Parte 3. C. I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
strumento di pensiero - concettualizza la realtà e la fantasia - permette di ragionare per simboli (parole) - serve per differenziare oggetti (forme,
Advertisements

ORIENTARSI Sapersi orientare significa essere in possesso di strumenti cognitivi, emotivi e relazionali idonei per fronteggiare il disorientamento derivato.
LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
Il modello organizzativo della scuola: aspetti essenziali
LEZIONI DOTT.SSA BARBARA ARGO
"Il metodo nella catechesi".
QUADRO DI SINTESI Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per lIstruzione Direzione Generale per il personale della scuola PROGETTO NAZIONALE.
Sistema dei saperi di una società che si sviluppa e si trasforma
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
Il Piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali
LA COMUNICAZIONE E’ un’attività eminentemente sociale
grande contenitore nel quale vengono risolti i diversi aspetti del vivere sociale. I singoli individui trovano proprio nell interazione reciproca lo spazio.
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Università della Calabria Corso di laurea: Scienze.
I PIANI DELLA COMUNICAZIONE.
Teorie e tecniche del giornalismo scientifico Rossella Castelnuovo Università di Tor Vergata – Anno accademico
Cos’è la Sociologia Una prospettiva: guardare qualcosa come se la vedessimo per la prima volta Il mondo sociale è definito nel tempo (prodotto sociale)
Approfondimenti del corso di Sociologia della devianza 2008/09 Prof.ssa Anna Maria Leonora Università di Catania Facoltà di Scienze della Formazione.
Apprendimento collaborativo in rete
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
Cittadinanza e Costituzione- Supporti alla sperimentazione; la formazione del personale e le reti Criteri e orientamenti Siamo tutti in apprendimento –Dislocazioni.
II LEZIONE AMBITO: MACROAREA 7A - PROMOZIONE E PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE, EDUCATIVE, RICREATIVE E SPORTIVE ADATTATE PER PERSONE CON DISABILITÀ.
PROGETTARE L’IRC NELLA SCUOLA DELLA RIFORMA
OCSE Obiettivo: comparare gli effetti delle pratiche educative per migliorare la qualità degli apprendimenti nei diversi sistemi educativi Monitoraggio.
Tipologie di comunicazione
DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA
pone le basi della cittadinanza attiva e consapevole
Concetto di competenza Cercemaggiore Istituto comprensivo 18 marzo 2010 Secondo incontro Filippo Bruni.
COMUNICAZIONE PUBBLICA Pubblica Amministrazione e Comunicazione Interculturale 18° lezione 28 novembre 2008 Anno Accademico 2008/2009.
Zarepta di Sidone Onlus
PON-FSE IT 05 1 PO007 – Competenze per lo sviluppo Annualita ̀ 2013/ tel. : 0963/ /41805.
(o anche mappe cognitive)
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Dott. Paolo Ferrario Ente … Titolo.
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
INTERESSE DEL CORTILE Uno spazio per esporre la propria fede e ragionare insieme ad altri Il dialogo deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca.
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
ECD: alcuni significati chiave
Riferimenti normativi: Decreto 22 agosto 2007 n Allegati
SEI EDUCAZIONI ALLA CONVIVENZA CIVILE
In rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1CISEM 27/3/ a cura di Daniela Bertocchi.
9° La comunità luogo della conversazione educativa Obiettivi: Indicare alcuni caratteri propri di una comunità; Indicare alcuni caratteri propri di una.
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
Corso di Laurea in Management dello sport Le organizzazioni sportive
Le competenze Nel documento tecnico del MPI (Donato De Silvestri )
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ
LICEO SCIENTIFICO Il liceo scientifico è indirizzato all’approfondimento della cultura scientifica (matematica, fisica, scienze naturali) in sintonia con.
Strasbourg 05/06/07 Strasbourg 31/07/07 FONDAMENTI DI CITTADINANZA ATTIVA Marco Boaria Project Development Officer.
“ La comunicazione è ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello Stato. E' un mezzo strategico e non sussidiario, per conseguire un bene pubblico.
Anno scolastico 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO OZZANO/VIGNALE MONFERRATO Curricolo verticale d’istituto.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2012/2013 dott. ssa Di Petta Grazia.
APPROFONDIMENTI. 2 L’ i n t e g r a z i o n e : m o d e l l i 1. Assimilazione - assorbimento (modello francese) 2. Riconoscimento di stili di vita privata/
Sociologia dei processi culturali Sociologia della cultura
COMPETENZE E DISABILITÁ
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
La comunicazione futuro della catechesi? Un rapporto fecondo ma non definitivo Intervento di Luciano MEDDI Al Convegno Internazionale La catechesi nel.
Riassunto temi B: 1,2,3,4. Tema B l’essere umano = uomo-PERSONA libera  concetto comprensivo di LIBERTÀ 1.2. l’essere umano =essere in sviluppo.
Capitolo Generale 25° Lo sguardo della comunicazione La comunità Salesiana oggi.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Conoscenze, abilità, competenze
Metodologie di tipo partecipativo: i “circoli di studio”
G. Albano – DIEM, Università di Salerno. si occupa di categorizzare la realtà, di ricercare cause di ordine generale, applicando argomentazioni dimostrative…
Perché scegliere il liceo economico - sociale?. Il liceo insegna a… ragionare criticamente pensare storicamente argomentare le proprie ragioni analizzare.
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
Lucrezia Pedrali marzo 2008 QUESTIONE DI METODI Dalla pedagogia alla didattica.
«COME TENERE LA CLASSE» CORSO DI FORMAZIONE PROF.SSA DAPHNE BOLLINI A.S. 2015/2016.
COMPETENZE DI CITTADINANZA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Formazione in rete e ruolo del tutor: un’esperienza nella scuola secondaria superiore Angela Berto I. M. S. “Sandro Pertini” di Genova.
Bruner Psicologo statunitense che si è occupato di problemi educativi dagli anni 50 ad oggi Di indirizzo cognitivista, ha una dotazione culturale molto.
Transcript della presentazione:

