“Dal dire al fare” Milano IULM 29 settembre 07 ItaliaEuropa –liberi da OGM: L’agroalimentare cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo “Dal dire al fare” Milano IULM 29 settembre 07
L’agroalimentare cuore dello sviluppo, La scheda ITALIAEUROPA- LIBERI DA OGM L’agroalimentare cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo SI NO NOME…………………COGNOME……………….. INDIRIZZO…………………………. CITTA’……………TELEFONO……………………MAIL…………………….
La scheda: oltre a Coop alcune sigle delle 19 organizzazioni al momento aderenti Ordine nazionale dei Biologi Soc. Italiana di Economia Agraria
Inquadrare il problema
Dati al 2006 sulle colture OGM nel mondo Superficie coltivata con OGM divisa tra nazioni in via di sviluppo e industrializzate
Dati al 2005 sulle colture OGM nel mondo
RISCHI Rischi ambientali l'inquinamento genico o bioinquinamento, cioè la trasmissione del gene nuovo ad altre piante non modificate attraverso i pollini; la bioinvasione, cioè la crescita invasiva della popolazione modificata con seguente distruzione delle varietà autoctone e quindi ulteriore diminuzione della biodiversità; l'inquinamento chimico dovuto all'abuso di veleni (infatti l'applicazione prevalente dell'ingegneria genetica in agricoltura e la resistenza agli erbicidi, che conduce al loro sovrautilizzo); lo sviluppo di specie virali ibride in aree coltivate a piante transgeniche con caratteristica di virus resistenza ( l'introduzione della resistenza agli erbicidi in ceppi di piante infestanti potrebbe generare "super erbacce").
RISCHI Rischi alimentari Problema etico le proteine di origine transgenica possono indurre reazioni allergiche o tossiche. Il rischio di tossicità permane anche nel caso di cibi che utilizzano solo derivati alimentari di O.G.M.; La possibilità che la resistenza agli antibiotici possa trasmettersi dall'O.G.M. alla flora batterica di animali e uomini, con conseguenze disastrose sull'efficacia delle terapie antibiotiche; Problema etico Monopolio delle sementi e della biotecnologia da parte di poche multinazionali. Nel mondo il 99% degli OGM vegetali sono commercializzati da alcune grandi multinazionali (Monsanto, DuPont, Zeneca, Aventis, Pioneer, ecc…) Incompatibilità delle biotecnologie con l’agricoltura di sussistenza del terzo mondo.
Primum non nuocere (Ippocrate) COOP è l'impresa/organizzazione italiana che più si è impegnata per contrastare l'applicazione dell'ingegneria genetica in campo agroalimentare in nome del principio di precauzione. Primum non nuocere (Ippocrate) Il principio di precauzione è una politica di condotta cautelativa per quanto riguarda le decisioni politiche ed economiche sulla gestione delle questioni scientificamente controverse. Da qui nacque la nostra posizione e la grande campagna “Conoscenza e Prudenza” Questo ci ha dato una grande visibilità e ci viene riconosciuto a livello sia di soci consumatori sia di opinions leader.
Cosa ne pensano i nostri soci
Atteggiamento generale verso le coltivazioni OGM (Valori percentuali totale intervistati - 1505 casi)
Atteggiamento generale verso la commercializzazione di prodotti/alimenti OGM (Valori percentuali totale intervistati - 1505 casi)
Ad oggi si sono ottenuti buoni risultati ma non definitivi. Per mantenere coerentemente l'impegno preso con la grande campagna sugli OGM, COOP ha messo in campo diverse azioni Interventi sui fornitori e sulle filiere; Ispezioni ed analisi; Riconoscimento di maggiori costi per gli allevatori che usano mangimi no ogm. DIRETTAMENTE Fondazione Diritti Genetici Un alleanza con diverse organizzazioni quali Coldiretti, Cia, CNA, Acli, Slow Food, Confartigianato, Associazioni del biologico, ambientaliste e di consumatori ATTRAVERSO Azioni sul fronte politico al fine di contrastare un’evoluzione normativa favorevole all'ogm. si sono fatte azioni di lobby sul mondo politico (in maniera trasversale agli schieramenti); molte Regioni (16 su 20), Province (27) e Comuni (2446) hanno assunte posizioni no ogm; anche il governo precedente pur con contrasti al proprio interno ha osteggiato l'ogm. Ad oggi si sono ottenuti buoni risultati ma non definitivi.
