Alcune considerazioni sulle linee guida dell’Autorità

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Transcript della presentazione:

La delega in materia di monitoraggio dell’emittenza radiotelevisiva locale ai Corecom Alcune considerazioni sulle linee guida dell’Autorità Giacomo Amalfitano Corecom della Toscana Trento, 5 dicembre 2008

Premessa Nuove funzioni delegate Arbitrato Registro degli Operatori Monitoraggi Altre 3 deleghe di vigilanza su: Diritti di interconnessione e accesso alle infrastrutture di comunicazione Conformità di servizi e prodotti Modalità di distribuzione di servizi e prodotti Sistema di registrazione e archiviazione Sistema di analisi dei materiali

Ambiti di analisi 1. Obblighi di programmazione obbligo di trasmissione del marchio obbligo di compilazione del registro dei programmi e di conservazione delle registrazioni per 90 giorni obbligo di diffusione del medesimo programma su tutto il bacino di utenza tutela delle minoranze linguistiche obbligo di trasmissione di almeno 12 ore giornaliere e 90 settimanali

Ambiti di analisi 2. Pubblicità televisiva limiti di affollamento pubblicitario posizionamento della pubblicità analisi dei contenuti pubblicitari in casi specifici 3. Pluralismo politico-istituzionale e socio-culturale pluralismo politico-istituzionale pluralismo socio-culturale

Ambiti di analisi 4. Garanzia dell’utenza e tutela dei minori programmi di natura pornografica programmi che violano i diritti fondamentali della persona e del corretto sviluppo fisico, psichico e morale dei minori messa in onda di film vietati rispetto del Codice Media e Sport

Il contesto italiano: una realtà variegata Circa 600 tv locali e 1500 radio locali Valle d’Aosta: 2 tv e 5 radio Sicilia: 103 tv e 212 radio

Il contesto italiano: gli ascolti delle tv locali 600 tv locali  4% del mercato 6 tv nazionali  85% del mercato Il monitoraggio h24 di 30, 40, fino a oltre 100 tv locali ha costi elevati Valutare con attenzione il rapporto costi-benefici

La registrazione delle tv locali Modello dell’Autorità (sulle reti nazionali) Registrazione h24 Archiviazione per almeno 6 mesi Applicato ai Corecom: in Toscana  30.000 ore al mese in Italia  5 milioni di ore all’anno 2012: switch off digitale completato Riassestamento complessivo? Riduzione emittenti? Ricezione dei segnali più semplice?

La registrazione delle tv locali Le soluzioni adottate dai Corecom Sistemi interni complessi per la registrazione h24 di tutte le emittenti (Emilia Romagna, Puglia, …) Affidamento all’esterno della registrazione Sistema “Teche Rai” per la registrazione e prima analisi dei testi (Veneto, Piemonte?) Dotazione alle emittenti di dvd recorder per l’archiviazione delle trasmissioni (Toscana) Altri sistemi… Ruolo dell’Autorità: armonizzazione e indirizzo

L’analisi dei materiali La questione delle risorse Le risorse finanziarie dell’Autorità sono complessivamente insufficienti Le risorse umane dei Corecom sono quantitativamente limitate e molto impegnate sul fronte “conciliazioni” Proposta Un nucleo di valutazione composto da esperti nelle diverse materie del monitoraggio presso la Conferenza dei Presidenti dei Corecom

L’analisi dei materiali La questione della formazione La formazione del personale dei Corecom in materia di monitoraggio è essenziale per garantire uniformità delle rilevazioni e pari trattamento delle emittenti La formazione deve essere molto operativa, simile ad un “affiancamento” Proposta Chiedere all’Autorità di far partire la intranet tra tutti i Corecom, spazio di confronto e di scambio informativo

L’analisi dei materiali La questione della metodologia Una metodologia condivisa e chiara necessaria per l’omogeneità della rilevazione Le linee guida rappresentano un passo avanti ma ancora insufficiente Necessità di stabilire un “minimo comun denominatore” nella registrazione

