PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ “Immaginare una Parrocchia casa e scuola di Comunione e Missione”

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PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ “Immaginare una Parrocchia casa e scuola di Comunione e Missione”

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Attorno al tema ripensare la parrocchia, le Caritas diocesane - e quelle parrocchiali – possono cogliere importanti occasioni di verifica e costruire proposte che contribuiscano ad immaginare la parrocchia in un mondo che cambia a partire da:  un servizio pastorale che passa attraverso l’opera segno  le sperimentazioni, i laboratori, in cui immettere provocazioni al ripensamento della comunità  il criterio dell’accompagnamento che parte dall’ascolto delle vite delle persone  la scelta di una formazione capace di rileggere e trasformare i vissuti, con la pedagogia dei piccoli passi.

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’  un servizio pastorale che passa attraverso l’opera segno  le sperimentazioni, i laboratori, in cui immettere provocazioni al ripensamento della comunità  il criterio dell’accompagnamento che parte dall’ascolto delle vite delle persone  la scelta di una formazione capace di rileggere e trasformare i vissuti, con la pedagogia dei piccoli passi.

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ La parrocchia è luogo del mistero, del santo, dell’oltre. Non può essere ridotta ad un insieme di servizi e di proposte rigidamente strutturate. In essa la spiritualità nasce e cresce la domenica e nei tempi della liturgia: dall’educazione alla libertà, alla preghiera, al rispetto del cammino spirituale di tutti.  Come coniugare fede e vita, azione e contemplazione perché anche i gesti, i servizi e le esperienze che maturano in parrocchia parlino di un luogo di comunione tra dio e l’uomo, di una comunità in cammino e non richiamino alla mente un luogo di pura amministrazione?  Come educare alla fede tutta la comunità, in particolare quelli che si offrono per un servizio in parrocchia, attraverso esperienze mature di carità? Da dove partire in parrocchia

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’  Non è trascurabile la forza evangelizzatrice del servizio, per chi lo svolge e per chi lo riceve. L’immediatezza del linguaggio della carità supera le fatiche della mediazione nell’annuncio troppo spesso limitato alla sola catechesi o alla predicazione.  Le parrocchie, soprattutto oggi, devono cresce nella capacità di dire il Vangelo anche attraverso la carità. La carità è percorso che conduce al volto di Dio. Per molte delle persone impegnate nei servizi espressi dalle opere-segno, diocesane e parrocchiali, rappresenta un approccio alla fede, un primo annuncio capace di manifestare tutto il fascino della figura di Cristo.  Questo implica la necessità di progettare l’accompagnamento di queste persone (soprattutto dei giovani) nella rilettura dell’esperienza di servizio verso cammini di vero e proprio discernimento vocazionale. Da dove partire in parrocchia

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Dall’ascolto della Parola, che interroga la vita e interpella la comunità sui bisogni del territorio, nascono in parrocchia esperienze positive di dono. Alimentate dai sacramenti – in particolare dall’Eucarestia – la rendono luogo d’amore, sacramento dell’amore tra Dio e l’uomo.  Quale valore, risalto e accompagnamento sono prestati a queste esperienze di vocazione, condivisione, gratuità e volontariato?  Quale progettualità pastorale si sviluppa a partire dall’ansia pastorale verso le persone, soprattutto le più povere? Da dove partire in parrocchia

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Da dove partire in parrocchia La parrocchia è luogo delle persone, accanto alle persone: il primo luogo ecclesiale in cui si costruisce la comunione e si promuove la missione, costruendo la prossimità nei percorsi educativi, come stile e prospettiva di azione. Accade, ad esempio, nell’esperienza di un catechista che accompagna un gruppo di ragazzi e costruisce relazioni con le loro famiglie. Ma non di rado anche i servizi - segno dell’accoglienza diventano “costruttori di comunità”, coagulo delle diverse energie e dei diversi carismi presenti.  Qual è la qualità e la forza sociale della parrocchia? Si ritiene importante lavorare per promuoverla pastoralmente?  Esiste un luogo, segno di pedagogia della fede, chiaramente caratterizzato socialmente in parrocchia (mensa, dormitorio, progetto di servizio civile, centro d’ascolto) che segnali strutturalmente la dimensione della carità così come quella della liturgia e della catechesi?  Attraverso quali percorsi e quali esperienze si costruisce uno stile di prossimità?

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Da dove partire in parrocchia Luogo dentro il territorio, la parrocchia vive i problemi della gente, anche nei luoghi istituzionali in cui cresce la democrazia. In questa collocazione territoriale matura una sua scelta profetica che sposa la “relatività delle cose” (cioè la povertà), la condivisione delle cose (la colletta - in particolare la domenica e nei tempi forti - come stile quotidiano di comunione che riconosce al prossimo uguaglianza di diritti e opportunità), le esperienze di servizio esemplari e nuove, la denuncia delle ingiustizie, l’attenzione alla responsabilità verso l’ambiente.

