LA SCULTURA GRECA NELL’ ETA’ ARCAICA
Kouroi e Korai Le sculture arcaiche sono riconducibili a due tipologie principali: 1) KOUROS (plu. KOUROI) è un giovane uomo nudo in posizione stante 2) KORE (plu. Korai) è una giovane donna vestita con una lunga tunica (chitone) e un mantello (himation) in posizione stante.
Le due tipologie possono raffigurare divinità, personaggi eroici o esseri umani. Ciò mostra il fatto che non esisteva una netta differenza per i Greci tra divinità ed essere umano. Il kouros identifica un giovane nel suo totale sviluppo fisico e interiore, cioè il bello e il buono. In altre parole l’uomo ideale. La kore identifica una giovinetta e la sua femminilità ma possiede anche la matura consapevolezza della donna e della madre.
la testa eretta Le braccia stese lungo i fianchi I pugni serrati La gamba sinistra leggermente avanzata, quasi ad accennare un passo La nudità vuole far risaltare il corpo attraverso il quale si esprimono forza, esercizio, capacità di combattere e qualità intellettive.
la testa eretta Un braccio steso lungo il fianco a reggere la veste e l’altro ripiegato sul petto i piedi uniti La veste vuole indicare il ruolo della donna nella società greca.
La scultura arcaica si ispira a quella egizia: La gamba sinistra avanzata La rigida posizione delle braccia Due pugni serrati intorno a due corti cilindri, simbolo del potere La differenza invece la troviamo nella destinazione delle sculture: quella egizia aveva scopo funerario mentre quella arcaica non aveva solo questo scopo.
LA SCULTURA DI EPOCA ARCAICA SI DIVIDE IN: DORICA (tra il VII e il VI sec. a.C.) ATTICA (tra la prima e la seconda metà del VI sec. a.C.) IONICA (contemporanea a quella attica)
LA SCULTURA DORICA Predilige la figura umana nuda Utilizza forme semplici e squadrate Adozione di proporzioni massicce Non rappresenta alcuna somiglianza con la realtà naturale ma al contrario esprime severità e calma soprannaturali
KLEOBI E BITONE Uno dei più significativi esempi di scultura dorica risalente al 610-590 a.C. attribuita a Polimede intitolato “KLEOBI E BITONE”, due fratelli figli di Cidippe, una sacerdotessa della dea Hera. La scultura presenta un sorriso arcaico, che ha un significato di serenità e imperturbabilità interiori Le due statue sono state scolpite per essere osservate frontalmente Gli artisti greci vogliono dare l’idea di simmetricità fra le varie parti del corpo.
LA SCULTURA ATTICA La scultura attica tende ad armonizzare meglio tra loro le varie membra per un maggior equilibrio di volumi e una più razionale unitarietà delle singole parti.
MOSCHOPHOROS (portatore di vitello) 570-560 a.C. Una specie di grande X dà un senso di simmetria e di austera monumentalità
La sottile chlaina aderente al corpo mette in maggior risalto la muscolatura rispetto alla nudità completa. Le statue arcaiche erano originariamente dipinte come questa statua realizzata in marmo dell’Imetto con lievi striature azzurrine.
SCULTURA IONICA Una maggiore raffinatezza del modellato Un uso di proporzioni più dolci e slanciate Uso di una maggior libertà compositiva Le figure risultano meno rigide e spigolose.
KOUROS DI MILO 550-540 a.C. La teste è gracile Le membra hanno un modellato morbido e meno squadrato di quello dorico. La figura è snella e aggraziata
HERA DI SAMO Attorno al 570 a.C. La statua è cilindrica con il chitone che si allarga a campana in basso dal quale sporgono le dita dei piedi nudi uniti. Rappresenta un soggetto femminile stante acefala (cioè priva di testa). Panneggio verticale del chitone viene creata una contrapposizione geometrica di masse Panneggio diagonale del himation Ricorda le colonne ioniche a spigolo arrotondato.