L’analisi dei materiali Ipotesi dell’Autorità Prima ipotesi Corecom Seconda ipotesi Corecom Obblighi di programmazione --- 1 settimana ogni 3 mesi 1 mese all’anno a rotazione Pubblicità 1 settimana Pluralismo socio-politico h24 Garanzia dell’utenza e tutela dei minori

L’analisi dei materiali: le criticità Obblighi di programmazione Si tratta, più che di monitoraggio, di un’attenta analisi dei palinsesti Il punto relativo alla promozione delle culture locali non contiene alcun parametro da rilevare e resta del tutto vago, rendendo impossibile una uniformità di rilevazione È dunque necessaria una maggiore specificazione operativa

L’analisi dei materiali: le criticità Pubblicità Difficoltà a riportare alle tv locali le definizioni e classificazioni della pubblicità adottata per le tv nazionali Il monitoraggio quantitativo diventa difficile se non sono identificabili le diverse tipologie di pubblicità  formazione Il monitoraggio qualitativo necessita di esperti qualificati  nucleo centrale di valutazione

L’analisi dei materiali: le criticità Pluralismo socio-politico Manca il livello operativo Difficoltà di distinzione tra le diverse tipologie di programmi (informazione, comunicazione politica, approfondimento, talk show ) Difficoltà di interpretazione del concetto di “equilibrio” a fronte di rappresentanze diverse e del diritto di cronaca Indeterminatezza dell’intervallo temporale di rilevazione Monitoraggio del pluralismo socio-culturale: come si può valutare “adeguata” la rappresentazione dei media

L’analisi dei materiali: le criticità Garanzia dell’utenza e tutela dei minori Le linee guida non tengono conto della specificità delle tv locali nella programmazione rivolta ai minori Necessità di un maggiore collegamento con il tema della “pubblicità” Necessità di un costante aggiornamento sull’evoluzione dei concetti di pornografia e violenza  nucleo di valutazione Mancano schede di rilevazione specifiche su minori e programmi sportivi Necessario coordinamento tra Corecom, con l’Autorità e gli altri soggetti operanti a tutela dei minori

Il monitoraggio qualitativo I Corecom verso un ruolo di incentivazione della qualità piuttosto che di censori Affiancare al monitoraggio “quantitativo” anche analisi più “qualitative” Già le linee guida individuano ambiti di monitoraggio realizzabili solo con analisi qualitative Iniziative “premianti” (bollini di qualità, riconoscimenti pubblici, …)

Il monitoraggio qualitativo Obblighi di programmazione Monitoraggio qualitativo per rilevare la “valorizzazione e promozione delle culture regionali/locali nel quadro dell’unità politica, culturale e linguistica del Paese nel rispetto delle norme a tutela delle minoranze linguistiche” Alcuni esempi: promozione del territorio in senso ambientale od agro-alimentare, tradizioni culturali ed artistiche, salvaguardia del patrimonio etnico-linguistico

Il monitoraggio qualitativo Pubblicità Analisi qualitativi sui contenuti delle pubblicità: Spot di alcolici (“non collegare il consumo di alcolici con prestazioni fisiche (…), non creare l’impressione che il consumo di alcolici contribuisca al successo sociale o sessuale, non indurre a credere che le bevande alcoliche possiedano qualità terapeutiche stimolanti o calmanti”) Spot di medicinali (“i messaggi promozionali relativi ai farmaci acquistabili senza ricetta devono dare lettura delle avvertenze senza alterare sensibilmente la velocità di parola”) Analisi dei valori trasmessi attraverso gli spot

Il monitoraggio qualitativo Pluralismo socio-politico Tradizionalmente quantitativo (minutaggio) Possibili analisi qualitative: stereotipi di genere, etnici, ecc. Analisi della comunicazione istituzionale: attori, linguaggio, modalità relazionali, temi trattati…

