IL MIO RAPPORTO CON LA GEOMETRIA
“La geometria sola, tra le discipline liberali, esercita e acuisce l'ingegno e lo rende adatto ad essere ornamento delle città in pace ed a difendervela in guerra.” Evangelista Torricelli
Definirei il mio rapporto con la geometria: complesso, mutevole, di scoperta continua, in ascesa. Non sempre sono stata consapevole delle mie capacità, dei miei limiti e ciò mi ha causato spesso insicurezza. Ho deciso di esplicitare questo rapporto “strano, ma bello”, descrivendo le principali tappe della mia vita scolastica e non. Buona visione…
IN FAMIGLIA Sin da tenera età, inconsapevolmente, ho “maneggiato” la geometria. In particolare, mio papà, ha sempre cercato di utilizzare con me il “gioco istruttivo”, ossia giochi attraverso i quali io potessi anche imparare a rispettare gli altri e le regole previste, ma soprattutto la geometria (materia da sempre apprezzata da mio papà). Quindi spesso nominavo gli oggetii (qualsiasi cosa fosse presente in casa), descrivendo le loro forme
CON GLI AMICI Soprattutto con i miei cuginetti mi divertivo un mondo con giochi in scatola (diciamo propedeutici al futuro apprendimento a scuola, es. giochi sapientino), con i lego, con i cubotti cercando di rappresentare le forme più bizzarre (mi divertivo soprattutto a cercare di ricreare figure di animali, o almeno, quelli che io ritenevo fossero animali)
ALCUNI ESEMPI DI GIOCHI
Ancor prima di iniziare la scuola, risulta evidente come io abbia spesso “avuto a che fare” con la geometria, in maniera divertente e spensierata. Con l’inizio del percorso scolastico tutto è cambiato, spesso in positivo…qualche volta un po’ meno… Ma tutto mi ha aiutato tantissimo…
ALLA SCUOLA PRIMARIA Ho avuto subito molta curiosità per la materia alla scuola elmentare, anche se consideravo un po’ noiose le lunghe file di figure e formule, interminabili. Quando abbiamo iniziato a fare i problemi le cose sono diventate più complicate tuttavia mi piacevano un sacco (soprattutto quelli Riguardanti i triangoli e quadrati).
ALLA SCUOLA MEDIA Parte prima Il primo anno alla scuola media è stato strano e ho avuto bisogno di un po’ di tempo per abituarmi alla nuova realtà scolastica, molto diversa dalla scuola elementare. Anche per quanto riguarda la geometria, ho iniziato ad incontrare le prime difficoltà. Ad esempio ricordo ancora che il mio professore mi diceva: “Ti perdi in un bicchiere d’acqua” oppure “Hai sbagliato una formula che sono certo che tu conosci benissimo”. E in effetti aveva ragione. Ero molto insicura e ciò mi portava a sbagliare. Grazie ad Elisa, amica di famiglia, le cose sono cambiate: aiutandomi a svolgere i compiti è riuscita a farmi maturare più fiducia in me stessa e nelle mie potenzialità…
Parte seconda Il secondo e terzo anno sono stati per me davvero una sorpresa. La serenità e la stima maturata mi hanno permesso di avere riscontri molto positivi anche a livello scolastico. La geometria mi piaceva sempre di più, provavo piacere nell’imparare e mettermi alla prova e i risultati non si sono fatti aspettare. Anche mio papà a volte, incuriosito, mi chiedeva di spiegargli alcune teorie e formule che stavo studiando. Ero proprio soddisfatta e spensierata…
ALLA SCUOLA SUPERIORE Parte prima Dopo la scuola media ho deciso di iscrivermi ad un liceo scientifico. Ero entusiasta di intraprendere questo nuovo cammino scolastico. Purtroppo sono emersi abbastanza presto alcuni problemi. Avevo difficoltà di concentrazione, mi sembrava di non riuscire a comprendere nulla e..la demotivazione cresceva. E’ stato un periodo molto difficile per me, ero molto incerta sul mio futuro. Non sapevo cosa fare…
Parte seconda Ho deciso di iscrivermi ad un liceo psico- socio pedagogico. Non nascondo che ormai credevo che io e la geometria eravamo troppo distanti, invece, fortunatamente, mi sono ricreduta. Grazie alla mia nuova professoressa, tutto non mi sembrava più uno scoglio insormontabile, finalmente tutto era più chiaro e avevo voglia di “riscoprirmi capace”. Mi sono impegnata tanto, volevo farcela e… ci sono riuscita! Ero di nuovo serena, piena di grinta, consapevole dei miei limiti ma anche delle mie capacità!
Piano piano, passo dopo passo, sono tornata ad essere la ragazza che non ha paura a mettersi in gioco, proprio come quando frequentavo le scuole medie. Con impegno e concentrazione ho dato il massimo anche durante l’esame di stato. Nonostante la prova di Matematica e geometria non fosse semplicissima, ho mantenuto sangue freddo e l’ho svolta bene
ALL’UNIVERSITA’ Per prepararmi ad affrontare l’esame di ammissione alla facoltà di scienze della formazione primaria, ho fatto anche un bel ripasso circa nozioni, teoremi, formule , figure geometriche. Fortunatamente, avendo da poco sostenuto l’esame di maturità, le mie conoscenze al riguardo erano ancora abbastanza concrete. Devo ammettere che questo ripasso mi è stato molto utile e il risultato positivo dell’esame lo testimonia
ESPERIENZE DI TIROCINIO Ho spesso aiutato gli alunni a svolgere esercizi geometrici. Ciò mi ha gratificato molto, riuscendo a dare il mio modesto contributo nella comprensione di nozioni, svolgimento esercizi... Sono tornata bambina anche io, ho riscoperto la geometria “iniziale”, quella che a volte do per scontato, ma che è stata la base di tutto il mio bagaglio culturale successivo.
Anche nella mia vita di tutti giorni mi rendo conto, a volte stupendomi, di quanto io “pratichi la geometria”…
LAVORANDO… Svolgendo attività di doposcuola, spesso aiuto i ragazzi a fare i compiti di geometria. Confesso che a volte devo aprire i cosiddetti “cassetti della memoria” e rispolverare alcuni concetti ma gli insegnamenti da me acquisiti durante il mio percorso scolastico mi rendo conto che risultano essere fondamentali.
UTILI PASSATEMPI…
NELLA QUOTIDIANITA’ Anche a volte inconsapevolmente, tutti i giorni le nostre conoscenze geometriche ci risultano molto utili…
Ibn Khaldun (1332-1406) La geometria mette in evidenza l'intelletto e perfeziona la mente di una persona.Tutte le sue dimostra zioni sono veramente chiare e ordinate. Così la mente che si applica costantemente alla geometria non è solita a cadere in errore.