Parte 3. C. I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA Temi 3-4

C.3- la relazione educativa

PRESUPPOSTI Una ANTROPOLOGIA relazionale = FONDAMENTO 2. In una RETE relazionale = CONTESTO 3. Tra le relazioni INTERPERSONALI = QUADRO specifico

asimmetria relativa Aiuto con una intenzionalità umanizzante =teleologica Tonalità affettiva particolare = AMORE EDUCATIVO «Voler bene, volere il bene, volerlo bene, facendolo bene» «non amiamo, se prima non siamo amati» (s. Agostino, discorso 34)

dialettica teleologica Caratteri della relazione educativa dialogica dinamica Contestualizzata (situata/datata)

“Antinomie” Educative Etero-Educazione Auto-Educazione Educazione Intenzionale Educazione Funzionale Educazione Materiale Educazione Formale Educazione Formale Educazione Informale (occasionale) Educazione Positiva Educazione Negativa Nativismo (Natura)  Ereditarietà Empirismo (Cultura)  Ambiente Educazione Direttiva Educazione Non-Direttiva Autorità Libertà Trasmissione (“Doctrina”) Creatività (“Inventio”) Educazione Depositaria Educazione Coscientizzante (Bancaria) (Problematizzante) Programmazione Spontaneismo Oggettività Soggettività Educazione Umanistica Educazione Scient.-Tecnologica Educazione Individuale Educazione Collettiva (Massa) Socializzazione Personalizzazione