Il monitoraggio qualitativo Tutela dei minori Analisi del contenuto del programma e delle scene Verifica della presenza di messaggi diseducativi (odio, intolleranza, o elementi nocivi dello sviluppo psico-fisico etc.) nella fiction, nei programmi di informazione, nella pubblicità Analisi testuale dei programmi sportivi (minacce, ingiurie, turpiloquio, presenza e promozione di valori positivi come lealtà, fairplay, solidarietà, spirito di squadra) Verifica dell’attenzione delle tv locali allo specifico pubblico dei minori Analisi valoriale dei programmi per minori

Conclusioni provvisorie 1. L’oggetto dei monitoraggi L’esercizio dell’attività di monitoraggio da parte dei Corecom è funzionale al ruolo di vigilanza e controllo nei quattro ambiti tematici individuati dall’Autorità Ad oggi, il monitoraggio riguarda solo l’emittenza televisiva locale Monitoraggi “quantitativi” (minutaggio) con aspetti “qualitativi” da valutare e supportare con esperti

Conclusioni provvisorie 2. Le due fasi del monitoraggio Due fasi complementari per il pieno esercizio della delega: Fase della registrazione Fase dell’analisi Il panorama eterogeneo dei media locali pone non pochi problemi per entrambe le fasi

Conclusioni provvisorie 3. Il rapporto costi-benefici Elevato numero di tv locali (ca. 600) Bassi ascolti (4% del mercato complessivo) Alti costi di impianto per la registrazione Alti costi per l’analisi dei materiali Risorse dell’Autorità insufficienti Valutare con attenzione il rapporto costi-benefici

Conclusioni provvisorie 4. L’avvento del digitale Il fenomeno della convergenza digitale, l’esplosione dei consumi mediali innovativi e l’imminente switch off digitale devono essere attentamente valutati per le loro conseguenze sia sul versante tecnologico (ciò che si impianta oggi per la registrazione può diventare obsoleto rapidamente) che su quello dei consumi mediali. Cosa sarà dell’emittenza televisiva locale quando esploderà davvero il digitale terrestre? Quanto peserà il digitale satellitare? E internet?

Conclusioni provvisorie 5. La necessità di uniformità Per garantire uniformità nei monitoraggi dei Corecom: Necessità di definire alcuni “standard minimi”, sia nel campionamento delle televisioni, che nell’analisi dei materiali da garantire per poter esercitare la delega. Spetta all’Autorità definire questi standard Necessità di percorsi di formazione e informazione Creazione di luoghi virtuali di confronto e scambio di informazioni Necessità di massimo coordinamento dell’azione dei Corecom con l’Autorità e gli altri soggetti competenti

Conclusioni provvisorie 6. Un nucleo di valutazione Il personale attualmente impiegato presso gli uffici di assistenza ai Corecom non ha necessariamente competenze finalizzate alle attività di monitoraggio L’Autorità individua il bisogno di competenze di tipo sociologico, psicologico, statistico, comunicativo, giuridico Dotare i Corecom di queste figure professionali è irrealistico, e anche sproporzionato Proponiamo di costituire, con il contributo di tutti i Comitati, un nucleo di valutazione formato dagli esperti richiesti che possa fornire consulenze qualificate ai Corecom nei casi più controversi

Conclusioni provvisorie 7. Il monitoraggio qualitativo Con la gestione delle attività di monitoraggio i Corecom potranno rafforzare il ruolo di autorità regionali di garanzia dell’utenza e del pluralismo sociale, culturale e politico. La conoscenza dei palinsesti delle tv locali che deriverà dall’esercizio della delega consentirà una conoscenza approfondita e decisiva per assumere, più che il profilo di “guardiani” o “censori”, quello di promotori della qualità produttiva in un settore attualmente marginale ma ricco di potenzialità nel far crescere le comunità locali. I Corecom dovranno vincere la sfida per diventare protagonisti dello sviluppo della comunicazione locale piuttosto che nemici degli operatori.