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Un gran numero di nomi tribali d’uso comune, Zuñi, Dene, Kiowa e così via, nomi con cui i popoli primitivi indicano se stessi, significano nella loro lingua “esseri umani”: loro stessi, cioè, sono gli esseri umani, e al di fuori del loro gruppo ristretto non ve ne sono altri. Ruth Benedict, Modelli di cultura, Feltrinelli, Milano, 1974
D.E. Brown, Human Universals, McGraw-Hill, New York 1991 Si possono rintracciare empiricamente dei tratti presenti in tutte le culture umane?
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L’uomo, voi dite, è tale quale il posto che deve occupare nell’universo lo esige. Ma gli uomini differiscono talmente secondo i tempi e gli spazi, che con una simile logica si sarebbe costretti a trarre dal particolare all’universale delle conseguenze assai contraddittorie e poco concludenti. Basta un solo errore di geografia per mandare all’aria tutta questa pretesa dottrina che riduce quel che deve essere a quel che si vede. […] Quando si tratta di ragionare della natura umana, il vero filosofo non è né indiano né tartaro, né di Ginevra né di Parigi: è uomo. J.J. Rousseau, Lettera a Philopolis