ANTINOMIE EDUCATIVE 1. Le a.e. si manifestano in particolare nel --> RAPPORTO educa­tivo. - secondo la dimensione del «controllo», nelle polarità di dominanza-sottomissione, autorità-libertà; - secondo la dimensio­ne «emozionale», nelle polarità di rifiuto-accettazione, di disistima-stima, di distacco-vicinanza, di antipatia-simpatia; - secondo la categoria «possibilità di educazione» nelle po­larità di passività-attività, di autoeduc.-eteroeduc., direttività-non direttività, educ. negativa-educ. positiva, di permissivismo-costrizione. 2. . a livello di --> SISTEMA EDUCATIVO in generale e scolastico in particolare, sia per ciò che riguarda i contenuti sia per quel che riguarda la didattica: ad esempio tra trasmis­sione e creatività, conformazione e personalizzazione, tra fini e mezzi, tra domanda educativa e risposta o proposta educativa, tra specializzazione e formazione generale, tra cultura letterario-umanistica e cultura scientifico-tecnica, tra educ. materiale e educ. formale, tra educ. funzionale e educ. intenzionale, tra istruz. e educ., tra sc. e lavoro, tra sc. privata e scuola pub­blica, tra sc. statale e scuola non-statale.

3. Le riflettono le CONTRAPPOSIZIONI PRESENTI NELLA VITA SOCIALE, - nei rapporti intergenerazionali (es.:: individuo-società, persona-istituzione, privato-pubblico, moralità-legalità). - o addirittura nella condizione umana in quanto tale. (le tradizionali contrapposizio­ni tra genitori-figli, adulti-giovani, tradizione-innovazione; 4. Le contrapposizioni a livello PERSONALE: tra io-me; essere-coscienza; essere-agire, essere-avere, gratuità-utilità, spontanietà-razionalità, oggettività-soggettività, essenza-esistenza, libertà-necessità, materia-spirito, corpo-anima, corpo-mente, immanenza-trascendenza, interiorità-esteriorità, temporalità-eternità, maschio-femmina, uomo-mondo, uomo-Dio 5. Le contrapposizioni del CONTESTO CULTURALE e dei mondi vitali ATTUALI: tra globale e locale, tra identità e differenza, tra ragione e emozione, tra cultura e multicultura, tra scienza e fede, tra tecnologia e spontaneità della vita, tra autonomia e progetto, tra lavoro e tempo libero...

5. OGGI a livello di scuola: scuola delle conoscenze (dei saperi) o della socializzazione per una nuova cittadinanza multipla (locale, nazionale, internazionale, planetaria)? - scuola delle competenze (cioè delle capacità ad operare in maniera “esperta”) o dovremo pensare piuttosto alla formazione globale, intesa come “cultura animi”? - scuola della qualità in termini di efficacia, di successo scolastico o in termini di equità e di opportunità educative per tutti e secondo le esigenze personali di ognuno? puntare sulle logiche informatiche o aprire ai molti linguaggi ed approcci conoscitivi (estetici, narrativi, espressivi…)? privilegiare l’informatizzazione o alla buona qualità dei rapporti interpersonali? - esemplarsi all’impresa (e quindi incrementando l’organizzazione e la managerialità) o alla scuola-comunità (e quindi a forme più partecipative e cooperative)? - resta da chiedersi: chi effettivamente “comanda” la riforma, l’economia o la società civile (e le rispettive domande di formazione)? Le istituzioni e o le persone implicate? « fare professione di contrari (B. Pascal)» = «et –et» invece di «aut- aut»

Senza differenza e responsabilità

= intervento/dinamica = contenuti = rapporto Generazione e famiglia simbolica = intervento/dinamica

B4.LA COMUNICAZIONE EDUCATIVA

Lo svolgimento del tema la comunicazione in genere 2. la comunicazione educativa: modelli 3. I limiti e l’oltre della comunicazione

COMUNICAZIONE globalità personale •oltre l’emozionale conoscenza FENOMENO MODERNO ideologia democratica oggi, utopia ETIMOLOGIA:incerta com-munus = mettere a parte, compartecipare un ruolo, un compito Koinonia = comm - unio = condividere, fare unità nella differenza COMUNICAZIONE CONCETTO: • oltre la trasmissione interazione • oltre la informazione globalità personale •oltre l’emozionale conoscenza • oltre il relazionale  messaggi FORME: c. Verbale / non verbale; orale / scritta / pittorica / multi-codificata); LIVELLI e TIPI: intra-personale = con se stessi -interpersonale - di gruppo (primario - faccia a faccia) - di massa (in m., con i mass media, per la m.) - virtuale (on line) - “sociale” (ufficiale, procedurale, istituzionale) - extra-personale (tra macchine, intelligenze artificiali, robot, sistemi esperti) - cosmica (con il mondo, con l’universo)- “panica” (con la natura) - “religiosa”- mistica... priorità ontologica, valoriale ed etica della comunicazione-relazione interpersonale:

