Antonio Parrini Dirigente Servizio Agricoltura STUDI A SUPPORTO DEL PIANO REGIONALE PER LE ATTIVITA’ DI BONIFICA E IRRIGAZIONE (L.R. 21/99) Antonio Parrini Dirigente Servizio Agricoltura Torino, 3 luglio 2006
Come ha origine lo studio La Regione Piemonte ai sensi della L.R. 21/99 redige il Piano regionale per le attività di Bonifica e irrigazione: esaustivo dal punto di vista del quadro conoscitivo e dell’individuazione delle criticità La Regione Piemonte ha affidato alla Provincia di Torino il compito di procedere alla definizione delle azioni che superino le criticità redigendo un “piano comprensoriale” condiviso dal territorio (Consorzi Irrigui) La Provincia di Torino ha ottenuto, in questo contesto, un finanziamento per la predisposizione di uno Studio di fattibilità che individui soluzioni progettuali rivolte alla razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica sul territorio, con particolare riferimento agli usi irrigui
Finalità dello studio Predisposizione di un quadro conoscitivo aggiornato finalizzato alla verifica e alla integrazione delle criticità (quali-quantitative) emerse durante la redazione del PRABI sia a livello infrastrutturale sia a livello gestionale. Individuazione di modelli di intervento volti alla razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica in relazione a due tematiche: Predisposizione di soluzioni progettuali orientate all’ottimizzazione delle modalità di irrigazione; Ricerca di invasi già esistenti da convertire/utilizzare a scopo irriguo.
Il territorio provinciale secondo la L.R. 21/99
Consorzi di irrigazione di secondo grado A ciascun comprensorio delimitato corrisponde un consorzio di irrigazione territorialmente competente formato dall’aggregazione delle realtà di primo grado già presenti sul territorio: CONSORZI IRRIGUI EX ART. 45 COMPRENSORI IRRIGUI EX ART. 4 CONSORZIO UNIONE BEALERE DERIVATE DALLA DORA RIPARIA BASSA VAL DI SUSA-BASSA VAL SANGONE CONSORZIO IRRIGUO DELLE VALLI SUSA E CENISCHIA ALTA VAL DI SUSA CONSORZIO IRRIGUO VAL PELLICE-CAVOURESE VAL PELLICE-CAVOURESE CONSORZIO IRRIGUO DEL CANAVESE CANAVESE CONSORZIO IRRIGUO VAL SANGONE ALTA VAL SANGONE CONSORZIO IRRIGUO VALLI DI LANZO VALLI DI LANZO CONSORZIO IRRIGUO VAL CHISONE-PINEROLESE VAL CHISONE-PINEROLESE CONSORZIO CHISOLA-LEMINA CHISOLA-LEMINA CONSORZIO DI IRRIGAZIONE CHIERESE-ASTIGIANO CHIERESE-ASTIGIANO CONSORZIO IRRIGUO DI SECONDO GRADO DELLA PIANURA CUNEESE-TORINESE RACCONIGESE-CARMAGNOLESE
Suddivisione del territorio in fasce territoriali omogenee indipendenti dai confini comprensoriali e scelta aree campione. Azione pianificatoria. AREA CAMPIONE: rappresentativa di territori omogenei dal punto di vista delle irrigazioni, idonea allo sviluppo di linee di azione per la razionalizzazione delle pratiche irrigue. ZONE MONTANE Area campione Alta Valle Susa, zone a praticoltura prevalente: Ottimizzazione e potenziamento degli schemi di trasporto dell’acqua tramite reti in pressione, razionalizzazione e risparmio risorsa idrica. Ruolo paesaggistico e difesa del suolo. ZONE COLLINARI E PEDECOLLINARI Area campione Val Pellice-Cavourese, zone a frutticoltura: Ottimizzazione opere di presa e canalizzazioni principali. ZONE DI PIANURA A FORTE VOCAZIONE RURALE Area campione Chisola-Lemina , zone a cerealicoltura e praticoltura: Costi di sollevamento dell’acqua dai pozzi; intubamento a pressione o gravità; drenaggio del territorio; gestione numerosissimi pozzi privati esistenti. ZONE PERIURBANE Interferenze urbanizzazione nei confronti dei principali canali d’adduzione delle aree coltive; evoluzione delle aree irrigue nelle zone prossime agli abitati
L’avanzamento delle attività di studio Completato il quadro conoscitivo condotto tramite le seguenti attività: analisi della situazione attuale, integrata dalle indagini e dagli Studi svolti dalla stessa Provincia di Torino e dalla Regione Piemonte per la predisposizione del PTA reperimento dei dati e delle informazioni territoriali, in relazione all’ultimo aggiornamento disponibile, presso i diversi settori della Provincia di Torino (Risorse Idriche, Pianificazione e Difesa del Suolo, ecc.) presa di contatto con i Comprensori Irrigui introdotti dalla L.R. 21/99 ed i Consorzi di 1° grado o i Comuni (tenendo conto del ruolo che svolgono ancora oggi nell’ambito dell’irrigazione)
Le principali criticità che emergono Carenza di risorsa idrica nei mesi centrali dell’anno nei corpi idrici superficiali, in particolar modo nei tratti di valle dei diversi corsi d’acqua: tale fenomeno ha causato una serie di modificazioni nell’assetto delle realtà consortili, sia a livello amministrativo sia per quanto riguarda le infrastrutture di captazione e distribuzione (ricorso intensivo in alcune aree all’approvvigionamento da pozzo) Gli effetti dell’urbanizzazione nei confronti del reticolo irriguo e della riduzione delle aree coltivate, con la nascita di criticità legate a: diminuzione dell’efficienza del sistema di trasporto dell’acqua; aumento del costo dell’irrigazione (soprattutto legato alla riduzione dell’efficienza del sistema irriguo e del numero di consorziati); attribuzione al reticolo irriguo della funzione, in alcuni casi la sola rimasta, di smaltimento delle acque piovane (aumento delle superfici impermeabili).
Ne risulta che: Qualsiasi proposta progettuale o gestionale-operativa legata alla soluzione delle criticità (o alla loro possibile mitigazione) deve essere: frutto di un lavoro sinergico tra tutti gli enti Il reticolo idrografico minore e la rete dei canali devono avere funzioni multiple, quali: trasporto acque per irrigazione trasporto acque per alimentazione centraline idroelettriche smaltimento acque piovane e drenaggio urbano valenza paesaggistico-ambientale tutelando la vegetazione riparia e l’ecosistema OCCORRE NECESSARIAMENTE UN LAVORO COMUNE CHE PERSEGUA OBIETTIVI UNIVOCI
Ne risulta che: Qualsiasi proposta progettuale o gestionale-operativa legata alla soluzione delle criticità (o alla loro possibile mitigazione) deve essere: capace di portare avanti delle progettualità orientate alla miglior sinergia tra costi-benefici-sostenibilità ambientale capace di mettere in moto anche il sistema economico- produttivo a scala locale
Ne risulta che: Qualsiasi proposta progettuale o gestionale-operativa legata alla soluzione delle criticità (o alla loro possibile mitigazione) deve essere: capace di valorizzare la presenza sul territorio delle aziende agricole che : hanno conoscenze dirette del territorio hanno professionalità da mettere a disposizione sono “garanzia” di un presidio costante capace di considerare il territorio in quanto tale e non solo mosaico di limiti amministrativi o di competenze frammentate in modo da mettere in atto politiche ambientali più ampie per questo, in riferimento alla L.R. 21/99, la Regione e la Provincia devono ragionare per Comprensori irrigui (istituiti attraverso Consorzi di II°) e non più per singoli Consorzi irrigui di I°