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’  Qual è l’attenzione educativa “politica” della parrocchia: la cura della formazione sociale alla partecipazione, alla cittadinanza, anche attraverso esperienze educative quali, ad esempio, il volontariato e il servizio civile?  Quale posto trovano questi temi nelle omelie, negli incontri del Consiglio pastorale parrocchiale e in quelli dei gruppi, anche informali, presenti in parrocchia?  Quali impegni nei confronti della partecipazione ai piani territoriali di zona, la sensibilizzazione alle tematiche del territorio e dell’ambiente, la mediazione dei conflitti sociali?  Come curare l’impegno diretto nella denuncia di situazioni di povertà e ingiustizia anche attraverso l’avvio di servizi - segno?  Come orientare alla pastorale di zona, interparrocchiale e intercittadina rispetto all’attenzione ad alcune aree sociali quali, ad esempio, il servizio ai disabili, il mondo del carcere, la salute mentale, …? Da dove partire in parrocchia

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Luogo aperto, la parrocchia aiuta a superare localismi e individualismi, a sentire la responsabilità di tutti; a volere la pace nella nonviolenza (come più volte ha ricordato il Magistero sociale negli ultimi tempi), a educare alla mondialità e alla responsabilità verso l’ambiente come uno dei volti della cattolicità.  Quali forme (incontri, progetti, collette, …) di educazione alla mondialità e di responsabilità verso il mondo costruisce la parrocchia? Da dove partire in parrocchia

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ È innegabile oggi che la parrocchia sia chiamata anche a ricoprire un ruolo preciso nei confronti delle istituzioni pubbliche. Il rapporto, tuttavia, è spesso problematico ed espone al rischio di strumentalizzazioni, in particolare sui temi attualissimi della pace e della giustizia sociale. Questo rischio è aggravato dal fatto che, sovente, le parrocchie sono monadi. Non è raro che cittadine con più parrocchie siano in effetti un unico ambiente socio-culturale. Eppure ciascuna parrocchia sembra dettar legge per sé. parrocchia e istituzioni

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ La collaborazione tra parrocchie deve crescere non perché mancano i sacerdoti, ma perché oggi è condizione indispensabile per realizzare una pastorale di qualità. È comunque innegabile la fatica di quelle comunità che vedono il sacerdote solo per il tempo necessario alla celebrazione della Messa domenicale. Soprattutto là dove non sono ancora stati avviati processi di corresponsabilità comunitaria, è forte il rischio di ridurre parrocchia e cristianità a questo pur fondamentale evento, svuotandolo però del significato che viene dall’incarnazione. tante parrocchie, un territorio: la pastorale di zona

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Il termine “ luogo” richiama al valore simbolico di una identità che non nasce da questa o quella esperienza, ma dal condividere la stessa missione dentro una porzione di Chiesa e di territorio. Non è un luogo strettamente fisico, legato agli edifici parrocchiali. È presenza tra le case, nella vita delle persone,proprio in mezzo alla gente. Questa consapevolezza è alla base del successo di esperienze interparrocchiali di liturgia, catechesi, carità (se non Caritas), aggregazione, … tante parrocchie, un territorio: la pastorale di zona

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ È bene ridimensionare la percezione di sé che soprattutto le grandi parrocchie possono avere e alimentare nella gente. L’appartenenza matura ad un territorio si misura anche nella ricerca del dialogo con le altre agenzie educative presenti sul territorio, nel quale la parrocchia non perde la propria identità, ma la esalta. tante parrocchie, un territorio: la pastorale di zona

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Nelle piccole parrocchie, al contrario, si sperimenta spesso un senso di impotenza d fronte alle problematiche del territorio. La prospettiva non è quella di abolire le piccole parrocchie, mantenendo “le agenzie” solo là dove ci sono più persone. Una pastorale “in rete”, oltre a moltiplicare le risorse, può facilitare la costruzione di un progetto che si proponga di amare e servire le persone sul territorio che abitano. Anche la più piccola parrocchia, in quanto volto della Chiesa, ha il diritto e il dovere di vivere appieno tanto l’annuncio, quanto la celebrazione e la testimonianza. Attorno al parroco possono quindi essere previsti, proporzionalmente alle dimensioni della parrocchia, animatori per ciascuna di queste dimensioni. Ciò non toglie, e anzi implica, che i servizi (di diversa natura) possano essere amministrati con intelligenza, in cogestione con altre comunità. tante parrocchie, un territorio: la pastorale di zona

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Questo consentirebbe anche di vivere con maggiore serenità, ed ecclesialità, quella sorta di “transumanza” che si verifica nelle città da una parrocchia ad un’altra secondo le esperienze che la abitano. Ci sono genitori, ad esempio, che scelgono di celebrare la Messa domenicale seguendo i figli che frequentano un gruppo giovanile in una parrocchia diversa da quella di “appartenenza”.. Riconoscere la parrocchia come Chiesa, non solo come istituzione, conduce anche a liberare i sacerdoti dalla preoccupazione di quale sia il parroco a cui tocca l’amministrazione dei sacramenti. tante parrocchie, un territorio: la pastorale di zona

PARROCCHIA IN UN MONDO CHE CAMBIA: PARTIRE DAI POVERI PER COSTRUIRE LA COMUNITA’ Questa prospettiva di “pastorale di zona” implica anzitutto la cura delle relazioni tra i presbiteri. La parrocchia non diventa più grande, ma, perdendo un po’ la sua identità di centro viene ricollocata su un territorio “unito” il cui significato è condiviso da più comunità. Non si tratta solo di “mettere insieme le forze”, ma occorre definire chiaramente, anche alla luce delle sperimentazioni in atto (concrete esperienze di comunione ecclesiale), in cos’altro possa consistere questa modalità di fare pastorale. tante parrocchie, un territorio: la pastorale di zona