Comunicazione:realtà complessa Dimensioni Dinamiche Funzioni Informativa, Esplorativa, Relazionale Partecipativa Ludica Rituale Trasmissione/Ricezione De-situazione/Ri-situazione Rapporto/Interazione Interscambio/Riconoscimento Gioco Rito, celebrazione, festa Contenutistico/Cognitiva Euristica/Situativa Affettiva/Emotiva Identificativa/Costruttiva Espansione vitale, “fusione” (con altri, gruppo, popolo…) Celebrativa del essere profondo, del divino/sacro della relazione con Dio) L’importanza del “medium” (il corpo, lo spazio-tempo, i massmedia, i new-media…), ma anche dello “spirito”/intelligenza!

EVOLUZIONE STORICA DEL CONCETTO DI COMUNICAZIONE [A].Tradizionalmente a) collegamento materiale, passaggio e simili (il canale mette in c. i due paesi; un’ importante via di c.; le stanze sono in c. con il corridoio); tra cui mezzi di comunicazione a distanza (comunicazioni telefoniche, telegrafiche, marittimime, aeree ecc.). b) trasmissione materiale o spirituale (c. di calore, di energia; c. del pensiero, spirituale,… spiritica). c) in ambito accademico = il portare q.c. a conoscenza di altri, di idee, di notizie (fare una c. orale, scritta: di argomento scientifico, letterario… a un congresso, convegno, riunione, ecc.). [B]. Con gli anni ’60  si evidenzia la c. con i cosiddetti mezzi di c. di massa (giornali, radio, TV.) per la diffusione delle notizie a tutti i livelli della società e si evidenzia il processo mediante il quale l’informazione [messaggio] viene trasmessa, con appositi segnali, da un sistema di c. all’altro [C]. Con gli anni ‘70  in evidenza anche la dimensione relazionale a partire dall’aspetto del contatto con altri (essere, mettersi, trovarsi in c. con qc. o q.c.), il mettere a parte, lo scambio di messaggi (idee, emozioni, intenzioni, progetti, tecnologie..) con interazioni in cui ci si scambia spesso il ruolo di fonte e destinatario dello scambio; il condividere qualcosa che è considerato o si vuole o si crede che di fatto o di diritto sia/debba essere comune, partecipato in una comunità di vita. [D] Con gli anni ’90 passaggio dall’analogico al digitale  il “virtuale”

la novità del DIGITALE produce il virtuale (“second LIFE”) struttura dei NEW MEDIA[rispetto ai mass-media] ►agile strutturazione ( = non hanno bisogno di pesanti e complesse apparecchiature) ► deterritorializzazione ( = non sono centralizzati come I mas-media ► non si va “in trasmissione” da uno ai molti/massa, ma nella interazione molti-molti Tecnica: “digital” (in luogo dell’analogico) – (ri)costruttiva (in luogo della rappresentazione) Strumento che facilita I'accesso, il collegamento, il contatto “in tempo reale”,l'interscambio, il dialogo e il dibattito la novità del DIGITALE produce il virtuale (“second LIFE”) Una razionalità tecnologica e funzionalistica Concezione della realtà più fluida, più dinamica: il «reale» non solo dato da conquistare e comprendere faticosamente, ma spazio libero, da modellare «virtualmente» e amplificare --con «simulazioni» del reale e oltre il reale già dato (o la sua “rappresentazione” realistica o idealizzata (autonomia della second Life: nuove vite: “avatar”) 17 17

= opposto a reale (=qualcosa che “uccide” la realtà) [=pericolo] = potenziale <--> rispetto a attuato/realizzato (cfr. Aristotele/S. Tommaso) [= risorsa] CONCETTO DI VIRTUALE = Virtualizzazione, ottimizzazione del reale e del potenziale [= impegno] = simulazione (seducente?) della realtà (cfr. Faust, L’apprendista stregone, Frankenstein, La vita è sogno… [= ambiguità].

