La vita Nascosta e Pubblica di Gesù

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Transcript della presentazione:

La vita Nascosta e Pubblica di Gesù L' Infanzia La vita Nascosta La vita Pubblica

L’Infanzia Gesu' crebbe molto precoce, iniziando a parlare poco tempo dopo la nascita. La famiglia rimase a Betlemme per circa un anno, poi per sfuggire alla minaccia di Erode, fuggi' in Egitto. Il viaggio duro' presumibilmente una settimana, attraverso una zona semideserta . Lo percorsero a piedi e a dorso d'asino, per una strada fino al mare e poi lungo la costa. Furono avvicinati da animali selvatici, come leoni e leopardi; essi pero' non fecero loro del male, ma li accompagnavano mansueti e rispettosi. Al terzo giorno di viaggio si fermarono a Matarieh sotto un albero: esso si piego' al comando di Gesù per offrire i suoi frutti a Maria; dalle sue radici sgorgo' anche una sorgente di acqua fresca per dissetare i fuggitivi.

L’infanzia in Egitto In egitto entrarono in un tempio pagano e al loro ingresso gli idoli caddero a terra e si frantumarono. Una notte incontrarono sul loro cammino una banda di ladroni; la maggior parte di essi dormiva; due di loro Tito e Dumaco, li videro. Tito insiste' perche' lasciassero andare Giuseppe e Maria, e poiche' Dumaco rifiutava, gli dette una somma di denaro per convincerlo; cosi' i profughi passarono indisturbati. Tito e Dumaco sarebbero stati poi crocifissi con Gesù circa trent'anni dopo; Tito fu il 'buon ladrone'. La Famiglia visse anche a Zoan , dove Abramo aveva soggiornato ed a Misr, un quartiere del Cairo. Maria, con Gesu' bambino, compi' molti altri miracoli, tra cui: la liberazione di indemoniati,la guarigione di muti e lebbrosi e la nascita di sorgenti. Restarono in Egitto circa un anno, fino a quando il re Erode mori'. Giuseppe fu avvertito, nuovamente in sogno, da un angelo che potevano far ritorno a casa; a quell'epoca Gesù aveva un paio d’ anni.

L’ infanzia a Nazaret Tornarono finalmente a Nazaret percorrendo stavolta una strada litoranea; a Nazaret tornarono ad abitare nella casa di Giuseppe. Essa era costruita a ridosso di una collina, sfruttandone la roccia come parete posteriore; aveva un tetto piatto, come la maggior parte delle case palestinesi del tempo; una vite stava appoggiata al muro anteriore e c'era una fontana davanti. La casetta iniziava con una stanza, munita di una finestra alta ed usata sopratutto per la preghiera. Da questa stanza si passava ad un'altra, usata per cucinare, mangiare e come camera da letto per Maria e Gesù(potremmo chiamarla 'cucina abitabile'); essi dormivano su stuoie, che si toglievano di giorno. C'era, infine, una terza stanza, con due porte: una per entrarci dalla cucina e una verso l'esterno; qui dormiva e lavorava Giuseppe. Accanto alla casa c'era una stalla per l'asino. Gesù giocava con i suoi coetanei, pascolava le pecore che erano state donate loro e aiutava Giuseppe nel suo lavoro di falegname. Una volta, mentre era al pascolo, gli si avvicino' un lebbroso. Gesù gli diede una parte della sua merenda, poi lo accarezzo' ed egli guari'. Molti altri miracoli fece Gesù, fin dall'infanzia, come: l'animazione di uccelli modellati nell'argilla

il trasporto di acqua in un mantello la moltiplicazione del grano la guarigione e la risurrezione di compagni di gioco l'apertura ed attraversamento del Giordano a piedi l'allungamento di un'asse di legno la guarigione di bambini che sarebbero poi diventati suoi apostoli. Queste cose spaventavano spesso i compaesani, che temevano che Gesù fosse uno stregone, e creavano imbarazzo in Maria e Giuseppe. Per quanto concerne la scuola, vari tentativi furono fatti per affidarlo a dei maestri, ma essi si rivelavano sempre troppo ignoranti nei confronti di Gesu' e, confusi, dovevano rinunciare

