Giovanni Verga
Gli studi e la formazione Nasce a Catania nel 1840, da una famiglia della piccola nobiltà agraria e di orientamenti liberali. In Sicilia trascorre l’ infanzia e la prima giovinezza, partecipando attivamente alla vita colturale della sua città . Si iscrive alla facoltà di Legge, ma abbandona presto gli studi per seguire la sua vocazione letteraria. Nel 1862 pubblica il suo primo romanzo storico: I carbonari della montagna.
Il soggiorno nel continente Giovanni nel 1865 lascia la provincia e si trasferisce a Firenze , allora capitale d’Italia, dove scrive i primi romanzi di successo, Una peccatrice e Storia di una capinera, ancora pervasi dal gusto romantico per le tristi vicende sentimentali. Si sposta a Milano (1872), che in quel periodo è il centro culturale più vivo dell’interna penisola e quello maggiormente aperto alle nuove idee. In questa città viene in contatto con degli scrittori più importanti del momento e matura la sua adesione a Verismo. Prosegue le sue attività di scrittore con la pubblicazione di romanzi, sempre ambientati in una realtà borghese e superficiale.
L’approccio al verismo e il ciclo dei vinti Nel 1874 compone la sua prima novella di ambiente siciliano e di ispirazione verista, Nedda, e poi la raccolta di novelle Vita dei campi, Novelle rusticane, I Malavoglia e Mastro don Gesualdo. Tutte queste opere sono ambientate in Sicilia ed esprimono, con un linguaggio semplice ed essenziale , il dramma di coloro che, nella lotta per la vita, sono destinati a soccombere: i vinti. Nel 1893 ritorna a Catania, lavora, soprattutto per il teatro, ma si tratta di opere che non aggiungono niente di nuovo alla sua produzione. Gli ultimi anni di vita li passo in solitudine, deluso per il mancato successo delle opere. Nel 1920 è stato nominato senato del Regno d’ Italia e due anni dopo muore.
Le opere NEDDA Nel 1874 la serie di romanzi romantici e sentimentali, che però denunciavano già una forma di preverismo, vengono interrotti da una novella, intitolata Nedda, completamente diversa sia per l'argomento trattato che per lo stile. In essa Verga non descrive più il mondo borghese dell'alta società milanese o fiorentina, ma il mondo umile e povero, lontano da ogni specie di vita mondana, di un piccolo paese siciliano. In Nedda si avverte, come già nei precedenti romanzi, l'accusa contro un certo tipo di società, ma l'accusa in questo caso è molto più concreta e si basa su uno studio attento e realistico di una situazione sociale ben precisa che l'autore denota di ben conoscere.
I MALAVOGLIA I Malavoglia è la storia di una famiglia, i cui membri sono rimasti sconfitti nel loro grande sforzo per uscire dalla miseria: è la lotta per il progresso allo stato elementare, in un ambiente i cui problemi sono quelli del pane quotidiano e le possibilità di mobilità sociale sono ridotte a zero.
MASTRO DON GESUALDO Mastro don Gesualdo è la sconfitta di chi, vinta la battaglia per una migliore condizione economica, aspira alla promozione sociale e spera di conquistarla attraverso un matrimonio combinato, per accedere alla nobiltà.