QUALE MODELLO di UOMO esige Chiede * relazione-interattiva * alterità -libertà * reciprocità Superare *dualismo, *soggettivismo *materialismo * u.frammentato * u. empirico… QUALE MODELLO di UOMO esige la COMUNICAZIONE Essere umano = persona spirito incarnato con differenze *individuali *di genere *di ruoli, status sociale *di età – vita *di cultura.. …e con aspetti di incomunicabilità Essere umano = essere materiale e immateriale, = “esserCI”= essere che vive e si costruisce: *nella storia (anche grazie alla c.) *in comunità/società storico-culturali Necessità di dialogo, equità, scambio solidale, opportunità di partecipazione, stuutture, leggi… Necessità di formazione, educazione, ..di etica e deontologia a livello sociale a livello personale

Griglia di analisi di Lasswell (1948) …per “leggere” la com. Griglia di analisi di Lasswell (1948) Comunicatore Messaggio Mezzo Ricevente Effetti Who says What in wich Channel to Whom whit what Effect Controllo analisi analisi analisi analisi della Fonte di Contenuto dei Media dell’Audience degli effetti e Committenza la legge delle “5 W”, di ogni suo buon reportage giornalistico: Who (chi), Where (dove), When (quando), What (che cosa), Why (perché) di ogni “testo”/messaggio individuare: *la sintassi = l’organizzazione logica *la semantica = il significato * la pragmatica = gli effetti sulle persone, gruppi, massa * l’ermeneutica = la comprensione storico-contestuale-culturale

La comunicazione educativa modelli

Critica ai Modelli Comunicativi in Educazione 1) II modello Testo/racconto centrato: concreto, esperienziale, caldo affettivamente - continuità storica- fortemente identificativo/partecipativo ma: - omologante? - tradizionalista? - ...e la creatività? 2) II modello Docente centrato (oggi i guru, i maestri di vita): - stimolativo/essenziale – rassicurante ma: - crea dipendenza? - sviluppa un tendenziale autoritarismo? - quale cultura? - la cura delle modalità della comunicazione? - quanta attenzione a stimolare pensiero critico? 3) II modello pedo - centrato: - attenzione alla vita, alle persone, al momento vitale, all'età, agli interessi.ma: - limitato alla "risposta" (confermativo, poco stimolante) poco attento alla complessità e alla contestualità; - poco attento alla processualità e alla temporalità dell'apprendimento. 4) II modello linguistico-tecnologico (processo centrato): aspetti positivi: - attenzione alla processualità - evidenziazione del messaggio e del metamessaggio/ contenuto e relazione- attenzione ai codici, alle specificità dei media dei generi letterari (sintassi) - attenzione al contesto (rumore); attenzione al feed-back - attenzione alla referenza e ai suoi diversi livelli b) aspetti problematici: - oggettivizza il partner (non soggetto, ma destinatario, recettore) - unidirezionalità (non reciprocità, mentre l'educando spesso è fonte) - meccanicità (=non libertà del feed-back, mentre l'educ. vuole... perché,..) - messaggio "neutrale" (mentre i contenuti non sono indifferenti, qualificano...) - emittenza... committenza (che spesso strumentalizza il messaggio) mentalistico-cognitivo (mentre la com. educ. è globalmente personale) = buono per la comunicazione di massa, meno adatto per la comunicazione educativa. 5) La grandezza ma anche le difficoltà della comunicazione « relazionale» vedi capitolo 3°  antinomie

Un sesto modello, ai tempi del W2.0? Interattività,.. gli hacker e il «bombing» (l’apparizione di una data pagina attraverso l'inserimento di un suo link entro altri siti) circolazione, "virtualizzazione» universalizzazione  globalizzazione “total recall”? = mondo costruito, simulato, a-cosmico e a-temporale - ultra-umano… senza limite? che emozionalità … a-corporea?

