Aristotele Test sulla Metafisica
La filosofia prima studia l'essere determinato l'essere in quanto tale l'essere in movimento la virtù
La filosofia prima è la scienza che considera l’essere in quanto essere e le proprietà che gli competono in quanto tale. È quindi ontologia (studio dell’essere). Mentre le diverse scienze studiano l’essere determinato (l’essere in movimento, l’essere vivente, ecc.), la filosofia prima studia l’essere in quanto tale, a prescindere da ogni altra sua determinazione e si pone quindi la domanda sul significato ultimo della realtà. Che cosa rimane se togliamo ogni determinazione (il movimento, la grandezza, i colori, ecc.)? Che cos’è comune a me, al tavolo, alle piante? Deve esserci qualcosa in comune dato che siamo tutti esseri
Quale fra questi termini non è uno dei quattro significati dell’essere enumerati da Aristotele Essere come accidente Essere come categorie Essere come vero Essere come movimento
Aristotele enumera quattro significati del termine essere: Essere come accidente Essere come categorie e in particolare come sostanza Essere come vero Essere come potenza e atto Tra tutti questi significati quello principale è quello di essere come sostanza («che cos’è l’essere?» equivale a «che cos’è la sostanza?»)
Per Aristotele la sostanza è Individuale Uguale per diversi individui Coincidente con l’essenza
Pericle è sempre Pericle perché al di là dei cambiamenti visibili, c’è in lui qualcosa che permane, una sostanza (substantia = ciò che sta sotto). A differenza dell’idea platonica, essa è individuale e può quindi spiegare ontologicamente il singolo individuo e il suo permanere identico a se stesso nel divenire. La sostanza, proprio perché individuale, non coincide con l’essenza (la quale a sua volta invece coincide con la forma)
La sostanza è Materia Forma Sinolo Forma specifica
La sostanza è un’unione inscindibile (sinolo) di materia e forma La sostanza è un’unione inscindibile (sinolo) di materia e forma. Per es. Pericle ha una forma specifica, quella di uomo, che organizza la materia (la carne e le ossa) in un modo determinato. Mentre la forma è comune a tutti gli uomini, quella particolare organizzazione, quel rapporto unico tra la forma e la materia determinata, caratterizza Pericle come individuo. La forma è dunque l’essenza, non più trascendente come in Platone, ma immanente, interna al concreto individuo, unita alla materia
Gli accidenti sono Circostanze accessorie della sostanza Qualità necessarie della sostanza Realtà esistenti per sé La componente materiale della sostanza
Accidente (symbebekòs) = ciò che accade insieme, ciò che si accompagna ad altro Ciò che appartiene a una cosa e che può essere affermato della cosa, ma non sempre né per lo più
Il concetto è la rappresentazione mentale Della forma Della materia Del sinolo
La forma si traduce, in ambito conoscitivo, nel concetto La forma si traduce, in ambito conoscitivo, nel concetto. Il concetto è la rappresentazione mentale della forma, astratta dall’intelletto a partire dalla conoscenza dei singoli enti. Conoscendo le forme, conosciamo l’universale che è oggetto della scienza, conosciamo ciò che è comune a una molteplicità di individui e ci consente di comprenderli razionalmente, al di là delle differenze accidentali
Aristotele spiega il divenire attraverso I concetti di causa efficiente e causa finale I concetti di potenza e atto I concetti di materia e forma
Per Aristotele il divenire è il passaggio dalla potenza (dynamis) all’atto (enérgheia, entelécheia). È quindi orientato teleologicamente, cioè guidato da una finalità specifica, l’atto
Quale tipo di causalità esercita Dio sul mondo? Efficiente Finale Formale Materiale
Dio è atto puro = assenza di potenza e materia e quindi di divenire, quindi è immutabile ed eterno. È motore immobile: muove ogni cosa, non essendo soggetto a movimento. Quindi non è causa efficiente (come l’artigiano che costruisce l’oggetto), ma solo causa finale, cioè muove come ciò che è amato, che attrae a sé l’amante. Dio è pura intelligenza, puro pensiero. Il pensare è l’attività migliore, alla quale l’uomo può giungere soltanto per periodi limitati, ma che per Dio è la condizione stabile. Non può pensare che all’entità più perfetta, cioè se stesso, quindi è pensiero di pensiero, pensa se stesso per l’eternità