LA REGOLAZIONE DELLA SOCIETA E DELLECONOMIA SI AFFIDA AD UNA COMBINAZIONE DI CRITERI TRA CUI QUELLI POLITICI SI BASA SU UNA PLURALITA DI PRINCIPI DI REGOLAZIONE TRA I QUALI SPICCA UN PROFILO PIU FORTE
IL MERCATO E UN FATTORE DI REGOLAZIONE PREVALENTE QUANDO NON RIGUARDA SOLO LA SFERA ECONOMICA MA ANCHE QUELLA POLITICA IN QUESTO CASO PARLIAMO DI LIBERISMO CHE HA PREVALSO ALLINIZIO E NEGLI ULTIMI DECENNI DEL NOVECENTO
IL MERCATO. HA ALMENO DUE VARIANTI QUELLA ANGLOSASSONE IN CUI PREVALE LA SOCIETA CIVILE (LE IMPRESE) CON UN RUOLO DEBOLE DEL GOVERNO QUELLA DEL DECRETO (SALVATI) IN CUI E FORTE IL RUOLO DELLO STATO : DIRIGISMO PUBBLICO (FRANCIA E GIAPPONE)
IL RUOLO DELLO STATO NELLA SUA VERSIONE PIU RADICALE SI SOSTITUISCE AL MERCATO SOPPRIMENDOLO NASCONO MA POI IMPLODONO LE ECONOMIE COMUNISTE
LO STATO COME ESERCIZIO DI AUTORITA LINTERVENTO PUBBLICO SURROGA IL MERCATO IN QUESTO CASO DA LUOGO A POLITICHE REDISTRIBUTIVE PER COMPENSARE SUL PIANO SOCIALE LAZIONE DI MERCATO SOSTANZIA IL RIFORMISMO POLITICO DI TIPO SOCIALDEMOCRATICO
LA SOLIDARIETA SI ISPIRA AL CONCETTO DI RECIPROCITA DI POLANYI RIGUARDA RAPPORTI E SCAMBI NON DI MERCATO CHE SOTTOLINEANO LA STORICITA DEL CAPITALISMO QUALE SPAZIO RICOPRE ATTUALMENTE?
LACCORDO(SCHMITTER E STREECK) ESALTA IL RUOLO DELLE GRANDI ORGANIZZAZIONI DI RAPPRESENTANZA FUNZIONALE MOSTRA LA PARTECIPAZIONI DI ATTORI PRIVATI A DECISIONI PUBBLICHE USA COME STRUMENTO PRINCIPALE LA CONCERTAZIONE
IL COMPROMESSO STORICO (GOUREVITCH) DISPONIBILITA ALLA COOPERAZIONE TRA INTERESSI CONTRAPPOSTI (CAPITALE E LAVORO) I MOVIMENTI DEI LAVORATORI SOSPESERO LASPIRAZIONE AD UNA VASTA SOCIALIZZAZIONE IN CAMBIO DI MAGGIORE POTERE POLITICO
IL COMPROMESSO STORICO GLI IMPRENDITORI OTTENNERO IL RICONOSCIMENTO DEL LORO PRIMATO NELLIMPRESA E NEL MERCATO IN CAMBIO ACCETTARONO IL WELFARE STATE E LA PARTECIPAZIONE DEL GOVERNO ALLA GESTIONE DELLECONOMIA
IL COMPROMESSO STORICO HA BISOGNO DI UN RUOLO PIU AMPIO DELLO STATO NELLA SFERA ECONOMICA (POLITICHE SOCIALI FISCALI E DELLOCCUPAZIONE) CERCA DI TENERE INSIEME CRESCITA ECONOMICA E STABILITA SOCIALE