vuole un diverso modello agroalimentare. Al momento vige una sorta di moratoria che impedisce la coltivazione degli OGM sul territorio nazionale ma di fatto sarebbe legale coltivarli…. con enormi problemi di contaminazioni verso le filiere non ogm e del biologico La sola autorizzazione alla coltivazione del mais transgenico in Italia potrebbe mettere a rischio la sostenibilità economica della posizione di COOP. La coalizione delle organizzazioni sopracitate ritiene urgente farsi dare un mandato popolare che dimostri alla politica che il consumatore italiano non vuole gli ogm ma più in generale vuole un diverso modello agroalimentare.
Purtroppo dopo numerosi contatti i segnali non vanno All’epoca della campagna elettorale Prodi inviò una lettera in cui si impegnava ad organizzare un grande dibattito pubblico sul tema di un nuovo modello di sviluppo agroalimentare e per un chiaro pronunciamento sugli OGM. Purtroppo dopo numerosi contatti i segnali non vanno verso la conferma di questo impegno. Le associazioni citate ritengono a questo punto di farsi parte attiva per organizzare direttamente questa consultazione.
L’articolazione della campagna Il comitato promotore ha messo a punto una serie di iniziative nei confronti dell’opinione pubblica e dei media Convegni nazionali Coinvolgimento trasmissioni radio-televisive Conferenze stampa Blog ecc… Sono anche previste numerose iniziative regionali e territoriali, alle quali le associate potranno aderire a livello locale
Il cuore: la consultazione popolare Modalità Via assemblee/convegni/sagre Via internet Raccolta firme Punto vendita Gestione diretta (ipotesi: distribuzione alla cassa, Fai la spesa giusta…) Banchetto “in appalto”
FIRMIAMO PER IL FUTURO Mangiare bene e sano: questo permette l’Italia, con la straordinaria varietà dei suoi prodotti agroalimentari di qualità, legati ai territori, genuini, ricchi di storia, che tutto il mondo apprezza, compera e cerca persino di imitare. L’agroalimentare crediamo debba essere al centro dello sviluppo del nostro Paese. In questa prospettiva gli Ogm sono incompatibili e inaccettabili: sarebbero economicamente non convenienti e, per di più, ci priverebbero, omologandoci, della eccezionale originalità dei nostri prodotti. Abbiamo promosso questo dibattito-consultazione nazionale per coinvolgere tutti i cittadini: è l’occasione perché ognuno diventi protagonista per costruire un nuovo patto sociale forte - tramite una democrazia davvero partecipata - che, a Roma come a Bruxelles, non lasci più le cose come stanno. Il futuro dell’Italia sta cominciando, con questa inedita unità d’azione fra le organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura. Chiediamo il tuo sostegno perché lo sviluppo agroalimentare (e generale) dell’Italia sia moderno, innovatore, mirato sulla qualità della vita, sicuro e rispettoso dell’ambiente e del clima. La tua firma, il tuo coinvolgimento consapevole sono la base del nostro futuro comune.
La consultazione popolare – I tempi Dal 15/9/07 al 15/11/07 (stiamo valutando un piccolo prolungamento al 31/11) Perchè La partita si gioca in Europa e ci sono scadenze in vista Va mandato un messaggio di forza al governo che si attivi all’interno della Commissione EU Va poi esportato questo modello di consultazione ad altri paesi affinché si allarghi il fronte a livello europeo (l’iniziativa è già stata presentata al meeting “GMO-free regions” di Bruxelles)
COOP è protagonista di questa campagna perchè è un momento importante della battaglia per un modello di sviluppo più attento alle esigenze dei consumatori ed a quelle del pianeta. Complessivamente fra tutte le organizzazioni si punta a raccogliere un numero considerevole di adesioni: 3 milioni. .