I LIMITI E L’OLTRE DELLA COMUNICAZIONE l’interiorità dei soggetti non mai completamente oggettivabile 2) il mondo impulsivo/inconscio, sovra-conscio,mistico, non mai del tutto codificabili 3) lo scarto tra ideale e reale, tra Intuizione, concettualizzazione ed espressione “linguistica” 4) la trascendenza, l’ulteriorità, il di più, il futuro, non mai totalmente prevedibile, dicibile 5) il mistero dell’essere, della vita, dell’io di Dio (per tanti versi non ogettivabile, non osservabile dall’esterno, ineffabile, Indicibile).. 1) soggettivi (dei partners) 2) della codificazione 3) del mezzo e del “rumore” 4) della referenza culturale 5)delle condizioni materiali, strutturali ed economici, I LIMITI E L’OLTRE DELLA COMUNICAZIONE L’ACCESSO ALL’OLTRE 1.retorica - 2. linguaggi comprensivi, empatici.- 3. linguaggi estetici, fiabeschi. - 4. narrazione e autobiografia 5. c. sublimale - 6. contemplazione «estatica»- 7. gioco e rito - 8. preghiera - 9. azione - 10. la Carità… TRA E SULLO SFONDO il silenzio e la distanza – l’invocazione e l’apertura all’oltre

conclusione

APPENDICE

3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone. DIGITALE e EDUCAZIONE: il digitale come risorsa 1. Dai sostantivi ai verbi = esalta il partecipare, l’interagire, il comunicare, il costruire idee, realtà, simulazioni 2. Dalle strutture ai processi. alla base certamente ci sono strutture anche complesse, ma per innescare processi e azioni, comunicazioni, costruzioni, coinvolgendo persone e gruppi (cfr. blog, forum, reti…) 3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone. 4. Da una gerarchia di comando a una fraternità di servizio. La CD come utopia è cultura della condivisione e dell’annullamento della proprietà intellettuale e dell’accesso di tutti al bene della cultura, nella sua multiformità e multiespressività storica e geografica, attraverso dei processi dinamici di partecipazione interculturale. 5. Dall’istruire e informare al dialogare e comunicare. La CD chiede di passare da una cultura dell’informazione (spesso sovrabbondante) all’interscambio, all’incontro, al dialogo e alla comunicazione al di là dei confini territoriali, culturali, religiosi, politici ed economici.

educazione…con i new media digitali? Il DIGITALE può favorire a) il pluralismo /e /l’ omologazione (o, in quanto de-strutturata e de-centrata, può favorire le resistenze al dominio culturale imperante) b) l'accesso alle informazioni /e/ il loro controllo dalla base c) permette la comunicazione, l’incontro l’interscambio, la espressività  socializzazione isolata, socialità ristretta, comunitarietà “virtuale” senza confronto,contatto, impegno reale  di fatto: “digital divides” e favorisce il controllo autoritario (di piccoli o grandi gruppi di potere) e economico-funzionalistico (al mercato globalizzato)  L’EDUCATORE?... Tutor, mentor…co-navigatore (es. chattando?)

specie rispetto ai mas/newmedia RUOLO dell’educazione intenzionale specie rispetto ai mas/newmedia funzione critica/riflessiva, integratrice, sistematrice dell’esperienza, dei contenuti dei mass/new media (educatore “mentore”, tutor…)… facendo fare!!! (Learning by doing) i Media come “via di apprendimento e di conoscenza” ma anche di “promozione di comunità”: tra media education e edu- comunicazione la rilevanza dell’educazione interculturale/ (educatore mediatore interculturale) pensare, agire e programmare “in rete” in “alleanza” educativa e “patto educativo”