P Q C V P Q
Immagine di punti fuori asse Tracciamo due superfici sferiche, una di raggio CP e l’altra di raggio CQ e siano P’ e Q’ le intersezioni con l’asse (P’C=PC, Q’C=QC) La relazione oggetto-immagine tra P e Q è la medesima che tra P’ e Q’ Quindi lo specchio trasforma una superficie sferica oggetto PP’ in una superficie sferica immagine QQ’ C V P Q P’ Q’ C V P Q P’ Q’
Immagine di punti fuori asse Grazie all’approssimazione parassiale, le porzioni di superfici sferiche sono così piccole da poter essere considerate piane Gli specchi trasformano quindi superfici oggetto piane perpendicolari all’asse in superfici immagine piane perpendicolari all’asse C V P Q P’ Q’ C V P Q P’ Q’
Tracciamento dell’immagine Per quanto appena detto, per determinare l’immagine di un oggetto PP’ esteso trasversalmente all’asse basta trovare l’immagine Q, Q’ dei punti oggetto estremi P e P’ Convenzionalmente un oggetto esteso viene indicato con una freccia C V P Q P’ Q’ Per strumenti stigmatici la determinazione di un punto immagine Q necessita di soli due raggi Q è l’intersezione dei due raggi riflessi
Raggi notevoli Esistono alcuni raggi che permettono il tracciamento dell’immagine in modo molto semplice, essi sono: Il raggio parallelo all’asse, che viene riflesso nel fuoco Il raggio passante per il fuoco, che viene riflesso parallelamente all’asse Il raggio passante per il centro dello specchio, che viene riflesso all’indietro sovrapposto al raggio d’incidenza Il raggio passanti per il vertice dello specchio che viene riflesso simmetricamente rispetto all’asse
Eqq. degli specchi Abbiamo fin qui trovato due eqq. per lo specchio concavo e una per lo specchio convesso Per economia di pensiero è stata concepita una convenzione che attribuisce un segno alle lunghezze o, i, R Questo permette di usare una sola eq. in tutti i casi
Convenzione dei segni La luce proviene da sinistra (spazio d’incidenza) La distanza oggetto o=PV e` positiva se P sta nello spazio di incidenza, negativa se sta da parte opposta (oggetto virtuale) La distanza immagine i=QV e` positiva se Q sta nello spazio di riflessione (uguale allo spazio d’incidenza), negativa se sta da parte opposta V P o > 0 V P o < 0 V Q i > 0 V Q i < 0 11
Convenzione dei segni Il raggio di curvatura e` positivo se C sta nello spazio di riflessione, negativo se sta da parte opposta La distanza y dall’asse di un punto oggetto o immagine e` positiva se sta sopra l’asse, negativa se sta sotto R > 0 V C V C R < 0 y > 0 y < 0 12
Equazione degli specchi Le eqq. degli specchi si potrebbero ora riscrivere E grazie alla convenzione, divengono una sola eq. Usando la distanza focale si può scrivere l’eq. dello specchio anche nelle due forme
Ingrandimento trasversale (G) Per oggetti estesi, è il rapporto tra la dimensione trasversale dell’immagine e dell’oggetto In dipendenza del segno di I e O l’ingrandimento può essere positivo o negativo È positivo quando immagine e oggetto hanno lo stesso verso (immagine dritta) È negativo quando immagine e oggetto hanno verso opposto (immagine capovolta)
G per specchi concavi Usiamo il raggio incidente nel vertice: per la similitudine dei triangoli PP’V e QQ’V, abbiamo Ovvero, tenendo conto della convenzione dei segni C V P Q P’ Q’
G per specchi convessi Usiamo il raggio incidente nel vertice: per la similitudine dei triangoli PP’V e QQ’V, abbiamo Ovvero, tenendo conto della convenzione dei segni C V P Q P’ Q’
Specchio piano Per uno specchio piano R è infinito, di conseguenza L’immagine è oltre lo specchio (è virtuale) e posta simmetricamente all’oggetto rispetto allo specchio Lo specchio piano è rigorosamente stigmatico per tutti i punti dello spazio oggetto P Q i r N H Infatti scelto un raggio arbitrario PN, i triangoli rettangoli PHN, QHN sono uguali e quindi PH=QH, qualunque sia N
Specchio piano Qualunque retta P’H perpendicolare allo specchio può essere considerata un asse Si dimostra facilmente che l’oggetto PP’ perpendicolare a P’H ha come immagine QQ’, pure perpendicolare P’H Per l’ingrandimento abbiamo cioè l’immagine è dritta e della stessa dimensione dell’oggetto P’ Q H P Q’
Immagine di punti all’infinito C V a Immaginiamo un fascio di luce parallelo che formi un’angolo a con l’asse Questo accade, p.e., per oggetti molto lontani come le stelle Per trovare l’immagine Q usiamo i raggi passanti per V e C C V Q
Immagine di punti all’infinito Piano focale V F E` il piano perpendicolare all’asse passante per il fuoco Il punto Q, indipendentemente da a giace sul piano focale, la sua posizione e` definita dall’intersezione col raggio riflesso passante per il centro col raggio riflesso parallelo all’asse (incidente nel fuoco) Q