ESSO DIVENTA POSSIBILE GRAZIE ALLA RIVOLUZIONE KEYNESIANA ANTICIPATA DALLE POLITICHE CONCRETE DI ALCUNI PAESI (NON SOLO PROGRESSISTI) OBIETTIVO E QUELLO DI RIDURRE LINCERTEZZA ECONOMICA GRAZIE AL RUOLO RILEVANTE DELLO STATO COMBATTE IL LAISSEZ FAIRE PERCHE GLI INTERESSI PRIVATI NON COINCIDONO CON QUELLI DI TUTTI
IL KEYNESISMO SI PONE IL PROBLEMA DI STIMOLARE LE DECISIONI DI INVESTIMENTO PER EVITARE UN EQUILIBRIO DI SOTTOCCUPAZIONE LA DOMANDA PUO ESSERE SOSTENUTA GRAZIE ALLINTERVENTISMO DELLO STATO LA REDISTRIBUZIONE SI GIUSTIFICA PER RAGIONI ETICHE E DI EFFICIENZA
IL CAPITALISMO MODERNO DEL DOPOGUERRA (SHONFIELD) SVILUPPO PIU REGOLARE CON BREVI RECESSIONI CRESCITA MAI COSI ALTA DELLA PRODUZIONE DEL REDDITO (SPECIE IN EUROPA OCCIDENTALE) CRESCITA DEL BENESSERE ANCHE PER I CETI POPOLARI MANTENUTA ALTA LA PROPENSIONE VERSO GLI INVESTIMENTI
IL FORDISMO COME REGOLAZIONE SOCIALE STABILITA DELLIMPIEGO E TENDENZIALE PIENA OCCUPAZIONE AUMENTO DEL TEMPO LIBERO (NON SI LAVORA IL WEEK END) E CRESCITA DEI CONSUMI LE REGOLARITA DELLE GRANDI FABBRICHE GARANTISCONO SIA I PROFITTI CHE ALTI SALARI
PERCHE ENTRA IN CRISI IL KEYNESISMO FONDAMENTALE E IL RALLENTAMENTO DEL SUCCESSO ECONOMICO DIFFICOLTA A TENERE SOTTO CONTROLLO LA SPESA PUBBLICA SI RIDUCE LEQUILIBRIO DINAMICO TRA I DIVERSI INTERESSI IN GIOCO
LALTERNATIVA NEO-LIBERISTA LA TEORIA DELLE SCELTE PUBBLICHE CRITICA LOFFERTA ECCESSIVAMENTE GENEROSA DI PROVVIDENZE DA PARTE DI GOVERNI PUNTA A RIDURRE E DEFLAZIONARE LE DOMANDE SOCIALI PER ASSICURARE LA GOVERNABILITA
LA RICETTA NEO-LIBERISTA RESTAURA LAUTORITA DEL MERCATO COME CRITERIO PREMIANTE FONDAMENTALE ROMPE CON LIDEA DI UN COMPROMESSO SOCIALE CONDIVISO A FAVORE DI POLITICHE CHE TAGLIANO LA SOCIETA: SOCIETA DEI DUE TERZI?
LA POLITICAL ECONOMY DELLA SOCIOLOGIA ECONOMICA DIVERSAMENTE DAGLI ECONOMISTI I SOCIOLOGI PENSANO CHE LECONOMIA DI MERCATO SIA INTRINSECAMENTE INSTABILE PER EVITARE EFFETTI NEGATIVI E NECESSARIA LINFLUENZA INTEGRATIVA DI VALORI CONDIVISI O UNA COESIONE IMPOSTA DAL POTERE PUBBLICO (GOLDTHORPE)
IL CONFLITTO DISTRIBUTIVO DERIVA DALLEROSIONE SOCIALE DELLE DISUGUAGLIENZE DA MAGGIOR POTERE DEL LAVORO ORGANIZZATO (CHE RENDE PIU RIGIDI I SALARI) LINFLAZIONE E IL FRUTTO DELLA DIFFICOLTA DI SELEZIONARE E GERARCHIZZARE LE DOMANDE