L’ Infanzia a Gerusalemme Gesu' aveva dodici anni quando, trovandosi a Gerusalemme per il tradizionale pellegrinaggio pasquale con la famiglia, si incontro' nel tempio con un gruppo di Scribi, i dottori della legge ebraica . Resto' a discutere con loro, dimostrando la sua superiorita' spirituale, dimenticando che il gruppo del suo paese doveva tornare a casa. Fu cosi' che i suoi genitori si rimisero in viaggio ognuno credendo che Gesù stesse con l'altro, o con qualche gruppetto di ragazzi. Infatti si usava viaggiare in gruppi spontanei, che potevano perdersi temporaneamente di vista. La sera del primo giorno di viaggio, quando i genitori cercarono Gesù per accamparsi insieme, si accorsero della sua mancanza. Tornarono a Gerusalemme a cercarlo, e lo trovarono al terzo giorno dalla separazione. Gesu' disse loro: "Perche' cercarmi cosi'? Non sapevate che io devo attendere alle cose di mio Padre?" (Luca 2,49). Possiamo dire che l'infanzia di Gesù si concluse emblematicamente con questo episodio e questa frase. Il suo risalto vuole forse indicare una svolta nella vita di Gesu', un annuncio ed una rivendicazione di allontanamento dalla famiglia? Pagina iniziale

La vita Nascosta I Vangeli non fanno cenno alla vita di Gesù dai 13 ai 29 anni. Cosa fece Gesù in quel periodo? La vita nascosta di Gesù è stata deliberatamente censurata dai Vangeli? Prove e documenti parlano di ben due viaggi di Gesù in Oriente, uno prima e uno dopo la crocifissione, alla quale Gesù sopravvisse. Il primo viaggio dura 16 anni e corrisponde al periodo della vita rimosso dai redattori dei Vangeli. Il secondo viaggio avvenne dopo la crocifissione. Numerosi documenti scritti scoperti in Oriente descrivono il soggiorno di Gesù in India e raccontano che il Maestro mora in tarda età in Kasmir. Pagina iniziale

La vita Pubblica Gesù Cristo non è una figura dai contorni sfumati e non ha niente di leggendario. Ciò che è scritto chiaramente di lui nei quattro Vangeli è storico, ma da questi racconti e da altre testimonianze, storiche o archeologiche, possiamo ricavare ulteriori notizie concerte. Non è la fede a doverci convincere che Gesù è storicamente esistito, che ha insegnato veramente in quel modo e che ha compiuto realmente quelle opere. Ci possono convincere testimonianze storiche valide: questo sembra indicare la terza parte del segreto di Fatima. D'altra parte, se Gesù fosse una figura imprecisa, le sue parole e opere non fossero storiche e chiare, egli non fosse morto e risorto, la nostra fede sarebbe inconsistente e inutile, vana. Infatti la fede è il dono di Dio che ci fa aderire al mistero soprannaturale contenuto nella vita di Gesù, vero e reale, e ci ottiene frutti molto reali dal suo insegnamento e dalle sue opere.

La vita Pubblica La Tradizione viva della Chiesa cattolica testimonia Gesù Cristo. Per chi crede la Tradizione è vera e sicura, perché è vero e sicuro Lui, che ha promesso l'assistenza dello Spirito Santo. La Tradizione vive e dà vita facendo continuamente memoria delle Parole e opere storiche di Gesù. Se la testimonianza su di Lui non fosse testimonianza valida su fatti storici, la stessa Tradizione non trasmetterebbe la vita che Gesù ha promesso nei fatti, ma un qualcosa di confuso e poco efficace. In realtà Gesù era un maestro che non limitava assolutamente la libertà dei suoi discepoli. Non insegnava tenendoli chiusi in un'aula e non creava atmosfere particolari. Parlava e agiva nella più grezza realtà. Era un re che aveva potere sulla natura, ma non costringeva le persone. Oggi, come duemila anni fa, salva nella realtà: dà alle creature un valore e un significato che non si esauriscono. Conoscere lui, persona storica, toglie spazio a noia, malinconie, disperazioni. Pagina iniziale

ITIS “Severi” – 3 anno – Ins. Lorenzo Masiero